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Sistema bancocentrico e crowd funding


Guido Colomba
E' l'ora del buon senso? L'Ocse torna a parlare di diseguaglianze che si sono accentuate dal 2007 ad oggi ed in maniera più marcata in Italia (es. il 20% degli italiani ha il 61% della ricchezza). Al tempo stesso, sei banche globali sono state multate negli Usa per 5,6 miliardi per aver manipolato il mercato dei cambi Forex. Alcune di esse erano già state multate per aver manipolato il tasso Libor. Per non parlare dei derivati, strumenti finanziari all'origine del crash 2008 della Lehman Brothers (con le agenzie di rating silenziose...), che continuano a dilagare sui mercati e non solo (il Tesoro italiano ne ha comprati per 162 miliardi di valore nozionale con una perdita potenziale mark to market di 42 miliardi). Tutto ciò si traduce in una trappola per l'economia reale poichè la liquidità affluisce in gran parte nei mercati finanziari tanto che lo stesso Mario Draghi, presidente Bce, ammette che "la crescita è troppo bassa in Europa". Non sorprende che si chieda a gran voce di "escludere le banche che manipolano il mercato" (re: D. Masciandaro, Il Sole24Ore) visto che le multe non le scoraggiano da questi gravi comportamenti. Ecco perchè si invoca una revisione profonda della classe dirigente. Qualche spiraglio? Un esempio viene dall'imminente decreto sulla "banda larga" che obbliga nelle fasi di scavo (energia, acqua, trasporti ecc,) "la posa contestuale di minitubi standard vuoti per il passaggio di cavi in fibra ottica" (i rifacimenti dei manti stradali per "scavi singoli" testimoniano da anni gli sprechi delle municipalizzate e i disagi dei cittadini). La tanto invocata innovazione tecnologica ha come punto di partenza proprio la fibra ottica che vede l'Italia in posizione molto arretrata. Ed è un tassello essenziale quando si affronta il tema di una vera politica industriale. Sul tema vi è una seconda considerazione. Se il sistema bancocentrico è inceppato per il peso dei "bad loans" (sfiorano oramai i 190 miliardi) nè la proposta di una "bad bank" ha finora trovato a Bruxelles una soluzione operativa, è evidente che occorre puntare ad un più facile accesso al credito per le PMI e per la filiera immobiliare. Negli Usa è intervenuta la Sec a regolamentare il ricorso alla rete internet per trovare finanziamenti ("crowd funding"). Il risultato è che vi sono 70 piattaforme operative nel solo settore immobiliare senza contare le piattaforme già in funzione per le start up e per i settori più innovativi. Solo facilitando l'offerta del risparmio nel mercato dei capitali è possibile rendere meno vincolante il sistema bancocentrico italiano spesso alimentato dalle clientele e dalle lobby politiche. E ciò proprio nell'interesse del sistema bancario che vedrebbe le imprese costrette, rivolgendosi alla "rete" ed in regime di concorrenza, a dare piena visibilità ai loro progetti di sviluppo, ai ritorni attesi, al marketing e alla innovazione.