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Le americane mettono le uova nel freezer.


Avviso per le donne in carriera che si stanno avvicinando ai 40. Se vogliono dare un senso completo alla loro vita, forse e' meglio che si rivolgano alla University Fertility di New York, o alla Fertility di Santa Monica in California oppure alla Reproductive Biology Associates di Atlanta. Queste cliniche sono le piu' note e meglio pagate per il processo di vetrificazione delle uova femminili. Complice anche la propaganda che la nota Diane Sawyer, anchor di ABC nel programma 'World News', fa ogni giorno, un numero crescente di donne realizzate professionalmente ma depresse perche' l'orologio biologico manda segnali preoccupanti, si rivolge a questi dipartimenti medici per la conservazione delle proprie uova. Il processo di vetrificazione sembra garantire, secondo la rivista Newsweek, un successo pari a circa il 40% se paragonato alla semplice tecnologia di surgelamento che crea cristalli di ghiaccio che distruggono le uova. A sospingere le donne a provvedere per tempo a mettere in ghiaccio la propria capacita' procreativa sono spesso i genitori preoccupati che l'ego super pronunciato delle figlie impedisca a loro di diventare nonnni.
Ma gli studi sulla vetrificazione sono stati mandati avanti negli ultimi anni, soprattutto per venire incontro alla domanda di quelle donne ammalate di tumore che temono di avere una menopausa anticipata a causa del trattamento di chemioterapia.
Le cliniche sulla fertilita' sono localizzate in aree ad alto reddito individuale dato che un trattamento non costa meno di quindicimila dollari per surgelare dalle dieci alle 20 uova. Nel gennaio del 2011 Nicole Kidman ha avuto il suo secondo figlio cresciuto in un utero in affitto e generato da un ovulo conservato in clinica e fertilizzato poi dal marito. La cantante Celine Dion ha avuto il tanto sospirato figlio grazie ad un uovo di una donatrice. L'attrice e regista Sandra Bullock a 45 anni ha scelto la strada piu' semplice: il bambino se lo e' adottato. Ed anche questa e' America.
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fanno bene !!!!!io metterei nel freezer le teste degli italiani.

Lina Arena

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Una mega drone cade in volo


Secondo i media israeliani che hanno ripreso una nota del ministero difesa, un drone, aereo senza uomini a bordo, delle dimensioni di un Boeing 737 (apertura alare di 26 metri) si e' schiantato al suolo durante un volo di prova. Israele ha una delle industrie piu' avanzate nella costruzione di drone di cui si servono anche le forze armate americane. Il drone precipitato durante il volo sperimentale si chiama Heron TP e puo' coprire la distanza che separa Israele dall'Iran, portando a bordo attrezzature di spionaggio tecnologico dedicate soprattutto alla scoperta dei siti nucleari nascosti iraniani. Non e' chiaro se l'aereo senza piloti possa portare a bordo anche un potenziale di armamento. Ma non e' difficile ipotizzare una risposta positiva a questa domanda.

Enough is Enough


Dal mese di ottobre 2011 centinaia di protestatari del movimento OWS (Occupy Wall Street) sono accampati in alcune piazze del centro di Washington DC. In particolare hanno occupato con centinaia di tende, oltre alla Freedom Plaza anche McPherson Square che e' a pochi blocchi dalla Casa Bianca e posizionata su quella K Street che e' la strada dove hanno sede le piu' importanti societa' di lobbying d'America. Si ha voglia di sostenere che il First Amendament consente a ciascuno di manifestare liberamente il proprio pensiero. In questo il sindaco della Capitale ha tenuto un atteggiamento molto accomodante durante i mesi passati nonostante il montare delle proteste dei cittadini che sono sfociate addirittura in una contro manifestazione di centinaia di persone. Adesso, grazie anche alla pressione di numerosi parlamentari, il National Park Service ci si e' messo di mezzo e a breve le tendopoli saranno smantellate e chi protesta rimandato a casa. Sara' solo consentito di lasciare qualche tenda vuota nelle piazze quale ricordo delle ragioni della protesta.

Del tipo: "Bada Obama...!"

La signora governatrice e' conosciuta per essere un tipo focoso come si conviene a chi comanda uno stato focoso come l'Arizona. Jan Brewer si e' recata all'aeroporto di Phoenix a ricevere il Presidente Obama, anche se non ne aveva molta voglia. Ma una volta sulla pista Jan Brewer ha preso da parte Barack Obama, tra lo stupore dei presenti, ed ha instaurato un'animata discussione, caratterizzata da un dito indice agitato piu' volte sotto il naso del Presidente. Il comportamento poco rispettoso dell'esponente repubblicana era motivato dal fatto che all'inquilino della Casa Bianca non sono andate a genio certe espressioni usate nel libro della signora-governatrice dal titolo "Scorpioni a colazione", nel quale ricordando un colloquio con il Presidente, l'autrice defini' l'atteggiamento di Obama 'patronizing', ovvero cortesemente sufficiente e distaccato e non certo caloroso. Che la governatrice dell'Arizona non ami il Presidente Obama e' cosa nota. Nello scorso ottobre un giudice federale ha cancellato una sua richiesta di azione legale promossa contro Barack Obama accusato dalla matura governatrice di non difendere sufficientemente le azioni promosse contro l'infiltrazione di clandestini dal confine con il Messico.


Obama e lo Stato dell'Unione

Il nome di Mitt Romney non e' stato prnunciato dal Presidente Obama nel corso del suo discorso sullo Stato dell'Unione. Ma aleggiava nell'aula della Camera dei Deputati quando l'inquilino della Casa Bianca ha detto chiaramente che non e' tollerabile che ci siano persone milionarie che pagano meno di una segretaria quanto a tasse. E gli Americani si sono ricordati dei 42milioni dicharati dal candidato repubblicano alle presidenziali su cui ha pagato meno del 14% di tasse. Una delle tante anomalie di questa America che vede il corpo elettorale diviso radicalmente da anni in due parti, con i repubblicani che cercano ogni occasione pur di attaccare pesantemente Barack Obama. Perche' la parola d'ordine nel GOP ad ogni livello e' che bisogna far fuori il nero dalla White House. Ma il nero e' stato molto duro nel suo intervento istituzionale, ricordando che solo il suo governo e' riuscito a far fuori Osama bin Laden e che l'eredita' ricevuta da Bush ha rischiato di creare una nuova Grande Depressione. Obama ha insistito sul fatto che quegli imprenditori che continuano a fare soldi utilizzando manodopera a basso costo in altri paesi, dovranno cambiare registro se vorranno utilizzare gli sconti fiscali previsti per rilanciare l'economia. L'America si e' accorta in ritardo di avere grandi riserve di gas naturale. In Europa una larga parte della motorizzazione funziona con questo combustibile, da decenni. Negli Stati Uniti solo qualche autobus delle linee urbane viaggia a gas liquido. Le grandi compagnie petrolifere si sono sempre opposte alla diffusione di colonnine di rifornimento di propano nelle stazioni di servizio, adducendo i soliti problemi relativi alla sicurezza. Ma lo stesso discorso vale anche per il diesel utilizzato solo dai camion. America spaccata dall'odio. Il Presidente ha preso piu' volte spunto dagli americani in divisa il cui numero e' drasticamente ridotto in Afghanistan mentre l'ultimo contingente e' stato appena ritirato dall'Iraq. Obama ha ricordato che uomini e donne di pelle e religione diversa collaborano in team fra di loro sui teatri di guerra perche' hanno fiducia gli uni negli altri. Questo, secondo il Presidente, dovrebbe essere l'esempio da adottare a livello di popolazione civile. Obama pero' ha sottaciuto che i militari collaborano in team perche' ubbidiscono a degli ordini. Nella vita di tutti i giorni il volontariato dell'amore e' un po' piu' difficile quando la mancanza di lavoro e la perdurante crisi economica fanno crescere la tensione tra la gente. Ed il fenomeno di coloro che a migliaia hanno protestato contro Wall Street ne e' la plastica dimostrazione.

Italia, sempre grande!


“L’Italia è sempre grande ed in cima ai nostri pensieri ed alla nostra ammirazione”.

Così ci dice sorridendo il nostro urologo in occasione di una periodica visita di controllo. Di fronte alle nostre timide obiezioni, il noto professionista di Washington, insiste: “Una nazione la vostra che nei secoli ha insegnato tutto a tutti. E continua ad esercitare una profonda influenza anche su noi Americani. Vuoi mangiare bene? Devi andare in un ristorante italiano. Apri la radio sul canale della musica classica? Ascolti brani musicali in gran parte di autori italiani. Vuoi un’auto prestigiosa? Se hai i soldi devi prendere una Ferrrari, perché si tratta di sculture a quattro ruote e non solo di macchine superveloci. Vai dentro il Campidoglio e trovi gli affreschi di Costantino Brumidi. Vai alla National Gallery e intere sale sono dedicate a pittori e scultori italiani. Le vostre donne sono le più belle e interessanti del mondo. Mica come tante nevrotiche americane. Avete avuto per otto anni un clown come primo ministro? Sono cose che succedono anche qui, quando il meccanismo di selezione della politica si inceppa e deve essere cambiato. Pensi a cosa ha combinato George W. Bush nei suoi due mandati. E le parlo da repubblicano anche se la sfilata dei quattro candidati alle primarie del GOP mi riempie di tristezza. Quanto al dramma della nave Costa Concordia di cui sono pieni i media americani, sono incidenti che possono capitare ovunque. Voi siete però riusciti a dare alla tragedia anche un tocco di commedia dell’arte con il capitano che beve vino a garganella circondato da donne, dopo che la nave aveva raschiato il fondale. Siete unici, voi italiani. Lo sa che le dico? Sono convinto che il vostro nuovo premier riuscirà a rimettere in carreggiata l’economia italiana. Ha chiesto sacrifici e gli italiani, dimostrando un grande senso civico si sono inchinati di fronte alla dura realtà.”

Il noto urologo, continuando a declamare la sua adorazione per l’Italia, procede alla energica esplorazione prostatica e mentre i nostri occhi si riempiono di lacrime ci vien fatto di pensare ai sacrifici degli italiani che si sono inchinati.

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la classe poltica italianè ignobile. Sono un pugno di ignoranti e di incompetenti. Le liberalizzazioni proposte da Monti sono piccola cosa.Gli scipoeri della Sicilia sono indegni perchè colpiscono gli interessi dei piccoli e non dei grandi finanzieri.

lina arena [linarena@yahoo.it]

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Oscar sempre grande!!!
Un abbraccio da bruxelles

Alessandro

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Absolutely one of your best, especially the story on Italy. Thanks for such a good one.

Angelo Puglisi

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CARO OSCAR,
L'ILLUSTRE UROLOGO TI HA CERTO ALLEVIATO LO SPIRITO ELENCANDO LE ECCELLENZE DELL'ITALIA (MENTRE TI INTRATTENEVA E TI AUGURO SIA STATO ALTRETTANTO FAVOREVOLE PER LE TUE NOTIZIE INTIME !).

HA RAGIONE L'ILLUSTRE CLINICO SULL'ITALIA TALENTOSA, FORSE MENO QUANDO PARLA DEL NAUFRAGIO DEL GIGLIO: PIÙ CHE COMMEDIA DELL'ARTE ITALIANA DIREI CHE È UN MUSICAL THEATER AMERICANO; A QUESTO PROPOSITO BISOGNA NON DIMENTICARE CHE IL NAUFRAGIO DERIVA ANCHE DA COME FUNZIONA IL RECLUTAMENTO, LA FORMAZIONE E L'ADDESTRAMENTO DELL'EQUIPAGGIO ED IN PARTICOLARE L'ARRUOLAMENTO DEL CAPITANO: IL NAUFRAGIO NON È ITALIANO, BENSÌ U.S.A. PERCHÈ L'ARMATORE RESPONSABILE È, SE NON ERRO, LA CARNIVAL, COMPAGNIA DI MIAMI PROPRIETARIA DELLA CONCORDIA. SALVO ERRORI.

QUINDI OLTRE AI PREMIER CLOWN ABBIAMO ANCHE IN COMUNE LA SCARSA CULTURA DELLA PREVENZIONE.
ANCHE IN QUESTO CASO: "MAL COMUNE NON È MEZZO GAUDIO"

È DA 2000 ANNI E PIÙ CHE VALE IL "O TEMPORA O MORES".

AD MAIORA, UN ABRACCIO,

DARIO
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Fortissima!

Franco Bernazzani

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Mi piace la sottile ironia dell'"inchino".
Complimenti!
Giuseppe Cancemi

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L'introduzione a nuove e sopratutto vecchie dolorose esplorazioni permette di verificare l'eventuale presenza di nubi oscure ,che debbono essere escluse prospettare per un mondo migliore...

Sarebbe poi molto bello poter totalmente concordare con quanto il tuo illustre clinico specialistico, va dicendo ; é un pò come guardare delle montagne al tramonto che le adorna di un bellissimo rosa del sole che ci lascia. Tuttavia c'é anche la parte più bassa della catena montuosa già avvolta dall'oscurità incipiente.

Ed allora occorre attendere l'indomani quando tutto il versante sarà di nuovo tutto illuminato dalla Luce...

Grazie per l'Italia che con te si fa onore fuori dei confini naturali.

Con l'occasione buon anno Pino Ruglioni

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Grazie della cortese attenzione!

....se il noto urologo vivesse piu' di un mese nel bel paese, prendesse i treni dei pendolari, vedesse le tariffe autostradali per due misere corsie di cui una perennemente occupata da autotreni che portan frutta fresca e pesce dalla spagna, se non trovasse piu' la corsia "hov" cui e' abituato, se non trovasse una farmacia aperta abituato com'e' a passare dal drive-in di un qualsiasi Walgreens e ritirarsi le prescriptions senza scender dalla macchina, se volesse un assegno circolare in piena notte abituato com'e' a poterselo acquistare in un qualsiasi 7Eleven in qualsiasi angolo d'America, se si facesse le interminabili code agli uffici postali, se pagasse la benzina all'italico costo, se attraversasse le striscie pedonali vedendosi schizzar davanti una fila di scooters indemoniati, se vedesse i parcheggi degli handicappati presi d'assedio dal prepotente di turno, se vedesse le nostre carceri che non posson piu' ospitare nuovi detenuti e costringono le autorita' ad indulti ed amnistie per far spazio, se vedesse la salerno-reggiocalabria i cui lavori sono in corso da mille anni, se vedesse lo stato di abbbandono dei nostri porti in una penisola il cui traffico non e' marittimo ma solo su gomme, se vedesse i nostri aeroporti con personale che ancora oggi trafuga i bagagli senza esser perseguito, se si domandasse dove sono i colleges, i campuses cui e' abituato al suo paese e si domandasse dove vanno i giovani italiani quando compioni sedici anni e gli rispondessero che stanno a casa fino a quando ne hanno compiuto trentacinque e che nel frattempo vivon da precari, se si chiedesse come mai non c'e' mai una nomination al premio nobel per la medicina, la fisica, la chimica, l'economia, di qualche italiano a meno che non sia cresciuto ed abbia studiato in america, se facesse un giro alle tombe etrusche fuori Roma e le trovasse vandalizzate ed occupate da extracomunitari, se vedesse lo scempio dei giardini di Villa Borghese, se facesse un giro alla periferia di Napoli e vedesse che le montagne di rifiuti aumentano nonostante che paesi come l'Olanda stiano portandosela via, se passasse da Pompei e capisse il perche'l'Unesco minaccia di declassare il bel paese per lo stato di abbandono dell'antica citta', se facesse un giro notturno delle principali citta' e si trovasse circondato da prostitute, viados, trans, quasi nudi, che svolgon l'attivita' molto spesso sotto gli occhi dei passanti, infischiandosi di lasciarsi dietro residui plastici usati, magari nelle vicinanze di parchi giochi,o gruppi di piccoli trafficanti che spacciano sotto gli occhi delle telecamere di sorveglianza ben sapendo che non verranno mai arrestati, ....dopo tanti "se" si renderebbe conto che i musicisti, pittori e scultori italiani appartengono purtroppo ad un'epoca che non ha piu' niente a che vedere con gli indigeni dell'odierna penisola, che ha il patrimonio artistico piu' prestigioso al mondo in mano ai peggiori custodi del pianeta.

Certo, l'urologo gradisce la cucina italiana e come dargli torto, ma e' possibile che nei secoli sappiamo solo cucinare alla Grande? Potremmo farlo anche in Uganda, non abbiam bisogno del Campidoglio. Se chiedesse all'italiano medio chi e' il Brumidi, risponderebbero che e' una ricetta della trasmissione "Cotto e mangiato" della Bnedetta Parodi.

Non stupiamoci quindi del livello culturale, nel 2010 infatti i libri piu' venduti nel bel paese sono stati "Benvenuti nella mia cucina " della Benedetta Parodi e " La prova del cuoco" della Antonella Clerici. Chi legge e' evidentemente solo la classica casalinga di Voghera...i lettori maschi hanno invece decretato il successo di libri scritti da calciatori, come i piu' venduti nel 2011.. "Io, Ibra" di Ibramovich, o da DeeJays come Fabio Volo.....

L'urologo e' abituato, data la sua professione, a trascorrere la maggior parte del tempo tra parti anatomiche con cui molto spesso noi associamo chi ci governa....Caro urologo, goda pure, come tutti, di brevi vacanze nella splendida penisola, col portafoglio pieno e tenendoselo ben stretto...!!

saluti giancarlo belluso

giancarlo.belluso@gmail.com

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Carissimo Oscar,ho letto tutte le tue recentissime notizie. Io so come risolvere entro questo anno i nostri problemi.Non metterti a ridere,ma leggi il seguito e dimmi cosa ne pensi. Lascio a te fare questi conti e poi......

La nostra nazione come ai tempi dei romani rimane con il solo Senato pertanto:

elimina 750 eccessi x 25.000,00 € mensili (con privilegi,come auto.portaborse ecc. sono di più ma lasciamo stare) x 12 mesi = fai te

elimina 150.000 auto blu (ne rimane ancora 30.000) 150.000 x 3000,000 € mensili x 12 mesi = fai te.

Elimina le province,fai una cifra logica.

Mette in galera per 10 anni chi per la sua posizione nei posti pubblici si corrompe.

Mette una tassa dello 0,50% su patrimoni sopra il milione di €.

Elimina buona parte della burocrazia che ci strozza.

Ergastolo per mafiosi,camorristi e andrangheta.

In 5 anni si azzera il nostro debito e saremmo la nazione più forte del mondo.

Cosa ne pensi mio caro Oscar,non sono un folle ma come ti dissi un semplice ragioniere e come me la pensano qualche milione di Italiani veri.

Felice di leggerti sempre

elio


La politica di accerchiamento di Monti

(The Financial Review) I risultati cominciano a emergere. L'euro recupera quota 1,29 sul dollaro e le emissioni di titoli sovrani di Italia, Spagna e Francia riscuotono grande successo con differenziali nettamente più bassi nonostante il pesante downgrading di Standard & Poor's. Tutto ciò ha due motivazioni. Primo: la politica di Mario Monti di "accerchiamento europeo", (rafforzato dal successo ottenuto a Londra) nei confronti del Cancelliere tedesco sta avendo successo a tal punto che la Merkel ha preferito annullare il vertice a Roma del 20 gennaio. Secondo: la liquidità immessa un mese fa dalla Bce (come suggeriva Geitner nel settembre scorso) ha salvato le banche europee ed ha rimesso in moto la liquidità tanto da meritare il commento soddisfatto dello stesso Mario Draghi. Le Borse festeggiano indicando una possibile svolta nel feeling dei mercati internazionali. Anche perchè vi è un dato tecnico che sovrasta ogni considerazione. I prezzi azionari delle banche sono scesi a livelli così bassi da rappresentare appena un terzo o un mezzo del loro patrimonio netto. Una cosa mai vista e del tutto ingiustificata. Tuttavia, prima di lasciarsi prendere da incauto ottimismo è bene analizzare quanto è successo. Da quel 21 dicembre in cui le banche hanno ottenuto dalla Bce 489 miliardi di euro all'1%, i tassi di interesse a breve su Bot, Btp sono scesi di circa 150 basis points. Due giorni fa è entrata in vigore la riduzione delle riserve obbligatorie dal 2% all'1% presso le rispettive banche centrali nazionali. Ciò ha liberato liquidità per altri 100 miliardi di euro che possono servire a comprare titoli di Stato o finanziare l'economia reale. Non a caso l'enorme liquidità pari a 508 miliardi, depositata presso la Bce (remunerata allo 0,25%), si è ridotta lo stesso giorno,18 gennaio, di 113 miliardi. Dunque, l'obiettivo del carry-trade previsto dal "funding" della Bce è stato realizzato. Con quali effetti sulle banche italiane? Per le più piccole, fuori dal mirino Eba, tutto ciò assicura di fatto nuovi utili da trading finanziario. "Le maggiori banche - calcola Morgan Stanley- con questa iniezione di liquidità hanno già pre-finanziato il 50%-150% delle necessità finanziarie di tutto il 2012". Unicredit ha prelevato in Bce 12,5 miliardi, Intesa San Paolo 12 miliardi e Montepaschi 10 miliardi. In totale i big italiani hanno ottenuto dalla Bce 50 miliardi di euro. La Banca d'Italia ha ora il compito di mediare tra più esigenze: da un lato confermare il rigore nel garantire l'affidabilità del sistema, dall'altro evitare che l'eccesso di prudenza finisca per soffocare l'economia. Peraltro, emergono due segnali a livello europeo: Il primo riguarda l'Eba, l'autorità regolatrice bancaria, che ha dato segnali di ripensamento sul buffer previsto per l'esposizione sul debito sovrano fotografato ai livelli di settembre. Il secondo riguarda l'archivio europeo del rating deciso dall'Esma al fine di contrastare lo stillicidio di disinvolte anticipazioni condotto dalle agenzie di rating a mercati aperti. C'è uno sviluppo nuovo. A Milano, la Guardia di Finanza ha sequestrato i computer della Standard & Poor's sotto la pesante ipotesi di reati di aggiotaggio, abuso di informazioni privilegiate e manipolazione del mercato, per aver "elaborato e diffuso nei mesi di maggio, giugno e luglio 2011 a mercati aperti, notizie non corrette, comunque esagerate e tendenziose sulla tenuta del sistema economico-finanziario-bancario italiano". Analoghe le accuse riguardo al downgrade all'Italia di venerdì scorso. Immediata la reazione dell'agenzia Standard Poor's, che si dichiara "sorpresa e costernata" da queste indagini e considera le accuse "del tutto prive di fondamento". Giova ricordare che il 6 maggio dello scorso anno, quando Moody's, a mercati aperti, emise un report allarmante sullo stato di salute delle banche italiane a seguito del tracollo della Grecia, Adusbef e Federconsumatori mandarono un esposto alla procura di Trani. L'inchiesta (anche la procura di Milano ora sta indagando) è sfociata, due giorni fa, con l'ispezione negli uffici milanesi di S& P. Forse, la festa è finita per un certo tipo di speculazione internazionale. (Guido Colomba)

Standard&Poor’s: non è dietrologia


Negli anni '30 i signori Prescott-Sheldon Bush e McGraw diedero vita alla Società di Investimenti Jupiter Island, in Florida. Qualche anno più tardi, mr. Harold McGraw avrebbe preso posto nel board della Barbara Bush Foundation for Family Literacy. Harold McGraw III, nel 2001, avrebbe fatto parte del Transition Advisory Team del Presidente George W. Bush.

I giornali americani si occupano spesso dei legami, non sempre trasparenti, che uniscono due delle famiglie del partito repubblicano più influenti nella politica e nell' economia USA, e non solo.

Il gruppo McGraw-Hill - Bush è il proprietario di Standard&Poor's.

Standard&Poor's ha declassato nell'agosto del 2011 il debito pubblico americano, indebolendo l'attuale presidenza, e ha allargato il campo di battaglia all'Europa alla quale Obama è vicino come partner sia politico che commerciale.

Non possiamo pertanto meravigliarci se gli strali dell'agenzia di rating, sotto forma di giudizi e spread, colpiscono l'Europa e la sua moneta.

Stupisce che fino ad ora solo l'Austria abbia denunciato S&P per i suoi comunicati allarmistici e non giustificati. E' vero che le economie occidentali soffrono a causa della crisi economica e della impreparazione di una classe dirigente internazionale incapace di valutare e reagire agli effetti della globalizzazione, ponendo rimedio alle ricadute negative. Come pure è ovvio che i debiti sovrani dei paesi europei costituiscono una zavorra pesante per l'economia reale e che, in questo quadro, l'Italia è nella peggiore situazione e quindi particolarmente vulnerabile.

Eppure l'Europa, con i suoi 500 milioni di cittadini, rappresenta tuttora l'area economica e sociale più avanzata, ma non piace chi crede nell’egoismo nazionalista e pratica populismo e protezionismo.

Il progetto europeo è l'unica alternativa positiva per garantire un futuro al nostro continente, a cui tanti guardano come esempio di democrazia nella libertà.

Alla attuale situazione italiana siamo arrivati perché nulla è stato fatto negli ultimi 20 anni per combattere gli sprechi e riqualificare la spesa pubblica.

Per questo le iniziative del Governo Monti, anche se dure e contestate, sono indispensabili.

Ci auguriamo comunque, nel quadro di questa consapevolezza, che i partiti, le forze economiche e sociali, i rappresentanti di tutte le categorie interessate e gli organismi che compongono la società civile vogliano trovare un accordo, premessa essenziale per uscire dal baratro in cui rischiamo di mettere anche l'altro piede.

Che si cominci a comprendere che è necessaria più Europa è il lato positivo della tanto pericolosa situazione in cui ci troviamo. Helmut Kohl, che ha voluto l’Euro perché la Germania diventasse europea e non cadesse per la terza volta nella tentazione di volere una Europa tedesca, ha duramente criticato il comportamento della sua pupilla Angela Merkel,

I partiti dell'Unione sono collegati alle corrispondenti forze politiche federate a livello europeo. Perché l'UE esca dalle sue ambigue incertezze è indispensabile ricreare a livello comunitario, ancor più che a quello nazionale, intese e collaborazioni politiche fra i partiti e le forze economiche e sociali.

Ed è questo il compito che spetta a tutti gli europeisti di buona volontà.

Beatrice Rangoni Machiavelli

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A proposito dell’articolo “Standard & Poor’s: non è dietrologia” inviato alla mia mailing list il 19 gennaio, il motore di ricerca Google fa un elenco per segnalare i siti che hanno fatto da ripetitore, escludendo quelli che ritiene duplicati:

1. Spazio Lib-Lab

2. Agorà Liberale

3. Forum Liberale Blog

4. Pensalibero.it

5. Critica Liberale

6. Blog di Oscar Bartoli (circa 30.000 lettori)

7. Europa Quotidiano (sito)

A questi si aggiungono altri numerosi siti compresi nei 30.000 lettori di Oscar Bartoli.

Questo incoraggiante risultato dimostra quanto sia importante sfruttare al massimo le potenzialità della Rete.

BRM


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Carburante dalla spazzatura


Nel film 'Back to the Future' lo scienziato pazzo Doc Brown metteva la spazzatura dentro un convertitore chiamato 'Mr. Fusion' montato sulla sua DeLorean, la macchina del tempo. Quell'invenzione cinematografica e' oggi realta'. La compagnia aerea Alaska Airlines utilizza su 75 voli tra Seattle e Washington DC un carburante composto per il venti per cento da biofuel mix. Si tratta dell'esperimento di piu larga portata condotto da una compagnia aerea. Ma gia' la marina americana ha iniziato a rifornire i suoi aerei con biofuel a cominciare dalla pattuglia acrobatica dei Blue Angels. Sono in corso studi per ricavare combustibile 'verde' su larga scala anche dalla spazzatura, dando corpo a quella immaginazione di un film del 1985.
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Caro Oscar, la benzina dalla spazzatura la faceva già Benito Mussolini che fondò STANIC e ANIC (famosa benzina autarchica)

Roberto Fantoni

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Faccio notare che spazzatura è tutto ciò che viene spazzato, cioè raccolto da terra.

Salvatore Puglisi

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Battute ose' ai Golden Globe

Questa edizione dei Golden Globe e' stata caratterizzata da un insistito 'phallic humour' che ha raggiunto un notevole livello con George Clooney. Il compassato attore, vincitore con la sua interpretazione in 'The descendants', dopo avere elogiato l'amico concorrente Brad Pitt per il suo impegno umanitario a favore di chi soffre, si e' soffermato su Michael Fassbender, che nel film 'Shame' e' stato immortalato in un nudo frontale che ha rotto il perbenismo di Hollywood dove sino ad ora era accettabile solo qualche fugace esibizione di corpi femminili. Michael Fassbender e' stato dotato da madre natura di una notevole proboscide. George Clooney nel suo intervento ha detto al collega che rideva seduto in platea che potrebbe giocare agevolmente a golf con le mani dietro la schiena ed ha mimato lo swing addominale.





Ex-CIA Agent: America creates its own enemies

Un ex agente della CIA che ha lavorato nell'agenzia per venti anni, ricoprendo incarichi di alta responsabilita' nella lotta al terrorismo internazionale, dichiara che l'America crea i propri nemici. Secondo Michael Scheuer, autore di "Through our enemies' eyes", la cosiddetta primavera del Medio Oriente non portera' alla democrazia in quei paesi dilaniati da lotte intestine. Per 40 anni le dittature sono riucite a dominare i fondamentalisti musulmani. La democrazia non si installera' in quelle nazioni che sono dominate dal credo religioso. Anche se nessun presidente o segretario di stato lo vorra' mai ammettere, quella che viviamo e' una guerra di religione e le possibilita' di vittoria per l'America sono inesistenti. Michael Scheuer ovviamente cerca di scandalizzare i benpensanti con le sue provocazioni fatte per vendere il suo libro. Ma consigliamo ai nostri Lettori di seguire questa intervista che contiene momenti di allarmante verita'.

America: aumenta lo scontro tra ricchi e poveri


Si inasprisce la lotta di classe negli Stati Uniti. Secondo un sondaggio condotto dall'autorevole Pew Research Center, il contrasto tra ricchi e poveri si e' accentuato negli ultimi anni. Un numero crescente di Americani giudica 'very strong' o 'strong' il divario esistente tra i pochi (rispetto alla popolazione generale costituita da 309 milioni di abitanti) che stanno bene e i tanti che hanno difficolta' nel tirare avanti. Il contrasto ha superato quello tra immigrati e nati in America, tra bianchi e neri, tra giovani e vecchi. Mentre nel 2009 era solo il 47% ad esprimersi in maniera decisa sulla differenza-scontro tra ricchi e poveri, nel 2011 quella percentuale e' salita al 66%. Senza dubbio ha contribuito ad accentuare l'insofferenza nei confronti degli squilibri sociali anche lo slogan "We are the 99 percent" che e' stato alla base della retorica del movimento Occupy Wall Street. I democratici ed in particolare il Presidente Obama si sono sempre espressi contro l'ineguaglianza sociale. I repubblicani invece continuano a rifiutare ogni iniziativa volta ad aumentare il carico fiscale sui detentori di ricchezza adducendo che quelli che hanno accumulato patrimoni danno in genere lavoro a tanti altri.

Il sondaggio condotto da Pew Research Center mette in evidenza che la percezione del divario tra ricchi e poveri e' molto piu' accentuata tra i bianchi che tra i neri e gli ispanici.






Attenzione a chiamare il 911


E' successo a Springfield nel Missouri. Suzanne Basham, di 47 anni, ha chiamato il 911, il numero per le emergenze valido in tutta la Federazione americana. Ha detto a chi le ha risposto al telefono che era stata oggetto di un furto da parte di un commerciante. La funzionaria della centrale ha chiesto di fornirle ulteriori dati. E Susanne Basham ha detto che la fregatura l'aveva avuta dal suo drug dealer di fiducia, il fornitore abituale di droghe che le aveva dato per 40 dollari, anziche' una dose di crack-cocaine, una semplice bustina di zucchero. Ai poliziotti che sono arrivati a casa sua la signora Suzanna ha spiegato che lei con lo zucchero non riesce ad andare su di giri. I poliziotti dietro suggerimento della signora si sono recati all'indirizzo dello spacciatore, ma chi abitava nella casa si e' rifiutato di aprire la porta dicendo al citofono che li' non abitava nessun drug dealer. Siccome i poliziotti non avevano un'autorizzazione del tribunale per entrare in quella casa hanno dovuto fare marcia indietro. Sono tornati da Suzanne Basham e a casa sua hanno trovato una pipetta da crack. Hanno percio' denunciato la donna per detenzione di drug paraphernalia, ovvero di strumenti per drogarsi. Ed anche questa e' America.


Vendere la 500 negli USA: una cavolata!


Ogni volta che incontriamo nel traffico una 500 Fiat veniamo colti da un sobbalzo patriotico. Ci e' successo nei giorni scorsi a Pasadena. Purtroppo della 'piccola' Fiat' se ne vedono poche in giro. Scrivo da Los Angeles. Nel quartiere di Sherman Oaks dove si trova la mia abitazione il piazzale del concessionario e' superpieno di 500 che non riescono a vendere. I prezzi vanno da un minimo di 19mila ai 27mila delle edizioni Gucci.L'auto e'simpatica, certamente originale rispetto alla concorrenza. Con 18mila dollari e senza interessi un americano si compra una compatta di alte prestazioni come ad esempio la Corolla della Toyota, l'auto piu' venduta nel mondo. E nel segmento della 500 da tempo si e' assicurata un'ampia nicchia la Mini Cooper della BMW che ha un costo tra 17mila e 37mila dollari ma dalla sua ha il traino di un'immagine di macchine di alta qualita' della categoria lusso. Secondo l'ambizioso piano Fiat nel 2011 avrebbero dovuto vendere 50mila 500. Ne hanno vendute meno di 19mila.
Secondo il sito Dagospia, l'amministratore delegato della Fiat-Chrysler, Sergio Marchionne avrebbe dichiarato che 'vendere la 500 negli Stati Uniti e' stata una cavolata'. Non sappiamo se l'affermazione corrisponda a verita'. Se lo fosse ci sarebbe da domandarsi chi abbia autorizzato quell'operazione che all'azienda e'costata miliardi sapendo che il segmento di mercato e' affollato. A cominciare dalla Yaris-Toyota, una vera quattro posti, che sta incontrando molto nel mercato americano che continua comunque quanto a numeri a puntare sugli SUV e sui grandi pick-up. La 500 e' una due posti. Nei sedili posteriori possono essere ospitati dei bambini. La stazza degli adulti americani (uomini e donne) non riesce ad entrare. La 500 e' dichiaratamente spinta come seconda auto. Giovanissimi e donne sono il target in America. Ma se la Fiat non si decide ad abbassarne drasticamente il prezzo, la 500 si rivelera' l'ennesimo tentativo fallito della Fiat negli Stati Uniti, nazione dalla quale negli anni '70 fu costretta a sparire dopo che le avevano cucito addosso l'acronimo: Fix It Again Tony. Un ricordo duro da smaltire.

Il piu' 'figo' assistente di volo

Iran on 'Inexorable' Nuclear Path


Gen. Michael Hayden, former director of the CIA, warns in an exclusive interview with Newsmax.TV that Iran is "liable to go dramatic in 2012," as domestic pressures within the Islamic republic force an escalation of rhetoric against the West, such as threats to close the Strait of Hormuz. With Iran on an "inexorable" path to nuclear capability, Hayden fears Tehran's increasingly irrational actions could plunge the Gulf, and the world, into disaster.

Un altro chief of staff di Obama se ne va


Acque agitate alla Casa Bianca. Il Presidente Obama ha annunciato che il suo chief of staff, Bill Daley lascera' l'incarico alla fine del mese per essere sostituito da Jack Lew, attuale director of the Office of Management and Budget. Bill Daley era stato nominato braccio destro del Presidente meno di un anno fa dopo che il controverso Rahm Emanuel a sua volta aveva lasciato l'incarico per incompatibilita' ambientale, ovvero per contrasti soprattutto con la First Lady come testimoniato dal libro appena uscito 'The Obamas' della giornalista Jodi Kantor. Rahm Emanuel e' stato eletto sindaco di Chicago.
Quanto a Bill Daley, componente della nota e chiacchierata famiglia di Chicago che ha avuto nel padre e nel fratello due potenti sindaci, il fatto che fosse in difficolta' lo si sapeva da tempo negli ambienti che contano di Washington. Molte delle sue responsabilita' gli erano state sottratte e delegate ad altri dello staff del Presidente.
Secondo i critici di Daley, questo personaggio era entrato nella White House con l'intenzione di avvcinare Obama sia alla grande industria che ai repubblicani in uno scenario di collaborazione bypartisan. Ma la realta' quotidiana lo aveva presto smentito. I repubblicani non hanno alcuna intenzione di favorire il Presidente con accordi bypartisan, perche' lo ritengono troppo liberal e non vedono l'ora in cui, secondo loro, non sara' rieletto il 2 novembre 2012. I repubblicani del resto sono in sintonia con l'atmosfera che si respira in America dove le difficolta' economiche del Paese continuano a tenere in apprensione milioni di famiglie. Si pensi che sono 15 milioni i senza lavoro ai quali bisogna aggiungere almeno altri cinque milioni di coloro che da tempo hanno rinunciato a trovare un'occupazione a causa delle difficolta' del mercato.
Da qui la decisione presa da Barack Obama di impostare la campagna elettorale eliminando il fioretto e ritornando allo spadone a due mani contro gli oppositori ai quali quotidianamente viene rinfacciata la disastrosa eredita' lasciata al Presidente Afro-American dalla precedente amministrazione Bush.

Pasadena


Si chiama Beezow Doo-Doo Zopittybop-Bop-Bop.
Fino all'ottobre scorso il suo nome era Jeffrey Drew Wilschke. E stato arrestato dalla polizia di Madison (Wisconsin) perche' guidava in stato di ubriachezza, aveva dosi di maryuana e un coltello. Agli agenti ha detto che sperava proprio che lo prendessero.

(da Huffington Post)

"The Obamas" contro gli Obama


Doveva succedere prima o poi. Ed e' successo. L'uscita del " The Obamas", un libro di pettegolezzi a firma di Jodi Kantor, sta creando serie difficolta' alla coppia presidenziale in questi giorni. La reporter del New York Times ha avvicinato 33 collaboratori della Casa Bianca. Molti di loro hanno lasciato l'incarico. Il quadro che viene fuori da queste interviste e' quello di una First Lady ossessionata dalla necessita' di promuovere l'immagine del marito presidente nonostante i colpi di mare della politica americana. Michelle Obama non e' una moglie di contorno. Superlaureata, molto intelligente, carattere determinato mostrato a chiare note sino dai primi giorni dell'incontro con il giovane Obama in cerca di lavoro presso l'ufficio legale nel quale lei aveva raggiunto la posizione di vicepresidente, Michelle non ha mai rinunciato al suo ruolo attivo nella coppia offrendo al suo compagno un solido punto di riferimento.
Oggi con questo libro sugli Obama la storia ripete se stessa. Nancy Reagan fu oggetto delle stesse accuse rivolte a Michelle Obama. Le due donne, separate da un paio di generazioni, sono state e sono criticate per la predilezione per i capi di abbigliamento firmati e per avere determinato l'uscita dalla amministrazione dei mariti dei potenti Chief off Staff. Dalle soffiate raccolte dal giornalista del NYT risulta che i rapporti tra la signora Obama e Emanuel Rahm, il capo di gabinetto del presidente oggi sindaco di Chicago, fossero al calor bianco al punto che quest'ultimo aveva opposto un netto rifiuto alla presenza della First Lady alla riunione delle 7:30 del mattino durante la quale si fa il punto sui lavori della giornata. Emanuel Rahm si era gia' distinto negli anni passati per le sue critiche a Hillary Clinton sotto la presidenza di Bill.
Michelle inoltre criticava la mancanza di professionalita' del team che circondava il Presidente, costretto in qualche occasione a completare da solo la stesura dei propri interventi con risultati non proprio entusiasmanti. "The Obamas" offre ai candidati repubblicani che sono in lizza per le primarie spunti di grande interesse polemico contro il Presidente.

A proposito delle primarie repubblicane per la sfida a Obama


(riceviamo e pubblichiamo)

"Thinking" is the one faculty that helps a Man his own destiny; it helps him avoid being blindly driven by either his passions or the ideological rhetoric of others.

As we listen to political debates in this election year, here's some food for thought that comes to us from ancient wisdom. In his famed book entitled "Democracy in America", French historian and political scientist Alexis de Tocqueville wrote in 1831:

“The American Republic will endure until the day Congress discovers that it can bribe the public with the public's money”.


How true these words ring one hundred and seventy-one years later!

Happy New Year!

Akram Elias
Washington DC

Le cene luculliane a Palazzo Chigi dei Professori.....

L'interrogazione dell'ex ministro leghista Calderoli che chiede le dimissioni del Presidente Monti reo secodo lui di avere fatto allestire a Palazzo Chigi una festa di Capodanno purtroppo ha colorato i primi giorni del nuovo anno. La risposta data da Palazzo Chigi in cui si specifica con grande senso dell'humour che gli ospiti erano dieci familiari, bambini compresi, e che gli acquisti per la cena sono stati fatti personalmente dalla signora Monti che ha cucinato il tutto, ha chiuso questo siparietto di vita italiana. Ma giudicando da settemila Km di distanza, la storia, ampiamente ripresa dai media, non ci ha fatto sorridere. Semmai e' stata la conferma dell'infimo livello in cui e' da tempo precipitata la competizione politica in Italia a causa della presenza di personaggi ai quali sarebbe difficile appaltare la pulizia delle latrine di una stazione.
L'episodio, squallido in se', ci ha riportato alla memoria quando a Palazzo Chigi per due volte l'inquilino e' stato Romano Prodi. In occasione di nostre visite dall'America, ci ha invitato a cena nel palazzo. E ci siamo ritrovati con il Professore e qualche suo stretto collaboratore, a mangiare un piatto di tortellini acquistati a proprie spese e preparati dalla moglie Flavia ed apparecchiato nella cucina dell'appartamento del primo ministro italiano con piatti e tovaglia di carta.
Il modesto sugerimento dato al Prof. Monti e' quello di ricordare quanto il poeta nostro concittadino ebbe a scrivere nella sua Commoedia: "Non ti curar di lor, ma guarda e passa.."

As in USA do as the Americans do


Non e'facile vivere in America per un italiano che sia appena arrivato nella nazione-continente. Usi e costumi sono diversi e spesso gli italiani ne fanno le spese. In ascensore non ci si puo' mettere con le spalle alle pareti, dialogando ad alta voce. Bisogna invece posizionarsi a strati di fronte alla porta per evitare di guardarsi negli occhi. Lo "eye contact" puo' talvolta essere pericoloso se destinato ad una fanciulla con troppa intensita' (rischio di denuncia) oppure ad un nero che puo' ritenersi oltraggiato. Chi ama tanto i bambini e' bene che si trattenga dall'accarezzare i figli degli altri. Il sospetto di pedofilia sta dilagando, Se poi uno tocca la testa ad un piccolo African-American, apriti cielo: per un musulmano ortodosso si tatta di un'ingiuria odiosa. Quanto agli ebrei meglio non cimentarsi nell'insistere per invitarli ad una cenetta a casa: la stretta osservanza del Kosher impedisce loro di accettare. Una notte in ospedale, senza contare le medicine e gli interventi, non costa meno di 5mila dollari. Molti vengono negli Stati Uniti senza avere una copertura assicurativa adeguata. Le conseguenze sono tremende e ne sanno qualcosa i funzionari dei vari consolati generali italiani nelle principali citta' americane che devono rimediare ai guai di connazionali vittime di incidenti o malattie.Al cinema non si parla, non ci si trastulla con lo smart phone. Se qualcuno, come e' successo a noi in un cinema di Santa Monica, ti provoca, invadendo il bracciolo, offendendoti se reclami (sono molti gli individui mentalmente disturbati) meglio cambiare subito posto. In una eventuale rissa a farne le spese e' sempre lo straniero, l'italiano, perche' il poliziotto privilegia subito chi si esprime in un inglese comprensibile. Agli incroci stradali in America non passa chi viene da destra ma solo chi e' arrivato prima. Percio' bisogna calcolare bene i tempi. Lo stop e' sacro e bisogna contare sino a quattro prima di ripartire. Al controllo di sicurezza negli aeroporti consigliamo ai professionisti della facile ironia all'italiana di stare zitti e di seguire le regole imposte a tutti. Il rischio e' quelo di essere schiaffati in galera. In ogni ristorante bisogna lasciare una mancia che non sia inferiore al 15% del conto. Chi serve vive sul tip. A New York, per esempio, appena individuano che sei italiano applicano automaticamente la 'gratuity' che non e' mai inferiore al 20%. Abbiamo visto molte volte dei turisti italiani essere inseguiti fuori del locale dal cameriere perche' avevano lasciato una mancia insufficiente. Alla toilette bambini, adulti e anziani si lavano le mani dopo l'uso. E poi il rito della porta: bisogna trattenerla per evitare che sbatta in faccia a chi ti viene dietro. Possibilmente evitare di parlare ad alta voce nei luoghi pubblici. Non reagire con dito medio (digitus impudicus or digitus infamis) a chi ti supera malamente in auto. C'e' il rischio di avere una rivoltellata in fronte vista la diffusione della armi. Gli americani adorano l'Italia e gli italiani. Pero' si consiglia di non esagerare con il nostro tradizionale talento del palcoscenico. Fare 'show off' qualche volta puo' essere oggetto di incomprensione. Ma, a parte queste elementari considerazioni, l'America e' un gran Paese, in cui, se si rispettano le regole e la sfera individuale del prossimo, si vive benissimo apprezzando il fatto di essere considerati cittadini di serie A e non di serie B.

L'export italiano aumentato nel periodo 2003-2010 del 17% rispetto al 12% di Francia e Gran Bretagna.

(The Financial Review) L'export italiano in volume, secondo le nuove serie Istat, è cresciuto moltissimo smentendo i dati finora diffusi. Ad esempio, per misurare tale cambiamento, basta citare il settore meccanico che è diventato più importante degli stessi beni tradizionali al punto che oggi il surplus italiano meccanico con l'estero supera nettamente quello complessivo della moda, dell'arredo-casa e dell'alimentare. L'Istat non ha certo truccato i dati ma ha sostituito i vecchi valori medi unitari all'export con i prezzi all'esportazione decisamente più aggiornati. Cosa emerge? L'export italiano di beni in volume risulta aumentato del 27% tra il 2003 e il 2008 molto di più di quello francese e inglese. Anche tenendo conto dei dati negativi relativi agli ultimi tre anni dopo il fallimento di Lehman Brothers, l'aumento registrato dall'Italia è pari al 17% contro aumenti del 12% delle esportazioni di Francia e Gran Bretagna. I dati sono stati segnalati dal Sole 24 Ore (Marco Fortis, 27 dicembre) ma hanno finora avuto scarsa eco. Va sottolineato che le vecchie serie statistiche, recepite dall'Ocse, dalla Banca mondiale, dalla Birs e dal Fmi, indicavano nel periodo 2003-2010 un calo dello 0,5% dell'export italiano di beni in volume contro un aumento reale del 17%. C'è solo da augurarsi che, in sede europea ( il 23 gennaio vi sarà il nuovo vertice), il governo Monti faccia pesare, insieme all'aggiustamento dei conti pubblici, anche questo risultato positivo per l'Italia. Poiché l'obiettivo è di recuperare la fiducia dei mercati, ai nostri rappresentanti non deve sfuggire questa opportunità per rafforzare l'outlook nazionale in termini di competitività internazionale. Un aspetto che le agenzie di rating continuano a sovra pesare ritenendo non sufficienti gli aggiustamenti nei conti pubblici varati dal governo Monti con la manovra salva-Italia. Anche nel 2011, i dati di fine ottobre indicano un andamento delle esportazioni verso i paesi extra Ue addirittura migliore della stessa Germania. Nel mese di novembre l'incremento in valore su ottobre è stato del 3,1% nonostante il clima recessivo. Dunque, il vero problema è proprio la debole domanda interna aggravata dal mancato pagamento, superiore agli 80 miliardi di euro, della Pubblica amministrazione nei confronti dei propri fornitori. Se lo Stato pagasse, come dovrebbe, aumenterebbe di pari importo il debito pubblico. Un problema di difficilissima soluzione. E' evidente che la ricetta di solo rigore, proposta dalla Merkel, non è sicuramente la più adatta per far uscire dalla crisi non solo l'Italia ma tutta l'Europa. Altrettanto evidente è la necessità di varare un fondo patrimoniale, come hanno suggerito tra gli altri Mucchetti e Pomicino, nel quale conferire beni immobiliari e azioni delle società municipalizzate per un valore di 300-500 miliardi di euro. A fronte di questa garanzia, sarà possibile offrire sul mercato ai risparmiatori italiani in libera scelta una emissione obbligazionaria per un valore pari al 50% ad un tasso equo intorno al 4-5%. Oltretutto questa soluzione avrebbe il vantaggio di non incidere sul debito pubblico e di non dover affrontare il pericolo di "svendite" in un momento di mercato così sfavorevole. Mario Monti, interrogato sul punto dalla stampa estera, ha prudentemente detto che "non è escluso nulla" lasciando intuire che molto dipende dalla volontà politica dei partiti nel convincere soprattutto gli enti locali a questo passo che smantellerebbe molti apparati clientelari. Vi è infine da valutare il significato di queste misure nel contesto di una richiesta politica rivolta a Monti di far sentire la voce dell'Italia in Europa (ma prima dov'erano i nostri governi?). Occorre una breve premessa. In dieci anni l'euro è divenuta la seconda moneta di riserva nel mondo dopo il dollaro passando dal 18% del 1999 al 27% di oggi. Per le impresse l'integrazione nei mercati finanziari ha comportato risparmi stimati in 20-25 miliardi di euro all'anno. Dati che servono a chiarire come mai la Casa Bianca abbia fin qui seguito una politica a doppio binario. Da un lato ha assistito (senza impedire la speculazione delle banche di affari attraverso i contratti derivati) ai litigi europei che hanno sicuramente indebolito l'euro, dall'altro è intervenuta a sostegno della moneta europea dal settembre scorso per evitare un rischio sistemico mondiale. Non a caso il Wall Street Journal ha detto con rara tempestività, alla vigilia dell'approvazione finale alla Camera della manovra, che dalle decisioni dell'Italia dipendono non solo la salvezza dell'euro ma quella dell'intero Occidente.

Guido Colomba

Preservativi sul set cinematografico


Di fronte al grande complesso degli Universal Studios in Los Angeles c'e' un palazzo sulla cui facciata campeggia la scritta illuminata "Vivid". Si tratta di una delle piu' grosse corporation del porno americano che anche nell'area di San Fernando Valley annovera centinaia di aziende il cui fatturato complessivo raggiunge e supera quello del film normale.
La AIDS Healthcare Foundation ha promosso una richiesta di voto popolare, permesso dalla legge californiana e adottato solo nel 1993 a seguito di grandi moti insurrezionali, che dovrebbe imporre agli attori che operano nel settore porno di usare i preservativi sul set.
Questa istanza di referendum applicativo promossa dalla citta' di Los Angeles, se approvata andra' al voto il 5 giugno. Ma si e' fatto avanti l'ufficio dell'avvocato generale dello stato della California che ha addotto obiezioni relative al costo della votazione, alla possibilita' che i risultati vengano cassati dalla Corte Suprema dello stato ed altre puntualizzazioni burocratiche.
I primi comunque ad opporsi a questa richiesta di voto popolare sono gli attori che vedono in pericolo la loro attivita' professionale messa gia' a repentaglio da siti di porno amatoriale sui quali si concentrano milioni di spettatori e porno esibizionisti da tutto il mondo.


Il 2012 si apre con incendi alle auto nell'area di Hollywood West


Sono 55 gli incendi di auto e van che si sono verificati nelle prime ore del 2012 in un'ampia area che va da Hollywood West sino a Burbank. Un individuo e' sotto interrogatorio perche' nel suo camioncino sono stati trovati prodotti che potrebbero essere stati usati per appiccare gli incendi nelle strade e nei garage.