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Berlusconeide

Il nostro lettore Marcello del Maryland ci chiede perche' non abbiamo pubblicato il video che ritrae Mr Berlusconi mentre mima un atto sessuale a scapito di una matura poliziotta appoggiata su un'auto.
Non sappiamo se questa clip e' stata taroccata o meno. Sembra di no. E' stata girata almeno tre anni fa a Bruxelles. Nelle sue varie versioni e' stata vista da centinaia di migliaia di persone.Soprattutto all'estero. In Italia ha girato poco.
Per chi volesse rendersi conto di che si tratta alleghiamo il link di YouTbe.
Per quanto ci riguarda siamo stanchi della Berlusconeide, che da anni costa a noi residenti all'estero continua ironia sul conto dell'Italia e dei suoi politici.
Con la nuova legge bavaglio sara' sempre piu' difficile informare il pubblico su Lor Signori.

http://www.youtube.com/watch?v=9m63ydlggZA

Dall’America outlook col sorriso sul futuro verde

Al di là dell’oceano si respira ottimismo in ambito di energie rinnovabili. Dagli Stati Uniti giunge una fotografia ad alta risoluzione che può far ben sperare per chi pensa che il futuro energetico mondiale è rinnovabile. Con il caso BP a metterci il carico da novanta. Il Dipartimento per l’energia U.S.A. ha diffuso l’International Energy Outlook 2010, vero e proprio esame della situazione energetica mondiale, non restio a prospettive e proiezioni. Il documento apre la rassegna apprezzando l’incremento energetico mondiale derivante da fonti rinnovabili nei prossimi 25 anni al +143%: dai 44.000 MW del 2007 ai 107.000 MW del 2035. Una crescita media annua del 3,2%. La geografia della corsa al rinnovabile si focalizza sui paesi in via di sviluppo dove il DOE (Dept. Of Energy), stima una crescita media del 6,9% all’anno, ossia un gap positivo che traghetta i MW erogati da 9.000 a 57.000. Nei paesi di area Ocse invece la crescita sarà un po’ più mansueta: 1,3% su base annua. Nel quarto di secolo a nostro parametro, si passerà dai 35.000MW del 2007 ai 50.000 nel 2035. Ma il fabbisogno energetico non starà a guardare, e si metterà a correre anche lui. Con un aumento medio annuale dell’1,4%, nel 2035 l’apprezzamento del fabbisogno avrà guadagnato rispetto al 2007 un solido +49%. La geografia energetica conferma ancora una volta che i 30 dell’Ocse non tengono il passo rispetto ai paesi in via di sviluppo: 0,5% contro 2,2%. E l’elettrico che fa? Anch’esso beneficerà del boom rinnovabile mondiale. Se è vero che la capacità di erogazione del pianeta avrà, tra il 2007 e il 2035, un aumento dell’87%, è anche vero che le energie rinnovabili, sempre secondo il rapporto Outlook, vanteranno un’incidenza pari a 4.500 miliardi di KW/h, dovuti soprattutto all’eolico e all’idroelettrico. Infatti è soprattutto l’eolico ad essere in decisa espansione. In 25 anni l’apporto di energia elettrica prodotta dalle pale subirà un incremento di 1.200 miliardi di KW/h.

Gianluca Zapponini

Vaticano: se ci sei batti un colpo.

Cei: "Sbagliato il federalismo senza solidarietà e unità nazionale". "Un federalismo fiscale, senza essere ancorato all'unità nazionale e a una crescita solidale, manca il suo obiettivo". E' quanto ha ribadito il presidente della Cei, cardinal Angelo Bagnasco, nella conferenza stampa a conclusione della 61esima assemblea generale dei vescovi italiani. Di fronte alla richiesta di un suo giudizio sul possibile fallimento del federalismo fiscale, il porporato ha risposto: "Bisogna salvaguardare due beni fondamentali: l'unità profonda del Paese, che è valore acquisito per tutti e da cui non si può e non si deve retrocedere per nessun motivo; e dall'altra la crescita solidale di tutte le parti del Paese. Un federalismo che non dovesse garantire questa crescita delle diverse parti del Paese in un vincolo di solidarietà, non raggiunge l'obiettivo".

La FAA cerca di cambiare volto e sistema

La FAA, Federal Aviation Administration, ha assegnato un contratto di 4 miliardi di dollari per la durata di dieci anni.
Ad aggiudicarselo sono stati Boeing, ITT e General Dynamics.
I contrattisti dovranno studiare strumenti per l'ammodernamento delle strutture della FAA a cominciare da una strumentazione che consenta di stabilire dove si trova un aereo in un momento preciso.
Queste aziende dovranno anche perfezionare un sistema di immagine metereologica che consenta ai piloti di avere informazioni precise sulle condizioni meteo pericolose.

Giorgio Napolitano e noi emigranti


"Grazie, Signor Presidente, per l'immagine autorevole, composta e pulita che Lei sta dando del nostro amato Paese."
Oscar Bartoli

AOL 1985-2010

American On line, meglio conosciuta come AOL, celebra oggi i 25 anni dalla sua nascita voluta da un giovanotto di nome Steve Case.
AOL, famosa anche per il film di Tom Hanks "You got Mail!", partendo da zero era riuscita a raggiungere nel 2005 ben 30 milioni di abbonati.
Poi Steve Case ha deciso di fare un merger con Time Warner che tra le varie pubblicazioni e radio televisioni annovera il colosso, oggi ansimante, Time Magazine.
L'unione fa la forza. Ma in questo caso (che ormai viene studiato nelle universita'), l'unione fa la debolezza. Subito e' venuta fuori l'inconciliabilita' tra due culture e metodi di gestione. Da una parte i dirigenti di AOL che viaggiavano in economica in aereo. Dall'altra quelli di Time Warner che non volevano rinunciare al jet aziendale. E poi questi ultimi non tolleravano di essere stati comprati da quei ragazzotti, coperti piu' che vestiti, che si credevano i guru di Internet.
E sono cominciati guai e dolori per AOL e Time Warner finche' l'unione e' saltata ed a farne le spese e' stata soprattutto AOL. Sono cominciati i layoff di personale che hanno ridotto a meno di 5mila i dipendenti di questa azienda oggi guidata da Tim Amstrong, un ex dirigente di Google, che spera di far riprendere quota all'ex colosso AOL. L'errore di fondo di questa societa' fu quello di non avvertire per tempo che il mondo del WEB stava andando verso la banda larga.
Oggi AOL ha acquistato alcune piccole aziende di informazione digitale specializzate in politica, sport, food, etc. e spera di cominciare a recitare di nuovo un ruolo di primo piano tra colossi come Google, Yahoo, Microsoft, Facebook, Twitter.
Sara' molto difficile anche se i nuovi dirigenti sono convinti che offrendo al mercato un notiziario completo e vasto (mentre le grandi testate stanno per far pagare i contatti ai clienti) la fidelizzazione degli abbonati potra' avere di nuovo inizio, grazie anche al fatto che la nuova AOL paga i contributi editoriali mandati dai propri lettori che sono giudicati interessanti e messi online.

Il torero sgozzato dal toro.


Da The Huffington Post
Il corno esce dalla bocca del torero
Per ingrandire cliccare sull'immagine

The Making of Atlantis Down

Dear friends,

Those of you who did not have a chance to watch on Cox11 TV the first 4 episodes of "Atlantis Rising - The Making Of Atlantis Down" can now watch excerpts on youtube at the following addresses:


http://www.youtube.com/watch?v=57akQnZ7mDg

http://www.youtube.com/watch?v=dYXX051FLog

http://www.youtube.com/watch?v=l74uPpHps-I

Both Ethan and I would like also to thank those many of you who helped us putting this project together. Both the feature and the TV show have been an act of love. Thanks for helping us making this miracle possible.

We hope you all enjoy it.

Looking forward to seeing all of you at the premiere of Atlantis Down

Best

Max & Ethan


"Atlantis Rising: The making of Atlantis Down"

Any town USA and America's worst economic crisis serve as the backdrop for two Independents embarking on launching a sci-fi motion picture and space adventure outside the Hollywood system. The countdown clock is already ticking for Director Max Bartoli and Executive Producer Ethan Marten.

The 8-episode TV series is currently been aired by COX11 in Virginia and will soon be broadcast by other Cox channels in other states

Max Bartoli
http://www.imdb.com/name/nm2446196/
Ethan Marten
http://www.imdb.com/name/nm0551650/

lackadaisical



Gli italiani, giustamente preoccupati dai problemi di casa loro, pongono scarsa attenzione al dramma che si sta consumando nel sud della Federazione americana a causa della perdita di petrolio da uno dei pozzi la cui piattaforma e' stata distrutta nel mese scorso da una esplosione con la morte di 13 addetti.
Il pozzo appartiene alla British Petroleum. Durante le ultime settimane questa azienda ha inanellato una serie di informazioni parziali che sono state poi smentite da inchieste fatte addirittura da membri del Congresso a Capitol Hill.
Si afferma che ogni giorno sono 5mila barili l'equivalente di oil che viene disperso nel mare. Ma fonti parlamentari parlano di cifre asoolutamente piu' consistenti.
Vine fuori adesso che anche le tonnellate di 'disperdant' che viene gettato sull'oceano per contribuire a disintegrare la molecola del petrolio hanno un alto potere inquinante.
Il punto della situazione, almeno per quanto riguarda l'Amministrazione Obama, e' stato fatto da James Carville, il noto commentatore televisivo democratico ed autore della famosa frase nel corso della prima campagna presidenziale di Bill Clinton "It's the economy, stupid!". Che alludeva al fatto che per gli elettori americani quello che conta e' l'economia e quanto hanno o non hanno nel portafoglio.
James Carvile ha accusato il Presidente Barack Obama di essere 'lackadaisical' un termine che sta tra lo svogliato, il timido e l'incerto.
Secondo Carville, che ha sempre sostenuto Obama, il Presidente sta rischiando molto con la BP che si dimostra sempre piu' reticente per salvare i propri interessi. In effetti il disastro che si sta verificando in Louisiana, Mississippi, Texas e forse presto interessera' anche la Florida a causa delle correnti, ha dimensioni gigantesche con un impatto negativo su milioni di abitanti di quegli stati. Non e' difficile prevedere che Obama prendera' misure molto decise sia contro la BP che per quanto riguarda l'autorizzazione a nuove trivellazioni che gia' gli avevano coalizzato contro di lui le organizzazioni green e liberal che da anni conducono una lotta serrata contro il deturpamento petrolifero di parchi nazionali come quelli dell'Alaska.
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Alcune imprese italiane hanno fatto delle proposte concrete per risolvere il problema della bonifica del petrolio riversato nelle acque del golfo del Messico. Tra queste, note d'interesse, sono:
La Fluidotecnica Sanseverino con il suo macchinario OILSEP e l'Arcobaleno di Catania con il Polysolver.Il 'lackadaisical' governo americano e la BP, tuttavia, ancora non le hanno messe in condizione di poter contribuire a risolvere la catastrofe.

Letter from Washington May 2010 English Edition

This is the English edition of our newsletter

May 2010
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Letter from Washington

Editor Oscar Bartoli
Oscarb1@starpower.net
www.oscarb1.blogspot.com
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(Beyond the News)

Circulation 21,000 in Italian and English




Basta! mood

The primaries held on Tuesday, May 18 in several states are being seen as a clear signal by the voting public of its dissatisfaction with the so-called establishment. Swept out were long time senators and congressmen, the very same ones who often fiercely attacked Washington when tending to their constituents. It is noteworthy that this protest, emerging from within both the Republican and Democratic parties, has been named the “Basta! Mood.” That’s right. The Italian language, for once, is not being used solely to define food and beverages (wine, pizza, cappuccino, spaghetti, pasta, etc.) and opera, but is being used to categorize a very specific feeling. That “basta!” stands for: enough is enough! Wouldn’t it be something if Italians, who love to adopt English language expressions, will exchange the favor and use the American expression for the very same purposes?
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What’s going on?

From reading Italian newspapers, including those owned by the family of Prime Minister Silvio Berlusconi, it seems that:
1) The head of the government is locked in a fight with Gianfranco Fini who is his ally, co-founder of the People of Freedom movement as well as President of the Chamber of Deputies.
2) Scajola, an important government Minister, had to tender his “spontaneous” resignation because involved in a squalid deal having to do with an apartment purchased by certain people and basically given to him in exchange for who knows what.
3) The judges in a number of jurisdictions are hard at work and the list of people close to the Prime Minister being investigated for malfeasance is getting longer. (Of course it is well known that Italian judges are all Communists, while Putin, Berlusconi’s great and close friend, is basically a Barnabite.)
4) There have been leaks to the press according to which Berlusconi has agreed to a settlement in the matter of his failed marriage with Mrs. Veronica Lario by which she would get 300,000 Euro per month plus half ownership of the mega mansion in Macherio. However this may not be accurate as apparently the Mrs. Is demanding much more. Meanwhile, to boost the sales to a gossip crazed nation, the scandal sheets owned by Berlusconi have published accounts on Mrs. Lario’s supposed affair with her bodyguard as well as on the past history of Fini’s current companion.
5) Despite official denials, the Italian economy is in as much bad shape as that of other troubled European countries. Stop gap measures have been announced that will drain what few resources remain to Italian families, while young people who are trying to build their futures have no idea what to do.
6) The really serious problem for Berlusconi is Rupert Murdoch, the owner of the world’s biggest media empire. Even though Murdoch leans to the right, he is mainly interested in making money. The fight with Berlusconi’s Mediaset for control over not only Italian TV but that of other countries is increasingly ferocious. Up until now Berlusconi has had his way in Italy by brainwashing Italian masses through the stations he either owns or controls. What will happen when Italy joins the rest of the western world and has ever growing numbers of people using the Internet (PCs, smart phones, etc.) with consequent freedom of choice for millions of citizens? Time will tell. Meanwhile there is a new law that aims at silencing all electronic sites that host comments unfavorable to Berlusconi and his cronies.
7) President Obama’s personal invitation White House invitation to Giorgio Napolitano (the current President of Italy) was deemed an unforgiveable insult.
The question is: how can Berlusconi sleep at night?

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Newsweek to the Highest Bidder

Newsweek, together with Time, is one of the best known magazines in the world. In the current issue, the editor of this prestigious publication (its first issue goes back to 1933) writes that it’s for sale to the highest bidder. Newsweek is part of a group owned by the Washington Post, the most important newspaper in the nation’s capital and the one whose journalism scoops are legendary (as in the articles that led to the fall of the Nixon presidency). Unfortunately print media is in crisis worldwide, and particularly in the US. Rupert Murdock is the Australian magnate who owns the world’s largest media empire (including the Wall Street Journal and Fox Television). Recently Murdock stated that we are undergoing a very rapid switch from a centuries old system of print media (that began with the Gutenberg revolution of 1450) to a global digital one. Many people, including me, no longer read print news as we have become accustomed to go to our trusted sources of information on the Internet. And then there is the whole world of the blogosphere where information, true or false, bombards anyone who dares to approach. Traditionalists say that reading a newspaper or magazine in hard copy is a ritual that is difficult to give up. Obviously, this point of view must be respected. However, at least in the US, print news has suffered in terms of circulation, graphics and quality. The only exception has been the Wall Street Journal which, since its purchase by Murdoch three years ago, has become a shining example of what a paper should be in terms of reporting.
The growing cost of news bureaus (particularly foreign ones) and the decreasing number of ads placed has created severe difficulties for many of leading print publications. The result has been a rush to lower costs by cutting staff, overhead and even the actual size of publications.
The crisis has also overtaken television networks that until now had seemed immune to print media’s distress. CNN and CBS have announced that they will launch a merging of the news bureaus. CNN, in particular, after 20 years as a leader in global news has seen a decrease in viewers. What works today are radio and TV outlets that are openly biased. Take the case of Fox, which is heavily slanted to right in American politics. This gives it a guaranteed audience, given the polarization of public opinion. Newsweek is one of the latest, and most prestigious, media outlets undergoing a change towards an uncertain future. A year ago the magazine changed format and began focusing on in depth thematic coverage of issues to better compete with instantaneous radio and TV broadcasts. The loss in advertizing income, however, has forced it to seek a buyer – assuming anyone is still interested.

The Verbal Incontinence of an Italian Under-Under Secretary

“When I saw Clinton at the end of March I felt like making a joke, but then didn’t. I wanted to say that we both had a problem named Monica, but then I didn’t because I don’t think I had any real problems with a Monica, while he probably had had a few little ones.” This is what was said by Under Secretary Guido Bertolaso at a press conference held at Palazzo Chigi in Rome.
The Minister for Foreign Affairs, Frattini, had to make an official disavowal. It’s the second time he has been forced to do this. The first time was when, after a lightening short visit with earthquake victims in Haiti, Bertolaso heavily criticized the United States. Secretary of State Hillary Clinton reacted sharply.
Officials in Washington DC wonder how an ally such as Italy can allow for people like Bertolaso whose verbal incontinence does nothing to improve the country’s already problematic image.
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New NATO Missile System

A press conference for defense and armament sector journalists was held at the National Press Club by MEADS (Medium Extended Air Defense System), the international consortium headed by Lockheed Martin with the participation of German and Italian companies (17% for the latter) including Italy’s Finmeccanica (whose US representatives were – strangely – not present). The purpose was to highlight progress made in this NATO adopted defense system. Lockheed Martin’s VP, Mike Trosky, in charge of the air and missile defense program and George Kee, for NATO’s MEADS Management Agency, touched on the characteristics of this program that will replace the Patriot missiles in the US and the Nike Hercules ones in Italy. Unlike previous and now obsolete systems, MEADS will have a 360 degree functionality, great flexibility in use and employ thousands of personnel in Europe and the US. We asked Mr. Trosky about Russia’s reaction to the system’s capabilities. Trosky, after a light hearted comment on his last name’s origin, replied that there have been no comments from the Russians. He also stressed that MEADS is a defense system and not a strategic attack one. He added that non NATO countries are indicating increased interest in the system as a way to safeguard their air space in the event of attack by other countries (China, North Korea, and Iran). Since Trosky is in charge of Lockheed Martin’s air sector, we asked if there was any truth to the rumors of accelerated discussions between the Lockheed group and its rival Boeing (Sykorsky) on a resurrection of the contract (cancelled by President Obama) for the updating of White House helicopters. Trosky confirmed that in depth discussions are taking place but did not provide any further details.
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Dear Mr. President….

President Obama invited the President of the Republic of Italy, Giorgio Napolitano, for an official visit to the White House. We are publishing this letter from a young Italian with the hope that someone in President Napolitano’s entourage will bring it to his attention.


Dear Mr. President:
I am an Italian citizen. My name is Igiaba Scego, class of 1974. I wanted to let you know that I am giving up. A while ago you had words of encouragement for temporary workers, the unemployed and free lance researchers. You told us to keep the faith, to not give up, and to not leave Italy. These were kind and sincere words. Unfortunately Mr. President, I am giving up. I would like to have the courage to do as you said. But times are very hard and I do not think I am the only one to feel this way. I belong to a generation whose wings have been clipped. I live in a part time culture and am becoming a part time person. I have been thinking about what you said for weeks. I told myself I had to let you know. I pondered how one addresses the president of one’s country. In the end I decided to use the words Dear Mr. President because the word “dear” is tied to the intimacy of a paternal (and always friendly) figure as well as that of the quiet desperation I wish to communicate to you. I am the daughter of Somali parents. I was born in Rome. I am an Italian citizen. Somalia, the country of origin of my parents, of my other native tongue, of my skin, and of my most intimate traditions, has disintegrated. Somalia ceased to exist as a country in 1991. The war has resulted in an apocalypse and the end of all dreams. But the loss of Somalia made me understand how important it is for me to do something, however small, to save Italy and the dreams of my generation. I have two countries. I have lost (I hope only temporarily) one of them. I do not want to lose the other one. But what should I do, Mr. President? How can I not give up when everything seems against me? I do not want to leave. I do not want to join the brain drain. I do not want to write one more letter to a newspaper as a person who can’t take it any more and is abandoning everything and emigrating. I do not want to give up on Italy. But finding only temporary employment, the constant uncertainty, is literally killing me. I have an excellent resume, but it is of no use. My health is starting to suffer due to all my worrying. A while ago a family friend asked me, “What does Italy consider you? “ He then also asked, “What do you do?” I tried to answer by saying that I temped. But he wanted more details. I blurted out that I have a PhD, am a writer, a journalist, a free lance researcher. I added that people read me, that I write for magazines and newspapers, that I hold diversity workshops in the schools, and that I have taught in juvenile detention centers. I started compiling a list and added that people in other countries have written dissertations about me. I started to describe my personal archipelago of jobs: the via crucis of not having a full time job. With the hope that my friend would be impressed and stop asking troubling questions that, with every sigh, risked the collapse of the house of cards I had built for myself, I reiterated that I have college degrees, specialization certificates, did an internship at Radio Vatican, two programs for Italy’s Radio Tre, actively collaborate with young students at the ESC social center, have worked in the theater, written essays, and done translations from Spanish. I saw that he was about to say something, so I continued by telling him that I know what hard work is because I been a bartender, I’ve sold shoes at an open air market, sold records, been a hostess at conferences, and worked as an entertainer for children. I said so much that my mouth ran dry. But my friend had one last shot – the one I feared the most. He asked me if with all these jobs I earned enough to live. I could not lie. I answered that I did not, that I barely make it every month, that I’d like to have a family one day but have no idea how I’d feed a child, and that things are getting worse due to the economic crisis and the lack of work.
Mr. President, I am smart and capable but I will consider myself lucky if I can get a job at a call center for a few months. That’s because in Italy, to someone such as me, all there is are unpaid internships. Qualifications do not matter. It doesn’t matter if you are smart and have experience. I truly love Italy. Lately, however, resignation has become deep depression. All around me, people are leaving. People in their thirties increasingly want to emigrate. Italy is once again becoming a country of emigrants. The latest of my friends to pack up and go is Gordana Gaetaniello. Now she’s in India and will probably end up in Australia. She is just one more of the ones to join the brain drain. Italy is always in my heart. I know it sounds romantic, but it’s true. It’s in my blood. As is Somalia. But Dear Mr. President, all is not well in Italy. It is seriously ill, but – as I keep saying to my friends – not yet terminally so. We can regroup and have another chance. I see Italy as a country full of potential, full of capable people with lots of ideas and a great will to work. However I also see the barriers erected by the powers that be (and I do not mean only politicians). Let me give you an example: the universities. I have a PhD and I know a lot of intelligent people. But the Italian system does not allow them to do research. Many of my friends have emigrated. Others have given up their dreams and are working as sales clerks, waiters or answer phones at call centers. Italy paid to educate these people and instead of reaping the benefit, it is throwing everything away. The universities are like the wayward child of a rich family. The child has lots of money, but wastes it and ends up with nothing. The same applies to the universities. Everything is frozen. We need serious reform, the type that asks hard questions, leaves no stone unturned, takes responsibility and does this with honesty, transparency and consistency. I believe change will come to Italy only if there is a clean sweep. I do not want to emigrate, Mr. President. At such a historically delicate moment, when Italy has changed into a truly multicultural society, I feel I represent a kind of bridge. I could help explain what is happening. I do not want to leave, Mr. President. Please help me stay. Help us all stay.
Igiaba Scego
(For more information, write to graziasantini@tiscali.it )

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Italian Director Max Bartoli’s Film Chosen by Hollywood Special Effects Guru

Adam Rote, one of Hollywood’s best computer generated imagery professionals, will film the digital special effects for Max Bartoli’s latest science fiction thriller “Atlantis Down” starring Michael Rooker (JFK, Mississippi Burning, Jumper, The Bone Collector), Dean Haglund (X-Files, The Lone Gunmen, Spectres) and Greg Travis (Watchmen, Starship Troopers, Showgirls).
Adam Rote teaches special effects at Chapman University in Orange, County, CA and is a CGI magician. He has worked with Twentieth Century Fox, Dreamworks, and with the likes of Oscar winners Robert Zemekis, James Cameron and Steven Spielberg. Rote worked on the movies Minority Report, Cats & Dogs, Contacts Kung Pow, and Equilibrium, as well as on the creation and production of major videogames like Star Trek: Starfleet Command, Star Trek, Klingon Academy and Wiz War –Codefire.
According to Rote, working on Atlantis Down is a challenge given the budget and deadline limitations, but Max Bartoli’s vision and passion won him over. Rote added that it was unusual to have such highly motivated people involved in an independent production.
For his part, Bartoli told us that he knew it would almost take a miracle to get the type of CGI he wanted for his movie and that for over two months he was repeatedly told that it couldn’t be done on his budget. Bartoli added that, when the movie’s executive producer Ethan Marten found Adam Rote, and got him on board, he knew the search was over. Why? Because Adam Rote has a wealth of experience, has worked with the best in the business, is passionate and will add an incredible dimension to the movie.
Adam Rote is joining a creative team with a heavy Italian component: direction, music, costumes, production design, directing support and editing are all in the hands of Italians.
Atlantis Down was filmed in Virginia last December and made independent US movie world headlines when Bartoli and Marten announced they had met their budget with a sale of TV rights for a reality show to COX 11.
Media contact: Max Bartoli 646-639-8152 or maxbartoli@maxamproductions.com


(Beyond the News)

Circulation 21,000 in English and Italian
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Translation by Prof. Maria Enrico --- m.enrico@att.net
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Acqua al piombo

Nei giorni scorsi decine di migliaia di residenti a Washington DC sono stati invitati dai media a non consumare l'acqua cosiddetta potabile a causa di un eccesso di clorizzazione. L'acqua di Washington e' imbevibile e pericolosa. I veterinari consigliano i padroni di cani e gatti di dare loro acqua minerale per evitare che possano morire per problemi ai reni. A chi scrive e' successo con due gatti.
Nel 2004 una serie di articoli pubblicati dal Washington Post mise in allarme il milione di cittadini che abitano nel Distretto di Columbia e in alcune contee della North Virginia e Maryland. Il problema era alora la presenza di piombo nell'acqua erogata. Ma il clamore dei media, la preoccupazione dei parenti e della gente comune furono attenuati da un rapporto del Centers for Diseases Control and Preventation che stabili' che la presenza di piombo riscontrata nelle analisi condotte su migliaia di bambini in zone della citta' ancora servite da condutture in piombo era regolare. Il Washington Post pubblica ora in prima pagina un articolo da cui risulta che quel rapporto era 'misleading' e che la situazione e' molto grave con bambini che hanno un tasso di piombo nel sangue almeno quattro volte superiore alla media normale. A dare una mano alle falsificazioni del CDCP si sono messe anche l'Agenzia federale per la salvaguardia dell'Ambiente e il dipartimento della Salute del governo della citta'. Ma il problema dell'acqua che beviamo dai rubinetti nelle nostre case non riguarda solo la Capitale degli Stati Uniti. Si tratta di un tema ricorrente nelle principali citta' e metropoli della Federazione dove l'aggressivita' di chi inquina e la scarsa se non comprata acquiescenza di quelli preposti ai controlli ha da sempre favorito questo andazzo certificato anche da famosi films di Hollywood. Conclusione: chi puo' deve continuare a comprare decine di galloni di acqua minerale o purificata (che costa ormai quasi quanto quella di sorgente), mentre la Water and Sewer Authorithy, l'agenzia di Washington che distribuisce l'acqua, invia bollette con richieste crescenti di pagamento per un prodotto che non va bene nemmeno per lavare l'auto.

L’esempio americano - Europa immobile

Da Gianluca Zapponini di Roma riceviamo e volentieri pubblichiamo
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E’ meglio un mercato anarchico e in preda alle speculazioni, ma dove le decisioni sono collegiali, o un mercato ordinato e regolamentato, ma dove al primo accenno di colpo di testa crollano le borse e si scatena il polverone? Deve aver pensato questo, ieri, Angela Merkel. Su di lei infuria la tempesta per aver ordinato lo short - selling sugli hedge fund, gli odiati hedge fund, che fanno tanta paura anche ad Obama. La Merkel è stata coraggiosa. Ha fatto di testa sua in casa propria, al cospetto di un’Europa immobile e paralizzata dal terrore. E siccome le borse sono crollate si vuol dare a lei la colpa se ha voltato le spalle alla speculazione: no, così non va. Non è di certo un assoluzione verso il poco decisionismo dimostrato dai tedeschi nella crisi greca, ma di sicuro, è una scelta coraggiosa verso la fossilizzazione di Bruxelles. Non sono d’accordo, francamente, con Corriere della Sera e Sole 24 ore, che accusano la cancelliera di aver provocato la caduta della borsa e la perdita di 144 miliardi nella giornata di ieri. La borsa crolla perché è debole. Non ha regole. E se uno tenta di darsele in casa sua, ecco il putiferio. C’e’ un certo Barack Obama, che sta affrontando a spada tratta e a muso duro, il più grosso, complesso e importante sistema economico del mondo: Wall Street. Che guarda caso si è ammalato 3 anni fa di speculazione acuta, dando inizio al dissesto finanziario mondiale. Un presidente, è pur sempre un uomo, e anche solo. E a Washington sta dando lezioni di coraggio al mondo intero, con la crociata finanziaria. E allora, perché non è alla gogna come la Merkel? Non è forse troppo facile fare due pesi e due misure? Servono regole, ma appena uno ci prova, per di più contro la madre di tutti i cancri, la speculazione, ecco che scocca l’accetta mediatica. L’Europa avrebbe bisogno di guardare un po’ di più verso Ellis Island, per vedere che cosa significa veramente attacare un sistema marcio alle basi. Ci sta riuscendo, e lo sapremo a giorni, un 46 enne dell’Illinois. Mica un Solone d’Europa.

Gianluca Zapponini

Basta! mood

Le elezioni primarie che si sono tenute martedi' 18 maggio in alcuni stati della Federazione americana sono state giudicate un chiaro segnale del corpo elettorale di insoddisfazione nei confronti del cosiddetto 'establishment'.
Hanno perduto senatori e deputati che da anni calcavano le scene della politica di Washington, molto spesso criticandola ferocemente quando tornavano nel collegio per curare gli elettori.
Ed e' singolare che questa sorta di protesta, che e' scaturita all'interno sia del parito repubblicano che di quello democratico sia stata definita come: "Basta! Mood".
Proprio cosi': la lingua italiana una volta tanto non serve solo per definire cibo e bevande (vino, pizza, cappuccino, spaghetti, pasta,etc.) e opera lirica, ma viene utilizzata nel significato preciso di una sua espressione di uso corrente. Quel "basta!" che corrisponde all'inglese "Enough is enough!".
Chissa' se gli italiani che sono anglofoni a orecchio, vorranno adottare l'espressione americana per dire che anche nel Bel Paese "enough is enough!

Predicare l'astinenza e farsi l'amante


Lui si chiama Mark Souder, 59 anni, per otto volte deputato dell'Indiana. Lei e' Tracy Jackson, una sua assistente, semi giornalista. La giovane lo ha intervistato su un tema caro a molti repubblicani: l'astinenza sessuale che i giovani dovrebbero praticare prima del matrimonio.
Ma gaelotta fu l'intervista e chi l'ha condotta, fatto e' che il deputato e' caduto tra le braccia della bella Tracy.
La tresca e' stata scoperta proprio alla vigilia delle primarie (guarda un po'!) e il repubblicano moralizzatore ha dovuto rassegnare le dimissioni intonando tra i singhiozzi il solito rituale di scuse alla moglie, ai figli, agli amici, agli elettori.
Il seggio, che sembrava sicuro per il GOP, andra' invece ai democratici. E siccome nulla nasce per caso e' evidente che la tecnica, ampiamente praticata dai repubblicani di non fare prigionieri e preparare dossier sugli avversari, sta facendo scuola anche nel campo avverso. A meno che non si tratti di una pugnalata all'interno dello stesso partito.

Nudi al lavoro per salvare l'azienda


Dal Mail Online di Londra.

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Passeggeri sorpresi , ma non troppo, per i quattro che hanno preso il metro a Londra. Scopo della insolita trovata quello di pubblicizzare una serie TV che racconta di come gli impiegati possono salavare l'azienda nella quale lavorano.



Va a fuoco il decongelatore del vetro del Boeing

Foto scattata da una passeggera e pubblicata da The Huffington Post. Si vede un vigile del fuoco subito dopo l'atterraggio di emergenza al Dulles Airport di Washington.
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Alle 21: 36 di domenica il volo United n. 27, New York - Los Angeles ha fatto un atterraggio di emergenza all'aeroporto Foster Dulles di Washington. A bordo nella prima classe tre star di Hollywood, un dirigente di una societa di PR e dietro in economica un centinaio di passeggeri. Dice una delle attrici: "Dopo una mezz'ora di volo si e' sentito un odore di bruciato proveniente dalla cabina di pilotaggio. Poi la porta si e' aperta ed il comandante e' apparso chiedendo con calma un estintore ad uno steward. Quando siamo atterrati a Washington siamo stati invitati a rimanere ai nostri posti, mentre una squadra di vigili del fuoco irrmpeva nell'aereo. Ma le fiamme erano ormai spente."
Questa storia ha interessato un Boeing 757 dell United. E adesso si viene a scoprire che il sistema di riscaldamento del parabrezza degli aerei di questa azienda, compresi i 747, ha spesso manifestato inconvenienti del genere. Tanto da indurre l'Agenzia per la Sicurezza del Volo a emanare una disposizione che imponeva a tutte le linee aeree che utilizzavano i Boeing di provvedere alla sostituzione dei cavi difettosi che potevano entrare in corto e bruciare. Ma le linee aeree hanno cominciato a protestare sostenendo che si trattava di una misura eccessiva e costosa per piccoli inconvenienti verificatisi su aerei di una certa eta', mentre sui nuovi modelli il problema sembra essere stato risolto.
Stando alle dichiarazioni dei passeggeri che hanno potuto dare un'occhiata all'interno della cabina di pilotaggio prima di uscire, pare che i vetri fossero completamente rovinati dal fuoco che era divampato. Per fortuna di tutti, i piloti hanno potuto effettuare un atterraggio automatico perche' i comandi fondamentali dell'aereo non erano stati danneggiati.

Leggendo la stampa italiana...

Leggendo i giornali italiani, anche quelli posseduti dalla famiglia del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi risulta che:
1) il capo del governo e' ormai in lite continua con il suo alleato e cofondatore del Popolo della Liberta', nonche' Presidente della Camera dei Deputati, Gianfranco Fini.
2) Un ministro importante come Scajola ha dovuto dare le dimissioni 'spontanee' perche' coinvolto in una torbida storia di appartamenti acquistati da altri e regalati in pratica a lui, in cambio di nonsisabenecosa.
3) I magistrati di alcune Procure italiane sono al lavoro e i nomi che filtrano di persone indagate vicine al Premier per malaffare quotidiano sono sempre piu' numerosi. (Ma si sa: i magistrati italiani sono tutti comunisti, mentre Putin, grande e intimo amico del Cavaliere, deve essere considerato quasi un barnabita).
4) Ci sono stati dei leakings secondo cui il Premier avrebbe concordato una soluzione del secondo matrimonio, concedendo alla signora Veronica Lario in Berlusconi la somma mensile di 300mila euro e la proprieta' della mega mansion di Macherio. Ma sembra che si tratti di un falso perche' le richieste della Signora sarebbero ancora molto piu' consistenti. Nel frattempo i quotidiani e settimanali scandalistici di proprieta' del Cavaliere Berlusconi pubblicano ampie inchieste dalle quali dovrebbe risultare che la Signora Lario ha da tempo una relazione con il suo body guard e indugiano inoltre a commentare le storie passate dell'attuale compagna del Presidente della Camera Fini allo scopo di vendere copie agli assatanati cultori del gossip nazionale.
5) Nonostante le smentite ufficiali la situazione economica italiana non e' dissimile da quella degli altri paesi europei in maggiori difficolta'. Si annuncia un'altra stangata che andra' a colpire le esangui risorse delle famiglie italiane per tappare i tanti buchi, mentre i giovani che vogliono crearsi un futuro non sanno dove andare a sbattere la testa.
6) Ma il vero grande problema per il magnate Berlusconi si chiama Rupert Murdoch, il proprietario del piu' grande impero mediatico mondiale. Anche se le inclinazioni di Murdoch sono di destra, a questo australiano interessano i soldi. E la lotta con il gruppo Mediaset si fara' sempre piu' feroce per il controllo, non solo dello spazio televisivo italiano, ma anche quello di altri paesi. E finora Berlusconi ha avuto gioco facile in Italia, lavando il cervello alla gran massa degli italiani con le sue televisioni e quelle controllate. Che succedera' quando anche l'Italia si mettera' al passo degli altri paesi occidentali ed il numero di persone che usano Internet (PC, smart telephones, etc.) aumentera' in maniera consistente, liberando nuove energie e dando autonomia di scelta a milioni di cittadini? Campa cavallo. Nel frattempo e' annunciata una legge che mettera' a tacere tutti i siti tecnologici che ospitano commenti non graditi al Padron Delle Ferriere e relativi giannizzeri.
7) L'invito personale dell'abbronzato ospite della Casa Bianca a Giorgio Napolitano e' un affronto da non dimenticare.

Domanda: come fa a dormire la notte il Premier italiano?

Il Gran Maestro Raffi a proposito dell'articolo di Panorama

Panorama, il settimanale di Berlusconi, ha pubblicato un articolo nel quale si danno riferimenti ad un ricorso alla giustizia ordinaria da parte di alcuni massoni italiani da anni oppositori accaniti del Gran Maestro Gustavo Raffi del Grande Oriente d'Italia. Di seguito pubblichiamo la dichiarazione di Raffi fatta alla agenzia ADN Kronos.
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Il Gran Maestro del Grande Oriente d'Italia critica l'inchiesta di 'Panorama': "E' una ribollita neanche ben fatta. Ci sono accuse infamanti e soprattuto indondate all'Istituzione".''Tanto clamore -sottolinea il numero uno del Vascello- riguarda in realta' cose trite e ritrite, dando fiato ad argomentazioni coperte da anonimato e veicolate attraverso siti internet altrettanto anonimi, peraltro aperti all'estero, che durante la campagna elettorale per la Gran Maestranza non hanno guardato le regole dell'etica''. ''Stando a questi gossip mal riusciti -aggiunge l'avvocato ravennate dal 1999 alla guida di Palazzo Giustiniani- il vero segreto della Massoneria sarebbe rappresentato da un'auto con autista a disposizione del Gran Maestro? Suvvia, siamo seri: la secolare lezione della Massoneria e' altra e ben piu' profonda''."Tanto per la cronaca, quale esempio che le accuse fatte sono parole al vento -precisa Palazzo Giustiniani- non ho mai disposto di auto o autisti al mio servizio, cosa che tutti sanno e mi sembra - sorride Raffi - perfino ridicolo rimarcarlo". ''Ho aperto le porte del Tempio -fa notare Raffi- a tutti coloro che hanno voluto e vogliono confrontarsi con i Fratelli in un cammino di Luce, Sapienza e Bellezza e non c'e' nulla di nascosto. Indietro pero' non si torna, perche' il tempo delle catacombe e' finito''.Ign

Il Rotary Club Cosenza ha un figlio!

Riceviamo da Walter Bevacqua, presidente del Rotary Club Cosenza e volentieri pubblichiamo.
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Caro Oscar, in occasione del V Centenario della nascita di Telesio, poco è stato fatto in Italia, ancora meno a Cosenza.Il mio Club ha inteso in minima parte "risarcire" il grande filosofo con diverse iniziative :1-Giorno 1-6-10, assegneremo il Premio Telesio ( biennale), al ProF. Paolo Nucci, oculista, docente presso l'Università di Milano, al quale verrà consegnata una scultura di Aldo TURCHIARO raffigurante il filosofo Cosentino. L'opera è stata eseguita esclusivamente per il nostro club in N° di 7 pezzi, di cui uno all'artista che, mandata in asta, è stata aggiudicata a € 2500,00 + IVA e diritti d'asta.2- Il maestro Eduardo Bruno ha prodotto per il mio club 80 serigrafie raffiguranti Telesio3- Sempre Bruno, famoso in Italia e all'estero per le medaglie d'arte, (a lui fu affidata la medaglia commemorativa dell'alluvione di Firenze), ha realizzato sempre per il mio club 35 medaglie raffigurante Telesio.Una delle medaglie verrà donata alla Sorbona in occasione dell'anno Telesiano.4- Dulcis in fundo, giorno 11.05.2010, ho avuto il piacere e l'onore di consegnare il Labaro al nuovo Rotary-club Cosenza Telesio, di cui il mio club è stato padrino, e che ha sede nella città vecchia, in corso Telesio, proprio vicino il Liceo Classico B.Telsio. Se tutto o parte delle manifestazioni in onore di Telesio, ritieni possano essere interessanti sia per i tuoi lettori italiani che americani, ti sarei grato se trovassero spazio su : Letter from Washington che mi tiene sempre compagnia nelle ore piccole della notte.
Grazie per l'attenzione

Walter

Newsweek in vendita.

Newsweek e', insieme a Time, uno dei settimanali piu' noti e diffusi al mondo. Nel numero in edicola in questa settimana il direttore di questa prestigiosa testata (il cui primo numero risale al 1933), scrive che la rivista e' in vendita al miglior offerente. Newsweek fa parte del gruppo Washington Post che pubblica il quotidiano piu' importante della Capitale degli Stati Uniti e i cui scoop sono passati alla storia del giornalismo (come quello che ha visto precipitare il presidente Richard Nixon le cui trame di basso potere sono state esposte negli articoli pubblicati dal Post).
Purtroppo la situazione dei media a stampa sta precipitando in tutto il mondo a cominciare dagli Stati Uniti. Recentemente Rupert Murdoch, il magnate australiano che possiede il piu' grande impero mediatico che annovera corazzate come il Wall Street Journal e Fox Television, ha dichiarato che stiamo vivendo un trapasso veloce da un sistema pluricentenerario di stampa su carta (a cominciare dalla rivoluzione Guttemberg del 1450) verso un mondo digitale planetario dell'informazione. Sono molti, a cominciare da chi scrive, quelli che non riescono piu' a leggere un giornale su carta, abituati come siamo a consultare su Internet le principali testate che ci interessano. Senza considerare poi il mondo della blogosfera, dove informazioni, vere e fasulle, bombardano chiunque vi si accosti. I sostenitori della tradizione dicono che leggere un giornale o un periodico su carta e' un rito al quale e' molto difficile rinunciare. E' chiaro che si tratta di punti di vista rispettabili. Resta da dire che, almeno per quanto riguarda gli Stati Uniti, i giornali americani non sono il massimo quanto a fattura, grafica e qualita' della carta. Con l'esclusione del Wall Street Journal che, dopo l'acquisto fatto tre anni fa da Murdoch, e' un esempio di come un quotidiano dovrebbe essere fatto. A cominciare dal contenuto dei suoi articoli e delle corrrispondenze.
Ma i costi crescenti delle redazioni (soprattutto di quelle all'estero) e la diminuzione delle quantita' di inserzioni pubblicitarie hanno creato pesanti situazioni ai piani alti delle direzioni dei principali editori che si vedono costretti a ridurre gli organici, le spese correnti e ridimensionare le copie vendute.
La crisi sta coinvolgendo anche catene televisive che sembravano dover essere immuni da questa situazione che sta colpendo la carta stampata. CNN e CBS hanno annunciato che stanno per varare un progetto di fusione delle proprie redazioni centrali. CNN in particolare vede assottigliarsi ogni giorno il numero di persone che si sintonizzano su questa che e' stata la corazzata dell'informazione mondiale per venti anni.
Oggi vanno di moda le radio e televisioni che sono dichiaratamente partitiche, come e' il caso della Fox schierata pesantemente a favore delle tesi della destra piu' oltranzista americana. Il che consente a questa trasmittente di assicurarsi una larga percentuale di quella meta' di americani che sono il risultato di una profonda polarizzazione dell'opinione pubblica.
Newsweek e' uno degli ultimi e certo piu' prestigiosi media che stanno vivendo il momento del trapasso verso un futuro non meglio identificato. Il settimanale un anno fa ha cambiato fisionomia puntando molto sull'approfondimento tematico per competere con l'informazione in diretta fornita dai canali radiofonici e televisivi. Ma la rarefazione della pubblicita' ha costretto la proprieta' a mettere sul mercato la testata. Ammesso che si trovi qualcuno che la voglia comprare.

L'ultima battuta infelice di Mr. Bertolaso

«Quando ho visto Clinton alla fine di marzo mi era venuta voglia di fargli una battuta che poi non ho fatto: gli volevo dire che lui ed io abbiamo un problema che si chiama Monica, poi ho evitato di farla perché‚ mentre io non credo di avere avuto problemi reali con questa Monica, lui probabilmente invece qualche problemuccio lo ha avuto».
Questa la frase detta dal sottosgretario Guido Bertolaso nel corso della conferenza stampa tenuta a Palazzo Chigi.
Il ministro degli Esteri, Frattini ha dovuto dissociarsi ufficialmente a nome del governo. E' la seconda volta che si vede costretto a farlo dopo che in una visita lampo ai terremotati di Haiti, Bertolaso aveva aspramente criticato gli americani, suscitando una reazione durissima del segretario di stato Hillary Clinton.
Negli ambienti di Washington ci si chiede come sia possibile che in uno stato alleato come l'Italia vi possano essere personaggi come Mr. Bertolaso la cui incontinenza verbale non depone certo a vantaggio dell'immagine complessiva del governo.

Nuovi posti di lavoro negli USA

POLITICO Breaking News:
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The US government said its economy added 290,000 jobs in the month of April, although the unemployment rate edged up to 9.9 percent. The job creation was more robust than many market watchers had expected.


Commenti a un Polacco contro il Vaticano

Caro Oscar,

guardavo, giorni or sono, un filmato in cui si vedeva il fondo marino con bolicine gassose che uscivano e si liberavano.

Un'immagine apparentemente innocua che a me ricordava solamente la pubblicità di un'acqua minerale. Si trattava invece di un vulcano sommerso, in Mediterraneo, che è a rischio di eruzione e se ciò avvenisse avrebbe un effetto paragonabile a quanto sta accadendo in Islanda. Il filmato in cui compare questo signore polacco mi ha ricordato immediatamente quelle bollicine. Sembra un nonnulla, ma se ognuno, molestato negli oratori o nei convitti, facesse altrettanto avremmo un blocco del traffico in buona parte delle capitali mondiali. Purtroppo quanto detto dal tuo testimone è reale. La vergogna, l'effetto che ricadrebbe sulle famiglie, sui figli, i conoscenti o i così detti amici che anzichè essere solidali sghignazzerebbero alle spalle del malcapitato fanno sì che i più, il

999 per mille, taccia ma basta chiedere a chiunque abbia frequentato istituti ecclesiastici se ha mai sentito di storie del genere e si hanno risposte sconvolgenti. Era tanto diffuso questo mal costume, e lo è ancora, che ne nascveno storielle, barzelette, novelle... Per non dire di quanto possa accadere dentro i conventi di monache perchè la molestia di donne verso altre donne non viene mai presa in considerazione a causa, credo, dell'idea sbagliata che senza penetrazione non v'è violenza, ma poche carcerate sfuggono a tale prassi nel silenzio generale. Questo vulcano non erutterà mai, credo.

Si proverà a far morire il caso così com'è nato e non tutti sono polacchi e la caparbietà di questo popolo e' nota e provata dalla storia. E' per questo che ognuno, così come tu hai fatto, dovrebbe contribuire, ma in questo caso non portando un mattone, ma togliendolo, togliendolo a questo muro di omertà e silenzio fino alla sua completa demolizione, senza farsi intimorire o blandire.

Un caro saluto

franco (Siena)
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Oscar !

GRAZIE !

John Wojnowski

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Oscar!

Eccezionale intervista!

Franco Bernazzani (Roma)

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Bravo Oscar, non sapevo neanche che il signore parlasse italiano... ma ogni volta che passavo da li` suonavo anch'io il clackson per solidarieta`!

Molto interessante, un abbraccio e ...a presto?

Elisabetta (Los Angeles)


Un Polacco contro il Vaticano

Il nuovo sistema missilistico NATO presentato a Washington





Conferenza stampa al National Press Club di MEADS, air and missile defense, il consorzio internazionale presieduto dalla Lockeed Martin e del quale fanno parte consistente aziende tedesche e l'italiana Finmeccanica, i cui dirigenti della filiale USA non erano stranamente presenti.
Tema del confronto con i giornalisti specializzati nel settore difesa ed armamenti la presentazione dei progressi fatti da questo programma di difesa adottato dalla Nato nel quale la presenza delle industrie italiane e' pari al 17 per cento. Il vice presidente della Lockeed Martin, Mike Trosky, responsabile del programma aria e sistema di difesa missilistico e Gregory Kee per la NATO MEADS Management Agence si sono soffermati sulle caratteristiche di questo programma missilistico che sostituira' i Patriot negli Stati Uniti e i Nike Hercules in Italia. A differenza dei precedenti sistemi ormai obsoleti, il MEADS avra' una operativita' a 360 gradi , grande flessibilita' di impiego e consentira' di occupare migliaia di addetti sia in Europa che negli Stati Uniti. Il vostro corrispondente ha posto a Mr. Trosky alcune domande: quali sono le reazioni dei russi di fronte al potenziamento di questo sistema. Trosky, celiando sull'origine del suo cognome, ha detto che non vi sono commenti da parte russa. Ed ha insistito nel sottolineare che il MEADS e' un sistema di difesa e non strategico di attacco. Ha detto inoltre che, al di fuori dei paesi della NATO, sta crescendo l'interesse per questo programma anche da parte di nazioni che vogliono in qualche modo tutelare il proprio spazio aereo da ipotesi di attacco da parte di altri paesi (Cina, Corea del Nord, Iran). Considerato che Mr. Troshy e' responsabile del settore aria della Lockeed Martin gli abbiamo chiesto se siano vere le voci secondo cui sarebbero in corso colloqui serrati tra la catena rappresentata da Lockeed e di cui fa parte Finmeccanica e l'avversario Boeing (Sykorsky) per la rinascita del contratto per il rinnovo della flotta di elicotteri della Casa Bianca che e' stato cancellato dal Presidente Obama. Mr. Trosky ha confermato che i colloqui di approfondimento esistono, ma non ha fornito altri dettagli.

Gli studenti del Master in Comunicazione per le Relazioni Internazionali in visita a Washington DC

L’Orchestra Sinfonica di Roma negli USA


L’Orchestra Sinfonica di Roma, patrocinata dalla Fondazione Roma, sotto l’egida di ONU, FAO, Fondazione Italia USA, Ambasciata di Italia a Washington, per la prima volta in America per una tournée che la vedrà impegnata a partire dal 7 giugno alla Carnegie Hall di New York e che si concluderà il 20 giugno al J.F. Kennedy Center for Performing Arts di Washington, con un concerto dedicato alla lotta alla fame nel mondo e alla pace. Le altre tappe della tournèe sono: Morristown, Springfield, Boston, Trenton e Philadelphia.

Gli straordinari esiti artistici, il costante successo di pubblico ed il clamore dell’impegno discografico sono le ragioni che consentono oggi all’Orchestra di essere una delle compagini sinfoniche più richieste all’estero. La tournèe negli Stati Uniti rappresenta il coronamento di otto anni di successi e applausi. L’Orchestra Sinfonica di Roma si esibirà il 7 giugno alle ore 20 alla Carnegie Hall di New York e l’8 giugno al Mayo Performing Arts Center di Morristown, con in programma il Notturno, Tarantella di Martucci, Gloria per soprano, coro e orchestra di Poulenc e la Sinfonia n. 3 di Casella. A cantare soprano Eilan Lappalainen accompagnerà l’Orchestra.
L’11 giugno nella Symphony Hall di Springfield, il 13 giugno nella famosa Symphony Hall di Boston, il 15 giugno alla Memorial Hall di Trenton e il 18 alla Verizon Hall nel Kimmel Center di Philadelphia, l’Orchestra eseguirà La scala di seta, L’Italiana in Algeri e La ouverture da Il Barbiere di Siviglia di Rossini, l’Intermezzo da “Cavalleria Rusticana” di Mascagni, (sinfonia), e la Sinfonia n. 7 di Beethoven.

Straordinario concerto di chiusura, dedicato alla lotta alla fame nel mondo e alla pace al J.F.Kennedy Center for Performing Arts di Washington. In programma la Messa da Requiem per soli, coro e orchestra di Verdi.

Lettera aperta al Presidente Napolitano

Caro Presidente della Repubblica,

sono una cittadina di questo paese, mi chiamo Igiaba Scego, classe ‘74 e volevo informarla che mi sto arrendendo. Tempo fa Lei ha rincuorato i precari, i disoccupati, i ricercatori senza affiliazione a non gettare la spugna. Ci ha detto «Coraggio non vi arrendete. Non uscite dall’Italia». Ci ha rivolto parole dolci e sincere. Purtroppo Signor Presidente io mi sto arrendendo. E vorrei tanto avere quel coraggio che ho sentito nelle sue parole. Ma questi sono giorni molto difficili. Temo di non essere la sola a sentirsi così. Faccio parte, e non è una vuota statistica, di una generazione a cui sono state tarpate le ali. Sono una precaria della cultura. Sto diventando una precaria della vita. Sono settimane che penso a lei. Mi sono detta «Il nostro Presidente deve sapere». Mi sono chiesta per settimane come ci si deve effettivamente rivolgere al Presidente della nostra Repubblica. Alla fine ho optato per un Caro Presidente perché la parola caro è una parola legata all’intimità della sua figura che ci è padre (e sempre amico), ma anche all’intimità della disperazione quieta che le sto per illustrare. Io sono figlia di somali nata a Roma. Sono cittadina italiana. La Somalia il paese dei miei genitori, della mia altra lingua madre, della mia pelle, delle mie tradizioni più intime si è liquefatto. La Somalia come stato non esiste più dal 1991. La guerra ci sta portando all’apocalisse, alla fine di ogni sogno. Ma ecco la perdita della Somalia mi ha fatto capire quanto invece è importante per me fare qualcosa, anche piccola, per salvare l’Italia e i sogni della mia generazione. Ho due paesi. Uno l’ho (momentaneamente spero) perso, l’altro non lo voglio perdere. Ma come fare Signor Presidente? Come fare a non arrendersi quanto tutto sembra remarci contro? Io non voglio partire, non voglio fare il cervello in fuga. Non voglio scrivere l’ennesima lettera ad un giornale della persona che non ce la fa più e chiude baracca e bur attini per tentar la sorte all’estero. Non voglio rinunciare al sogno di poter fare qualcosa in uno dei due paesi che sento veramente mio. Ma questo precariato, questa incertezza costante, mi stanno uccidendo... letteralmente. Ho un curriculum d’eccellenza, ma non serve. Sto cominciando ad avere problemi di salute per le troppe preoccupazioni. Tempo fa un amico di famiglia mi ha chiesto: «Ma tu, per lo stato italiano, cosa sei?». E poi: «Che lavoro fai?». Ho cercato di cavarmela con la solita parola: «Precaria». Ma lui ha chiesto «dettagli». Ho blaterato alcune cose. «Ho finito un dottorato di ricerca. Sono una scrittrice, una giornalista, una ricercatrice senza affiliazione. Sono letta. Collaboro con alcune riviste e alcuni giornali. Faccio mediazione culturale nelle scuole. Ho tenuto lezioni anche in un carcere minorile». Insomma, mi sono messa a fare una lista: «Lo sai che anche all’estero fanno tesi su di me?» ho detto. Ho cominciato a descrivere il mio personale arcipela go di lavori. La via crucis dell’essere precario. Nella speranza che l’amico rimanesse impressionato e la smettesse con le sue domande moleste che, a ogni sospiro, rischiavano di far crollare il castello di carta che m’ero costruita, ho aggiunto che sono laureata, ho fatto un corso di specializzazione, un master universitario, uno stage alla Radio vaticana, due programmi per radio Tre, e che vanto una collaborazione attiva con i giovani studenti del centro sociale Esc. E non mi sono fermata lì. «Ho lavorato in teatro. Scritto saggi. Ho tradotto opere dallo spagnolo». E visto che intendeva aprire di nuovo la bocca, ho continuato: «Conosco il lavoro duro, proletario, perché ho fatto la barista, ho venduto scarpe dietro una bancarella, ho venduto dischi, fatto la hostess nei convegni, l’animatrice con gruppi di bambini». Insomma ho parlato tanto. Mi si è seccata la gola. L’amico di famiglia aveva una domanda di riserva. Quella che temevo più di tutte: «Ma ci vivi con tutta ‘sta roba?». Potevo forse mentirgli? Gli ho risposto: «No, non ci vivo. Devo fare miracoli ogni mese. Vorrei un figlio un giorno, ma non ho idea di cosa gli darò da mangiare. Ora poi la mia situazione s’è fatta più drammatica: c’è la crisi e il poco lavoro». Signor Presidente ho un cervello e delle competenze, ma mi riterrò fortunata, se trovo un call center per sfamarmi nei prossimi mesi. Perché, in questo paese, a una come me offrono solo stage non retribuiti. Non importa se si è preparati. Non importa se si hanno esperienza e cervello. Amo profondamente l'Italia. Ultimamente, però, è cresciuta in me una rassegnazione ai limiti della depressione più cupa. Intorno a me la gente parte. la voglia di migrare tra chi ha 30 anni cresce. L’Italia è tornata ad essere di nuovo il paese degli emigranti. L’ultima dei miei amici ad aver fatto la sua valigia di cartone è Gordana Gaetaniello. Ora sta in India. Nel suo futuro c'è l'Australia. Gordana è l’ennesimo cervello in fuga. Io l’Italia me la porto dovunque nel cuore. Sembra romantico detta così. Ma di fatto è quello che sento. Mi scorre nelle vene. Come la Somalia del resto. Il Bel Paese non sta bene caro Presidente. È un malato grave, ma come dico sempre agli amici non è terminale. Possiamo riprenderci e avere un’altra chance. Io vedo un paese pieno di potenzialità. Gente capace, tante idee, voglia di fare. Però vedo anche il muro che hanno messo su diciamo i poteri forti (non è colpa solo della politica). Le faccio un esempio. L’università. Io ho un dottorato di ricerca e conosco tante persone piene di idee. Il sistema Italia non permette loro di fare ricerca. Molti dei miei amici hanno scelto la strada dell’emigrazione, altri hanno abbandonato il sogno e ora fanno i commessi, i camerieri o perdono il loro talento in un call center. L’Italia ha pagato per formare quelle persone e arrivati al momento della raccolta disperde questo patrimonio immenso. L’università è come un rampollo scapestrato di una ricca famiglia. Il rampollo ha tanti soldi, ma non sa spenderli bene, butta via tutto e rimane in mutande. L’università italiana è un po’ così. Il sistema è bloccato e ci sono pochi fondi. Servirebbe una riforma seria. Servirebbe aprire una questione morale autentica. Mettersi in gioco. Prendersi le proprie responsabilità. Sarebbe bello cominciare ad interrogarci su tante cose. Con onestà, trasparenza, fermezza. Io credo che il cambiamento potrà avvenire in Italia solo se si farà piazza pulita di tutti i comportamenti ambigui. Il mio più grande sogno è poter un giorno insegnare ai giovani studi postcoloniali e migrazioni. Non voglio andare via Signor Presidente. In un momento storico così delicato, dove l’Italia è cambiata, dove c’è una società multiculturale reale, un mutamento antropologico, sento che potrei fare da ponte. Spiegare quello che sta succedendo. Non voglio andare via Signor Presidente. Mi aiuti a restare. Ci aiuti a restare.

Igiaba Scego

(per ulteriori informazioni scrivere a graziasantini@tiscali.it)

Atlantis Down e gli effetti speciali

Film del regista italiano Max Bartoli scelto dal guru degli effetti speciali di Hollywood

Hollywood, 29 aprile 2010

Adam Rote, uno tra i piu' noti professionisti di computer grafica di Hollywood, firmerà gli effetti speciali digitali dell’ultimo film di Max Bartoli, il thriller di fantascienza “Atlantis Down”, che vede tra le sue star Michael Rooker (Rombo di Tuono, JFK, Mississippi Burning, Jumper, Il Collezionista di Ossa), Dean Haglund (X-Files, The Lone Gonemen, Spectres) e Greg Travis (Watchmen, Starship Troopers e Showgirls).

Adam Rote, docente di effetti Speciali alla Chapman University di Orange, California è un vero e proprio mago del CGI. Un passato trascorso con la Twenty Century Fox e la Dreamworks e al fianco di premi Oscar come Robert Zemekis, James Cameron e Steven Spielberg, Adam Rote ha lavorato in film come Minority Report, Cats & Dogs, Contacts, Kung Pow, Equilibrium ed ha firmato, per le maggiori società di videogame, la creazione e la realizzazione di giochi quali, gli, “Star Trek: Starfleet Command”, “Star Trek, Klingon Academy” e “Wiz War – Codefire”.

“Atlantis Down rappresenta una bella sfida – ha dichiarato Rote – soprattutto visto il budget limitato e la tempistica del progetto, ma sono state la visione e la passione di Max Bartoli a convincermi ad accettare. Non capita spesso di trovare persone così motivate in film indipendenti come questo”.

“Al termine delle riprese – sostiene Bartoli – sapevo che mi sarebbe servito un mezzo miracolo per ottenere del CGI all’altezza delle mie aspettative. Per due mesi ci siamo sentiti dire che quello che volevamo era impossible con il nostro budget. Ma quando Ethan Marten [il produttore esecutivo – ndr] ha trovato Adam Rote sapevo che, se avesse accettato, la nostra ricerca sarebbe finita. Adam ha un’esperienza enorme, ha lavorato con i più grandi e soprattutto ancora tanta passione e voglia di mettersi alla prova. Il suo apporto porterà il film ad un altro livello."

Adam Rote si unisce ad un team creativo caratterizzato da una sensibile presenza italiana dal momento che regia, musica, costumi, production design, aiuto alla regia, edizioni e montaggio sono italiani.

Atlantis Down, girato in Virginia lo scorso dicembre, ha fatto notizia nel mondo del cinema indipendente USA quando Bartoli e Marten annunciarono di aver chiuso il budget vendendo a COX 11 i diritti televisivi del dietro le quinte, opportunamente trasformato in un reality show.

Media contact: Max Bartoli 646 639 8152 o maxbartoli@maxamproductions.com