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A proposito della questione cipriota: riceviamo e volentieri pubblichiamo

Piano Annan per la riunificazione di Cipro. I motivi del no greco-cipriota


  • ATENE - Spiegare le 9000 pagine del piano Annan non è una cosa di poco conto, ma il Presidente Papadopulos nel suo messaggio alla Nazione qualche giorno prima del referendum del 25 aprile c’è riuscito perfettamente a spiegarlo e con piena cognizione di causa, coraggio, coscienza e lealtà verso il suo popolo. Dopo circa trent’anni di trattative per la verità mai conosciute dall’opinione pubblica nei particolari, il quinto Piano Annan, riveduto e corretto per modo di dire, si basa sulle risoluzioni delle Nazioni Unite del 1960 e cioè prima ancora dell’occupazione turca del 1974 della zona nord dell’isola .Da notare che tutte le condanne risolutive dell’ONU sull’invasione sono sempre state snobbate internazionalmente senza che nessuna Nazione premesse per la loro applicazione. In seguito l’ultima risoluzione 1475 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU del 14 aprile 2003 era stata votata in previsione dell’ingresso di Cipro nell’Unione Europea.
    Il piano Annan, prima di tutto, non è in sintonia con le leggi comunitarie, le convenzioni europee, i semplici Diritti Umani e le stesse risoluzioni dell’ONU. Infatti il piano Annan oltre che essere complicatissimo nella sua applicazione si basa sull’art. 49 del Trattato di Amsterdam, per la libera circolazione dei popoli in Europa, ma in pratica ne esclude l’applicazione. Comprende una infinità di marchingegni, restrizioni nella libertà di movimento e acquisto di immobili e proprietà nella parte turco-cipriota da parte dei greco-ciprioti, mentre un europeo qualunque può acquistare liberamente quello che vuole nella zona turco-cipriota.
    Secondo il piano Annan per moltissimi anni i greco-ciprioti,in piccole percentuali, potranno solo visitare giornalmente la zona turca dell’isola e se vogliono soggiornarci dovranno chiedere permessi speciali alle autorità locali. Questo permesso dovranno chiederlo anche i rifugiati greco-ciprioti mandati via dalle loro case dopo l’occupazione turca del 1974. Alcuni diritti saranno poi accordati in un arco di tempo che va da tre anni iniziali fino a venti, o a discrezione dei turco ciprioti. Il potere legislativo passerebbe ad un Parlamento composto di 48 deputati (24 greco-ciprioti e 24 turco-ciprioti) anche se i greci sono 750.000 e i turchi 200.000,di cui 100.000 di importazione dopo l’invasione. Per di più i turco-ciprioti, con solo il 18% di popolazione hanno anche il diritto di veto su leggi che non condividono.
    Sull’acquisizione di immobili il piano è restrittivo, geroglifico e inapplicabile per vizi di forma a sfavore dei greci-ciprioti. Per esempio i rifugiati più anziani possono tornare alle loro case (senza specificare se possono ricomprarle) per i primi tre anni in percentuale del 3%.. I rientri aumenteranno dell’1% per ogni anno con una interruzione dopo i primi 20 anni. Questi rifugiati non possono comunque eccedere il 24% della popolazione della parte turca. Sono previsti poi degli scambi forzati di proprietà, contro le convenzioni comunitarie e il diritto internazionale. Per quanto riguarda poi la difesa dell’isola è prevista la smilitarizzazione completa, a differenza del mantenimento di un consistente esercito turco-cipriota fino a data da stabilire. Garante della sicurezza dell’isola viene incaricata la Turchia, che non è neanche membro dell’UE.
    Per ultimo, ma forse tra le cose più importanti, il piano Annan continuerebbe a proteggere gli interessi di USA e Gran Bretagna che, con basi militari ad Akrotiri e Dhekelia, controllano strategicamente il Mediterraneo orientale e tutto il M.O. Dopo l’esito negativo del referendum dalla parte greco-cipriota,e l’ingresso ufficiale della Repubblica di Cipro nell’UE dal prossimo 1 maggio 2004, queste basi appartengono giuridicamente all’Europa Unita.

(Angelo Saracini-Inform)

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