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Dall’America outlook col sorriso sul futuro verde

Al di là dell’oceano si respira ottimismo in ambito di energie rinnovabili. Dagli Stati Uniti giunge una fotografia ad alta risoluzione che può far ben sperare per chi pensa che il futuro energetico mondiale è rinnovabile. Con il caso BP a metterci il carico da novanta. Il Dipartimento per l’energia U.S.A. ha diffuso l’International Energy Outlook 2010, vero e proprio esame della situazione energetica mondiale, non restio a prospettive e proiezioni. Il documento apre la rassegna apprezzando l’incremento energetico mondiale derivante da fonti rinnovabili nei prossimi 25 anni al +143%: dai 44.000 MW del 2007 ai 107.000 MW del 2035. Una crescita media annua del 3,2%. La geografia della corsa al rinnovabile si focalizza sui paesi in via di sviluppo dove il DOE (Dept. Of Energy), stima una crescita media del 6,9% all’anno, ossia un gap positivo che traghetta i MW erogati da 9.000 a 57.000. Nei paesi di area Ocse invece la crescita sarà un po’ più mansueta: 1,3% su base annua. Nel quarto di secolo a nostro parametro, si passerà dai 35.000MW del 2007 ai 50.000 nel 2035. Ma il fabbisogno energetico non starà a guardare, e si metterà a correre anche lui. Con un aumento medio annuale dell’1,4%, nel 2035 l’apprezzamento del fabbisogno avrà guadagnato rispetto al 2007 un solido +49%. La geografia energetica conferma ancora una volta che i 30 dell’Ocse non tengono il passo rispetto ai paesi in via di sviluppo: 0,5% contro 2,2%. E l’elettrico che fa? Anch’esso beneficerà del boom rinnovabile mondiale. Se è vero che la capacità di erogazione del pianeta avrà, tra il 2007 e il 2035, un aumento dell’87%, è anche vero che le energie rinnovabili, sempre secondo il rapporto Outlook, vanteranno un’incidenza pari a 4.500 miliardi di KW/h, dovuti soprattutto all’eolico e all’idroelettrico. Infatti è soprattutto l’eolico ad essere in decisa espansione. In 25 anni l’apporto di energia elettrica prodotta dalle pale subirà un incremento di 1.200 miliardi di KW/h.

Gianluca Zapponini

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