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Ed anche questa e' Italia: Il Pappagallo


 

"Mi sto svegliando, ma non mi sento un granché, devo alzarmi per andare al bagno. La prima delle tre levate per colpa della maledetta prostata.Tutti i miei mi dicono di usare il pappagallo, ma a me fa schifo."

Il signor Leo si mise a sedere sul bordo del letto con fatica e poi provo' ad alzarsi dirigendosi verso il bagno, ma giunto all'inizio del corridoio il mondo gli si rovescio' addosso, perse l'equilibrio, cadde all'indietro sbattendo la testa. 

La moglie e il figlio svegliati e terrorizzati dal frastuono cercavano di rianimarlo.

Il sig. Leo al pronto soccorso rimase per dodici ore durante le quali gli praticarono due TAC, 14 radiografie alla scbiena, prelievi del sangue, etc.

Gli riscontrarono una minifrattura cranica posteriore.

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Il sig Leo si era parzialmente ripreso dalla botta del giorno prima.  Era in macchina col figlio per acquisti.

La moglie si stava soffermando nella ferramenta vicina.

A Roma il numero delle ferramenta e' in competizione con quello dei bar.

Il Sig. Leo era rimasto solo in macchina e gli giravano gli zibidei perche' sentiva che molte troppe cose erano cambiate nella sua salute.

Le dodici ore al pronto soccorso, la minifrattura cranica, un senso generale di spossatezza. 

Gli dicevano che tutto dipendeva dalla chemio alla quale era sottoposto da qualche mese per tamponare "il mostro" che cercava di diffodersi in tutto il corpo.

"Sono stufo", disse ad alta voce il signor Leo. "Dove saranno finiti?" ( alludeva alla moglie ed al figlio).

"Adesso li vado a cercare", disse uscendo dalla vettura e avventurandosi su una scala, priva oltretutto di corrimano.

"Madonna, come sono ridotto...Che fatica salire..."

Arrivato all'ultimo scalino, il settimo, il mondo comincio' a ribaltarsi e non c'era nulla dove appoggiarsi.

Stava per cadere all'indietro e questa volta sarebbe stata una caduta fatale.

Il figlio che era sopraggiunto vicino all'auto urlava straziato per quello che vedeva e stava succedendo.

Una 'mano', una forza, (o comunque definitela come vi pare) lo spinse verso destra e il signor Leo si trovo' a bocconi in cima alla maledetta scala mentre il figlio terrorizzato e piangente lo raggiungeva e lo aiutava a rialzarsi.

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Il Signor Leo si sveglio'. Questa volta aveva accettato di gestire le sue chiamate notturne con il pappagallo appoggiato sul comodino.

Si tiro' su dal guanciale e cerco' di mettersi a sedere sul bordo del letto.

Tutto comincio' a girargli intorno e ando' a sbattere la testa contro il comodino prendendo in pieno anche uno spigolo.

Al pronto soccorso dove gli imposero anche alcuni giorni di esami nel reparto specializzato, gli riscontrarono un ematoma cerebrale lato destro.

Il primario in visita accademica con i suoi assistenti e studenti dopo avere ascoltato attentamente l'esposizione del caso del signor Leo fatta da una sua dottoressa, disse che, oltre alla TAC avrebbero dovuto mandare il paziente al dipartimento otorino per un esame accurato vestibolare.

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Sabrina, la simpatica assistente, spingeva la sedia a rotelle sulla quale avevano fatto sedere il signor Leo.

Arrivarono al reparto otorinolaringoiatria dove il signor Leo fu introdotto in uno studio pieno di macchinari.

Il giovane medico, dopo avere fatto un approfondito esame alle orecchie del signor Leo, lo fece sdraiare a testa in giu; su un lettino e inizio' la manipolazione del cranio.

"Ecco, disse, si e' formata la vertigo a sinistra....a destra invece e' appena accennata...Adesso si sentira' bene, ma dobbiamo continuare la procedura.."

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Il signor Leo fu dismesso dall'ospedale nel quale, oltre alle cure praticategli, aveva trovato un clima di simpatia, affabilita', partecipazione e alto livello professionale che lo avevano lasciato sorpreso.

Ed anche questa e' Italia

Oscar 

PS: L'ospedale e' il Policlinico, Le Scotte di Siena


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