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No UTurn in Los Angeles



Atto Primo

Sono le 7 del mattino. Dove stai andando?", chiede la ragazza che condivide da molti anni il mio talamo nuziale.
"Vado a cambiare l'olio alla macchina di nostro figlio Marco, compreso il lavaggio", rispondo col sorriso di chi sa che puo' rendersi utile.
Metto in moto il Durango e mi avvio all'uscita del resort, imboccando la strada sbagliata. Ma e' normale: tra i miei numerosi talenti ho anche quello di non avere alcun senso di orientamento.
Mi ritrovo in Van Nuys, arteria di Los Angeles, mentre avrei dovuto girare sulla Sepulveda. Poco male: bastera' attendere che il traffico di fronte a me si blocchi all'altezza del semaforo. Idem per quanto riguarda le auto che vengono dietro di me. Ed infatti quando ho ormai un tratto di strada completamente libera inizio lo UTurn e senza superare le 35 miglia orarie mi avvicino alla svolta a destra su Burbank.
Suona una sirena ed un poliziotto su enorme Harley Davison sbuca dall'altro lato della strada e mi fa segno di fermarmi sulla destra.
"Patente, libretto di circolazione, assicurazione."
Lo guardo stupito. "Ma che ho fatto, please?"
"Hai fatto un U Turn."
"Ma da quando e' proibito fare una inversione a U?"
"E' proibito dove ci sono degli edifici pubblici. Anche se non ci sono i cartelli."
Poliziotto, faccia segaligna e sorriso compiaciuto perche' sono la prima vittima della giornata.
Per riempire il modulo della contravvenzione impiega almeno dieci minuti, compulsando radio e computer per verificare se la mia patente di Washington DC sia in regola, assicurazione compresa.
Poi ritorna vicino al mio finestrino, mi consegna la multa sulla quale non e' indicata alcuna somma da pagare.

Atto Secondo

Dato che devo rientrare su Washington e visto che non riesco a individuare sul web della polizia di Los Angeles l'ammontare della multa perche' devono passare almeno 21 giorni prima che l'infrazione sia messa nel sistema, decido di andare al Dipartimento di Polizia della mia zona.
Fila di un'ora e 45 minuti con l'intermezzo di un tale in giacca e cravatta ( A LA, immagina) che fotte tutti, e si presenta al primo sportello aperto. Solo una bella ragazza e mio figlio protestano, mentre le altre persone in paziente attesa non muovono un dito contro il sopraffattore. Si tratta in maggioranza di ispanici e lo sai come vanno queste cose: meglio non mettersi in evidenza. Non si puo' mai sapere. Chissa': forse molti sono residenti illegali.

Alla fine della lunga attesa ci presentiamo davanti alla funzionaria. Che deve andare a cercare la multa chissaddove perche' e' stata fatta solo il giorno prima. Ritorna dopo cinque minuti.
Sono 220 dollari da pagare e mi e' nadata bene perche' se optavo per la scuola di rieducazione (proprio cosi') avrei dovuto spendere 300 dollari piu' il biglietto aereo per attraversare l'America. Sono veramente fortunato.

E mi immergo di nuovo nel traffico infernale di Los Angeles.

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