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Previsioni Vesuvio: terque, quaterque, etc.

File:Vesuvius from plane.jpg

*(di Nicola Facciolini)*

Vesuvio, una superbomba termonucleare ad orologeria: lahars,
nubi ardenti, colonne di gas e fontane di lava nella catastrofe di Ercolano
e Pompei dell'Anno Domini 79, descritta nel kolossal "Pompeii" di Paul W.S.
Anderson (Germania, Usa, 2014). Nulla al confronto di quel che realmente
potrebbe succedere all'unica, estesa supercaldera magmatica del
Vesuvio/Campi Flegrei/Golfo di Napoli da 500mila megatoni, a 8-10
chilometri di profondità. Nella migliore delle ipotesi, due settimane di
preavviso. Le testimonianze geologiche mostrano come, in un arco di tempo
geologicamente recente, le eruzioni pliniane del Vesuvio si siano
susseguite secondo un ritmo irregolare ma allarmante. Le eruzioni maggiori
ebbero luogo 25mila, 17mila, 15mila, 11.400 e 8mila anni fa. Le nubi
ardenti nel 79 d.C. uccisero all'istante gli abitanti di Ercolano e Pompei
con temperature di 600 e 300 gradi Celsius. Almeno tre milioni di persone
oggi rischiano la vita a Napoli e sei milioni in Campania. Gli scienziati
dell'Osservatorio Vesuviano Ingv rassicurano la popolazione: "Il nostro è
un servizio alla popolazione, per la massima trasparenza e condivisione Non
c'è alcuna intenzione di nascondere i fenomeni naturali alla popolazione,
anzi essi vengono condivisi fin dal primo momento. **Pertanto, essa deve
essere percepita in termini di grande sicurezza e fiducia, e non può e non
deve divenire fonte di ansie". **Nuovi studi scientifici allargano la Zona
Rossa dei flussi piroclastici a tutta Napoli ma, in caso di prevedibile
eruzione subpliniana, per evacuare e salvare tre milioni di persone servono
nuove autostrade a dieci corsie, treni antisismici ad alta velocità, vie di
fuga dirette ovunque purché oltre i 250 Km dalla megacaldera, la seconda
più distruttiva sulla Terra dopo quella americana di Yellowstone.
Aggiornato il Piano di Protezione Civile del Vesuvio, ma non basta! Sul
nostro territorio esistono almeno dieci vulcani attivi negli ultimi 10mila
anni: Colli Albani, Campi Flegrei, Vesuvio, Ischia, Stromboli, Lipari,
Vulcano, Etna, Pantelleria e Isola Ferdinandea. L'Italia ha un'antica
tradizione in vulcanologia ma l'improvvisa catastrofe più colossale di
sempre è nel futuro. L'eruzione delle pomici di Avellino di 3794 anni fa
causò un collasso socio-demografico che portò all'abbandono dell'intera
area di Napoli per secoli! Un'eruzione simile oggi scatenerebbe uno tsunami
distruttivo capace di devastare Napoli e buona parte del suo
hinterland.* *L'eruzione
di Avellino scaraventò nella stratosfera quasi 100mila tonnellate al
secondo di roccia surriscaldata, scorie e ceneri.* *Nelle fasi iniziali
dell'eruzione di Avellino, il flusso fu istantaneamente letale, specie
nelle aree più vicine al Vesuvio. Un vento arroventato, soffocante, avanzò
a circa 385 chilometri orari, toccando temperature non inferiori ai 480
gradi Celsius e trattenendo abbastanza calore da far bollire l'acqua a 15
chilometri di distanza dalla bocca del Vesuvio**.*