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Non e' facile parlare dell'India



Non è facile parlare dell’India in questi giorni in Italia dopo l’udienza della Corte Suprema di Delhi che, in maniera sprezzante, ha respinto le richieste del governo italiano di prolungare il permesso di soggiorno a Massimiliano Latorre perchè non in grado di affrontare di nuovo il viaggio verso la sua prolungata condanna agli arresti presso l’ambasciata italiana e di Salvatore Girone causa la preoccupazione dello stress subito dalle figlie per la sua prolungata assenza dall’Italia.
Non è facile parlare di India agli italiani e non è facile la situazione dei duemila connazionali che lavorano in questo paese e sono universalmente apprezzati per il loro contributo di genialità ed operosità.
Non è facile parlare di India alle decine di espositori italiani che sono venuti a Delhi per una importante mostra internazionale sulle macchine per il settore delle costruzioni e che si stanno imponendo per la originalità delle loro soluzioni tecniche. Alcuni hanno iniziato la costruzione di imponenti stabilimenti a Delhi e in altre parti dell’India.
Non è facile parlare di India agli oltre duecentomila indiani che operano da tempo nel nostro paese con grande capacità evitando di farsi coinvolgere, come altre minoranze etniche, nel giro della criminalità organizzata.
Non è facile parlare di India al nuovo ministro degli esteri Gentiloni ed alla ministro della difesa Pinotti.
La situazione che si è venuta a creare dimostra quanto poco conti l’Italia nel contesto internazionale.
Credere comunque che una situazione così intricata sul piano giuridico sia di facile soluzione con furbate all’italiana cozza contro il  modo di essere degli indiani che hanno una cultura agli antipodi dalla nostra e una ipersensibilità quando si cerca di mettere in discussione la loro autonoma capacità di gestire le cose di casa propria.
La dura esposizione del presidente della Corte Suprema vuole dimostrare che l’esecutivo in India non può influenzare le decisioni della Corte Suprema. Almeno in questo caso.
In India è stato inventato il gioco degli scacchi e qui sanno come si gioca.
Resta da dire che a farne le spese sono i nostri due fucilieri di Marina  presi nel mezzo dei comportamenti contradittori dei governi italiani che si sono succeduti negli ultimi tre anni.
Sarà interessante vedere chi aveva assicurato al primo ministro Renzi che le cose stavano andando bene grazie a contatti sotto il tappeto condotti da chissa' chi.
Per una migliore conoscenza dell’India pubblichiamo l’intervista rilasciataci dal giovane professore Marco Zolli che da venti anni vive e lavora in questo paese.
Una testimonianza che può essere utile per capire che l’approccio a questa realtà non deve 
essere fatto sulla base di giudizi grossolani.
Oscar
New Delhi