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Sole che sorgi...



In Giappone la corsa alla installazione di fonti energetiche alternative dopo il dramma della centrale di Fukushima sta dando i suoi frutti. 

Grazie ad una politica di facilitazioni e sconti promossa dal governo e dalle autorita' locali, il numero di gigawatt installati ha raggiunto il dieci per cento del totale e la previsione e' che si arrivi al venti per cento nel giro di pochi anni.

Per una volta tanto il rissoso parlamento giapponese ha messo la sordina alle polemiche e favorito con norme bypartisan la diffusione soprattutto dei pannelli solari fotovoltaici, obbligando le aziende distributrici di energia elettrica ad acquistare dai singoli produttori a tariffe convenienti per i privati quanto da loro prodotto con i propri impianti.

Anche se l'energia prodotta con il solare e', al momento, piu' cara di quella prodotta con nucleare o fossile, i giapponesi dopo Fukushima hanno confermato la loro avversione per il nucleare.

Dei 50 impianti nucleari chiusi dopo il disastro di Fushima, solo due sono stati riattivati e per altri due si attende l'approvazione del nuovo primo ministro.

Come scrive il Washington Post la capacita' di produzione solare che nel 2012 era di 7.4 gigawatts, sara' raddoppiata alla fine del 2013, permettendo al Giappone di divenire il secondo piu' importante mercato planetario del solare dopo la Cina, la Germania e l'Italia.
Un gigawatt puo' alimentare 250mila abitazioni.