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Dacci oggi la nostra arma quotidiana

Mentre al senato americano la candidata di Obama per la carica a vita di Giudice della Corte Suprema (Kagan)viene grigliata dai repubblicani che l'accusano di non essere all'altezza dell'incarico, di non avere esperienza giuridica, etc. proprio la Corte Suprema degli Stati Uniti (a maggioranza repubblicana)ha l'onore delle prime pagine con una sentenza sul porto d'armi. Agli europei potra' sembrare una cosa da poco, ma qui in America coinvolge l'essenza stessa del concetto di privato e dei diritti del cittadino.
Analizzando una legge approvata dal sindaco di Chicago che pone limiti al posesso e alla commercializzazione delle armi da fuoco, la Corte ha sentenziato che il Secondo Emendamento della Costituzione che prevedeva che le milizie composte da cittadini fosssero autorizzate ad armarsi, debba essere interpretato estensivamente anche a 250 anni di distanza. Consentendo quindi che ogni americano abbia il diritto di portare armi addosso e di averle in casa per legittima difesa.Questa sentenza annulla e cancella in pratica analoghe leggi e regolamenti emessi da altri stati della Federazione (per esempio dal governo di Washington DC) approvati per limitare la diffusione delle armi da fuoco. Purtroppo si tratta di una marcia contro corrente dei movimenti abolizionisti che da decenni si scontrano con la diffusa cultura alla John Wayne che non e' solo tipica di alcuni stati del Sud e del Wuest, ma si ritrova nel DNA del cittadino medio. Le giustificazioni a favore delle armi sono le piu' varie e si focalizzano in particolare sulla crescente criminalita' che sta diventando sempre piu' aggressiva e coinvolge cittadini inermi non solo negli scontri tra bande armate ma anche con una presenza crescente di reati cosiddetti minori che in America sembrava non dovessero attecchire. Quali ad esempio le rapine domestiche, furti, aggressioni.A gioire per la sentenza della Corte Suprema sono i lobbisti della National Rifle Association che investono ogni anno centinaia di milioni di dollari nella azione di lobby a favore dei fabbricanti di armi, tra i quali figurano anche gli stabilimenti americani della nostra Beretta. Una stima per difetto valuta in 400 milioni le armi diffuse negli Stati Uniti che vanno dalla pistola alla mitragliatrice pesante.

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