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Neve, neve, neve. Basta. Grazie abbiamo gia' dato



Nevica, nevica, da diciotto ore. La Capitale e' sommersa dalla neve che si va accumulando su quella caduta giorni fa e che aveva stabilito il record delle precipitazioni invernali su Washington.
Governo, ministeri, banche, istituzioni di finanziamento multilaterale, ambasciate: tutto chiuso. La Metro funziona solo per i tratti sotterranei. Gli aeroporti sono chiusi di nuovo. Siamo riusciti ieri l'altro a imbarcarci su un volo United da Roma dopo che il Foster Dulles Airport era stato riaperto e funzionava a singhiozzo.
Migliaia di addetti ai servizi di emergenza (vigili del fuoco, autisti delle spalatrici, operatori del metro, medici e infermieri) stanno da giorni cercando di dare un minimo di normalita' alla vita in questa citta' sepolta da quasi un metro di coltre bianca. Purtroppo, come denuncia in un editoriale il Washington Post, non tutti i cittadini di Washington si comportano secondo il tradizionale spirito di frontiera che fa del popolo americano nella sua generalita' un esempio di altruismo e di volontariato. Quelli che per legge dovrebbero spalare la neve di fronte alla porta di casa o alla vetrina del negozio non lo fanno. Ci sono poi i proprietari dei veicoli rimasti sepolti dalla nevicata precedente. Dopo ore di lavoro sono riusciti a liberare l'auto ed hanno messo sedie e contenitori per la nettezza per impedire che dopo tanto lavoro qualcuno possa occupare lo spazio che sono riusciti a ricavare nella neve. Illegale in altri stati, ma qui a Washington la polizia chiude un occhio.
Nonostante le grandi difficolta' negli spostamenti, chi deve raggiungere il posto di lavoro lo fa, sobbarcandosi a grandi sacrifici. Anche perche' in molti esercizi commerciali se non vai a lavorare per la neve ti decurtano la paga. Molti supermercati hanno consentito ai dipendenti che abitano lontano e che dovrebbero utilizzare i mezzi pubblici che non funzionano di accamparsi nei locali.
La gente ha dato l'assalto agli scaffali per approvvigionarsi nella previsione di ulteriori difficolta' causate dalla terza grande nevicata nel giro di un mese e mezzo.
Decine di migliaia di persone sono al buio perche' gli alberi carichi di neve hanno trascinato i maledetti pali della luce e dei telefoni. Ed e' tutto un intrecciarsi di chiamate d'urgenza fatte agli amici, che invece l'elettricita' ce l'hanno ancora, per farsi ospitare. Ci sono quelli che sono andati in albergo, visto che molti hotels hanno i generatori autonomi.
In questi giorni di blizzard si assiste al rinnovato trionfo degli SUV e dei mezzi a trazione integrale che erano stati oggetto di ludibrio negli ultimi due anni perche' giudicati troppo costosi quanto a consumi. Oggi chi ha un 'four wheel drive' non sa a chi dare i resti per aiutare gli altri.

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