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In carcere meno neri

In America la guerra per combattere la droga è iniziata nel 1986 con l’approvazione dello Antidrug Abuse Act per combattere la violenza associata al consumo di crack cocaine. La legge ha permesso di mettere subito in prigione 400mila spacciatori, ma non ha contrastato il fenomeno della diffusione delle droghe leggere e pesanti negli Stati Uniti. Uno studio pubblicato da Sentencing Projects dimostra che negli ultimi cinque anni la composizione della popolazione carceraria è cambiata. Il numero di neri che costituiva la stragrande maggioranza sta calando mentre aumenta quello dei bianchi che si dedicano allo spaccio ed al consumo di metanfetamine. Stabile la percentuale di ispanici che si attesta sul 20% della popolazione carceraria. Stando a quanto pubblicato da Justice Statistics l’anno scorso 7.2 milioni di persone erano in carcere, oppure agli arresti domiciliari e con obbligo di firma su un totale di 300 milioni di cittadini e con un costo globale di 45 miliardi di dollari ogni anno. Il calo del numero dei neri incarcerati viene interpretato da qualche analista come la conseguenza del fatto che dalle strade il commercio di droghe pesanti si è trasferito nelle abitazioni rendendo più difficile per la polizia la scoperta del narco traffico.

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