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Lettera aperta alla "Signora"

Gentile Signora Lario:

oggi uscendo dalla riunione del Rotary di Washington presso lo University Club mi e' arrivata una gran pacca sulla spalla.

Era un collega americano, capo di una importante azienda, che mi ha chiesto: "Allora: come va a finire questo divorzio di Berlusconi?" Tanto per dirLe che il sasso da Lei gettato in piccionaia sta facendo rumore all'estero e in particolare qui nella Capitale delle Capitali. 

Anche se, bisogna ammetterlo, ha fatto piu' fracasso un lungo articolo del Washington Post dedicato al presidente del Paraguay, Fernando Lugo, ex vescovo cattolico e del quale si scoprono ogni giorno figli nati negli ultimi sei anni.

La decisione di avviare le pratiche della separazione dal Signore viene giudicata nella colonia italiana in vario modo. 

Ci sono i duri e puri che abbracciano la tesi del premier italiano e sostengono che e' tutta una montatura della stampa di sinistra alla vigilia delle elezioni europee per screditare il Capo che idolatrano, perche' Cavaliere senza macchia e senza paura. 

Poi ci sono quelli che intravedono dietro tutta questa storia un tentativo addirittura ordito dal Cavaliere per commuovere l'opione pubblica ed averne ulteriore appoggio. Tesi molto azzardata. 

Una componente della colonia italiana e' costituita da persone che dei fatti vostri se ne impippano, li considerano un episodio della saga televisiva che va in onda in diverse ore del giorno.

Per quanto ci riguarda, gentile Signora (come la chiama il suo quasi ex marito) comprendiamo le motivazioni che l'hanno spinta ad uscire dall'ombra ancora una volta, pubblicamente ed in maniera molto pesante.

Sicuramente la grossolana e pecoreccia attitudine del Cavaliere nei confronti del gentil sesso deve avere colmato la misura. 

Ultima in ordine di tempo la battuta ripresa da una televisione nelle zone terremotate dell'Abruzzo quando il Suddetto ha apostrofato Lia Giovanazzi Beltrami, 41 anni, asessore trentino chiedendole:"Posso palparla un po'?"

A dimostrazione che il Nostro soffre di incontinenza verbale aggravata da una sorta di sexual addiction, una specie di priapismo mentale.

Pero', gentile Signora, deve ammettere che queste caratteristiche comportamentali non sono certo una novita' per Lei che almeno per venti anni ha condiviso lo stesso talamo nuziale del Cavaliere. 

Il fatto che Lei abbia deciso di uscire fuori dall'ombra e dal riserbo puo' essere motivato, come qualcuno sostiene, dall'obbligo morale di distinguere la sua Persona da quella di un partner di cui Ella non condivide da tempo gli atteggiamenti. 

Ma anche dalla volonta' di creargli una situazione di imbarazzo a difesa degli interessi dei suoi tre figli emarginati nella conduzione del patrimonio familiare dai fratellastri di primo letto.

Quali che siano le molteplici motivazioni delle sue dichiarazioni e della decisione di porre fine ad un rapporto coniugale da anni sfilacciato e consunto, conoscendo l'Uomo , Lei sapeva bene che Le avrebbe fatto sparare a palle incatenate dai media che controlla. Come infatti sta avvenendo.

E se vi era da parte Sua la speranza di poter in qualche modo nuocere al carisma del Nostro, purtroppo le indagini confermano invece che la maggioranza degli italiani e' ancora saldamente dalla sua parte.

Molti ammirano il Cavaliere perche' con i suoi soldi puo' comprare tutto e tutti. E ci sono stuoli di persone ambosessi disposte a farsi acquistare, anche a prezzi di favore.

Il Signore degli anelli (e delle collane) e' convinto che ognuno ha un prezzo ed agisce di conseguenza. 

Abbiamo provato un brivido nel leggere la sua risposta a chi La interrogava sul fatto che la giovane Noemi napoletana che chiama il premier "papi', possa essere sua figlia. "Magari lo fosse!" lei ha risposto.

Chi Le scrive, nonostante i molti difetti, si autoassolve in nome dell'amore per il prossimo. Ed allora dobbiamo dire che, anche se non amiamo il Cavaliere, comunque lo  apprezziamo per il suo talento come comunicatore. 

E comprendiamo che, aggrappato come e' all'attimo fuggente (carpe diem), cerca con ogni mezzo di contrastare e rallentare il tragico operato del tempo sulla mente e sul corpo. Lifting, innesti piliferi, cerone e fondo tinta, stimolanti, momenti di costoso relax tra le braccia di procaci venditutto sono da giustificare e comprendere in termini biblici. Basta riferirsi al quadro di Artemisia Gentileschi "Susanna e i vecchioni". 

Le siamo vicini con simpatia in questo momento certo non facile per Lei.

Oscar Bartoli

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I lettori ci scrivono

Anche lei si aggiunge  alle  comari  del cortile   mediatico e della stampa  che malinconicamente avviata ad un irreversibile declino continua  ad occuparsi  di queste  che a Roma chiamiamo "stronzate"  ignorando o cinicamente manifestando totale disinteresse alla difficile situazione  economica e sociale  accompagnata  da sempre più da fenomeni di violenza  e di  dissesto del territorio a causa delle recenti piogge  e dal sisma che hanno devastato  gran parte del Paese. Del  resto  a furia di  emulare  il puritanesimo dello Zio Sam    i Santoni dell'Economia   e  i presidenti  e le vallette  della Stanza Ovale  hanno fatto scuola quindi  trovo improprio continuare a masturbarsi con le presunte   manifestazioni pruriginose   del signore  e  la patetica reazione  scomposta   e ridicola  della signora.

Detto questo  vado a leggere   le  Memorie di Adriano.

Rispettosi saluti

Giorgio Di Giacomo Roma

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Caro Oscar,

 a chi ti dice di andare a leggere memorie di Adriano rispondi con una delle più celebri frasi di quel libro che La Yourcenar mette in bocca a Adriano: nella vita ho amato più la libertà che la potenza e quest'ultima soltanto in quanto secondava la libertà.

Animula vagula blandula,
Hospes comesque corporis
Qua nunc abibis in loca
Pallidula, rigida, nudula,
Nec, ut soles, dabis iocos...
Cordiali saluti

Marco Carrai

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