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Morte, paranoia e psicodramma

Per due settimane diecine di milioni di americani hanno seguito sulle TV e Internet la storia infinita di Michael Jackson culminata nel funerale-memorial allo Staples Center di LA.
Agli appassionati del cantante pop ed anche a quelli cui non gliene importava nulla, sono state trasmesse ore di cicaleccio spesso insopportabile.
La tendenza era quella di beatificare un personaggio, sicuramente geniale ma anche controverso.
A far divampare le polemiche ci ha pensato il deputato repubblicano Peter T. King di New York che ha detto: "Facciamola finita con questa paranoia. Era un pervertito, un molestatore di bambini, un pedofilo."
Accuse che, sia ben chiaro, non sono mai state confermate in sede giudiziaria.
Resta il fatto, comunque, che la morte di Michael Jackson ha ammassato di fronte ai televisori 31 milioni di americani ed ha fatto guadagnare un sacco di soldi a tanta gente, parenti del morto compresi.
Un altro psicodramma mondiale, la morte di Diana, aveva totalizzato 33 milioni di spettatori nella sola America nel 1997.

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