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L'America ci guarda e non capisce.....

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Questa la sintesi di una lunga conversazione con un americano attento osservatore della politica italiana che ha chiesto il rispetto dell'anonimato.

"Noi americani non riusciamo a capire che sta succedendo in Italia. Si ha voglia di dire che si tratta dei normali aggiustamenti di una democrazia stretta nella tenaglia di una crisi economica che nel Bel Paese ha assunto dimensioni tragiche. Anzi tragicomiche. 

Le elezioni hanno avuto un solo risultato: quello di dimostrare che il Paese e' al momento ingovernabile e in una situazione di paralisi istituzionale. 
La rabbia, lo scontento, la paura, la mancanza di prospettive, la tradizionale e sempre presente invettiva contro le autorita' e le istituzioni si sono incanalate nel voto a Grillo ed in parte verso quel centro-destra che ha saputo fare leva con la promessa della restituzione dell'IMU sui soggetti caratterizzati da una forte passivita' culturale. 

Purtroppo molti da queste parti considerano che la democrazia italiana sia troppo giovane per rappresentare una garanzia di rinnovamento. 

Nel DNA degli italiani, o meglio: di tanti italiani, c'e' la voglia di semplificazione. Saltare le fasi laboriose della ricerca del consenso e del compromesso, arrivando a soluzioni drastiche. Il precedente del fascismo parla chiaro a chi voglia ricordare. 

Grillo ha detto che grazie al suo movimento si e' riusciti a incanalare la protesta che sorgeva da ogni angolo della Penisola, evitando guai maggiori.  

Il 16 novembre del 1922 Mussolini nel suo primo discorso in Parlamento affermo': 

"Mi sono rifiutato di stravincere, e potevo stravincere." aggiungendo (lo ricordate?): "Potevo fare di questa Aula sorda e grigia un bivacco di manipoli: potevo sprangare il Parlamento e costituire un Governo esclusivamente di fascisti."  

Dopo il 'potevo' (rassicurante per quei liberali che sedevano sull'Aventino), Mussolini ha 'semplificato' la vita politica dell'Italia diventandone il dittatore. In nome del popolo osannante in piazza Venezia, ovviamente.

Sicuramente le sto sembrando un pessimista, uno che non ha fiducia nelle capacita' di autodecisione del popolo italiano.

Ma, vede: molti di noi, qui in America, sono dell'opinione che la crisi italiana non abbia raggiunto ancora il suo diapason. Questo per merito, si fa per dire, dell'economia sommersa, dei milioni di cittadini che eludono e evadono le tasse, del doppio, triplo lavoro in nero, delle iniezioni di liquidita' garantite dalla criminalita' organizzata che deve lavare in attivita' economiche oneste il denaro guadagnato illecitamente. 

Questione di mesi ancora. Quando il numero dei disperati sara' aumentato in maniera consistente lo scenario prevedibile sara' quello di grandi manifestazioni di massa. Non e' un caso che le vostre autorita'  preposte alla sicurezza nazionale siano molto preoccupate.

Come lei sa sono un attento lettore della stampa italiana per motivi professionali. Mi ha colpito la chiusura di un articolo di Luigi La Spina pubblicato da La Stampa che dice: "Non è più il momento di inutili giri di valzer intorno a Napolitano (o forse al suo successore?), con l’unico scopo di ribaltare sugli altri la colpa della mancata costituzione del governo. Il rischio è quello di un maremoto che travolgerà tutti, anche il pifferaio Grillo che l’ha evocato. "

Maremoto e pifferaio con tutti i seguaci che vanno ad annegarsi cantando contenti.

Un giudizio ed una previsione troppo severi, lei mi dice. 
L'alternativa al maremoto e' che si vada a nuove elezioni in tempi strettissimi e che gli arrabbiati che hanno votato Grillo, gli scontenti del centro destra del vegliardo e patetico Berlusconi, i nauseati del PD sinora guidato dall'apparato stalinista cedano il passo a qualcosa di nuovo.

Matteo Renzi, lei mi dice?  Forse si', grazie alla sua immagine di giovane e alle sue doti di comunicatore. 

Auguri perche' rischiate di essere buttati fuori dall'Europa e dall'Euro. E questo, inutile dirlo, farebbe piacere a tanti sia in Italia che a quelli che maneggiano i mercati."
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Chiedo scusa per lo sfogo amaro, ma sincero: non so se siamo un paese di zombi o d'idioti! Vorrei lasciare questo paese ingrato verso il prof. Monti. Grazie, comunque, dei bellissimi e preziosi articoli. Guido Araldo
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e mica solo l'America ......! Enzo
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Come non capirla  Tina
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Se l’americano è vero e non un riflesso dell’autore del blog, dice cose che molti qua pensiamo, anche perché non ci vuol molto a tirare certe conclusioni.

Inter cetera mi chiedo che fine farà il prospettato grande mercato   eurousa.



Susanna Pesenti


L’Eco di Bergamo
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Risponde Oscar: Non si puo' impedire ad un americano 'vero' di pensare  secondo logica. Ovvero sulla base del 'common sense'. Meglio conosciuto come senso comune.
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Ciao Oscar,

leggendo l'articolo "L'America ci guarda e non capisce...." mi sento di dissentire pienamente dalla lettera che scrive il tuo collega,

"Noi americani non riusciamo a capire che sta succedendo in Italia. Si ha voglia di dire che si tratta dei normali aggiustamenti di una democrazia stretta nella tenaglia di una crisi economica che nel Bel Paese ha assunto dimensioni tragiche. Anzi tragicomiche.

Le elezioni hanno avuto un solo risultato: quello di dimostrare che il Paese e' al momento ingovernabile e in una situazione di paralisi istituzionale.

io per la prima volta dopo 20 anni invece inizio a sentire che la democrazia sta gradualmente tornando nel nostro paese, dopo essere stata calpestata e svenduta per diversi anni.

purtroppo la stampa e le TV sono ancora molto ancorate al regime e continuano a fare il gioco di chi da anni è al potere e ha nascosto la verità . 

Se gli Americani cercano di farsi una idea di quello che succede in IT leggendo i giornali è normale che non capiscano, la realtà viene nascosta, camuffata in modo da non dare un quadro chiaro al lettore.

Lo stesso sta accadendo in Grecia da tempo ... per avere informazioni chiare bisogna parlare con persone Greche e magari cercare qualche info su internet. Stampa e giornali in IT non riportano quasi mai notizie in modo chiaro. 

Spero la mia idea personale possa metterti la pulce nell'orecchio alla ricerca della verità, solo grazie a quella saremo veramente liberi ...

un saluto .

Enrico
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Capisce che siamo alla frutta! 
Nicola Facciolini

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Caro Oscar,

Ho letto la spietata analisi che hai pubblicato sul blog. Mi dispiace ma devo dire che condivido pienamente quanto scritto dall'anonimo amico. L'Italia   ad un passo dal baratro. Le finanze pubbliche sono al limite. Le finanze degli italiani ancora peggio. Rispetto il voto dei grillini ma non   e' in questo modo che possono aiutare il Paese. Dobbiamo insistere per un governo Politico e non tecnico ma dobbiamo capire che, evadendo il fisco commettiamo il peggiore dei crimini. Inoltre il problema della criminalita' va risolto prima ancora del problema occupazione. Fino a che questo Paese sara'  OCCUPATO dalla malavita organizzata, non abbiamo alcuna speranza. Come dici tu, caro Oscar, qualora dovessimo tornare alle urne, veramente gli italiani dovranno dare un voto no di protesta ma di TESTA!!!! Grazie di tutto e a presto.


Giammarco
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Caro Oscar,
dissento da quanto affermato da chi fa quell’analisi sull’Italia: troppo facile farsi idee stando al di là dell’Atlantico.
 Il nostro non è un Paese di idioti, come pensa che siamo chi non è di una certa parte politica, quella a sinistra tanto per intenderci.
L’Italia è una culla della civiltà dove la  storia e l’arte sono palpabili ovunque, e dunque di idioti ed ignoranti non ce ne sono molti.
Noi moderati o di destra, che dir si voglia, non siamo certamente né buzzurri né  ignoranti, come i sinistri “colti e snob” ci ritengono, perché il Dna italico è lo stesso.
Se votiamo da una parte è perché esprimiamo le nostre ragioni, in parole povere “non siamo sinistri con la pancia piena”, ma difendiamo più semplicemente il nostro orticello pragmaticamente e non utopicamente.
E’ chiaro che se colui che scrive “peste e corna” vivesse in Italia si accorgerebbe che se c’è una cultura imperante nella scuola, nell’università, nelle istituzioni pubbliche e nella società civile è solo quella della sinistra, la stessa che dalla fine della guerra è stata ed è al potere con quelle forze dell’ex Democrazia Cristiana che di fatto hanno ingessato l’Italia, producendo cose buone ma anche tanti aborti paralizzanti.
Sarà pur un pensiero di destra, ma  la verità è che l’Italia è un Paese fortemente sovietizzato, cioè lo Stato è imperante ovunque. E con esso milioni di persone che godono di un posto di lavoro pubblico a fronte di tesseramento e/o voti.
Non dimentichiamo che prebende e boiardi di stato hanno sempre goduto dall’istituzione della Repubblica vantaggi economici impensabili, come gli stessi che occupano gli scranni a Montecitorio o a Palazzo Madama.
Caro Oscar, Il dolo non è solo di questi ultimi venti anni della Repubblica, ma  esso risale ai padri fondatori che si sono per primi spartiti la torta istaurando un sistema ramificato di vantaggio ai danni dei cittadini.
Non dimentichiamo che l’Italia è allo sfascio di suo grazie anche e soprattutto agli Usa, i padri dell’incommensurabile disastro che ha  investito il mondo intero, mettendolo in ginocchio.
Quindi è meglio non dare lezioni esprimendo pareri caustici , perché per farlo sarebbe bene recitare prima un “Mea culpa”, e se questo non venisse fatto non resterebbe che affermare “Da che pulpito viene la predica”.
Grazie per l’ospitalità,
Massimo Rosa
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Bravo Massimo Rosa!
Stefano Acquisti
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Caro Oscar,
forse non si è preso in considerazione un elemento che distingue nettamente la democrazia U.S.A. da quella italiana. Se non erro quando cambia il presidente cambia anche l'apparato a molti livelli. In Italia possiamo mutare tutto quello che vogliamo, ma l'apparato (sarebbe meglio dire gli apparati dato che sono il risultato delle corporazioni) resta il medesimo; non a caso un usciere del senato o della camera ha lo stipendio mensile molto simile a quello di un dirigente d'azienda privata.
Gli apparati pubblici sono con più dirigenti che esecutori in quanto alla fine di ogni legislatura si sono sempre promossi i fedelissimi del partito uscente per fedeltà e non sempre per capacità.
Con gli anni, stratificazione dopo stratificazione, negli apparati prevale la tutela dei propri privilegi, anzi il principio che tanto, per quante nuove leggi possano fare camera e senato, i decreti attuativi dipendono da loro e ..., come vecchia cosuetudine, si cambia tutto (nell'apparenza) per non mutare nulla (nella sostanza).
Un esempio tra tutti il fatto che in Italia, se accusati di qualche fatto, non è l'accusatore a doverlo dimostrare, ma l'accusato.
Questo principio è sfumato nel civile e nel penale dal teorema accusatorio troppo spesso basato su ipotesi, dicerie del solito pentito (vedi caso Tortora e successivi), mentre per il settore fiscale è sancito, nero su bianco, dalla legge. Per cui si può giungere al paradosso che se l'ente accusa il cittadino di avere un conto all'estero è l'accusato a dover dimostrare di non averlo, ma dato che non lo ha come può farlo?
Daniele
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 la traduzione in allegato è un estrapolato ma fedele nei contenuti e nella sostanza
sta facendo il giro e ne ha parlato anche il Corriede della sera ...
saluti
GdV

"...i contadini, gli operai, i commercianti, la classe media, tutti sono testimoni... invece loro preferiscono non parlare di questi 13 anni passati, ma solo degli ultimi sei mesi... chi è il responsabile? Loro! I partiti! Per 13 anni hanno dimostrato cosa sono stati capaci di fare. Abbiamo una nazione economicamente distrutta, gli agricoltori rovinati, la classe media in ginocchio, le finanze agli sgoccioli, milioni di disoccupati.. sono loro i responsabili!
Io vengo confuso.. oggi sono socialista, domani comunista, poi sindacalista, loro ci confondono, pensano che siamo come loro. Noi non siamo come loro! Loro sono morti, e vogliamo vederli tutti nella tomba! Io vedo questa sufficienza borghese nel giudicare il nostro movimento..mi hanno proposto un'alleanza. Così ragionano! Ancora non hanno capito di avere a che fare con un movimento completamente differente da un partito politico...noi resisteremo a qualsiasi pressione che ci venga fatta. E' un movimento che non può essere fermato... non capiscono che questo movimento è tenuto insieme da una forza inarrestabile che non può essere distrutta..noi non siamo un partito, rappresentiamo l'intero popolo, un popolo nuovo..." (Adolf Hitler, 1932, http://youtu.be/KqBEJweLV5s)
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