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Alitalia coi francesi che schifo. Alitalia sexy con gli arabi. Grazie al grande statista e imprenditore Berlusconi


(da Repubblica.it)





Alitalia, tre miliardi bruciati per il no ad Air France: salvezza possibile già nel 2008 

In questi sei anni il mito dell'italianità si è rivelato un'illusione. Il piano della compagnia parigina era simile, e in alcuni punti migliore, di quello sottoscritto ora con Etihad


Un giro di valzer da 3 miliardi e più. Tanto è costato al contribuente italiano il gioco elettorale su Alitalia, quello che nella primavera del 2008 bloccò la cessione della maggioranza della compagnia di bandiera ad Air France in nome di una italianità che divenne il cavallo di battaglia di Silvio Berlusconi nella campagna vittoriosa per le elezioni politiche. Sei anni dopo il progetto della compagnia di Parigi, cacciato dalla porta con ignominia come si trattasse di un'invasione straniera, rientra dalla finestra con il timbro degli emiri di Abu Dhabi. Ma la sostanza del piano è praticamente identica. Nel mezzo c'è stata la parentesi dei capitani coraggiosi, guidati da Roberto Colaninno, che ottennero un'Alitalia priva dei debiti, quella che all'epoca si definì la "gold company", perché i 3 miliardi di buco erano finiti nella "bad company" e scaricati sui conti dello Stato.
Nel marzo del 2008 il progetto presentato dal numero uno di Air France, Jean-Ciryl Spinetta, prevedeva 1.500 esuberi tra i dipendenti di Alitalia, 100 tra i dipendenti esteri e 500 negli organici di Az Servizi. In tutto 2.100 tagli al personale. Una scelta certamente drammatica che suscitò le proteste dei sindacati: "Un livello di esuberi inaccettabile", aveva dichiarato il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, esprimendo la posizione anche di Cisl e Uil. Nel piano presentato da Etihad e firmato venerdì con l'assenso di tutti i sindacati, gli esuberi previsti sono 2.171. Un ordine di grandezza superiore ma molto vicino a quello di sei anni fa, a dimostrazione che le ricette per il risanamento non possono essere molto diverse tra loro (nel frattempo la gestione Colaninno ha messo in cassa integrazione 6 mila dipendenti).Il progetto della compagnia parigina prevedeva di trasformare Roma nell'hub principale con 13 rotte intercontinentali da incrementare, una all'anno, a partire dal 2010. Uno schema che metteva in secondo piano Malpensa, scalo abbandonato dagli stessi milanesi perché mal collegato. Ma il declassamento dell'aeroporto in provincia di Varese aveva scatenato le ire del varesotto Umberto Bossi e di tutti i leghisti dando fiato alla battaglia elettorale di Berlusconi per l'italianità (singolare contraddizione). Oggi la proposta di Etihad è quella di aumentare di 7 le rotte intercontinentali da Roma mentre Malpensa diventerà un hub cargo. Per i passeggeri milanesi verrà rafforzato Linate.Infine le risorse finanziarie. Air France nel 2008 si sarebbe accollata il pagamento di 1,4 miliardi di euro di deficit della vecchia Alitalia, praticamente la metà del buco che andò a costituire la dotazione della "bad company" nata per sgravare dai debiti i capitani coraggiosi di Colaninno sponsorizzati da Berlusconi e dal suo ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi. Oltre a pagare metà del buco, Air France avrebbe investito un altro miliardo per una spesa totale di 2,4 miliardi, quasi 700 milioni in più dell'impegno di spesa sottoscritto venerdì da Etihad (1,758 miliardi).
Tirando le somme, la proposta Air France era simile, e in alcuni punti migliore, di quella sottoscritta con Etihad. Nel frattempo sono passati sei anni e il mito dell'italianità si è rivelato un'illusione. Nell'ottobre del 2008, intervistato da Aldo Cazzullo, l'allora commissario straordinario di Alitalia, Augusto Fantozzi, aveva detto orgoglioso: "A giudicare dalle reazioni di chi mi ferma per strada, l'italianità conta. Penso che faccia piacere, arrivando in un aeroporto straniero, vedere gli aerei con il logo tricolore". Un logo costato oltre 3 miliardi e sei anni di tempo perso.
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Caro Oscar,

ad una massa di quegli Italiani o troppo giovani ed inconsapevoli o troppo partigiani per vedere con obiettivita', puoi anche raccontare che i mali dell'Italia (quindi anche Alitalia) sono imputabili a quel vanesio e scorretto di Berlusca. D'altronde mi sono reso conto con amara delusione che lui continuava invece a rappresentare quella massa enorme, forse di maggioranza italiana, simile a lui (dovrei fare un parallelo con l'Inferno del Grande Dante).

Ma abbiamo dimenticato che questa malattia era gia' nella prima repubblichina (chi la vedeva grande usava narcisisticamente lo specchio deformante), i due pozzi di San Patrizio IRI ed EFIM per non andare al resto del parastato? ed avrei una pletora di altre citazioni per arrivare all'amara conclusione della giustezza della definizione di governo: esso e' l'espressione di un popolo, quindi ogni popolo ha il governo che si merita (io aggiungerei "e quindi anche le conseguenze"). 

Troppo spesso i mie cari connazionali puntano un dito accusatora ora a destra ora a sinistra, ora avanti ora indietro, sia in alto che in basso, ma non guardiamo le tre dita che puntano contro di noi che siamo al centro di tutto. Manco i nostri Fratelli, che enunciano di lavorare su se stessi per migliorare su tutti e tre i piani, incoerentemente all'enunciato, ma coerentemente a quanto descritto sopra, fanno un bricciolo di introspezione, analisi e correzione. Anche i nostri difetti eclatanti sono diventati alla fine dei pregi da salvare.

Qui mi fermo, poiche' ci vorrebbero un libri interi per fare un escursus storico analitico scavando a tutti i levelli di questa nostra piccola societa' di arrampicatori di cui la gran parte senza alcun talento se non la gran furbizia, che pero' purtroppo tutte le nazioni, anche quelle peggiori della nostra, hanno capito.

Pace e bene

Armando  (USA)
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Caro Oscar,
suvvia, anche tu con la storia del ventennio, sei o dovresti essere un rotariano e quindi una persona seria.
Questi hanno governato esattamente per lo stesso perido nei precendenti venti anni, dico berlusca e sinistra, non prenderci e non prendiamoci in giro come tanta stampa (di regime?) vorrebbe farci credere, negando perfino l'evidenza.
E' disinformatie.
Ciao
Lorenzo Cafaro
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Buongiorno. Condivido in pieno!

Francesco Romani.
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Meglio di un giornalista qualunquista.... che ha fatto molto per l'Italia.Sei un fenomeno.
Stefano Acquisti
stefano.acquisti@alice.it
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Sono la moglie di Pizzorno Riccardo e penso che Alitalia in mano agli arabi sia uguale o peggio che se fosse andata in mano ai francesi. Saremo sicuramente la succursale delle linee arabe, visto le macchine (aerei ) che ci hanno lasciato e che avremo in dotazione. Gli esuberi dove li mettiamo? Forse adesso non potevamo fare altro. In quanto al Cavaliere quando lo sento nominare mi vengono i conati. Grazie e arrivederci.