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Bersani e Romney




Dicono che Pierluigi Bersani sia una brava persona. E comunque questa è l’immagine che i suoi PR gli hanno creato addosso. Per sopravvivere in un campo di Agramante come il Partito Democratico bisogna avere una qualità preclara: essere insignificante e non cercare di rompere le scatole ai manovratori occulti. Una brava persona, insomma.

Abbiamo seguito le apparizioni televisive del segretario del PD in differita da Washington. Ogni volta automaticamente ci è venuta in mente la figura di Mitt Romney. Sappiamo che questo accostamento non gli farà piacere ma si tratta di dati di fatto.

Per quanto riguarda il ‘linguaggio del corpo’ (importantissimo quando la competizione è soprattutto in televisione) lo stesso ritmo lento che deve suscitare nello spettatore una sensazione di sicura calma.
Lo stesso sorriso melenso che non riesce mai a trasformarsi in scherno perché altrimenti metterebbe a rischio l’immagine complessiva che gli hanno imposto di ‘padre della patria’.

Lo stesso modo di affrontare i gravi problemi del suo paese con battutine dialettali per titillare le menti meno attrezzate. Come scrive Marco Travaglio del Fatto: “col suo eloquio da bocciofila emiliana, le sue battute alla piadina, le sue metafore allo squacquerone col lambrusco: "Girare la ruota", "mettersi le dita nel naso", "'sto paese qua", "'sta mafia è un dramma", "non puoi tagliare il braccio e il ramo su cui sei seduto", "la politica costa, vedi Clistene e Pericle".”

Non sappiamo perché Matteo Renzi non abbia citato i finanziamenti ricevuti dalla famiglia Riva (quelli dell’ILVA) e destinati personalmente a Bersani. Una sorta di rispetto che forse gli costerà cara. Perché nelle primarie non si può andare giù di fioretto ma, come l’America insegna, i competitori di oggi sono avversari e non compagni di partito.

Mitt Romney ha ricevuto centinaia di milioni di dollari per la sua campagna anche da quell’imprenditore che controlla la maggior parte dei casini, quelli dove si gioca d'azzardo (qualsiasi riferimento all’ UDC è puramente casuale) in tutto il mondo e che sperava insieme ad altri benefattori di potergli presto presentare il conto.

Poi un’altra analogia, tra le tante tra Bersani e Romney: i repubblicani hanno continuato a mettere in atto negli stati nei quali hanno il controllo politico tutti i giochi sporchi di cui sono grandi esperti da decenni per scoraggiare il voto delle minoranze orientate a votare Obama. Si andava dall’intimidazione alle fila in attesa fuori dei seggi, alle leggi che venivano smantellate dai giudici che non erano asserviti al potere politico locale, dal mancato funzionamento delle macchinette elettorali del voto, alla richiesta di foto aggiornate alla settimana precedente la consultazione.

La struttura del PD ha messo in atto una serie di barriere al voto del prossimo ballottaggio che gridano vendetta e sono assimilabili solo alle elezioni farsa che si tenevano nell’Unione Sovietica e nei paesi della sua costellazione imperiale.

Bersani e Romney, quante analogie: brave persone, per carità, dalla lacrima facile, molto tenere, bambolotti nelle mani di burattinai dalla pelle molto dura……
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Bello!
Cosimo
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Io ho votato Renzi, ma voterò Bersani.
Sono sconcertato dalle visioni da guru alla Travaglio, che, in mancanza di Berlusconi, devono prendersela con qualcuno. Renzi non voleva il ballottaggio (che ha voluto Bersani) ed ora vuole cambiare le regole in corsa. In ogni caso state rovinando lo spettacolo per una volta decente di un confronto politico fatto bene. Ma che cosa c'entra Bersani con Romney? Forse che le capacità di un responsabile politico si devono giudicare dall'impostazione della voce e/o dal linguaggio del corpo? Romney è un personaggio di bieca destra col quale il mondo avrebbe corso il rischio di qualche guerra in +  e l'Europa di essere ignorata. Fino a prova contraria sull'onestà di Bersani e di Renzi non c'è assolutamente niente da dire, a quanto pare.
Se uno vuol votare Renzi lo faccia, ma lasci stare la descrizione caricatrurale di un Bersani campagnolo ed imbecille perchè è falsa e non fa bene a nessuno.
Cordiali saluti

Andrea Bassanetti
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Ritengo che Matteo Renzi sia un buon voto comunque poiché ho giurato di non votare più alcun candidato sopra i50 anni. Basta coi vecchi. L'età deve essere la prima discriminante. Poi guardiamo chi non ruba infine anche chi mette meno tasse... Tanto i programmi non li riesce a fare nessuno. Comunque anche se vince Bersani il premier sarà monti bis. Vogliamo scommettere? Luca g 
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Complimenti
Massimo Rosa
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Caro Oscar Bartoli,
la presente per confermare la pubblicazione di un link al tuo sito web su Nove da Firenze, giornale locale on line: www.nove.firenze.it
Buon lavoro e grazie

Nicola Novelli
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Caro Oscar, hai sbagliato paragone  non era Romney ma Obama e Michelle con Prodi e Bersani  che si baciavano teneramente poi sia Obama che Bersani piangono che belli!
Bianchi35
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Caro Oscar,

mi spiace ma questa volta sono davvero in disaccordo con Lei sull'abbinamento Romney/Bersani.
Quest'ultimo non ha mai modificato il suo modo di essere e non si capisce perché dovrebbe farlo ora, magari solo per scimiottare il giovanilismo di Renzi ...
E quanto ai finanziamenti ... guardi che ne ha parlato, se ne è parlato e se ne parla.
Cordialmente
Anna Casati
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Carissimo, 
non sono d’accordo con il tuo ritratto di Bersani.
Anzitutto non sono d’accordo sull’inizio “Dicono che…” Sono certissima che sia una brava persona, Penati o non Penati.
Non sono d’accordo neanche sul fatto che ricordi Romney. Naturalmente non mi sono applicata assiduamente ai duelli televisivi Romney/Obama e quindi ho un’idea piuttosto vaga del comportamento del primo (che – detto in camera caritatis – non mi dispiaceva per niente) ma mi sembra che Bersani (scarpe grosse e cervello fino) non sia questo disastro che descrivi tu. Come ministro dell’industria è stato – è vero – piuttosto mediocre, ma come dice il proverbio “a ognuno l’arte sua e il lupo alle pecore” sarebbe un ottimo presidente di regione, sindaco, presidente di provincia. Come premier mi sembra un po’ scarsino anche perché si porta appiccicato addosso l’odore delle case del popolo e una propensione a strofinarsi a SEL che sicuramente prima o poi lo fotterà (Bertinotti con Prodi docet).
Su una cosa hai ragione: ha modificato lo statuto di queste stramaledette primarie per consentire a Renzi di partecipare ma (e qui sta il cervello fino) lo ha modificato in maniera tale da non consentire a Renzi di vincere.
I soliti salutoni Kathia 
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Caro Oscar, il mio solito grazie e la mia totale adesione circa quanto pensi su Bersani.Un abbraccio e buonanotte. Maurizio.
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Fracking: un vantaggio o un pericolo?


Gli Stati Uniti nel 2015 diventeranno il più importante produttore di gas naturale e nel 2035 raggiungeranno l’indipendenza energetica.Questo è quanto emerge dal rapporto annuale stilato dalla IEA (International Energy Agency).
Per quanto riguarda l’estrazione del gas naturale il primato mondiale del 2015 sarà raggiunto grazie all’intensificazione delle tecniche di ‘fracking’. Contrazione del termine ‘hydraulic fracturing’ che consiste nell’immissione nel terreno in  profondità di un liquido ad alta pressione  misto a sabbia che frantuma gli strati rocciosi liberando le sacche di gas naturale o di petrolio che possono essere estratte.
In America ci sono pi‘u di 500mila pozzi di ‘fracking’. Il rapporto annuale della IEA mette in evidenza anche qual è il rovescio della medaglia. La tecnica di frantumazione rischia di inquinare la falda acquifera con pesanti ripercussioni sulla potabilità dell’acqua distribuita dagli acquedotti, già precaria in molte città a cominciare dalla Capitale Washington.
Il raggiungimento dell’autonomia energetica degli Stati Uniti allenterà la loro dipendenza dai paesi detentori di risorse naturali a cominciare dall’Arabia Saudita. Ma farà diminuire la tensione per la salvaguardia dell’ambiente distogliendo risorse da destinare alle tecnologie che producono energia pulita.
Anche l’estrazione di petrolio salirà dai 7.3 milioni di barili al giorno del 2007 ai 10.3 milioni di barili al giorno che nel 2035 consentiranno agli USA di tagliare le importazioni dall’estero per due terzi.
Ed anche se si prevede un forte aumento dei veicoli elettrici o alimentati da gas naturale, il prezzo, comunque , dei carburanti resterà ancora legato agli andamenti internazionali del mercato del petrolio.
Difficile prevedere un disimpegno americano dal Medio Oriente che alimenta la maggior parte degli alleati degli Stati Uniti.
Sicuramente a farne le spese saranno le aziende che stanno sviluppando l’energia dal vento o dal sole. L’aumento inoltre dell’effetto serra dovuto alla dispersione nell’atmosfera di milioni di tonnellate di gas prodotti dai combustibili fossili (comprese le nuove tecniche di trattamendo del carbon fossile) determineranno un aumento della temperatura del pianeta di 3.6 gradi nei prossimi 25 anni con la previsione di un catastrofico riscaldamento della terra.
Lo scenario disegnato nel rapporto annuale della IEA, anche se positivo per l’economia degli Stati Uniti, fa aumentare le preoccupazioni per la salute del pianeta, tenendo conto, oltre tutto, che Cina e India sono da considerare come tra i più pericolosi protagonisti dell’inquinamento mondiale.
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Insieme!

(Gli Italiani all'estero si stanno organizzando per contare e contarsi.)


"Nessun partito metterà le mani sul movimento. Essere liberi ed indipendenti è la forza ed il valore aggiunto di “INSIEME per gli italiani”. Il paese è giunto ad un punto di non ritorno e la politica conseguente dovrà fare i conti con lo sfascio ed il disastro che i partiti, tutti i partiti, hanno tramandato alle generazioni future. INSIEME  persegue la parità di diritti tra italiani ovunque essi siano residenti nel mondo, propone al paese una prospettiva di rinnovamento di un popolo italiano intero che risiede all’estero. Le esperienze pregresse di mezzo secolo vissuto fuori dai confini italiani, i fallimenti, le disillusioni, i tradimenti che alla prova dei fatti hanno delineato la sconfitta dei parlamentari eletti nella circoscrizione estero, impongono una revisione nel modo d’essere e di proporsi. “INSIEME per gli italiani” è il nuovo. Si allinea perfettamente con la consapevolezza che aleggia nel paese. Propone il cambiamento radicale soprattutto del modo di comunicare e di trasmettere alla gente la verità dei fatti sbucciandola dalle demagogie spicciole e dalle promesse fasulle. C’è da rimboccarsi le maniche. “Organizzarci e credere” è lo slogan del movimento. Due verbi che ignorano il potere e promettono di prescinderne. Saremo capaci di organizzare le nostre personalità all’estero che sono variegate e valide ma dobbiamo crederci e noi ci crediamo. Basta pochissimo e lo sforzo che il progetto richiede, è nulla al cospetto delle difficoltà, dei sacrifici, delle soluzioni che ciascuno di noi residenti all’estero ha dovuto affrontare approdando in mondi tanto diversi e difficili dal nostro senza neanche il conforto della lingua. Non chiederemo questue né elemosine ma riconoscimenti a fronte della costruzione della “casa comune” che siamo in grado di edificare da soli vantando tutta la filiera di addetti necessari per farlo."


Melo Cicala 
PRESIDENTE

Ho votato Renzi non il partito

Vista da 7500 KM di distanza la votazione sulle primarie del Partito Democratico e' la conferma che l'Italia (o almeno una larga parte di Italia) sta cercando di uscire dalla melma del pantano mediatico-commerciale in cui l'ha gettata un ventennio di berlusconismo e di leghismo trucido e sgangherato alla Bossi.

Ho votato Matteo Renzi turandomi il naso. Ho votato il giovane, nuovo protagonista della politica italiana. Ma ho votato controvoglia un partito che non si sa bene che cosa voglia e da quante anime sia caratterizzato. 

Si e' ripetuta per chi scrive la stessa situazione di precedenti elezioni, quando il mio voto e' andato a Romano Prodi perche' ne ammiro le qualita' scientifiche, professionali e soprattutto la moralita'. 

Ma anche allora la compagnia di giro nella quale Prodi era immerso per forza di cose non mi convinceva. Come del resto le pugnalate inferte per due volte al Professore-Premier da parte degli stretti compagni di cordata hanno pienamente confermato.

Molti commenti al primo turno delle primarie mettono in rilievo che molti elettori di destra hanno sopportato lunghe attese pur di votare Renzi.

Avere accanto voti di destra e' un fatto scandaloso per i duri e puri dell'estrema sinistra. Il che conferma invece come il tanto decantato bipolarismo sia un oggetto misterioso in Italia.

Sia il PD che il PDL sono movimenti politici inquinati da un estremismo fondamentalista. Da una parte un corpo politico alimentato prevalentemente da componenti del fu Partito Comunista, dall'altra uno pseudo movimento liberale che di liberale nulla ha essendosi spostato ad oltranza su posizioni di estrema destra.

Da qui l'interrogativo che assale alla vigilia di ogni tornata elettorale gli elettori moderati, quelli di centro che costituiscono l'ago della bilancia di ogni scelta di governo.

Da qui le migliaia di consensi che Matteo Renzi ha ricevuto e continuera' a ricevere da parte di tanti liberali italiani.

Qui negli Stati Uniti il Partito Democratico ha confini bene delimitati nei confronti di frange estremiste di sinistra. Altrettanto non e' stato per i repubblicani il cui spostamento all'estrema destra, dovuto al movimento Tea Party, ha creato un vuoto pneumatico nel bacino di utenza elettorale di centro. Ed hanno perduto clamorosamente alle ultime presidenziali nonostante i due miliardi di dollari investiti in videoclip negative nei confronti di Obama.

Il mio voto a Matteo Renzi e' stato dato ad un giovane progressista non a un partito costituito in larga parte da rottami di quel comunismo del quale chi scrive porta ancora i segni addosso.

Insipide valutazioni personali, si dira'. Di cui non ci scusiamo con il Lettore.

Oscar
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Caro Oscar,
Con le primarie PD ci siamo attaccati all'ultima speranza: SPES ULTIMA DEA! Se tu fossi stato in linea sabato e domenica con quello sconcio che è la TV di Stato, avresti potuto constatare come la speranza di noi tutti Renzi stia lottando contro i mulini a vento. Tanti nemici, tanto onore? Ma dove! Bindi, Camusso, Marini, Baffetto, etc., tutti intervistati e tutti al "dagli all'infante, al ragazzetto, al nemico dei lavoratori, al dissolutore del Partito, ...". Qui, in Italia, da tempo si sta perpretando l'affanno di Diogene di Sinope: "Cerco l'uomo"! Dopo anni se ne presenta uno che, nato a sinistra, chiama anche chi è di destra a dargli fiducia per una politica nuova: "Tutti a casa quelli che hanno per decenni riscaldato gli scranni del Parlamento e che ci hanno portato verso la bancarotta e ad un Governo di salvezza nazionale". Si cambia, si rinnova, un vento fresco per tornare a respirare, una speranza di risorgere. Figurati! Al momento sui dati ufficiali emanati dal Partito si sa soltanto che la distanza tra Bersani e Renzi è di circa 9 punti. Però SEMBRA che tali dati definitivi siano relativi soltanto a quanto ufficializzato dalla Segreteria PD e che i Renziani contestino un 5% di voti nascosti. Che poi si stia facendo di tutto per mobilitare l'apparato ufficiale del Partito in tutte le sue Sezioni a favore di Bersani (chissà perchè è proprio il Sud estremo a dargli la maggioranza dei voti), per evitare che chi non ha votato al primo turno posa farlo al secondo, etc., è proprio nell'ottica di rimandare a Firenze il ragazzetto e lo spirar di aria nuova.
Ho votato Renzi con rabbia ed al ballottaggio sarebbe per lui un osanna se potesse andare a votare anche chi non lo ha fatto al primo turno. Larga parte dei contriti e delusi elettor idi centro e destra lo farebbe! Ma ... la Casta si difende ed allora ... SPES ULTIMA DEA. Siamo stati più fortunati di Diogene nella ricerca, ma è arduo lottare contro i Mulini a Vento.
Aldo (Milano)
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fuck you
Corrado Di Fabio  
cdifabio@msn.com

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Hai fatto bene a chiarire la tua posizione! 
Cesare
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Grazie caro Oscar. Concordo al 100% con quanto scrivi,(devo incominciare a preoccuparmi?), e con quanto ti scrive l'amico Rotariano di Roma.
Un cordiale saluto.
Maurizio. (Torino)
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Ti leggo sempre con grande piacere e interesse.
Una voce fraterna da Oltreoceano - laica, sincera e progressista -
ci occorre per sentirci sempre più Uomini Liberi.
Claudio
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Lo avrei fatto anche io se avessi partecipato. Infatti mi chiedo perchè Renzi non sia conseguente alle sue idee: mollare quell'arnese del passato e unire forze con gli autentici liberali riformisti a dare vita ad un progetto dove tutti sono spinti dal medesimo ideale e non ci sono le Bindi, i Franceschini, i D'Alema o gli Sposetti pronti a impallinarlo.

Roberto
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Caro Oscar,
concordo col tuo articolo, evidentemente  il tempo ha modificato alcune mie antiche convinzioni. E' vero, in Italia ci sarebbe bisogno di un vero partito democratico ma purtroppo, a guardar bene, nello Stivale sembra ancora presente una mentalità arcaica che sopravvive grazie a rendite di posizione acquisite in un passato neanche tanto lontano. No-Tav e Casa Pound, politicamente a che servono? Non credo che torneremo agli anni settanta visto che la storia non si ripete mai all'identica maniera ma in ogni caso li reputo fenomeni inquietanti e da non sottovalutare.
Un saluto,
Roberto (Ancona)
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Caro Oscar,
siamo molti che hanno condiviso il Tuo concetto, anche lo scrivente.
Raffaello

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Renzi e arrivato al potere tramite il Partito. Non mi convinxce che poi nella sostanza possa rimuovere un sistema di cui infondo fa parte.
Buona gg
Benedetta Viti
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Concordo in pieno !!!!!!

Anch'io votato Renzi !!!!
Relazioni Esterne
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Non ho aderito al PD perché mi è apparso
un partito troppo democristianizzato. Comunque non trovo coerente la tua dichiarazione,
perché, secondo me, la dedizione al partito deve essere superiore alla stima nei confronti di 
qualsiasi suo esponente. Mi dispiace, ma non ci troviamo proprio.
Non ho partecipato alla cavernalata delle primarie, non ho alcuna intenzione di partecipare alla farsa del ballottaggio.
Saluti,
Fabio 
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Caro Oscar, purtroppo la “carnevalata delle primarie” (copy-right Fabio) e le annesse e connesse trasmissioni in notturna delle tv di stato e di eccelse reti private mi hanno riportato a una sconfortante riflessione che già covavo, ma non mi si era ancora appalesata chiaramente. E dal tuo articolo mi sembra di capire che non sono sola. Un popolo italiano che tira le ore piccole e non brontola perché si spendono un sacco di soldi di tv per tifare per l’uno o l’altro contendente dello stesso partito, allegramente buttandosi dietro le spalle la tragedia ILVA, la guerra in Siria, le mattanze di cristiani, le piazze dell’Egitto da dove hanno mandato via un presidente per mettercene uno peggio, questo popolo italiano per chi voterà a marzo? E soprattutto io per chi voterò? A circa tre mesi dalle elezioni non soltanto non lo so, ma più vado avanti e più – per dirla alla Di Pietro – mi si impicciano le idee. Che Dio ci assista! 
Salutoni. Kathia
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Caro Oscar
ho visto il successo di Renzi alle primarie, veramente interessante.
Credo che il suo succeso sia dovuto alla necessità impellente che gli italiani hanno di cambiare il sistema di governo con forze veramente nuove.
Adesso mi domando se al ballottaggio questa tendenza sarà effettivamente ratificata con il voto.
Comunque anche se vincerà Bersani, il segnale è stato forte e mi auguro che nell' eventualità che quest'ultimo diventi premier ne tenga di conto.
Chi ha un minimo di sensibilità democratica mi auguro che abbia decodificato in termini democratici la presenza di 5 (cinque) partecipanti alle primarie e  non venga invece percepito come un frazionamento della linea politica. perchè siamo stanchi, veramente stanchi di avere dei partiti all'interno dei partiti.
Sono incuriosito da come andrà a finire e mi auguro che stavolta la storia sia veramente "magistra vitae".

Cordialità
Enrico Baronti
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Scrivono a Matteo



Caro Matteo,
mi viene in mente di proporti una mia, ulteriore osservazione/suggerimento. Io spero, ovviamente, che tu riesca a superare la prova delle primarie. Nel frattempo, in questi prossimi giorni, non usare più il linguaggio del tipo “se non passo, non voglio poltrone, ritorno a fare il Sindaco se i fiorentini lo vorranno”. Su questo punto, lascia trapelare il “NI”. Perché questo mio suggerimento? Perché, a mio modesto avviso, il Partito Democratico ha bisogno di una forte, benefica e autorevole componente cattolica sensibile alle esigenze dei più deboli (in linea con il progetto di Romano Prodi) che tu solo puoi meglio di altri rappresentare, oggi, considerato l’autorevole e sorprendente largo consenso che raccogli a destra e manca e, di certo, nel cuore della maggioranza degl’italiani, e non solo. E ciò nella prospettiva di fare del PD un vero partito europeo, una vera, ampia, sinistra moderna alternativa alla destra in questo momento ancora in  fieri. E ciò, soprattutto, per il bene dell’Italia che è ancora afflitta da una miriade di Partiti e Partitini che sono la vera causa dell’ingovernabilità, come diceva tanti anni fa il dimenticato Giuseppe Maranini (già mio Preside al “Cesare Alfieri” di Firenze )nel suo libro “La Partitocrazia”.
Spero tu legga questo messaggio prima di domenica prossima.
Sincerely.
Savino Chiariello (Firenze)

Qui Washington: voto per Matteo Renzi

(Nota per i 30mila Lettori che ci seguono su questo blog.)

Votero' on-line per Matteo Renzi


  • 1) perche' essendo liberale da una vita non ce la faccio a identificarmi nel mondo di plastica,   corruzione creato da troppi anni di berlusconismo.
  • 2) perche' l"italia ha bisogno di proposte e propositi e non solo di negazioni nichiliste all'insegna di "muoia Sansone con tutti i Filistei". Dobbiamo salvare le colonne del Tempio costituzionale.
  • 3) perche' e' arrivato il momento di buttare nella spazzatura il teatrino dei pupi (e delle pupe) che ci tormentano da anni con le loro miserie linguistiche, l'arroganza della loro maleducazione, passando da un talk show ad un altro.
  • 4) perche' bisogna ridare voce a quella stragrande maggioranza degli italiani che, nonostante tutto, riesce ancora a dare una dignita' alla propria vita di genitori, figli, lavoratori, professionisti.
  •  perche' i 39 anni d'eta' dell'ottimo sindaco di Firenze sono una garanzia di riserva d'energia per cercare di spostare la cappa di frustrazione che avvolge la Penisola.
  • perche' Renzi sta dimostrando di essere preparato e di sapere parlare alla gente senza rinchiudersi nelle astruserie demenziali della casta.
  • perche' le democrazie piu' evolute sanno dare spazio ai giovani e li nominano ai vertici della propria rappresentanza politica. Vedi Stati Uniti.
  • perche' non mi fido del cosiddetto 'usato sicuro', dato che ogni volta che ho acquistato un'auto con questa formula poi mi sono trovato di fronte a problemi insolubili. La segatura nel differenziale trovi sempre chi te la vuol mettere.
  •  perche' essendo in la' con gli anni e pieno d'amore per la mia Patria d'origine spero ancora che gli italiani si risveglino dal letargo mediatico commerciale nel quale sono stati immersi. 
Grazie per l'attenzione.
I wish you all the best.

Oscar
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Complimenti per l'outing, ma temo che non bastera' per Renzi. 
Cesare Giussani
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Caro Bartoli, non credo mi conosca. Io sono un Suo lettore, e Le scrivo dal margine italiano, da Trieste.

Confesso in anticipo: sono anch’io un liberale, classico, e non ho mai votato per il pd. Ho votato di tutto, dal 94 (l’anno del mio primo voto), per contrastare l’Achille Lauro della Brianza. Ma ho smesso da molto tempo di aver fiducia dei dirigenti di scuola piccista. Mi fa molto piacere quello che Lei ha scritto su Renzi e Le riporto quanto ho scritto a degli amici centristi sul punto:

“In sintesi estrema. Tabacci è sicuramente il candidato migliore, Renzi è il candidato che se si vuol sperare in una distruzione creatrice, per usare la famosa definizione schumpeteriana del capitalismo, è auspicabile che vinca. Bersani è il candidato che vincerà. L’esito, come avevo commentato per Linkiesta, è determinato dalle regole che queste primarie hanno stabilito. Dall’accordo esistente tra Vendola e Bersani (giustificato da quest’ultimo dal timore di aver nemici a sinistra, come insegna la vecchia massima del radicalismo francese, alla quale la sinistra italiana è sempre rimasta legata). Il voto per Tabacci serve a giustificare la trattativa dopo primarie tra il gruppo dirigente di Api e Bersani. E’ un’operazione notabiliare, non politica. Un’operazione politica avrebbe imposto di valutare diversamente, pur nella evidente imperscrutabilità, quello che sta avvenendo nell’area centrale dello schieramento politico. Movimenti che stanno GIUSTIFICANDO l’analisi politica di Rutelli quando venne costituita API. Per un paradosso, quindi, proprio nel momento in cui quella analisi viene ancor più confermata, si scegli di ricommettere sul bipolarismo. Ed ancora, proprio nel momento in cui quel movimento al centro potrebbe essere necessario per sconfiggere politicamente i residui del berlusconismo. Perché, come vado dicendo da molto tempo, Berlusconi non venne mai sconfitto politicamente. Due volte venne battuto elettoralmente, e per il resto si è confidato nella surroga della magistratura.

Renzi, con tutti i limiti del personaggio che io personalmente non ritengo all’altezza del compito, ha l’indubbio pregio, per usare una categoria hegeliana, di essere l’uomo che la storia, pur con la minuscola, ha scelto. Il PD sconta ancora il ritardo con il quale è nato. Se fosse stato messo in cantiere nel 2001, con cinque anni di opposizione sicura, forse oggi parleremo di qualcosa di diverso. Così come è stato varato va smontato, e per smontarlo tornano buoni persino i rottamatori, a condizione che si sia consapevoli che da rottamare non sono tanto le carte d’identità dei dirigenti, ma l’idea stessa di partito manutentivo del radicamento tosco-emiliano che il gruppo bersaniano ha in mente.

Tabacci alle primarie è, quindi, un diversivo. La vera contesa è tra Bersani e Renzi. Tra il pd così com’è, e che ha motivato molti ad non entrarvi (me per primo) e molti ancora ad uscire dopo il 2009, e il pd così come potrebbe essere. Su quest’ultimo, ovviamente, con tutte le incognite del caso ed i limiti dei protagonisti.”

Con stima e cordialità, 
Andrea Bitetto
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Speriamo di riuscire, ne va anche della mia previsione!!!
Adriana Sarno
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Dopo tante delusioni, mi sono ritirato dalla politica attiva. Non ho aderito al PD, perché avrei voluto militare in un partito socialista europeo, democratico, laico, riformista, trasparente.
Comunque, se avessi militato nel PD, non avrei mai votato per Matteo Renzi.
Non voterò alle primarie del PD e, molto probabilmente, annullerò le mie schede elettorali
alle prossime elezioni.

Fabio Poggelli
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Caro Oscar,  bravissimo! L’endorsement per Renzi  è ben motivato e ampiamente giustificato. Se – come mi pare di averti già detto – non considerassi le primarie una pia illusione (neanche tanto pia!) mi metterei anche io in fila per lui. Se non altro sembra pieno di entusiasmo, buone intenzioni e propositi battaglieri e sfida allegramente e fiduciosamente sindacati, lobbies, e vecchi e incalliti politicanti che, anche se vincesse, gli tirerebbero il tappeto da sotto i piedi. Ti dice niente il fatto che i sindacati si sono schierati con l’usato sicuro? E ti dice niente il fatto che il nostro logorroico presidente  (lo farà pure a fin di bene, ma non si sta zitto un giorno)  abbia messo a cuccia il partito proMonti facendo un gran favore sempre al nostro usato sicuro? Che Dio ce la mandi buona come diceva quello della barzelletta! Io, per ora, al grido di “andate avanti voi che a me mi viene da piangere” mi metto alla finestra della mia torre antiprimarie. Quando si voterà veramente vedremo. Un abbraccio Kathia, (Roma)
PS. Se hai modo guardati Omnibus di questa mattina  c’è un Parisi  (che dice che voterà Renzi) talmente incavolato per la legge elettorale che ha fatto una sparata (inopinatamente comprensibile anche al primo ascolto) che ha lasciato per almeno dieci secondi senza fiato sia la conduttrice che tutti gli ospiti. Senza parlare dell’articolo sulla Stampa di ieri
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Caro Oscar,
oggi abbiamo fatto un piccolo, simpatico tour nella mia azienda durante quale abbiamo presentato il collaboratore locale di Matteo Renzi (Chicco Porcu) e invitato tutti gli interessati ad andare a votare dopodomani per le primarie. Devo dire di non essermi tanto sorpreso per la calda accoglienza e simpatia verso Renzi mostrata dal settore impiegatizio, perché, tutto sommato me l’aspettavo, ma , piuttosto, per la buona accoglienza del personale “in tuta” ossia dagli operai. Pensavo infatti che avremmo trovato uno schieramento compatto pro Bersani mentre, invece, abbiamo registrato una grande voglia di un cambiamento  radicale con numerose risposte favorevoli per Renzi.
Staremo quindi a vedere cosa succederà per le primarie domenica qui a Cagliari.
Un abbraccio
Enrico Fodde.  (Cagliari)
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Grande!!!

Marco (Firenze)
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Ciao Oscar,
quello che scrivi è esattamente - o quasi - quello che penso io...
Un abbraccione !
Carlo (Firenze)
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preferisco Alessandra Mussolini
Pier Luigi Bianchi
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Caro Oscar, sono d'accordo con te. Anch'io spero che nelle primarie del PD vinca Matteo Renzi. Mia figlia che vive a Firenze e mio figlio si sono iscritti e andranno a votarlo . Temo però che vincano Bersani e Vendola. Sarebbe troppo bello, ma temo sia un sogno. Io non mi sono iscritto perché non ce la faccio fisicamente, alle politiche, a dare il mio voto al Partito Comunista Italiano o come, dopo tante giravolte, adesso si chiama. Se vincesse Renzi, anziché astenermi dal voto, chissà . . . Molti cordiali saluti.
Maurizio (Torino)
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Viva Renzi!!!

Mettiamo sull’internet quando scritto sui volantini in quel Gennaio del 1833

Com.te Dott. Giorgio Balestrieri


Al popolo italiano la gioventù : "Gli uomini, che i nostri oppressori tentano farti aborrire col nome di Liberali, sono quelli i quali vorrebbero le gabelle diminuire, i privilegi sopprimere; fondare e promuovere fabbriche ove tu trovassi il tuo pane quotidiano, instituire scuole ove i tuoi figli gratuitamente imparassero i precetti della morale cristiana, e la istruzione secondo il proprio stato; vorrebbero ancora educate le tue figlie per modo, che divenendo madri dessero fondamento alla rigenerazione degli uomini; vorrebbero i preti ricchi diminuiti in città, aumentati per le campagne i buoni parroci, che coltivino in pace la vigna del Signore; vorrebbero l'impieghi dati ai migliori senza distinzione di classe, e di stato, vorrebbero infine i Liberali fosse il popolo chiamato ad eleggere come faceva una volta (e tu non lo rammenti, o non lo sai) i tuoi Magistrati i quali saprebbero ordinar leggi uguali al ricco, e al povero — e renderti ragione del tuo danaro, e del modo in che lo spesero, per provvedere alla tua felicità".
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Caro Oscar, cara Franca,
da Lugano ci uniamo a voi nel dire: VOTA MATTEO RENZI, il rottamatore, la speranza d'Italia :) Idem per il formattatore del PDL, se mai dovesse appalesarsi alle loro primarie :)
Un affettuoso saluto,
Alberto
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Caro Oscar,
ti do del tu perchè sono rotariano anch'io e forse abbiamo amici comuni nei club romani. In passato non sono stato spesso daccordo con te, anzi abbiamo avuto, come dicevano i compagni russi, delle "discussioni franche". Ho votato per Berlusconi, nella speranza che facesse quella rivoluzione liberale cui tu mi pare fai cenno. E' stata una delusione terribile, e non certo per le sue donnine, scagli la prima pietra...,  ma per l'incapacità di realizzare alcunchè in linea con quelle attese. Ora penso anch'io di votare Renzi, se riuscisse a vincere le primarie e allontanare quel signor Vendola che mi pare un po' antiquato come idee. Sarà un'altra speranza? Ormai, passati gli anni, ho imparato a non aspettarmi troppo. Chiissà..intanto diamo il nostro piccolo contributo e lavoriamo seriamente ed onestamente per quanto ci riguarda. Da rotariani.
Ciao
Lorenzo Cafaro
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  Caro Oscar,
In linea di massima sono d'accordo con Renzi anche se da uomo qualunque gli vorrei suggerirei di non personalizzare troppo il suo messaggio, (dire "noi", anche se come pluralis maiestatis, non guasterebbe invece di dire "io"  farei etc"). Questo perchè l'unione fa la forza, proporsi unico artefice del cambiamento si rischia di essere percepiti dittatori e di fare solo danni.
Una cosa però vorrei sottolineare, ho notato ce in alcune località si sponsorizza solo Bersani, in altri Renzi ed in altri Vendola e così via;  questo mi dà fastidio perchè secondo un concetto di democrazia il Pd, in qualità di movimento politico e democratico, avrebbe potuto dimostrare la propria coerenza di linea politica proponendo gli stessi obiettivi  attraverso i diversi programmi supportati dai vari candidati, così facendo si enfatizza invece un frazionamento di intenzioni operative all'interno della sressa forza politica.
Questo è il mio pensiero, Ti ringrazio dell'attenzione e che il futuro porti cieli sereni, ma non Ti nascondo che i dubbi sono tanti !!!

Cordialmente
Enrico Baronti
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Io NO. Sono un vecchio repubblicano e ti dirò : questo ragazzo non mi convince. Ma il mio parere conta poco: sono ormai un vecchio da rottamare!!!!!
Ascoltandolo da tempo, mi rendo conto che predica bene, ma come razzola????
Mauro Donini Boario Terme Bs,
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Anche  io
Silvana

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Cease Fire


A poche ore dalla dichiarazione congiunta israelo-palestinese del 'cease fire' i media americani si interrogano su chi abbia vinto nell'interrompere, almeno momentaneamente, la spirale di morte.
Gli stessi repubblicani sono costretti a riconoscere, sia pure 'obtorto collo', che il presidente Obama, dando un immediato sostegno morale a Netanyau, ha riaggiustato i rapporti tra USA e Israele che erano in fibrillazione da tempo. Hillary Clinton si e' fiondata dall'Asia in Medio Oriente ed i suoi incontri con i repsonsabili politici palestinesi, israeliani e con Morsi, premier egiziano, sono stati risolutivi per arrivare al 'cessate il fuoco'. Un ulteriore successo in vista delle presidenziali tra quattro anni.
Da parte loro gli israeliani hanno testato il proprio sistema di intercettazione dei missili Iron Dome (foto) che ha funzionato con una percentuale di successo del 90%.
Ma si fa rilevare che anche Hamas e' stato in grado di  mettere a punto le batterie missilistiche che saranno potenziate dai long-range Fajr-5 forniti in componenti separate dall'Iran e assemblati a Gaza.
Resta da dire poi che i lanci di missili palestinesi e l'intercettazione del sistema di difesa israeliano oltre ai bombardamenti chirugici eseguiti dall'aviazione di Netanyau sono considerati come le prove generali del sempre annunciato attacco ai siti nucleari dell'Iran, sospeso a quel che si dice in prossimita' delle elezioni presidenziali americane, in attesa dell'occasione fornita dagli ayatollah di Tehran o dai suoi alleati.
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Caro Oscar,

ho messo in connessione i due articoli : "Cease Fire" e "Nudi alla meta!"

Apparentemente sono temi distinti e un politico italiano ex magistrato -un po' in odore di rottamazione- direbbe "eeh cché cciazzecca !"


Invece provo a dire quale è il nesso. Innanzi tutto si tratta sempre di problemi afferenti la politica USA, quella grande dei teatri di guerra e quella piccola delle nuove costumanze urbane.

Sono due estremi nella scala degli interessi: uno è legato alla vivibilità planetaria, l'altro alla vivibilità negli spazi pubblici urbani. Far mettere il tovagliolo sotto le chiappe dei nudisti affinché non impregnino sedili, panchine etc. con detriti biologici mi pare una ipocrita esagerazione come quando, in epoca vittoriana, si facevano coprire anche le gambe dei tavoli, ... per non offendere il senso del pudore !

Il nudismo è particolarmente vietato dalle religioni del libro sacro (Bibbia, Vangelo, Corano) che amerebbero tenere, in particolare, le donne segregate e coperte da abiti e da veli, burqa ad affini, fino allo scialle sul capo delle nostre nonne.


Ecco che ci avviciniamo alla connessione: l'estremismo
nei costumi coincide con l'estremismo nei rapporti tra le Nazioni. E' un abito mentale, un modus vivendi, una intollaranza legata al dogmatismo nelle regole che nulla ha a che vedere col principio del diritto romano "dura lex sed lex", perchè da quel principio è nata la civiltà, etica e giuridica, de "la legge è uguale per tutti".

A allora ? Sia per evitare che si giri nudi nei luoghi normalmente destinati a persone vestite sia per finirla di "dialogare" con missili terra-terra Katyusha e bombe a grappolo, occorre che lo spirito di tolleranza (religiosa), la solidarietà ed il rispetto dei valori sanciti fin dalla illuministica Déclaration des Droits de l'Homme et du Citoyen del 1789, ripresa dalla Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo (Approvata dall'assemblea delle Nazioni Unite il 10 dicembre del 1948), esca dalla sua forma cartacea ed entri nelle scuole di tutto il mondo, per far crescere nell'uguaglianza e nella libertà i nuovi cittadini del Pianeta Terra.

Non sarà facile né breve; occorre l'impegno di tutte le persone libere e di buoni costumi, for our children's children.

Best wishes,
Dario

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Speriamo di no.
Basta guerre
Riccardo Concetti
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Caro Oscar, grazie. Articoli tutti bellissimi e interessantissimi, ma particolarmente uno mi mette in apprensione. Parlo della "querelle" fra Iran ed Israele. Temo che il bombardamento dell'Iran divenga improrogabile e questo sarebbe terribile per tutti, non solo per i due contendenti. Dopo Hitler ci voleva anche Amadinhejad. Povero il nostro mondo. Un cordiale saluto. Maurizio  (Torino).
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Nudi alla meta! (ovvero a San Francisco)



Il San Francisco Board of Supervisors ha votato per estendere il divieto di nudita' in pubblico nei parchi, zone portuali, nei ristoranti. Oltre che nei centri commerciali, marciapiedi, strade e mezzi di trasporto pubblico.

Nei mesi scorsi il consiglio comunale aveva approvato una disposizione che impone a chi e' nudo di mettere una salvietta o un asciugamano sulle sedie dei ristoranti e sulle panchine dei giardini.

Il voto ha provocato la reazione di molti pro nudisti che affollavano la sala del consiglio comunale.

Girare nudi e' una abitudine ormai consolidata nel quartiere Castro di San Francisco noto a livello turistico per la sua popolazione gay.





(Da La Stampa di Torino)

EDITORIALI
20/11/2012

Un brutto copione e due domande

MICHELE BRAMBILLA
Probabilmente non c’è italiano che non sia rimasto interdetto, ieri, nel seguire le notizie sul sequestro lampo ai danni del cassiere di fiducia di Silvio Berlusconi. Quello che si è scoperto, con un mese di ritardo, è un episodio di cronaca nera: ma lo scenario nel quale si sono svolti i fatti, e mossi i suoi interpreti, sembra da commedia, o peggio da farsa. Una via di mezzo tra «Romanzo criminale» e un film di Totò. L’ex premier entra in scena come parte lesa: ma forse il danno più rilevante che subisce non è il tentativo di estorsione, quanto la ricaduta d’immagine che gliene deriva.  

Un fido ragioniere venuto alla ribalta per la puntualità con cui versa lo stipendio a ragazze chiamate «Olgettine». Sei balordi, tre italiani e tre albanesi, che vanno a casa sua con la pistola in pugno. Una chiavetta usb che conterrebbe le prove di un complotto del presidente della Camera e dei magistrati ai danni di Berlusconi e che nessuno riesce a collegare a un computer. Una richiesta di 35 milioni di euro; tre cassette di sicurezza, una Ferrari prenotata, una telefonata in cui si parla di otto milioni già in Svizzera e forse non è vero, ma è vero che il tutto viene denunciato con oltre un giorno di ritardo.  

E infine un pranzo con il presidente del Consiglio Monti e un convegno europeo del Ppe che vengono rinviati, fatti saltare per stare dietro a tutta questa sporca e grottesca faccenda.  

Credo non si sia mai visto un grande imprenditore e leader politico coinvolto in questo modo - sia pure, lo ripetiamo, come vittima - in una tragicommedia di così basso livello. Eppure i fatti e i personaggi sopra descritti fanno parte dell’inquietante mondo dell’ultimo Silvio Berlusconi. C’è ahimè un filo rosso, che poi è una medesima antropologia, che lega attori e comparse del «pasticciaccio brutto del ragionier Spinelli» con gli attori e le comparse di altri fatti di cronaca che hanno contrassegnato gli ultimi tre anni - quelli del declino - del Cavaliere. La festa a Casoria per la diciottenne Noemi; quel Tarantini di Bari e Patrizia D’Addario che a letto fa i filmini con il cellulare; i bunga bunga ad Arcore con Lele Mora e le sue ragazze; il compagno di un’Olgettina pescato con chili di cocaina; l’igienista dentale e la finta nipote di Mubarak; il caso Lavitola. E via di questo livello. 

C’è chi dice che cattive frequentazioni Berlusconi le abbia sempre avute. Non sappiamo se è vero, e comunque prove in questo senso non ce ne sono. Sicuro è però che le amicizie del Berlusconi degli ultimi anni sono tali da suscitare due domande. La prima è: ma che bisogno ha, un uomo così ricco e potente, di frequentare certa gente per divertirsi? La seconda, decisiva: quale affidabilità può dare un leader politico che senza alcuno scrupolo, anzi con ostentazione, bazzica ambienti simili? Fino al punto da venire ricattato da balordi di quart’ordine? 

Quando scoppiarono i vari casi Noemi, D’Addario, Ruby eccetera, il Cavaliere (allora premier) venne difeso da tutta una serie di intellettuali e giornalisti che gridarono al «moralismo». La parola d’ordine era: ciascuno a letto fa ciò che vuole, separiamo la politica dalla vita privata. Fu un modo abile e imbroglione per distogliere l’attenzione dal vero problema, che non è la moralità ma l’affidabilità: dell’uomo e soprattutto del politico. Se molti leader mondiali non vollero più avere a che fare con l’Italia, è perché non volevano più rapporti con Berlusconi. Il danno per il nostro Paese è stato quel che sappiamo, non fosse altro per il tempo perso. 
Oggi Berlusconi appare come prigioniero di quella rete di rapporti e di interessi che ha intessuto da troppo tempo. Processi, casi Ruby e lodi Mondadori, tentativi di ricatto e tentativi di estorsione. Eppure, dopo un anno di panchina anzi di tribuna, sta meditando se tornare in campo. Non è neanche il caso di immaginare a quale film assisteremmo se dovesse decidere per il «sì».  

Ci scrivono


Caro Oscar,
situazioni del tipo Whashington ci sono anche in Italia, e allora io mi domando come si sia potuto arrivare a questo punto in un mondo altamente tecnologico (e altamente sottosviluppato).
La drammaticità del tutto non sta tanto nelle persone che hanno fame ma come le persone che fame non la hanno mai avuta abbiano lasciato governare per decenni degli squallidi tornacontisti che hanno operato solo per le proprie lobbies senza prevedere che le corde a forza di tirarle si strappano.
Montanelli disse una volta che gli Italiani sarebbero entrati in Europa da apolidi, aveva ragione , eccome se aveva ragione.
Se invece di rincorrere la ricchezza ci fossimo accontentati del decoroso vivere, non saremmo a questo punto
All'indice del progresso e della conquista sociale abbiamo una scuola che non è più scuola, valori dimenticati, considerazione sociale funzione del conto in banca, code per l'acquisto del nuovo telefonino a costo di indebitamento e così via.
Sarebbe ora che l'arte di arrangiarsi tipica degli italiani fosse declinata in un doveroso e profondo esame di coscienza per capire che se tutti abbiamo gli stessi diritti dovremmo avere anche gli stessi doveri , che aiutare il prossimo è un dovere, che aiutare la società in cui si vive è un dovere, è il dovere di un buon cittadino che ama la èropria nazione.
Cordiali saluti
Enrico Baronti
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Carissimo Oscar, la fame si fa sentire anche in Italia,purtroppo noi abbiamo due tipi di fame.Quella creata  al popolo Italiano in 50 di amministrazione di questa classe politica e la fame  che ci sta creando ancora questa pseudo nuova classe politica.Se tu fossi qui ti faresti un’idea di cosa sono capaci.Certi del fatto che ancora qualcuno andrà a votare, stanno creando nuovi partiti.Non voglio tediarti con le nostre disgrazie,ma mentre quasi tutto il mondo va avanti la nostra classe politica per mantenere i suoi criminali privilegi, torna indietro di 40 anni.
Credevo  di essere stato testimone di un periodo passato brutto,illuso che non sono altro,sto assistendo a qualcosa di ancora peggiore.
Il tuo affezionato lettore,
Elio Vellati 
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Un manipolo di eletti prosciuga le ricchezze del nostro paese. Non sappiamo come venire fuori. Povera Italia...
Remo da Roma