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Diario indiano 7: societa' 'family oriented' e societa' con la dittatura della famiglia

 

"Ci sono nazioni 'family oriented' e nazioni nelle quali la famiglia assume  da centinaia di anni un ruolo dittatoriale. L'India e' il primo tra questi paesi."

Giorgio e' il direttore generale di una impresa italiana che ha filiali in India. Da venti anni lavora in questo paese con ruoli di alta dirigenza in diverse realta' industriali.

Lo incontriamo all'aeroporto di Bangalore diretto verso l'Italia. Il suo volo e' ritardato causa venti monsonici.

Anche in Italia il ruolo della famiglia e' fondamentale, obiettiamo.

"Si' ma non in termini oppressivi come qui, in India. In Italia ormai anche se la famiglia e' il rifugio estremo nei momenti di crisi, si invogliano i giovani a intraprendere carriere fuori dei confini del paesello. Anche in quelle regioni del nostro sud nelle quali il condizionamento della famiglia era piu' insistente, ormai il cambiamento e' piu' che evidente."

Invece in India...

"Invece in India nulla si fa se non viene approvato dalla famiglia, ovvero dal padre con l'assistenza dei componenti maschi. Le donne contano pochissimo. Scendiamo sul pratico: nella mia lunga esperienza nella direzione e conduzione di aziende italiane in questo Paese ho sempre trovato una incredibile difficolta' nel gestire le risorse umane. Riesci a selezionare un  tecnico con un alto livello di qualifica. Arriva il momento che ti dice che per accettare il contratto di lavoro deve prima avere l'approvazione della famiglia che risiede in un'altra citta'. E si tratta di un ingegnere di venticinque anni. Mettiamoci poi il problema dei matrimoni: come tutti sanno l'unione legale tra due persone deve essere decisa e gestita dalla famiglia. Non e' ipotizzabile che una donna si innamori e sposi una persona che non corrisponde alla scelta gia' operata dalla sua famiglia "per il suo bene", come si dice.
Senti questa: avevo una ragazza, laureata in ingegneria elettronica. Un tipo molto in gamba, grande lavoratrice e indipendente se confrontata con la maggioranza della popolazione femminile indiana. Si innamora di un giovane che gestiva una piccola impresa di camion. La famiglia della ragazza vive a Chennai a due ore di aereo da Bangalore. Quando ha annunciato la sua volonta' di unirsi in giuste nozze con quello che era il suo compagno da qualche anno, e' stata convocata dai genitori. Dopo qualche giorno che non tornava e dopo molti solleciti telefonici che ho fatto perche' doveva terminare un importante progetto, e' ritornata in azienda. Era tutta un'ecchimosi per i cazzotti e le bastonate che i maschi della famiglia le avevano inferto per farle abbandonare il suo progetto matrimoniale. Ed infatti dopo qualche mese ha dato le dimissioni e se ne e' andata perche' doveva sposare il candidato scelto dalla famiglia. Di casi come questo ce ne sono a migliaia ogni giorno qui in India.  E non riguardano solo le donne. Spesso anche i miei collaboratori mi chiedono permessi perche' devono andare a sposarsi secondo le direttive della famiglia. In molti casi non ritornano piu' anche se con me avevano stipendi interessanti. Guarda, stanno chiamando il mio volo: questa nazione-continente ne deve fare di strada prime di potere avere un ruolo analogo a quello delle nazioni occidentali, ma anche e soprattutto delle nazioni leader asiatiche come la Cina."

Lo saluto e chiedo di quale India stia parlando..

"Quando noi occidentali parliamo ed operiamo in India ci riferiamo al vertice della priramide composta da un miliardo e trecento milioni di persone. La nostra e vostra India e' fatta solo di un qualcosa come quattrocento milioni. Il resto continua ad essere un altro pianeta. Stai bene.."