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Troppo facile il patriotismo sui veterani di guerra.

 US Veteran Disabled Texas Pic #2 Getty Image

La Giornata dei Veterani e' una ricorrenza molto seguita negli Stati Uniti, un paese abituato a fare guerre d'esportazione e perdente nella guerra interna contro la droga e il crimine organizzato.

Al di la' delle inevitabili manifestazioni di patriotismo, di attaccamento alla bandiera, di voglia di sentirsi uniti vicino a chi ha dedicato parte della sua gioventu' a cause belliche spesso naufragate in pesanti sconfitte (vedi Vietnam e occupazione dell'Iraq) i veterani restano un grande problema per la societa' americana.

Questi sono alcuni dati aggiornati al 2014:

Il numero di veterani in America e' di circa 22.5 milioni su una popolazione totale di 322 milioni al luglio 2015.

Anche se il calcolo esatto e' difficile a farsi si ritiene che i veterani senza casa, homeless, che vivono in strada siano 300 mila ogni notte.

Il 33 per cento degli homeless americani e' costituito da veterani.

I veterani corrono un rischio maggiore rispetto al resto della popolazione di diventare homeless.

Le principali cause che conducono un veterano a diventare un senza casa sono:

la mancanza di un reddito dovuto ad una educazione scolastica limitata ( il reclutamento specialmente nell'esercito viene fatto negli stati piu' poveri della Federazione e tra le migliaia di giovani in cerca di una occupazione). A questo si aggiunge l'incapacita' dei comandi di dare ai propri soldati delle professionalita' che potranno poi essere utili nel ritorno alla vita civile.

Conseguenze sulla salute degli individui derivanti dalle azioni in combattimento. Si calcola in un milione il numero di veterani feriti nelle guerre in Iraq e Afghanistan anche se ufficialmente il Department of Veterans Affairs non consente di fornire aggiornate informazioni.

A queste si aggiunge il Post-Traumatic Stress Disorder  che colpisce la maggior parte di coloro che tornano dal fronte.

L'uso di droghe, spesso scatenato dalla somministrazione di antidolorifici per ferite minori. Da qualche tempo le tre armi sottopongono i propri medici che operano nei teatri di guerra a corsi di agopuntura per ridurre l'uso di potenti oppiacei.

Incapacita' di reinserisi in contesti sociali che spesso rifiutano i veterani. Basta ricordare il primo Rambo.

Mancanza di servizi di assistenza federali e statali. Nei mesi scorsi e' scoppiato uno scandalo che ha coinvolto molti ospedali per veterani nei quali per un esame medico si dovevano attendere mesi con il decesso di molti pazienti in attesa. Il volontariato attraverso varie organizzazioni non sempre riesce a far fronte a questa cronica mancanza di assistenza.

Secondo le ultime statistiche sarebbero 25 in media i suicidi giornalieri tra veterani.
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Caro Oscar,
ho letto con grande commozione l'articolo sui veterani. Anch'io credo - per quanto ho constatato di persona - che il problema dei veterani sia quello più drammatico. I caduti, dopo il primo momento, fatalmente vengono dimenticati. Il dolore dei loro cari non e' visibile. Ma i veterani si! Specie quelli gravemente feriti ed amputati.
Nell'articolo mi hanno molto colpito le cifre. Possibile che i veterani negli USA siano 22.5 milioni? che ci siano 300.000 veterani homeless? 25 suicidi al giorno? Sono cifre sconvolgenti, tali da marcare una intera "civiltà". Infatti è proprio in questi dettagli che si nasconde il diavolo!
Un caro saluto,  con grande stima.
Luigi Parlatore