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Serata romana

Quella sera Mr. Leo si sentiva particolarmente bene. Sai com'e'? Quello stato di temporaneo benessere psico-fisico che ti coglie a dissipare le depressioni quotidiane. Mr. Leo era contento di rivedere dopo alcuni mesi dall'ultima visita una coppia di amici veri che, purtroppo, due anni prima avevano deciso di lasciare dopo molti anni la Capitale degli Stati Uniti per tornare in Italia. Lui, Franco, portava a giustificazione della sua decisione la possibilita' di giocare tutti i giorni a golf. (Perche'? in America giocava lo stesso. E poi l'America e' la patria del golf. Ma si trattava chiaramente di un ritorno alle radici). Lei, Ferial, una splendida iraniana, lo aveva assecondato anche se non troppo convinta. Cosa puo' fare l'amore.
Mr. Leo imbocco' il raccordo anulare, venendo dall'Olgiata. Uscita 28 e poi grazie al navigatore raggiunse via Fiume Giallo dove in un comprensorio i due amici erano proprietari di un appartamento con attico e immensa terrazza con vista mozzafiato della Citta' Eterna.
Entrato attraverso il cancello principale, Mr. Leo parcheggio' la vettura in uno spazio vicino all'ingresso del palazzo. Cosi' come gli era stato detto di fare in occasione delle visite precedenti. Ascensore, quarto piano.
Baci e abbracci, presentazione con gli altri ospiti, assaggi di formaggi e spumante di marca.
Suona il citofono. Franco risponde e chiede a Mr. Leo se ha parcheggiato l'auto sotto casa. La risposta e' affermativa. Come le altre volte. Si', va bene ma adesso hanno cambiato le regole per cui bisogna spostare in strada la macchina.
Mr. Leo si precipita all'ascensore. Al piano terra lo attende una signora sulla mezza eta'.
"Mi dispiace proprio- dice Mr. Leo. Mi scusi."
La donna lo assale con una sfilza di epiteti.
"Tu sei un incivile. Ma cosa credi di fare?Come ti permetti di occupare un posto macchina. Uno torna dal lavoro e trova tutto occupato. Vaffa..."
Mr. Leo apre prontamente la portiera.
"Mi scuso di nuovo, signora. Ma non capisco questo tono.."
Non lo avesse mai detto. La donna, come una erinni, gli si scaglia contro, la faccia stralunata e comincia a colpirlo al petto e gli tira dei calci.
In una manciata di nanosecondi Mr.Leo prende la decisione di non reagire e di togliersi al piu' presto da quella situazione. E cerca di chiudere la portiera della macchina avviando il motore.
Ma la donna si e' aggrappata alla maniglia e urla a pu' non posso: "La porta la sbatto io e non tu. Figlio di puttana."
Mr. Leo teme che nella chiusura possa danneggiare l'infuriata. Finalmente riesce ad attivare il motore e ad uscire in strada dove la ricerca di un parcheggio si fa abbastanza lunga.
Finalmente ritorna sui suoi passi.
E chi ti vede: la solita donna bianco vestita che regge alcune grucce di vestiti.
Mr. Leo la ignora mentre, nel citofono cerca il nome dei suoi amici per farsi aprire il cancello.
Nel frattempo la donna gli si e' parata dietro le spalle e continua a provocarlo, offendendolo.
"Tu abiti qui? Da chi stai? Chi ti ha insegnato l'educazione?"
Mr. Leo abbozza e continua a spingere il bottone del campanello fino a che i suoi amici aprono la porta dell'atrio.
Poi lentamente Mr. Leo fa un giro su stesso.
Guarda la donna ipnotizzandola con il so sguardo da ipermetrope e le dice: "Lei ha la fortuna di essere donna. Anzi: una bella donna."
L'invasata traballa e mostra un certo turbamento.
"Se fosse stato un uomo - continua Mr. Leo che, nonostante l'eta' e' un tipo molto palestrato - le avrei spaccato la faccia."
E si inserisce nell'ascensore diretto al quarto piano.
Gli amici ai quali racconta l'avventura, scusandosi per avere generato l'inconveniente, sorridono e gli dicono che la tizia e' nota per avere dei problemi di tenuta psichica.
Ed anche questa e' Italia.

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