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Massimo Seracini risponde a Salvatore Casales

Caro Salvatore,
Permettimi il tu confidenziale sia per l’eta’ (sono del 43), che per condividere il tuo status d’essere italiano (ho solo una cittadinanza e ho servito il mio Paese come Ufficiale di Complemento nel lontano 66/67), mentre invece non ho avuto la tua fortuna di poter rimanere in Italia tutta la mia vita.
Andiamo al sodo della tua difesa d’ufficio di Mr.B. La mia analisi rifletteva a voce alta l’augurio che la sua squadra di Governo fosse adeguata ai compiti enormi che fronteggiano l’Italia, fosse la migliore possibile e non fosse scelta secondo quel meccanismo storico, che ha portato il Paese alla rovina, di affidare responsabilita’ di Governo a incompetenti con la tessera di partito selezionati secondo il Manuale Cencelli e non con il curriculum personale culturale, scientifico funzionale alle responsabilita’ dei compiti pubblici da svolgere.
Capisco che forse sono volato troppo in alto, ma a vivere negli Stati Uniti si constata ogni giorno fra tutti gli operatori pubblici eletti o nominati, oltre all'altissima professionalita' specifica anche “il sano desiderio nazionalisitico di amare il proprio Paese e di lavorare per questo nobile principio”, che sembra una chimera irraggiungibile nel nostro Paese!
Era questo il valore che tentavo di suggerire a Mr. B, in un momento in cui ha tutti gli assi e non puo’ esimersi di non avere una squadra all’altezza della situazione. Non ti nascondo che mi sono riletto il primo periodo del fascismo e ho trovato molti punti in comune con il metodo di scelta che aveva Mussolini dei suoi centurioni!
Ultima osservazione.Vedo (purtroppo) che ragioni secondo la logica dei guelfi e ghibellini (che da fiorentino doc. conosco bene!), per cui o sei l’uno o sei l’altro.
Non ho accennato a colori politici, non ho menzionato Prodi, Veltroni, il PD o altro, proprio perche’ il muro contro muro danneggia solo il Paese.
Cerca di comprendere, caro Salvatore, che il mio piu’ forte desiderio e’ quello di vedere un'Italia di nuovo forte economicamente, socialmente e sopratutto culturalmente, e questa e’ l’ultima spiaggia per risollevarci e riportare il PIL e i numeri sopra il livello di guardia e con questi qua-qua-ra-qua (come direbbe il tuo Verga) si andra’ poco lontano!
Berlusconi ha avuto il 13 aprile la sua quarta chance di diventare “ein Berliner” come Kennedy, ma e’ voluto rimanere un “Milaner!
Questa e’ la mia opinione di uomo libero.
Ciao da San Diego
Massimo Seracini

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