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Zona rossa, puttane e imposta sull'entrata

 “Quartieri a luci rosse e bordelli autogestiti, cambiamo la legge Merlin”

Sui giornali italiani, dopo la pausa pasquale, gli articoli piu' letti sono quelli che riferiscono di un gruppo di settanta parlamentari appartenenti a maggioranza e opposizioni che hanno presentato una proposta di legge per la modifica della legge Merlin.

Le stragi reiterate, le fosse comuni fatte dalle truppe di satana dello ISIS non fanno piu' notizia. Sempre gli stessi morti.

Mentre il sesso continua a tirare alla grande. E dire che il sindaco di Roma, il medico Marino, era stato semicrocifisso nei giorni scorsi quando aveva proposto la creazione di una red zone analoga a quelle che esistono nelle capitali europee per regolamentare la prostituzione, far pagare le tasse alle lavoratrici del sesso, arginare la diffusione delle malattie, avere un controllo della polizia piu' efficace sul crimine organizzato.

La senatrice Merlin con la sua legge si proponeva di far terminare lo sfruttamento dello stato sulla piu' antica professione del mondo. Quella norma ha rappresentato invece l'esplosione del sesso da strada con un maggiore sfruttamento da parte dei papponi che importano carne giovane dai paesi dell'est europeo dopo avere per anni sfruttato le nigeriane e consorelle di pelle nera.

Chi entra a Roma da una strada consolare al mattino, andando al lavoro o accompagnando i figli a scuola, si trova davanti agli occhi lo spettacolo delle donne che si offrono in mini indumenti ai clienti, nonostante i proclami dell'ex sindaco Alemanno e i tentativi di Marino di impegnare i vigili urbani, nota confraternita romana dedita ad attivita' professionali in proprio come dimostrano le cronache giudiziarie.

Eppure basta andare a Amburgo per rendersi conto di come funziona un quartiere a luci rosse. Il St. Pauli, angiporto della famosa citta' tedesca, da secoli richiamo con i suoi bordelli e osterie per i marinai che finalmente toccavano terra, funziona oggi in maniera corretta nell'interesse di tutti: delle prostitute che trovano locali a giusto prezzo nei quali esercitare, nella tutela medica, nel controllo della polizia contro ogni violenza, nel pagamento delle tasse. Obbligo del preservativo.

Da decenni i locali 'live' di St. Pauli hanno successo esibendo stalloni italiani che, a costo di chili di pasticche, "recitano" due volte al giorno per la gioia degli spettatori guardoni. Un motivo di vero orgoglio per la povera Italia.

Proprio a St. Pauli i Beatles, prima di avere successo, hanno suonato allo Star Club.


Si avvicina il Concilio del prossimo dicembre e le truppe del sesso a pagamento che va a braccetto con la droga si stanno organizzando come succedeva con altri concili centinaia di anni fa.

Roma continuera' a primeggiare come ha sempre fatto con il sesso, la criminalita' all'abbacchio, la politica corrotta e i troppi preti svalvolati.

Nonostante gli ammonimenti e il dolore di Francesco.
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PS: Il 28 febbraio del 1958 entrava in vigore la Legge Merlin che aboliva le case chiuse. Ricordiamo ai giovanetti che la regola temporale di quella istituzione era "la Quindicina". Le ospiti delle case di tolleranza dopo quindici giorni dovevano andare a esercitare da qualche altra parte. Questo per evitare che si innamorassero di qualche cliente che se le portava via per farle lavorare a casa sua o per evitare che clienti infatuati se le volessero sposare.
Il premier Matteo Renzi ha appena quaranta anni e queste cose le ignora da ottimo boy scout. Forse 'la quindicina' potrebbe essere un suggerimento per far ruotare i dirigenti della pubblica amministrazione. Che ne dice, signor Primo Ministro?
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Non solo a Roma ma in tutte le città non si può fare a meno di notare questo spettacolo immorale e a tutte le ore del giorno. A Genova per esempio arrivano già al mattino con i treni dal basso Piemonte e si appostano nelle strade della città in tutti i quartieri non c'è distinzione tra residenziali e non davanti ai ns. passi carrabili dove per entrare nei garage devi chiedere loro il permesso perchè neppure si spostano.La polizia passa e prosegue tanto non possono dire e fare niente....c'è chi sostiene che fanno parte del folclore locale....mah sarà...è pur vero che hanno molti avventori soprattutto nei mesi estivi quando le mogli sono in vacanza AUSPICHIAMO DI ADEGUARCI ALLE CAPITALI EUROPEE PIU' EVOLUTE QUANTO PRIMA.
Mafalda Bruno