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Usa e la "legacy" di Angela Merkel


Capital Semester in Washington, DC – Journalism Track

Guido Colomba

A Washington sono sotto esame la "legacy" di Angela Merkel e la politica "stop and go" perseguita da Berlino. Ad aggravare l'ansia sulle mosse del leader tedesco, è il fallimento del vertice di ieri tra i capi di stato e di governo dove, una volta di più, si è giocato a rimpiattino con i superburocrati di Bruxelles in grado di sterilizzare ogni speranza di esito positivo nella trattativa con Atene. Siamo arrivati al paradosso che si attribuisce al Fmi il timore che Tsipras possa varare misure che aggraverebbero le prospettive economiche della Grecia. Guarda caso sono proprio queste le posizioni anti-troika sempre sostenute dal governo di Atene contro Fmi e Commissione europea. Ed è la prova che i falchi hanno alzato la posta per indebolire il quadro europeo. Il Cancelliere tedesco gioca su due fronti, quello tecnico e quello politico. L'uno annulla l'altro. E' un gioco dell'oca che dura da diverso tempo. Sotto la lente di ingrandimento è la stessa politica europea portata avanti in questi ultimi otto anni. L'Europa, dopo il crack di Lehman Brothers nel 2008, è l'unica area geopolitica nel mondo a non aver fatto progressi. Anzi la disoccupazione è aumentata e quella giovanile ha toccato livelli mai visti. Significativa l'ira di Matteo Renzi nella fallita trattativa sui "migranti": "Se questa è la Ue, tenetevela. Faremo da soli". Gli analisti americani tracciano un quadro strategico, attribuito alla Merkel, nel quale sembra emergere un blocco centro-europeo che privilegia l'Est. Non a caso, tutti i tentativi di dare una voce unica all'Europa vengono sterilizzati attraverso la facile tecnica dei veti incrociati. Ad esempio, la trattativa di libero scambio Usa-Europa è in fase di stallo proprio per l'azione sistematica dei falchi del Centro-Nord Europa. La stessa Mogherini si è trovata con le mani legate in presenza di un muro di gomma ben sorvegliato dalla cancelliera tedesca. L'esclusione dell'Italia dalla trattativa Merkel-Hollande con il governo greco conferma questa realtà. Di certo, come insegna la storia, il "vuoto" europeo è stato riempito dall'attivismo di Putin che, chiaramente, ritiene di aver trovato un semaforo verde per recuperare l'influenza non solo territoriale dell'ex Unione sovietica. Il gioco si è fatto duro come dimostra la vicenda delle sanzioni reciproche tra Occidente e Mosca. Ma a farne le spese è l'Italia che ha perso una quota significativa degli scambi commerciali con la Russia. Finora, Angela Merkel ha guadagnato tempo. Ora, tutto è più difficile. Il dollaro ha puntellato l’euro in questi ultimi mesi chiedendo adeguate contropartite. L'accelerazione di Obama nell'ultimo anno della sua presidenza, non lascia margini ulteriori. L'accordo con la Grecia sarà trovato entro la data tecnica del 25 luglio.