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S&P: le ragioni di (sotto) fondo di un declassamento.

Il declassamento operato da Standard & Poor agli Stati Uniti, da triplice A a AA+ e' stato uno shock per l'americano medio e ha messo in seria difficolta' l'amministrazione Obama. La replica del ministro del tesoro che il downgrading era viziato da un errore di duemila miliardi di dollari e' stata in parte riconosciuta da S&P. Ma ormai il danno all'immagine dell'America era stato inferto. Ci sarebbe da ricordare, come del resto molti hanno fatto, che il ruolo di queste agenzie di rating `e abbastanza volatile. Si pensi al fatto, ad esempio, che la crisi del 2008 che ha tramortito l'America ed ha innescato un perverso effetto domino sulle altre nazioni industrializzate (in particolare sull'Europa), non era stato avvertita e tantomeno segnalata da S&P. Ma, come ha scritto Federico Rampini su Repubblica, il verdetto di S&P deve essere considerato come un attestato notarile della situazione socio-politica che caratterizza la vita odierna negli Stati Uniti. Del resto lo stesso presidente Barack Obama commentando a caldo il faticoso accordo raggiunto tra democratici e repubblicani per evitare il 'default', aveva detto che si trattava della dimostrazione di come la classe politica non fosse all'altezza del compito assegnato dalla Costituzione.
Gli americani sono un popolo dalla memoria e dalla vista corta. Allevati nella cultura del 'tutto e subito' scaricano la croce addosso al presidente di turno se l'economia perde colpi. Pochi sono quelli che seguono con un minimo di attenzione le vicende politiche. Le notizie alle quali si interessano sono il gatto della signora Smith scappato sul tetto di casa e 'ballando sotto le stelle'.
Come tutte le generalizzazioni anche questa pecca per eccesso. Ma basta parlare con un po' di gente in giro per rendersi conto del disagio culturale che investe centinaia di milioni di americani. Ecco perche' al presidente Obama si ritorcono le accuse di avere sperperato il denaro pubblico, senza ricordare che questa amministrazione ha avuto in eredita' dagli otto anni di George W. Bush due guerre disastrose, una crisi economica e finanziaria di dimensioni mondiali alimentata dal castello di carta creato dai subprime mortgages, con 50 milioni di persone senza una copertura sanitaria, milioni di disoccupati e favori a non finire ai ricchi ai quali erano state abbassate le tasse.
Il penoso e strascicato dibattito al Congresso ha messo in chiaro che i repubblicani sono a loro volta pesantemente condizionati dalla pattuglia di parlamentari eletti dal movimento Tea Party. Gente che non sa quello che vuole ma lo vuole subito all'insegna di un ossessivo 'riduciamo le spese ma non aumentiamo le tasse'. Come se una famiglia potesse andare avanti senza un sicuro introito derivante dal lavoro.
Ma c'e' una considerazione di fondo che pochi si permettono di fare perche' non e' politically correct: a piu' di 150 dalla fine delle Guerra Civile, i 650mila morti non sono ancora dimenticati. L'odio fratricida verso coloro che riuscirono a sconfiggere i fautori dell'ultima nazione che adottava la schiavitu' fa parte ancora del DNA di milioni di americani che non lo dichiarano apertamente ma lo camuffano in vario modo. Per tanti e' insopportabile vedersi rappresentati e guidati da un African American. Non lo accettano. Cosi' come non sopportavano alla presidenza un cattolico di nome Kennedy. Ed infatti l'hanno fatto fuori. I cartelli in cui Barack Obama e' rappresentanto come una scimmia, come Hitler o Stalin sono la dimostrazione epidermica di un sentire molto diffuso e alimentato dalla feroce propaganda fatta da quella Fox TV del magnate australiano Rupert Murdoch che continua a riversare odio sullo 'abbronzato' nonostante i guai che sta passando in Inghilterra per la corruzione messa in atto dai giornalisti e dirigenti del suo tabloid News of the World.
Con tanti saluti a quell'America della mano sul cuore che rispetta le istituzioni anche se non ha scelto gli uomini che temporaneamente le rappresentano.
Una situazione analoga a quella dell'Italia dove la parte piu' democraticamente liberale del PDL e' tirata all'estrema destra dai fanatici della Lega.
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Oscar, al signor Obama gli viene dato colpa - giustamente - perche e
incompetente, non e a l'altezza del job, non era preparato, ed e
solamente interessato ad ideologia Marxista & voti; non perche e di
colore.
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