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Le amazzoni repubblicane in azione

La furia polemica dei repubblicani si sta intensificando nonostante la stagione estiva. Mentre cala l’ascolto delle cosiddette televisioni e radio liberal (a cominciare da CNN che ha deciso di chiudere lo spazio del famoso Larry King), aumenta l’audience delle trasmittenti conservatrici. In testa a tutte Fox del magnate australiano Murdoch che schiera una pattuglia di commentatori di estrema destra che vomitano ogni giorno insulti contro l’inquilino nero della Casa Bianca. Sara Palin, ex candidata alla vicepresidenza nelle ultime elezioni, e’ entrata nel giro delle ‘lectures’ pagate, dopo avere lasciato anzitempo il suo incarico di governatore dell’Alaska, inseguita da accuse di utilizzazione del denaro pubblico per i suoi viaggi, guardaroba e parrucchiere. La signora si fa pagare ogni volta 120 mila dollari che equivalgono al suo stipendio annuale di governatore. Stuoli di donne adoranti e di uomini gasati dalla sua presenza di affascinante dominatrice partecipano a queste riunioni nelle quali il presidente Obama viene accusato di ogni nefandezza in nome di Dio che e’ sempre di destra. L’amore dichiarato di Sara Palin per le armi da fuoco e’ seguito da altre candidate al Congresso. Una si e’ fatta ritrarre in un suo video promozionale mentre spara raffiche con il mitra. Il bersaglio: le tasse, ovviamente.

Auto-aereo in produzione


La Terrafugia Transition, un aereo leggero che puo'essere covertito in un'automobile ha iniziato la produzione in serie dopo avere ricevuto una esenzione speciale per il peso dalla US Federal Aviation Administration.

Dacci oggi la nostra arma quotidiana

Mentre al senato americano la candidata di Obama per la carica a vita di Giudice della Corte Suprema (Kagan)viene grigliata dai repubblicani che l'accusano di non essere all'altezza dell'incarico, di non avere esperienza giuridica, etc. proprio la Corte Suprema degli Stati Uniti (a maggioranza repubblicana)ha l'onore delle prime pagine con una sentenza sul porto d'armi. Agli europei potra' sembrare una cosa da poco, ma qui in America coinvolge l'essenza stessa del concetto di privato e dei diritti del cittadino.
Analizzando una legge approvata dal sindaco di Chicago che pone limiti al posesso e alla commercializzazione delle armi da fuoco, la Corte ha sentenziato che il Secondo Emendamento della Costituzione che prevedeva che le milizie composte da cittadini fosssero autorizzate ad armarsi, debba essere interpretato estensivamente anche a 250 anni di distanza. Consentendo quindi che ogni americano abbia il diritto di portare armi addosso e di averle in casa per legittima difesa.Questa sentenza annulla e cancella in pratica analoghe leggi e regolamenti emessi da altri stati della Federazione (per esempio dal governo di Washington DC) approvati per limitare la diffusione delle armi da fuoco. Purtroppo si tratta di una marcia contro corrente dei movimenti abolizionisti che da decenni si scontrano con la diffusa cultura alla John Wayne che non e' solo tipica di alcuni stati del Sud e del Wuest, ma si ritrova nel DNA del cittadino medio. Le giustificazioni a favore delle armi sono le piu' varie e si focalizzano in particolare sulla crescente criminalita' che sta diventando sempre piu' aggressiva e coinvolge cittadini inermi non solo negli scontri tra bande armate ma anche con una presenza crescente di reati cosiddetti minori che in America sembrava non dovessero attecchire. Quali ad esempio le rapine domestiche, furti, aggressioni.A gioire per la sentenza della Corte Suprema sono i lobbisti della National Rifle Association che investono ogni anno centinaia di milioni di dollari nella azione di lobby a favore dei fabbricanti di armi, tra i quali figurano anche gli stabilimenti americani della nostra Beretta. Una stima per difetto valuta in 400 milioni le armi diffuse negli Stati Uniti che vanno dalla pistola alla mitragliatrice pesante.

Il Capo dei massoni italiani intervistato

Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia intervistato da Lucia Annunziata.

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-e2bb2d6e-1956-45a8-8042-3dd22a9daa61.html

Un rotariano italiano ci scrive


Caro amico,
io sono rotariano ed orgoglioso di esserlo e non mi riconosco in ciò che tu dici.
Eccone un esempio documentato nella foro allegata: il campus disabili di qualche giorno fa, interamente organizzato e a carico dei club del nostro distretto (il 2090)! Con accanita partita d basket, che naturalmente il Severgnini non ha pubblicato.
Rotary è anche tolleranza e non credersi migliore di altri, vero? I furbi ci sono dappertutto, come mi ha insegnato l'esperienza lavorativa in giro pe il mondo, anche in USA.
Ciao, è stato bello riconoscersi. Sei stato a Montreal?
Lorenzo Cafaro
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La nostra risposta:

Caro Amico e Collega:
Mi fa piacere che tu non ti riconosca in quella descrizione che non ha un valore generalizzato, come del resto ho scritto. Ma devi ammettere che l’andazzo esiste e fidati della mia lunga esperienza di rotariano.
Molti cordiali saluti.
Oscar

Forza Italia!!


Non dategli addosso. Lo sport e' fatto di vincitori e di vinti. Perche' la vita e' fatta di vincitori e di vinti. La disfatta della nazionale italiana e' uno psicodramma. Semmai e' lo specchio dell'Italia di oggi: edonista, risultati senza fatica e possibilmente usando scorciatoie, scarsa preparazione e scarsa concentrazione, non sapere quello che si vuole, ma lo si vuole subito, polemiche a non finire e risse da pollaio, un alto esponente politico che si augura che la squadra italiana possa perdere (meglio non nominarlo perche' da ora in poi sara' considerato per colpa propria, un porta sfiga), la radio di un forte partito al governo che fa il tifo per gli avversari. L'allenatore e giocatori hanno lavorato al massimo delle loro possibilita'. Non gli si puo' dare la croce addosso. Quelli di quattro anni fa sono invecchiati, i nuovi non sono dello stesso calibro. E non possiamo nemmeno dire "Forza Italia" perche' questo incitamento ce l'hanno scippato. Ma noi da 7500 km di distanza 'Forza Italia!' lo diciamo lo stesso. Perche' siamo convinti che quei 6o milioni non sono riconglioniti e sapranno ritrovare fiducia in se stessi e nei propri grandi talenti, tramandati attraverso un DNA di secoli che gli altri ci ividiano. E non parliamo solo del calcio, di cui in fondo non ci importa un ficosecco. Parliamo della Grande Italia. Forza Italia!

Unity Health Care Foundation al Rotary Cklub di Washington












Anche nel Rotary si nota la differenza tra Italia e Stati Uniti. Lasciatelo dire da uno che nel Rotary milita dal 1977 ed ha contribuito alla creazione di due club a Roma. Mentre nel mondo il principio fondante rotariano e' 'servire', molti che aderiscono al Rotary in Italia lo intendono come 'servirsene'. E cosi' stuoli di liberi professionisti fanno domanda per entrare nei club per ampliare la propria clientela. Quanto alle riunioni queste talvolta vengono utilizzate per promuovere qualcuno, fare pubblicita' a qualche prodotto, sostenere quel candidato politico e via citando. Per fortuna ci sono Presidenti di club che agiscono nella giusta filosofia voluta da Paul Harris. Il Rotary Club di Washington sostiene economicamente e operativamente 140 agenzie che vanno dalla ristrutturazione delle abitazioni per gli anziani diseredati alla lotta contro l'analfabetismo di ritorno, alle cure mediche per i poveri, alla distribuzione di dizionari nelle scuole medie per insegnare correttamente l'inglese.
Vincent A. Keane e' il CEO della Unity Health Care Foundation. A Washington sono circa 14mila gli homeless di cui quasi la meta' costituita da veterani di guerra. Ma la crisi e la recessione hanno reso ancora piu' disastroso il panorama della disperazione e della poverta' nella Capitale della Nazione. Unity Health Care Foundation assiste i senza casa, quelli che non hanno assicurazione sanitaria (e in aAmerica sono piu' di 50 milioni su un totale della popolazione di 304 milioni di abitanti). Assiste i figli di madri singole che non hanno un lavoro, si dedica ai malati di Aids il cui numero a Washington e' in cima alle classifiche nazionali. Vincent A. Keane ha in pratica fondato questa organizzazione e la sostiene con il suo entusiasmo e la sua dedizione. Ormai Unity Health Care Foundation e' una struttura nella quale lavorano 850 persone tra medici, infermieri, personale vario. La Fondazione ha 29 centri dislocati nei quadranti piu' poveri della citta' ed e' dotata di una grande struttura medica mobile. Ogni anno sono piu' di 81mila le persone assistite per un totale di 490mila visite e interventi effettuati. L'anno scorso Michelle Obama ha voluto visitare Unity Health Care Foundation mettendo in risalto quanto questa iniziativa sia valida non solo per la Capitale della Federazione ma anche come esempio da imitare per altre situazioni locali. Al termine della sua appassionata illustrazione Vincent A. Keane e' stato salutato da un grande applauso dei membri del Rotary Club di Washington che, a conferma della stima e riconoscenza nei confronti di chi dedica tempo, denari e fatica ad aiutare chi ha bisogno, hanno messo mano al portafoglio. Ed anche questo e' Rotary. Almeno da questa parte dell'oceano.

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Un rotariano ci scrive

Egregio Oscar,
evidentemente lei ha vissuto pessime esperienze. Visto che ha fondato due Club nella Capitale , di certo avrà avuto modo di dare un buon esempio e di mettere i Club sulla giusta strada. Questo fa di un rotariano un Rotariano, mentre parlando così negativamente del proprio Paese si fa di un Italiano un italiano.
Cordiali saluti

Renato Ranghieri
Può mettere anche me sul suo Blog ...se vuole

Rispondiamo:

Boh!

breaking news: fuori dalle scatole!

NBC News and news services
updated 6 minutes ago
WASHINGTON - President Barack Obama ousted Gen. Stanley McChrystal the top U.S. commander in Afghanistan on Wednesday, saying his scathing published remarks about administration officials undermined civilian control of the military and eroded trust on the president's war team.

Obama chose McChrystal's immediate superior — Gen. David Petraeus — to take over the troubled 9-year-old war in Afghanistan.

The president said he did not make the decision to accept McChrystal's resignation over any disagreement in policy or "out of any sense of personal insult."

The Italians in DC


Prima uscita uffciale di 'Italians in DC' (http://www.italiansindc.com/), all'Ambasciata Italiana a Washington, l'associazione voluta dal giovane e preparato Ivan Butina che si e' circondato di altrettanto giovani e motivati professionisti. Fino ad ora il rodaggio dell'iniziativa, che si propone di creare un collegamento tra le migliaia di italiani che risiedono nella Capitale degli Stati Uniti, si e' svolto principalmente nell'organizzazione di 'Happy Hours' presso ristoranti italiani. Ivan Butina ed i suoi colleghi del direttivo stanno sperimentando altre forme di amalgama tra i connazionali che vivono da sempre in comunita' separate per indirizzo professionale ed eta'. Insieme all'Istituto Italiano di Cultura di Washington diretto da Rita Venturelli che si e' fatta conquistare dall'entusiasmo dei promotori di 'Italians in DC', e' stato deciso di dare vita ad una sorta di cineclub.
Nell'auditorium dell'Ambasciata italiana e' stato proiettato il film 'Lezioni di volo' della regista Francesca Archibugi che, nello squallido panorama della filmografia attuale nostrana, resta una perla di indiscusso valore. Centinaia le persone che hanno aderito all'invito, molte delle quali per la prima volta hanno scoperto l'Ambasciata Italiana a giusto titolo considerata una delle piu' belle della Capitale.
Il film, introdotto da Michele Giacalone (colonna dell'Istituto Italiano di Cultura), e' stato salutato alla fine da un forte applauso anche da parte dei molti americani, appassionati dell'Italia, che speravano di poter leggere i dialoghi nei sottotitoli in inglese che invece per ragioni tecniche erano solo in italiano. Peccato veniale che sara' eliminato nelle prossime edizioni.

Il Gen. McChrystal si parla addosso.

Si chiama Stanley McChrystal, e' un generale al vertice della carriera, comandante del contingente di 150mila uomini presente in Afghanistan. Ha 55 anni. Nei mesi scorsi ha messo in difficolta' il presidente Obama perche' ha rilasciato dichiarazioni dicendo che per vincere in Afghanistan occorreva mandare almeno altri 90mila soldati. Obama ha autorizzato a fatica l'invio di 30mila soldati, confermando il ritiro degli americani nel luglio 2011. Il numero in edicola domani della rivista 'Rolling Stone' riporta una lunga intervista al generale. Il quale si esibisce dichiarando di non avere fiducia nel presidente e nei suoi rammolliti collaboratori alla Casa Bianca. McChrystal, omen nomen, rincara la dose accusando l'ambasciatore americano a Kabul di remargli contro. Appena le agenzie hanno cominciato a fare lanci dell'intervista lo scomodo generale si e' affrettato a rimangiarsi tutto il vomitato, dichiarando la sua ammirazione per il Presidente ed i suoi colaboratori e dicendo che l'intervista non rispecchia il suo punto di vista.Ed ha licenziato il suo addetto stampa. Si tenga presente che i giornalisti di Rolling Stone hanno trascorso alcune settimane seguendo il generale in giro nelle varie missioni. Obama ha convocato immediatamente a Washington lo scomodo militare e ci si attende che vengano annunciate le sue dimissioni anche se esponenti repubblicani come il senatore McCain e l'indipendente Lieberman (ex candidato democratico alla vicepresidenza) hanno gia' detto ai media che non ritengono si debba arrivare alle dimissioni di McChrystal, ovviamente per mettere in difficolta' il presidente. Il predecessore di McChrystal, Gen. David McKiernan, fu messo da parte da Obama nel 2009 quando dichiaro' che in Afghanistan si dovevano trovare nuove metodiche per condurre la guerra.
A rendere piu' complicata la situazione per il presidente americano (da due mesi ossessionato dalla fuoriscita di petrolio nel Golfo del Messico)vengono ora le notizie secondo cui ogni settimana le forze di intelligence afghane distolgono 4 milioni di dollari che vanno a finire nelle mani dei 'signori della guerra' che controllano le strade della nazione e la produzione della droga.
Ognuno e' libero di pensare che le critiche del generale McChrystal siano giuste anche se inappropriate nella forma. Resta il fatto che un militare che ricopre un altissimo incarico di responsabilita' e' andato liberamente ad esprimere di fronte a giornalisti delle dichiarazioni pesanti nei confronti del suo governo e del Presidente che e' il comandante in capo delle forze armate, e questo pone un duplice interrogativo: o il suddetto generale e' un alcoolizzato incapace di intendere e di volere oppure la selezione della catena di comando nelle forze armate statunitensi da tempo denota profonde smagliature. Il problema e' che a gente di questo tipo viene affidata la vita di centinaia di migliaia di giovani. La vicenda del generale Cadorna non ha insegnato alcunche'.

Hydraulic Fracturing e il Gas Naturale in America

Diane Rehm e' la conduttrice di una trasmissione che va in onda da 40 anni in tutta l'America sui canali della National Public Radio. Nei giorni scorsi ha ospitato un panel di tecnici e scienziati per parlare dello 'Hydraulic Fracturing'. Ms. Rehm ha premesso che lei e il marito possiedono una farm in Pensylvania dove hanno autorizzato la perforazione di un pozzo con questa tecnica per l'estrazione di gas naturale. Negli Stati Uniti vi e' piu' di un milione di pozzi realizzati con questa tecnica. La EPA, Enviromental Protection Agency, vede di buon occhio questo sistema di trivellazione che si basa sulla immissione a grande pressione di una miscela di acqua e sabbia che incuneandosi in strati rocciosi friabili che contengono gas naturale lo liberano incanalandolo in superficie. Le industrie del settore sostengono che l'acqua usata viene poi purificata e che la falda acquifera potabile non viene contaminata da queste trivellazioni che interessano strati profondi del terreno. Altri contestano queste assicurazioni dicendo che comunque l'ambiente viene inquinato. Resta da dire che, anche alla luce dell'attuale tragedia del Golfo del Messico la cui soluzione e' ben lontana da venire, il rilancio dello 'Hydraulic Fracturing' e' uno dei tanti tentativi di sostituire in misura crescente il petrolio ed i suoi derivati con il gas combustibile.

Il braccio destro di Obama sta per lasciare?

(Da Slatest)
Rahm Emanuel Expected To Quit After Midterm Elections

Rahm Emanuel has always been known to get things done. Washington insiders are saying that the White House chief of staff will quit his post within six to eight months because he is frustrated by Obama's closest advisers' idealism and their unwillingness to push through legislation. "Friends say he is also worried about burnout and losing touch with his young family due to the pressure of one of the most high profile jobs in U.S. politics," the London Telegraph reported. The Telegraph didn't name any of its sources, and the White House did not respond to a request for comment, but Emanuel himself has reportedly said that he believes the position is only an 18-month job because of its intensity. "Mr. Emanuel, 50, enjoys a good working relationship with Mr. Obama but they are understood to have reached an understanding that differences over style mean he will serve only half the full four-year term," the Telegraph reported. The paper also quotes a Democratic consultant as saying that the job just isn't working out the way it's supposed to. "Nobody thinks it's working but they can't get rid of him—that would look awful. He needs the right sort of job to go to but the

Vale non solo per i sacerdoti ma anche per i sacerdoti della politica

Ratzinger ammonisce: "Il sacerdozio non può mai rappresentare un modo per raggiungere la sicurezza nella vita o per conquistarsi una posizione sociale". "Chi aspira al sacerdozio per un accrescimento del proprio prestigio personale e del proprio potere ha frainteso alla radice il senso di questo ministero", ha aggiunto. "Chi vuole soprattutto realizzare una propria ambizione, raggiungere un proprio successo sarà sempre schiavo di sè stesso e dell'opinione pubblica".

"Per essere considerato - conclude il Papa - dovrà adulare; dovrà dire quello che piace alla gente; dovrà adattarsi al mutare delle mode e delle opinioni e, così, si priverà del rapporto vitale con la verità, riducendosi a condannare domani quel che avrà lodato oggi. Un uomo che imposti così la sua vita, un sacerdote che veda in questi termini il proprio ministero, non ama veramente Dio e gli altri, ma solo se stesso e, paradossalmente, finisce per perdere se stesso".

Interessa i sindacati italiani dell'automobile

Toyota ha annunciato che riprendera' la costruzione dello stabilimento in Mississippi, nella cittadina di Blue Springs, dedicato alla fabbricazione del modello Corolla. Circa 2000 lavoratori saranno assunti in questo impianto che era stato posto in letargo nel 2008 a causa del manifestarsi della crisi economica slittata poi in una pesante recessione. A questi problemi di carattere generale si erano aggiunte poi le vicende della casa giapponese accusata di produrre auto non sicure, con problemi all'acceleratore ed ai freni. Toyota ha pagato una multa di 16milioni di dollari (una bazzecola per il colosso giapponese) ha mandato il suo CEO a farsi grigliare dai senatori e deputati a Capitol Hill. La voce ricorrente tra i principali distributori della Toyota e' che gran parte delle denunce fatte dai consumatori per incidenti dovuti al malfunzionamento delle vetture, siano dei tentativi di lucrare sui defunti da parte di parenti e avvocati interessati. Comunque Toyota ha ripreso slancio nelle vendite in America. Ed in particolare la sua compatta Corolla, l'auto piu' venduta al mondo, nella sua nuova versione piu' spaziosa e piena di dotazioni, ha fatto riaccendere l'interesse per il completamento e l'apertura del complesso produttivo in Mississippi, stato afflitto da una disoccupazione molto alta rispetto al resto della Federazione (10.7%). Ma Toyota dovra' affrontare i dirigenti della United Auto Workers Union, il sindacato che per decenni ha dettato legge a Detroit in casa della GM, Ford e Chrysler. I sindacalisti accusano la casa giapponese di avere messo in vendita un impianto in California che produceva la Corolla, perche' 'unionizzato', ovvero sotto il controllo sindacale. Lo stabilimento di prossima apertura nel Mississippi sara' invece una 'non union facility'. Ovvero a chi fara' domanda per l'assunzione verra' richiesto di firmare un documento in cui si dichiara che il lavoratore rinuncia ad iscriversi al sindacato. E se qualcuno e' gia' iscritto, deve dare le dimissioni, altrimenti il posto di lavoro gli viene rifiutato. Questa accusa che viene mossa dai sindacati e' definita non vera dalla industria del Sol Levante, ma corrisponde alla realta' di altri stabilimenti negli stati del sud dell'America appartenenti anche ad altre aziende asiatiche. La presa di posizione dei dirigenti del sindacato dell'automobile sta gia' suscitando le proteste di migliaia di cittadini di Blue Spring che temono che i posti di lavoro promessi dalla Toyota e l'indotto industriale e commerciale prodotto dal nuovo stabilimento possano andare a farsi benedire. In tempi di crisi e disoccupazione la forza del sindacato tende ad annacquarsi.


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Un Lettore commenta:

Buongiorno, le aziende produttrici di autovetture sono in una totale crisi, e secondo me in questo momento produrre automobili è solo disastro.

In Italia il parco macchine si è notevolmente rinnovato, abbiamo ancora autovetture Euro 0, ma quelle nessuno le controlla.

In un modo o nell'altro il mercato è saturo, la gente non ha liquidità, anche perchè chi vuole investire in un'automobile deve farsi fare un mutuo dalla banca.

Tutta questa gente che lavora nel settore, deve solo accettare in questo momento ciò che gli offrono, non si possono permettere il lusso di alzare la voce, altrimenti gli imprenditori chiudono le fabbriche e la FIAT, come altre case chiudono le baracche e chi si è visto, si è visto.

La storia insegna, tutto si riprenderà, e sarà allora che i lavoratori potranno dire ancora la loro come nel periodo d’oro delle contestazioni e delle rivendicazioni.

Oggi non si può. La scorsa settimana in occasione della partita del campionato del mondo di calcio gli operai di Termini Imerese hanno indetto uno sciopero perché nell’azienda non erano stati installati i maxi schermi per la visione della partita.

Ma si rende conto?????????. Secondo Lei in Toyota cosa avrebbero detto?

E noi siamo qua a difenderli????????

E’ uno sfogo.

Oreste Fraschini

(Riceviamo dall'Avvocato Jose' Maria Gorgojo, numerario dell'Opus Dei, questa nota che volentieri pubblichiamo)

Caro Dr. Bartoli,

da venerdì scorso abito a Torreciudad, vicino ai Perinei. È un Santuario come lei sa bene della Madonna inaugurato nel 1975 e voluto costruire da San Josemaria (Josemaría Escrivá de Balaguer, fondatore dell'Opus Dei,ndr) con lo sforzo economico di tante persone. Le faccio avere una panoramica di quello che vedo dalla mia stanza da dove è stata scattata la fotografia.

Sono stato ingaggiato per lavorare nel Patronato: per dare impulso al lavoro dei Delegati, della Giunta di Governo, internazionalizzare il Santuario, promuovere il Cammino di Santiago.....

Dovrei reperire molti soldi per poter affrontare tutte le spese annue e che la Madonna continui a fare miracoli spirituali per le migliaia di anime che la visitano in questi paraggi un po' sperduti e rocciosi.

Qualsiasi aiuto sarà ben ricevuto e sono convinto che il Signore sapra' ripagare molto bene la generosità di queste elemosine. Spero che lei possa fare diffusione tra le sue amicizie per far si' che molte anime possano scoprire ai piedi della Madonna la bellezza di vivere in grazia di Dio.
Una cosa che sarebbe molto utile: inserire nella sua pagina web dei video oppure qualche riferimento per i turisti italiani che possono venire da queste parti, oltre che per pregare, per fare delle belle gite.
http://www.torreciudad.org/01/italiano/italiano.htm
L'aeroporto piu' vicino è Saragozza ma pure Barcellona potrebbe andar bene. La ringrazio per quanto potra' fare.
Jose Maria Gorgojo (Chema)

Sito della futura residenza dell'ambasciatore italiano a Abuja Nigeria


Ogni giorno si scende un gradino.

(Dall'intervista di Walter Veltroni al Corriere della Sera)

«E nessuno dice niente se da 4 mesi il proprietario di Mediaset è il ministro delle Comunicazioni. In quale altro Paese del mondo succederebbe una cosa del genere? In Italia si è persa la capacità di indignazione. Ogni giorno si scende un gradino. Non è che la barbarie arriva all'improvviso,ma avviene per slittamenti progressivi. Perciò il centrosinistra deve fare una battaglia a viso aperto, senza nessuna concessione alla cultura del Pdl che infrange le regole, né all'egoismo sociale e identitario della Lega. Un centrosinistra che facesse questo, che avesse questo coraggio, tornerebbe a parlare al Paese».

Agora e il fanatismo religioso

Agora non e' ancora in programmazione negli USA e chissa' quando lo faranno vedere, perche' a non uscirne bene sono i fondamentalisti cristiani e gli ebrei. Abbiamo visto Agora su una copia riservata. Il film non ci e' sembrato un capolavoro. I personaggi sono 'urlati' e l'intenzione di sottolineare il fanatismo religioso e' spesso troppo insistita e monocorde. Ma il progetto merita attenzione perche' ripropone una figura femminile di grande rilievo e troppo a lungo dimenticata.
Ospitiamo questo articolo di Nicola Facciolini che ci scrive dall'Aquila.
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Il kolossal Agorà esalta Ipazia faro, icona e sentinella della Ragione e della Verità nella ricerca dell’Universo e della Persona. L’intuizione nel cono di Apollonio. La sua amicizia con Sinesio, vescovo di Tolemaide, e con il prefetto imperiale Oreste. Ipazia è una figura cristiana? A chi l’accusa nel film di essere atea e di non credere in alcun dio, risponde:“Non è vero, anch’io ho un dio, è il libero pensiero filosofico”. Ipazia interrogava l’Universo e Dio. Fu uccisa per invidia come molte donne nella Storia. Ma di quale scontro tra Fede e Ragione parlano agnostici ed atei? Ma quale paura per il Vaticano? Quali pensieri contorti si aggirano nella mente dei nemici della Chiesa? Giustizia è fatta nel film Agorà del regista cileno Alejandro Amenàbar, per vivere la realtà di una civiltà remota:“Agorà non è un’offesa al Cristianesimo ma è un film contro tutti i fondamentalismi; non c’è stata alcuna pressione del Vaticano per frenare l’uscita della pellicola: considero Ipazia la versione femminile di Gesù. Il suo insegnamento era la tolleranza verso gli altri, la comprensione e il rapporto che aveva con i suoi allievi era simile a quello di Gesù con i discepoli. Prima di iniziare a girare ho voluto rivedere Il vangelo secondo Matteo di Pier Paolo Pasolini”. Esemplare la fotografia di Xavi Giménez: magistrali le sequenze degli scontri dall’alto. Per scoprire il punto di vista di Dio che osserva gli uomini accecati dall’odio religioso. I fanatici, facendosi forza del gruppo, diventano quasi come formiche in preda alla frenesia della distruzione della Biblioteca di Alessandria. L’Impero Romano d’Occidente non sopravvisse perché diviso e non amava la Scienza. La testimonianza di Socrate Scolastico. Noi cristiani abbiamo moltissimo da farci perdonare. Chi ben comincia è alla metà dell’opera: ora bisogna riscoprire le figure femminili dei duemila anni di Cristianesimo genuino. Cirillo d’Alessandria, ricordato nella liturgia siriaca e maronita come “una torre di verità e interprete del Verbo di Dio fatto carne”, è stato proclamato Santo e Dottore della Chiesa da Papa Leone XIII nel 1882. La Chiesa lo ricorda (memoria facoltativa) il 27 Giugno. C’è molta Astronomia nel film che è arrivato in Italia il 23 aprile 2010 grazie alla mobilitazione del popolo della nuova agorà di Internet, prima di sbarcare nei paesi anglofoni. Un film in memoria di donne coraggiose come Neda Salehi Agha-Soltan. L’Unesco istituisce il Premio Ipazia. Per secoli la scienza sperimentale moderna ha creduto di avere un solo padre, il cattolico Galileo Galilei, quando in realtà possiede anche una madre, nata 1200 anni prima: Ipazia.

(di Nicola Facciolini)

Roberto Donna: dalle stelle alle stalle


(dal Washington Post)
Italian chef guilty in meals-tax case


Renowned restaurateur and chef Roberto Donna pleaded guilty to embezzlement Thursday in Arlington County for failing to turn over more than $150,000 in meals taxes he collected at his now-defunct restaurant in Crystal City. Donna, 49, opened Bebo Trattoria da Roberto Donna on Crystal Drive in October 2006 and closed it last year.
Arlington officials said Bebo Trattoria was turning in required paperwork showing that the restaurant was collecting meals taxes from patrons -- it just wasn't turning in the money. Efforts to collect the money, which Arlington prosecutors said totaled $156,330.96, failed, and a criminal investigation was begun. Donna and his attorneys worked out a deal in which Donna would waive indictment and plead guilty to one felony count of embezzlement. Arlington Circuit Court Judge Benjamin N.A. Kendrick imposed a five-year prison sentence but suspended all of it and placed Donna on probation for five years. Donna also must make restitution. -- Tom Jackman

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Questo uno dei tanti articoli pubblicati nei giorni scorsi sulla condanna a cinque anni di reclusione per Roberto Donna, il re dei ristoratori italiani, per anni presidente della associazione degli chefs del Nord America. La condanna per il momento e' stata sospesa, in attesa che Donna restituisca allo stato federale i 156mila e rotti dollari di tasse non registrate e non pagate. Questa notizia era nell'aria. Si sapeva che Roberto stava passando un brutto periodo, forse per colpa sua, forse per colpa dei soci di cui si era troppo fidato, forse perche' molti italiani vengono qui in America credendo di potere tenere gli stessi comportamenti che si hanno in Italia e che sono condivisi dalla maggior parte della popolazione. Se uno riesce a fregare lo stato ottiene l'applauso e l'approvazione corale. E' un 'ganzo', un dritto, un furbo, talento questo che fa parte del DNA dell'Italica progenie. Ed il fatto che Roberto Donna abbia deciso di patteggiare riconoscendosi colpevole la dice lunga sui pericoli che avrebbe corso se avesse insistito in una assurda tesi difensiva. Donna e' un personaggio mitico nel mondo della ristorazione. Chi ha avuto la possibilita' di gustare i piatti preparati da questo grande chef, e' rimasto stupito per la fantasia e la classe dei suoi menu. Per anni il suo ristorante Galileo e' stato un punto di riferimento della Washington che conta. Poi Donna ha deciso di diventare imprenditore e si e' messo ad aprire una serie di trattorie e ristoranti nella Greater Washington, la maggior parte dei quali chiusi con perdite, perche' basta che qualche cliente cominci a parlare male del trattamento subito ed e' subito una catastrofe annunciata.
Quanto alle tasse si conferma che l'America non e' l'Italia. Qui si puo' andare in galera per tasse non pagate. Ed il mitico esempio di Al Capone rimane negli annali della lotta alla criminalita' organizzata.

I successi dell'industria italiana del farmaco in America

“Istituzioni e Imprese insieme per la Salute e gli Investimenti”. Questo il titolo di un seminario organizzato nell’auditorium dell’Ambasciata italiana a Washington e voluto fortemente dallo stesso ambasciatore Giulio Maria Terzi di Sant’Agata che si è avvalso della collaborazione del suo giovane addetto scientifico Giulio Busulini.
Pubblico di eccezione in platea. Interventi di Sergio Pecorelli, presidente della Agenzia italiana per il Farmaco, Guido Rasi direttore generale AIFA, Thomas Longren, Executive Director European Medicine Agency, Murray Lumpkin,(Deputy Commissioner for International Programs della FDA).
Sergio Dompè, presidente di Farmindustria ha ‘tirato la volata’ a quattro rappresentanti di industrie italiane ed americane che hanno parlato dei loro successi scientifici e commerciali.
Diceva il grande Montanelli che il giornalista è colui che non conosce di che sta scrivendo ma deve spiegarlo ai suoi lettori. Ed è quello che è successo al vostro cronista quando si è trovato ad affrontare una materia complessa come quella dei rapporti tra industrie farmaceutiche tra le due sponde dell’Atlantico. Ma alla fine siamo forse riusciti ad arrivare a capire che l’evento in ambasciata non era la solita passerella fatta da imprenditori italiani o politici per avere un ritorno di immagine in Italia. L’industria farmaceutica italiana ha 67.500 addetti per il 90% laureati e diplomati. Altri 60mila operano nell’indotto. Sono più di seimila i ricercatori. Sono state effettuate 38 acquisizioni di imprese italiane all’estero dal 2000 con 220 insediamenti. Investiti 2.3 miliardi di euro in ricerca e produzione. L’impegno produttivo delle aziende italiane nel Nord America riguarda acquisizioni, siti produttivi e ricerca e sviluppo. Molto attiva la presenza commerciale, gli accordi e collaborazioni siglati negli ultimi anni in un paese, gli Stati Uniti, che rappresenta il quinto partner commerciale per la farmaceutica. A loro volta è consistente la presenza in Italia delle industrie americane del settore con 25 imprese, 15mila addetti, 350 milioni di euro in investimenti, distribuita in quasi tutte le regioni della Penisola.
Significativo quanto detto dal rappresentante inglese, Thomas Longren: “La globalizzazione è importante, ma dobbiamo essere più trasparenti”. E la chiusura dell’intervento del presidente di Farmindustria il quale, in ottimo inglese, ha ricordato che ”Non esiste una crisi, quanto un cambiamento di scenario. E noi dobbiamo ridurre i costi”.
È stato presentato il “Progetto Qualità e Sicurezza dei Farmaci” dell’ AIFA che, attraverso la realizzazione e implementazione di piattaforme informatiche per la simulazione di processi clinici, si propone di prevedere gli effetti dei farmaci, le eventuali reazioni avverse e i loro limiti di efficienza sull’uomo.
Il seminario, ‘blindato’ per evitare interventi a schiovere ci ha impedito di chiedere ai relatori perché negli USA un collirio contro il glaucoma costa più di 100dollari mentre in italia, stessa marca e quantità del prodotto, 25 Euro. Misteri della farmaceutica internazionale.

Informazione utile per il turista italiano che viaggia in economy

Mentre gli alberghi americani cercano di combattere la recessione e la scarsa domanda abbassando i prezzi, ci sono delle eccezioni. Una e` rappresentata dal Four Season di New York che mette a disposizione dei clienti danarosi una suite per il modesto costo di 35mila dollari a notte, caviale escluso. Per questa somma vengono garantiti tappeti di seta, un candelierie a fibre ottiche del costo di 120mila dollari ed un maggiordomo personale che e’ a disposizione del cliente 24 ore su 24. Inoltre a chi e’ disposto a versare quello che corrisponde allo stipendio annuale di un dipendente statale, viene garantita una Rolls Royce, ovviamente con autista, una vista mozzafiato dei grattacieli di New York, una cascata interna le cui pietre sono pulite ogni giorno da personale specializzato. Nei frigoriferi champagne d’annata, mentre i pasti sono assicurati dagli chef dei ristoranti del famoso hotel. Insomma, fatte le debite considerazioni, per chi e’ multimilionario in dollari una notte così’ e’roba da ridere.

Podere Costarelle in Toscana

Puo' sembrare un inserimento pubblicitario. Liberi di giudicare come vi pare. Ma se qualcuno vuol trascorrere una vacanza felice e realmente rilassante suggeriamo un soggiorno presso il Podere Costarelle

www.poderecostarelle.it

Date un'occhiata al sito. Tra le varie facilities anche una piscina coperta e riscaldata. E ditemi se e' poco?!
I prezzi a settimana sono 4000 euro per il mese di agosto e 3500 in luglio. E considerando che il podere Costarelle puo ospitare sino a dieci persone si tratta di un impegno piu' che ragionevole. WiFi e tutto il resto ovviamente incluso.

Ed un massone scoperto risponde al massone coperto

Il Fr:. Aldo ha ragione salvo il fatto di non dire la propria appartenenza alla Massoneria. Io sono Rotariano da 38 anni ed ho sempre dichiarato pubblicamente di essere Massone, a parte il fatto di essere più volte comparso sui giornali (specie la progressista Repubblica) ai tempi di Cordova il P.M. di Palmi, nella mia qualità di allora di Presidente del Collegio Circoscrizionale dei Maestri Venerabili del Piemonte - Valle d'Aosta e ti assicuro che nelle varie comparsate mie non è che i giornalisti mi trattassero bene. Posso dirti che non ho mai ricevuto alcun nocumento nè nella vita sociale nè tanto meno nella vita lavorativa. Non e' che sbagliamo noi a nasconderci dietro un dito?
Un cordiale saluto.
Maurizio Volkhart
(Torino Italy)

Un massone italiano ci scrive.....

Caro Oscar,
Mi sembra strano che, a fronte della tua saggezza e profonda conoscenza degli usi e costumi di noi italici, tu ti possa meravigliare della polemica sui Massoni. Da noi, sai bene, vige l'inveterato detto :" E' una cosa che si fa, ma non si dice". Questa e' una regola basilare per il ns. quieto vivere. Come sai, sono cattolico credente, rotariano e quanto altro. Ma se devo confessarmi, devo evitare di dire che sono massone (i miei nonni e zii erano scomunicati per questo e, conseguentemente, se la facevano lontano dai "baciapile", pur avendo rapporti culturali con dei prelati di sana apertura mentale) ed al mio Rotary (dove, come sai, ci sono almeno 7 Massoni di livello) devo nascondere la mia appartenenza, salvo "incazzarmi" quando qualche cattocomunista afferma che la Massoneria e' deviazione e malaffare e che essere Rotariani esclude l'essere Massoni. Quindi, sono Massone, lo faccio, ma non lo dico. E con me tutti.
Purtroppo, come dici, e' meglio concentrare l'attenzione del Bel Paese sulle trame massoniche piuttosto che guardare allo sfascio della ns.societa'. In ogni inchiesta di malaffare mafioso o camorristico salta sempre fuori una compartecipazione di "Logge Calabresi" deviate (un paio di gaglioffi che si costituiscono sovente in Loggia) e che fa tuonare il ns. GM Raffi sulla totale estraneita' del GOI a tali agglomerati di malaffare. Pero' il solito magistrato di turno va alla ribalta ed i giornali si scatenano. Allora passano sotto silenzio le "vigliaccate" della ns. classe politica (tutta presa insieme), dove il gioco delle parti e' svolto da copione, ma ove si concorda sempre e tacitamente sulla DEITA' della CASTA.
Ti porgo un modesto esempio. Nella prima versione Tremonti della stretta finanziaria troneggiava la proposta che la classe politica avrebbe fatto i suoi sacrifici: 10% di taglio stipendi, soppressione di Provincie, taglio dei rimborsi elettorali ai Partiti, riduzione del 5% per gli stipendi dei burocrati di Stato, tagli alle spese di Camera e Senato. Ebbene, nella proposta ultima all'approvazione del Parlamento (dopo il solito iter costituzionale) tutto questo e'
scomparso. Con una piccola variante, pero'. I Parlamentari avranno un taglio agli stipendi ( 3 - 5%) a partire dalla prossima legislatura e solo per tre anni, le Provincie non verrano soppresse, la piu' parte degli enti rimarra' dov'e', i rimborsi elettorali rimarranno per questa legislatura per foraggiare gli oltr 250 Partiti che hanno partecipato alle elezioni, la riduzione degli stipendi ai burocrati sara' fortemente ridimensionata (se non annullata) per l'annunciata ondata di scioperi. A questo punto e' un'offesa al bene dell'intelletto (per chi ce l'ha) sentire le interviste ai membri del Governo ed a quelli dell'Opposizione. Gli uni affermano l'aver portato in Parlamento una manovra finanziaria equa, gli altri trattarsi di una manovra iniqua, che fa pagare soltanto i poveri ed i lavoratori.
Pero', NESSUN ACCENNO AGLI OBLIATI TAGLI DELLA CASTA! In Francia un cittadino paga ogni anno 1.35 € per i costi della politica, in USA 0.50 $ soltanto per il rimborso dei costi della campagna presidenziale (ogni 4 anni), in Italia 6.75 € anno.
Pero' la Sinistra (ove imperano i cattocomunisti Bindi & Company) tuona sull'appartenenza alla Massoneria e non sulla possibilita' o necessita' di riforme strutturali. Ovvero, se ne chiacchieri pure, ma non si accenni mai ai costi della politica!
Caro Oscar, siamo nel Bel Paese e con un'Isola dei Famosi, il Grande Fratello, una mandolinata, un concerto rock, un paio di scioperi conditi da concerti a tarallucci e vino, si sistema tutto.
La volonta' di spostare sempre al prossimo mandato parlamentare non realizzabili riforme strutturali ed il continuare a parlare che i mali del Paese sono attribuibili alla Massoneria e' quello che calma gli animi.
Un abbraccio
Aldo

Il Falcon 9 della Space X


Continua il martellamento delle televisioni americane sul Pozzo del Golfo del Messico che riversa nell'oceano migliaia di barili di petrolio al giorno, nonostante l'ultimo cappuccio posto dalla BP.

E cosi' la notizia del lancio del primo razzo costruito interamente dai privati con tanto di simulacro di capsula ha avuto solo un momento di gloria sulle prime pagine dei media americani.

Ma il Falcon 9 costruito dalla SpaceX guidata dal giovane Elon Musk ha aperto una nuova strada verso l'esplorazione e la conquista degli spazi siderali. A farne le spese la NASA che, nonostante le proteste dei suoi dirigenti e dello stesso Neil Armstrong (primo uomo sulla Luna) sostenuti da una falange di membri del Congresso, paga il prezzo della sua enorme burocrazia. A proposito di Elon Musk bisogna ricordare che si tratta dell'ingegnere sudafricano fondatore di Pay Pal, SpaceX e Tesla Motors (auto superveloci elettriche vendute a 100mila dollari).

I razzi sino ad ora lanciati dalla NASA erano in gran parte costruiti da industrie private controllate dalla Agenzia che aumentava poi i relativi costi.

SpaceX dopo questo lancio di prova che ha messo in orbita un simulacro di capsula spaziale, lancera' in estate un altro razzo e la vera capsula sara' in orbita all'inizio del prossimo anno. Alla Space X lavorano 900 addetti e il programma e' quello di costruire 12 razzi e relative capsule all'anno consegnandole ai paesi che abbiano attrezzature per il lancio.

Presto anche Boeing e Lockeed Martin si faranno sentire con una produzione di razzi per uso commerciale.

La capsula che verra' lanciata il prossimo anno da SpaceX sara' in grado di collegarsi alla stazione spaziale che, con l'uscita dal servizio degli Shuttle americani prevista per la fine dell'anno, continuera' ad essere collegata con la Terra solo dai razzi russi lanciati dal poligono di Baykonur.

Ma il lancio sperimentale del primo razzo Falcon 9 rappresenta una sostanziale affermazione per il Presidente Obama che ha cancellato il programma astronautico di Bush (giudicato costoso e poco praticabile) dando grande impulso all'iniziativa privata.

Da Il Tempo di Roma

02/06/2010, 10:26
Notizie - Politica
L'editoriale
Sono democratici ma non liberi

Il 7 giugno il Pd riunirà la sua commissione di garanzia per decidere su un tema fondamentale del nostro tempo: può un iscritto alla massoneria essere anche un militante del Pd? Domanda epocale.

Il Partito democratico è uno straordinario progetto, un esempio di efficacia e puntualità dell’agenda politica. Sul tappeto abbiamo una serie di fatti: la crisi in Israele, la manovra finanziaria, la riforma federalista, un nuovo rapporto tra cittadino e Stato, le ristrutturazioni industriali, la competizione globale. Roba tosta. Ma il Pd è ancora più tosto. E così il 7 giugno riunirà la sua commissione di garanzia per decidere su un tema fondamentale del nostro tempo: può un iscritto alla massoneria essere anche un militante del Pd? Domanda epocale, alla quale dovrebbero essere chiamati a rispondere politologi di chiara fama, esperti del diritto, filosofi, sociologi. Insomma, tutti i «cazzeggiatori» che di solito affollano le convention della sinistra pensosa e noiosa.

Alcuni democratici sono massoni? Vade retro! Sono peggio di Dracula nella notte. Poverini, sono fratelli muratori che vogliono essere compagni, aderiscono come qualunque cittadino a un’associazione per niente segreta, fanno attività pubblica in ogni dove, ma per il Pd dei duri e puri, per quelli che sognano un partito di frittelle, tovagliette di plastica e dama, per quelli che agitano ancora la stagione delle ombre e dei complotti non ci sono alternative. «O si è democratici o si è massoni!», urlano con il petto gonfio di orgoglio antifascista i guardiani della democrazia. Hanno ancora in testa il logo della P2 e altri ferrivecchi ideologici. Il bello è che pensano davvero di fare qualcosa di serio e importante. Chiedete agli operai. E buona fortuna. Basta leggere l’intervista de Il Tempo al gran maestro del Grande Oriente d’Italia - la più importante loggia massonica del Paese - per capire che nel Pd stanno alzando il gomito. La sconfitta gli ha dato alla testa.

Il Gran Maestro Gustavo Raffi è persona ragionevole e simpatica, mostra un sense of humour non comune di fronte a un dibattito che appare surreale per il contesto e la materia del contendere. Se il Pd fosse qualcosa di serio, prima di escludere i massoni dalle sue fila dovrebbe interrogarsi sulle libertà civili, i diritti fondamentali di associazione e cosette simili.

In un partito che è figlio della cultura comunista questi fatti forse sembrano bazzeccole. Ognuno si dà lo statuto che vuole, per carità, ma se la carta dei diritti della casa democratica comincia con le discriminazioni, allora forse è il caso di farsi un esame di coscienza. Le norme sul divieto di iscrizione dei massoni al Pd sono non solo ridicole, ma lesive della dignità personale e della libertà.

Se fossimo in un Paese serio questa roba andrebbe dritta di fronte a un magistrato. La cosa davvero paradossale è che il motto che ispira il Grande Oriente d’Italia è quello caro alla sinistra illuminista de noantri, un grido rivoluzionario sul quale il Pci prima e i suoi discendenti dopo, hanno costruito enciclopedie per convincere tutti noi della loro predestinazione e superiorità antropologica. «Libertà, uguaglianza e fratellanza» sono parole che vanno bene solo finché sono insanguinate dalla ghigliottina. Singolare procedimento culturale che, in fondo, denota come gratta gratta nella sinistra sopravvivano gli stessi tic e pregiudizi di sempre.

I nemici dei massoni dicono: non sappiamo cosa fanno, non sappiamo chi sono gli iscritti. Fantastico. E quando mai i tesserati a un partito politico sono stati resi pubblici? Esistono da qualche parte gli elenchi online dei militanti del Pd o del Pdl? Non si tutela con la riservatezza - e non segreto - l’opinione politica di chiunque non voglia apparire in pubblico ma nello stesso tempo esprimere una sua vicinanza e militanza? Quando il Gran Maestro Raffi consegna il suo messaggio di augurio per l’anniversario della Repubblica, può un partito come il Pd infischiarsene allegramente e decidere che siamo di fronte a un’incompatibilità di fondo? Se passa il procedimento logico dei democratici, la massoneria di questo Paese viene trattata come qualcosa che è lontano dalla democrazia. E in un battibaleno tutto il percorso di riforma e discussione politica che s’è fatto negli ultimi trent’anni in materia viene cancellato. Lancette dell’orologio indietro tutta.

Stiamo assistendo a una incredibile involuzione di maturità da parte del principale partito d’opposizione, quello che dovrebbe proporsi come alternativa di governo. A quando l’esclusione del Rotary Club e dei Lions dalle liste di gradimento dei democratici? E siamo sicuri che tutti i circoli della Capitale - quelli dove la gente si incontra, chiacchiera amabilmente di fronte a un buon piatto, beve e spesso conclude qualche affare - non rientrino nella categoria Golpe & Complotto? Un partito che ha la testa degli anni Settanta, ma è costretto a fare i conti con le sfide del terzo millennio, dovrebbe interrogarsi su quel che sta combinando nella vita reale e non in quella virtuale dei suoi dirigenti in perenne seduta di autocoscienza. Sembrano tutti in un film di Nanni Moretti. Perdono voti, ne perderanno ancora. Perché sono illiberali.



Mario Sechi
(direttore de Il Tempo)

La piccola Washington in Virginia


Negli Stati Uniti ci sono 28 città e villaggi che portano il nome di George Washington. Washington in Virginia è la più antica. Conta oggi 500 abitanti. Il nome le è stato attribuito per il fatto che fu proprio il geometra sedicenne George Washington che ne misurò la dimensione insieme a tutte le terre che appartenevano a Lord Fairfax. Questa minuscola borgata è oggi famosa per un ristorante chiamato ‘The Inn at Little Washington’ che è stato creato nel 1978 da uno chef, Patrick O’Connell, e dal suo compagno Reinhardt Linch. Questi due lasciata Washington, capitale degli Stati Uniti, hanno acquistato un rudere nella Piccola Washington e lo hanno trasformato in uno dei ristoranti più costosi e sofisticati a livello internazionale. La Guida Mobil da 19 anni lo pone al primo posto attribuendogli cinque stelle. La ragione di tanto successo sta non solo nella cucina sofisticata di O’Connell, ma anche nella capacità di fare pubbliche relazioni con i miliardari in dollari, proprietari di immense farm nella zona con tanto di pista per aereo personale. The word of mouth (il passaparola) funziona sempre, soprattutto tra i super ricchi. Chi ha voglia di spendere qualche centinaio di dollari a persona per una cenetta (vini a parte) può cominciare a fare le prenotazioni. La lista degli aspiranti clienti è lunga.

Ed anche questa e' America!

... dal vincitore del Nobel per la medicina, il medico brasiliano Drauzio Varella:

" Nel mondo d'oggi spendiamo 5 volte di più per i medicinali che aiutano l'impotenza dei maschi e di silicone per le donne, che non per investire sulla guarigione dell'Alzheimer; di conseguenza in futuro avremo donne vecchie con le tette grosse e uomini vecchi con il pisello duro..... però nessuno di loro riuscirà a ricordare a cosa servono.