Translate

Ci scrivono: America a scatafascio

Caro Bartoli,
noi come Italiani stiamo messi molti male, niente da obbiettare, tra politicanti allo sbaraglio e il buffone che li guida verso l'ignoto la situazione e' tragica.
Mettiamo tutto questo in quadro di crisi economica di nazioni europee industrializzate e legate ora con una moneta unica al destino di altre con altre sorti ecco che il quadro si delinea nitido di fornte ai nostri sguardi. Una situazione assai preoccupante con futuro prossimo molto incerto soprattutto per chi e' giovane e si vorrebbe fare una famiglia e che ricorda le garanzie sociali die padri e nonni come un lontano ricordo al limite del sogno andato.
Detto cio' pero, da Italiano che vive da 10 anni all'estero e da 4 negli USA, constato obbiettivamente che se di la' si piange qui non si ride affatto. Secondo me i nodi che partono da lontano stanno venendo al pettine e tutto parte da economia e sicurezza sociale che e' stata minata dalla fondamenta cioe' la disoccupazione a scala epidemica.
La situazione va verso il meglio? Manco per niente, colpa di una politica polarizzata e di un sistema politico prigioniero di se stesso cioe' dei soldi che comprano i politici e poi vogliono cose in cambio, anche se va nella direzione opposta del bene del paese. In piu' si aggiunga due guerre che succhiano 180 milioni di dollari al giorno.
In piu' la forbice poveri/ricchi che si divarica giorno dopo giorno senza un freno.
Risultato? Debito alle stelle e per lo piu' in mano ai principali competitors vedi la Cina. Il paese e' gia' nel precipizio con la produzione di beni oramai trasferita all'estero in blocco. Da dove si riparte mi chiedo io? L'imperativo e' meno tasse. Mi chiedo poi quando cadranno i ponti e i pali del telefono poi chi si maledira' ? Obama o chi per lui ? O la cospirazione comunista dello stato intrusivo ?
Un popolo che alle feste si sveglia alle 4 o dorme all'adiaccio per avere uno schermo al plasma o qualcuno che muore schiacciato nella calca dei sales.
Se tanto mi da' tanto qui siamo belli che arrivati al basso impero. Dopo aver visto i primi due anni di Obama capisco perche' qui la percentuale di votanti e' bassissima in USA, non mi stupisco che l'astensionismo nasca dalla piu' profonda disillusione nel cambiamento.
Sempre piu' convinto che da tempo si sia passati da WE THE PEOPLE a WE THE CORPORATION cioe' il vero potere decisionnale della nazione che come al solito premia i pochi a scapito dei piu'.
Un sitema economico basato sulle crescite esponenziali senza limite per un pianeta fatto di materie prime finite? Lei lo sa come funiziona il giocattolo? Io no, ma se me lo spiega le saro' grato.

Con Stima
Manfredi
___________________________________________

Rispondiamo:

Gentile Manfredi:
io non so come funziona il giocattolo. So bene che gli Stati Uniti non sono il massimo della democrazia. Ma, guardandoci in giro, si tratta certo della migliore organizzazione sociale con tutti i problemi e le contorsioni che viviamo ogni giorno. La differenza con la nostra amata Penisola e' che qui si respira la voglia di fare perche' ognuno sa di potere contare solo su stesso e non sull'aiuto dello stato. Lei mi dira': soddisfazione scarsa quando si e' perduto il lavoro, la casa ci e' stata portata via e non si ha piu' un'assicurazione malattia. Vero. In Italia gli ammortizzatori sociali sono tanti. Ma a leggere le cronache della stampa 'comunista' e di quella berlusconiana non mi sembra che sia diffuso un senso di appagata soddisfazione per come vanno le cose. Quanto all'abbronzato della Casa Bianca nessuno ricorda l'eredita' avuta dal predecessore dopo otto anni di disastri. Purtroppo gli americani hanno la memoria corta e vivono di miopia economica. E, giudicando questo comportamento con il bicchiere mezzo pieno, forse si tratta di una qualita' positiva, perche' non ci si sofferma sul passato e si vuole guardare sempre al presente ed al futuro.
Dopodiche': Boh?!
Molti cordiali saluti.
Oscar Bartoli

No comments:

Post a Comment