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Fidanzati in casa (sua)


Alberto Pasolini Zanelli

Un abbraccio e un “mani in alto”. Messi assieme per creare una specie di festival dello stile politico dell’uomo della Casa Bianca, che è riuscito a incollare dentro poco più di un giorno due dichiarazioni politiche destinate ad avere una forte risonanza. La prima riguarda l’Italia e consiste in una specie di fidanzamento fra Donald Trump e Giuseppe Conte, non sorprendente se non per il suo calore e costituisce, soprattutto nel tono, una novità. Il secondo è un messaggio che non presenta nulla di realmente nuovo ma cerca, probabilmente riesce, di incollare nello stesso discorso una apparente novità, che è un’offerta ai governanti di Teheran ricalcata su quella ribadita da lunghi mesi al dittatore nordcoreano Kim Jong-un. Consiste in una promessa quasi esattamente formulata nello stile dei messaggi a Pyongyang: “Parliamoci, io sono pronto in qualsiasi forma e in qualsiasi momento”. Ma non ci sono promesse e non si ritrovano novità. Le differenze, infatti, sono, concretamente, decisive in assenza di quella alternativa di toni in Corea che ha caratterizzato lo stile diplomatico del neopresidente Usa nei primi due anni della sua presenza alla Casa Bianca. Costellata di minacce, però associate più frequentemente a promesse almeno una delle quali mantenuta: il vertice a Singapore all’insegna della cordialità e dei segnali alternati di proposte. Una “generosità” non comune, soprattutto perché si è mostrata dopo che l’interlocutore aveva pronunciato un passo di risonanza mondiale: “Cari amici, mi sto facendo l’arma nucleare. Vedete un po’ voi che cosa potete offrirmi per ottenere qualche sconto” e avviare delle trattative fra Pyongyang e Washington, che erano non si erano mai aperte in mezzo secolo dopo una guerra, arenata poi in mancanza di un armistizio e dalla più volte ribadita intenzione di non chiedere e non offrire concessioni. Ricordiamo invece come questa fase si è conclusa: senza risultati concreti per ora, ma con l’intenzione manifesta di andare avanti al di là perfino di un dialogo e di valutazioni politiche e umane della democrazia americana nei confronti dell’ultimo e più bellicoso dittatore comunista.

Nel “testo” di oggi rimane solo la disponibilità a parlarsi, ma in tempi meno serrati e con un concreto cambio di indirizzo. Trump ha meno fretta anche in seguito ai promettenti sviluppi, anche perché sembra deciso a cambiare l’interlocutore, essendosi convinto dei ripetuti moniti dei suoi più diretti collaboratori, soprattutto militari, che l’Iran non è la Corea del Nord anche perché al suo vertice non c’è un “comandante” unico: il presidente Rouhani, l’uomo politico eletto che più volte ha manifestato interesse preferenza per riprendere il dialogo con l’America, bensì il leader “religioso” Khamenei, che non ha mai nascosto la propria convinzione che in una forma o nell’altra, la guerra degli anni Cinquanta continuerà.

Washington, che ha condotto per mesi una politica di “pacificazione” condita però da un ultimatum che consiste nel mantenere le condizioni presenti nel documento complessivo di richieste e di sanzioni firmato al termine del lungo “confronto” fra nove nazioni, sette delle quali considerano le clausole e le promesse come mantenute, mentre all’America interessa quella respinta. Di qui i continuati moniti e minacce, ribaditi e riassunte nelle ultime ore nel testo di un messaggio inviato al presidente Rouhani: “Mai, mai minacciare nuovamente gli Stati Uniti, altrimenti soffrirete conseguenze senza uguali nella storia. Noi non siamo più un Paese che sopporta le Sue parole demenziali di violenza e di morte. State attenti”.

L’Iran non ha ancora risposto e non sembra scosso né spaventato. Il suo ultimo messaggio viene da un portavoce di Khamenei: “Non ci lasciamo impressionare. Il mondo ha sentito (da Trump) parole ancora più violente pochi mesi fa in una escalation di minacce alla Corea del Nord. Gli iraniani si sono abituati a questo linguaggio per quarant’anni. E sono stati testimoni di migliaia di imperi, incluso il nostro, che hanno preteso da altri Paesi più della vita. State attenti!”.

La Segretaria












Tra i vari interrogativi che si affastellano sulla morte di Sergio Marchionne ve n'è uno relativo al comportamento della sua compagna.

Marchionne era separato dalla moglie ma non divorziato.

La signora era, come sembra per certo, a conoscenza delle precarie condizioni di salute del partner, ed era dipendente della FCA .

Si è trovata in una situazione imbarazzante perché alcuni ipercritici sostengono che quantomeno avrebbe dovuto informare per le vie brevi il suo capo, responsabile della comunicazione del gruppo, allo scopo di evitare pericolose oscillazioni e speculazioni azionarie se la notizia delle condizioni dell'amministratore delegato FCA fosse trapelata.

Secondo noi ha fatto bene a tenersi per se' le sue preoccupazioni facendo prevalere l'amore.

La dolorosa vicenda di Marchionne, un italiano atipico che lavorava 14 ore al giorno, ripropone comunque il ruolo fondamentale esercitato dalle dirette assistenti dei top manager.

Il fatto che la vita sentimentale di un capitano d'industria (et similia) trovi un porto sicuro tra le braccia di una stretta collaboratrice non deve meravigliare, tenendo conto del fatto che un alto personaggio con enormi responsabilità deve poter contare sulla fiducia di una persona che condivide con lui la maggior parte delle sue ore di impegno professionale e della quale si fida in toto.

Se poi la collaboratrice e' gratificata anche da un aspetto piacevole e da una personalità ad ampio spettro, galeotto allora fu l'ufficio ed un matrimonio magari traballante.

La casistica è variegata e quasi sempre a senso unico: ricordiamo con simpatia un alto dirigente di un'industria fiorentina che si tratteneva fuori orario negli uffici dell'antico palazzo oggi sede di un prestigioso albergo a cinque stelle.

Solo che gli straordinari li faceva con la giovane segretaria, una tipa dal lamento erotico sopra i 150 dB.

Una guardia notturna impicciona sentendo quei potenti miagolii pensò bene di introdursi nel mega ufficio e da lì scaturì una storia che il top management della azienda fu costretto a rappattumare, inviando il dirigente, super sposato e con una larga prole, in altra locazione regionale.

E come non ricordare quell'altro capo del personale di un grande istituto pubblico la cui moglie, incarognita per i frequenti sconfinamenti ancillari, pensò bene una mattina di raggiungere in ufficio  il marito che prese a ombrellate destinandone qualcuna anche alla segretaria tuttofare.

Oscar
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Caro Oscar,

la vecchia Remington -o similare- che hai messo come immagine del tuo articolo (ne ho una uguale esposta nello studio di pittura di mia moglie Tere, atelier che tu e Franca visitaste alcuni anni orsono, quando tu girasti anche una ottimo cortometraggio sulle sue opere) commentando l'atto finale di Marchionne, evoca perfettamente l'atmosfera della "Segretaria particolare", lavoratrice instancabile, inflessibile nel gestire l'agenda del Capo, acuta selezionatrice delle telefonate importanti: "sono desolata Eccellenza, ma l'Ingegnere è ancora in viaggio ..." (all'epoca non c'erano ancora i fetentissimi cellulari che ti costringono ad essere presente anche quando sei al cesso !). Mi sovviene l'icona della mitica segretaria del Prof. Vittorio Valletta (all'epoca Presidente della FIAT) la tota (signorina in piemontese) Maria (Rubiolo), una stanga bionda da un metro e ottanta, contro gli scarsi uno e sessanta di Valletta, inflessibile come un gorilla della guardia del corpo. Altri tempi ... o forse no !

Dario Seglie, Torino, Italy
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Dear Oscar:

My compliments on the your very interesting blog which unites the Italian communities everywhere. I continue to follow it and the progress of your beautiful family which you write about. 

As you know, I am a professor of leadership and we first met at your home when I worked in the government in the late 1970s. In the early 80s I departed for the Foreign Service. A short bio is attached. 

In addition to other activities, I am a best selling writer and have written several award winning books plus numerous articles. 

One essay was just published in the Journal of Values Based Leadership,  which is among the leading publications in the field. The attached essay is entitled "Lessons from History,  The Startling Ris to Power of Benito Mussolini " It is accompanied by another essay, "The Fascination with Dictatorial Leadership and It Can't Happen Here." Both articles will be part of the second edition of my book, "When Courage Was the Essence of Leadership,  Lessons from History " The first edition was the number one best seller on Amazon in leadership. The book, like several of my recent works, will also be published in Italian. The Mussolini essay is available in Italian on the site of Ponza Racconta. 

Best wishes from the pearl of the Mediterranean, 

Emilio
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Caro Oscar

Congratulazioni.

La "Segretaria" è un capolavoro. Soprattutto per le vicende che riguardano Borgo Pinti 99. Credo di aver conosciuto i protagonisti diretti dell'opera di consolazione, ma anche se non fossero quelli esatti non avrebbe importanza.

Ogni tanto ripenso all'immenso florilegio delle persone che hanno transitato in quello strano luogo e che ho avuto la fortuna di incrociare, maestranze operaie incluse. Esperienze indimenticabili, di un Universo che non esiste più.

Mi viene in mente un alto Dirigente,  soprannominato "Toro seduto", portatore di una vita di compromessi, fatta di glorie e di umiliazioni. Pover'uomo, anche lui. E poi tanti altri. Incluso un altro, discendente del cocchiere dell'ultimo Granduca di Toscana. Da prendere con le dovute precauzioni.

Non so che fine abbia fatto.

Grazie nuovamente, per i ricordi suscitati.

Paolo Civita



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Boeing salva Antonov


AUSTRALIA-UKRAINE-AVIATION-ANTONOV
Boeing ha deciso di dare una mano a Antonov l'azienda ucraina che costruisce il più grande aereo del mondo e che ora si trova in pessime condizioni a seguito della cessazione degli ordini da parte della Russia che era il suo principale cliente. Il tutto a causa della crisi innescata dall'occupazione della Crimea da parte dei russi.
Boeing fornirà parti, equipaggiamento, e servizi.
Antonov ha firmato un accordo per costruire otto aeromobili all'anno.
L'accordo è stato firmato allo International Airshow di Farnborough in Inghilterra.

Donald Trump just backed himself into a corner



Ah, the meeting. You know, the one that never happened? Well, okay, maybe it happened after all, but it was about the adoption of Russian babies? Well, okay, maybe it wasn’t about the adoption of Russian babies, but nothing untoward happened? Well, okay, maybe something untoward did happen, but Donald Trump didn’t know about it beforehand? You know, that meeting?
The June 9, 2016 meeting in Trump Tower, to be precise, the one where the attendees gathered to discuss alleged dirt on Hillary Clinton supplied by the Russians. Now CNN reports that an unnamed source says Michael Cohen claims he was present when Trump Junior told his father of the meeting in advance, and Trump Senior approved it – in advance. Other people were present too. Now NBC has verified the unnamed source.
Faced with such a preponderance of evidence that he knew about the meeting and an embarrassing backlog of lies concerning the meeting, Donald Trump finally came clean and admitted he knew about the meeting all along. Actually, we’re just kidding, Trump lied about that too. In a mid-Friday tweet Trump wrote, “… I did NOT know of the meeting with my son, Don jr. Sounds to me like someone is trying to make up stories in order to get himself out of an unrelated jam (Taxi cabs maybe?). He even retained Bill and Crooked Hillary’s lawyer. Gee, I wonder if they helped him make the choice!”
On Thursday night Rudy Giuliani, appeared on CNN to push back further. “It would have to be people in the room with the president that can corroborate Cohen, which there won’t be because it didn’t happen,” Giuliani said. “And then it becomes a credibility contest between two or three witnesses who say one thing and Cohen who says another.”
Here’s the problem. The “credibility contest” Rudy refers to will ultimately one day be contested under oath, and the contestants will think twice before lying to save a man who demands loyalty from others but consistently demonstrates zero loyalty to anyone else. Anybody care to bet how many people will be willing to go to jail to save Donald Trump by then? The smart chips are on the “none” square. Stay tuned.
(Palmer Report)

CNN reporter buttata fuori dalla Casa Bianca

kaitlan collins
How egregiously does Donald Trump have to screw up in order to get chewed out by Fox News? We began to see that answer earlier this month, after Trump’s press conference with Vladimir Putin was such a treasonous embarrassment, several Fox News hosts felt they had to publicly condemn him for it. And after Trump tried to punish a CNN reporter today for doing her job, Fox News threw Trump all the way under the bus.
CNN announced this afternoon that its White House pool reporter Kaitlan Collins had been banned from Donald Trump’s press conference. Why? Collins had dared to throw a probing question at Trump in the Oval Office, which is considered standard practice. This naturally led various CNN reporters to slam Trump for it; Jake Tapper called it “absolutely disgraceful behavior.” Other news outlets agreed, with Steven Portnoy of CBS News – who was in the Oval Office at the time – calling it a “stunning outrage.” But then came Fox News.
Fox News pool reporter Bret Baier, who is generally a Donald Trump ally, decided that he’d had enough of Trump’s antics. He tweeted “As a member of the White House Press pool – Fox News stands firmly with CNN on this issue and the issue of access.” Baier then went on-air on Fox News and read a lengthy statement which concluded with “This decision to bar a member of the press is retaliatory in nature and not indicative of an open and free press. We demand better.”
Certain Fox News personalities, specifically Sean Hannity and Jeanine Pirro, have such a close personal relationship with Donald Trump that they’ll likely never turn against him. But on the whole, Fox News is first and foremost a for-profit business. Even though its viewers are on the far right and tend to lean in Trump’s direction, the network has to retain credibility in their eyes. When Trump does something so horrifying that Fox feels it has to throw him under the bus in order to protect its own backside, the network will do so. Whether you want to give Fox News any credit for this is up to you – but it’s a sign that Trump is quickly veering out of frame.
(Palmer Report)

It's Not (usually) 'Fake News'



Mike de Bonis, journalist of the Washington Post, was the Guest at the event organized at Casa Italiana in Washington DC by the Abruzzo and Molise Heritage Society of Washington, D.C.
The Society was founded by people from Abruzzo and Molise such as Omero Sabatini (Mike DeBonis’ Uncle), Lucio D’Andrea and Ennio Di Tullio. But members are from various regions of Italy. And a few of members have no Italian heritage, they just love Italy. 










Cavadenti americano

Storia antica di Foggia Dei «cavadenti» e  altri curiosi mestieri

"Bisogna togliere questo molare, dice l'amico dentista di Washington."

"Perché, domando, che sta succedendo?"

"Hai una infezione e non si può curare."

"Beh, allora procediamo", dico con rassegnazione anche perché arrivato alla mia tenera età ho la maggior parte dei miei denti ancora funzionante.

"Devi andare da un chirurgo dentista", mi dice l'amico. E mi sovviene che in America i dentisti non fanno estrazioni, soprattutto quando si tratta di molari. Un modo come un altro per limitare eventuali cause promosse dai pazienti.

Scelgo uno studio dentistico specializzato in chirurgia sulla 19ª Street.

Sono un po' perplesso perché il molare incriminato non è che mi faccia male. Si è spezzato in un segmento ed ecco la ragione cui mi sono rivolto all'amico dentista.

Mi reco nello studio specializzato in chirurgia dentistica.

Mi affidano ad un giovane dottore di incarnato bruno ma il nome e' americano. Speravo che ad operarmi fosse il titolare dello studio ma per non offendere il giovane abbronzato mi sistemo sulla poltrona.

Raffica di radiografie, iniezioni per anestesia locale.

Sono le 11:30 e il medico inizia a trapanare e scalpellare.

Alle una si assenta forse per andare in bagno e ricevo una telefonata da mia moglie che mi chiede cosa stia succedendo.

"Guarda: credo proprio che questo non ci capisca una mazza. Sono capitato proprio male…"

Ritorna li dentista e ricomincia a trapanare e scalpellare.

Alle 15, dopo quasi quattro ore di tortura buccale mi dice:

"Non sono in grado di estrarre questo dente. Mi spiace ma lei deve rivolgersi ad un mio collega che sta sulla K a 10 minuti di strada da qui."

Ed esce dalla stanza.

Super incazzato, nonostante le numerose iniezioni anestetizzanti, dichiaro al manager dello studio che non sborserò un centesimo.

Grande imbarazzo di tutto il personale che assiste mentre il manager si profonde in scuse e inchini, mi indica l'indirizzo dove devo recarmi e mi affida ad una sua collaboratrice perché chiaramente, visto che traballo, ci sono problemi per la mia incolumità nel traffico washingtoniano.

Durante il tragitto sono raggiunto da una telefonata. È la assistente del nuovo chirurgo presso il quale sto recandomi che mi informa essere necessario provvedere ad una anestesia generale il che comporta che qualcuno mi riporti a casa visto che non potrò guidare.

Informo la moglie che si mette in contatto con il figlio Max il quale è in questi giorni a Vera Cruz. La nostra è una famiglia dispersa in vari continenti.

Decidiamo che non dovrò sottopormi ad alcuna anestesia generale. L'ultima volta che l'ho fatto in occasione dell'asportazione della cistifellea, ho avuto effetti collaterali per diversi giorni.

Mi faccio accompagnare al parcheggio e prendo la mia macchina, guidando con estrema concentrazione.

Mi consulto con un amico medico il quale trova il nome di un famoso chirurgo dentista con mega studio a Bethesda.

I due medici si parlano ed il chirurgo fissa immediatamente un incontro per la mattina del lunedì (dimenticavo di dire che l'episodio della tortura dentistica avveniva il venerdì).

Alle otto del lunedì mi presento dal famoso chirurgo. Molto cordiale, iraniano americano, superattrezzato tecnologicamente.

Raffica di radiografie, ma non sono sufficienti allora è meglio posizionarsi nella macchina per la super panoramica.

Mi trasferiscono nell'altra sezione dello studio nella sala operatoria.

L'infermiera nera mi chiede se gradisco musica jazz. Gradisco gradisco. Gli altoparlanti diffondono un CD di un famoso trombettista.

Il medico rientra e sul braccio sinistro introduce l'ago per la sedazione. Dal braccio destro invece prelevano il sangue per verificare non so che.

Il famoso medico si avvicina poi con una grande macchina fotografica e scatta immagini all'interno della mia bocca e del molare devastato.

Poi mi addormento e mi risveglio a operazione completata.

Antibiotici in quantità industriale, antidolorifici, sciacqui con acqua e sale ripetuti ogni due ore.

Saluto il famoso medico che rivedrò dopo una settimana per un controllo non senza prima avere consegnato la mia carta di credito per un prelievo di 1300 $ assolutamente non coperto dalle super costose assicurazioni che devo pagare ogni mese.

Sto cercando un avvocato litigator per fare causa al primo cavadenti.

Oscar (con un molare in meno)
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Caro Oscar,

e se te lo tenevi il super molare ... ??? Risparmiavi 1300 $, incazzature varie e il dente ... probabilmente sano ! Ma succede anche in Italia.

Sai la Storiella di S. Paolo: l'apostolo scrisse un'enciclica di una sola parola ai dentisti dell'Urbe; diceva: Carissimi.

Ciao, Dario
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Caro Oscar, mi spiace...


La vera “America” resta sempre l’Europa. 


La tua storia é davvero incredibile


Un abbraccione


Alessandro B.
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Oscar,


Mi dispiace proprio che tu abbia passato questa brutta avventura.


Purtroppo il primo sentore di questa incapacità dentistica locale l'ho avuto nel 99 dopo il lay off dell'intero dipartimento di marketing di iridium.


Il dentista visto che ero un po' giù ha pensato bene di dirmi che dato che erano un po' lenti, tutti e quattro i denti del giudizio andavano rimossi.


Ovviamente anestesia, operazione in due volte separate per ridurre lo stress, ecc.


Io gli dissi di no.


Il primo dente del giudizio l'ho levato pochi mesi fa, il secondopoche settimane fa. Entrambi in pochi minuti, senza stress e poi, scusa se è poco, dopo quasi 10 anni, senza problema alcuno collegato.


Se li puoi denunciare, non faresti un soldo di danno.

Ancora mi pento di non aver denunciato i macellai che hanno torturato Diana per nessun risultato quando eravamo arrivati da poco in Virginia.
Clark
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Stupenda storiella che convalida come solo noi italiani in Italia crediamo di essere l'unico posto in cui esista la mala sanità.

Cesare Marco De Lorenzi 
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Carissimo Oscar, leggo questo tuo memoriale e mi affretto a consolarti... Alla fine del 2016 ho dovuto cambiare il cosiddetto “medico di famiglia” perché il precedente è andato in pensione; quello nuovo non l’ho ancora visto, nonostante i numerosi solleciti e nonostante io abbia 80 anni passati e viva solo, con una invalidità che mi costringe su una sedia a rotelle e con una anemia refrattaria che mi impone di subire una o due analisi del sangue a settimana, con successiva trasfusione; prestazioni che fortunatamente mi vengono fornite gratuitamente a domicilio dalla ANT, una eccellente associazione di assistenza convenzionata con la ASL della Toscana.
Stavo diventando cieco per una cataratta che aveva colpito tutti e due gli occhi e che mi impediva anche di leggere: la coda per l’intervento era di oltre sei mesi e ho dovuto ricorrere alla sanità privata, spendendo oltre 3.000 euro.
Ora sto perdendo i denti ad uno ad uno ma, come vedi, neanche a parlarne di ricorrere alla pubblica assistenza, anche se sarà una cannata pazzesca quella che dovrò pagare al mio dentista per le protesi scheletrate, necessarie se non voglio passare la vita che mi resta mangiando solo semolino !
In quanto alla famiglia dispersa per i continenti a me va un pò meglio perché... il continente è uno solo ! Già, Isabella è ora in Danimarca; Vittorio è ora in Spagna; Niccolò è stabile a Roma, dove cerca di metter su la sua vita, e non lo vedo da mesi e mesi; Elena è si a Firenze, ma è impegnatissima a curare il suo B&B e di tempo ne ha ben poco. 
Resta Valeria, che sta portando avanti quel che avevo creato io 35 anni fa, al mio rientro dagli USA, e che dal 1997 avevamo sviluppato insieme, ma anche lei vive da sola ed ha diversi problemi di salute...
Lascio perdere i dettagli ma, come vedi, anche nella tua patria di origine non ce la passiamo affatto bene !
Un caro abbraccio !
Carlo 


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Caro Oscar,
che storia pazzesca! Mi dispiace TANTISSIMO per te, ma francamente io non mi sarei fatta operare, soprattutto se il dente non dava dolore....
Sono 20 anni che viviamo negli States, e mai siamo andati da un dentista americano (a parte una volta alla ER per un ascesso improvviso), perche' normalmente suggeriscono l'estrazione per risolvere qualsiasi problema, piccolo e grande, anche se magari basterebbe una buona pulizia dei denti! Visto che riusciamo ad andare a Roma una volta all'anno, approfittiamo del viaggio per andare dal dentista, lo stesso da sempre, che e' bravissimo e anche un caro amico. 
Auguri di prontissimo recupero,
Emanuela

PS: Neppure la nostra assicurazione sanitaria copre le spese del dentista... SIGH! 

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Caro Bartoli,
Mi dispiace ! La leggo sempre con piacere
Un suggerimento: la prossima volta venga in Italia! Ottimi amici dentisti a prezzi ragionevoli!
Con 1300 $ ci sta viaggio, dentista e revival
😉
Cordiali saluti.
G. della Volta

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Forse le sarebbe convenuto andare a Vera Cruz a trovare un cavadenti in questo caso...o usare la vecchia tecnica del filo legato alla porta che viene sbattuta...fuori dai denti comunque...grazie di questo scorcio e condivisione di america washingtoniana.


Un saluto 


Francesco
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Ahi ahi…

Abbraccione,

carla
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Caro Oscar,

Ho sofferto con te per il tuocalvario. Il miglior dentista -cavadenti nostrano prende non più di 150 € per cavare un dente(da tabella del settore) e con le complicazioni varie non credo si possano superare i 300 €. L'assicurazione dirigenti rimborsa poi il 70%. 

Anche questa è Italia.

Un abbraccio

Aldo


Continuano ad incontrarsi e a contraddirsi


Alberto Pasolini Zanelli

Continuano ad incontrarsi e a contraddirsi le reazioni del pubblico americano alle ultime iniziative di Donald Trump e alle loro ripercussioni internazionali. In primo luogo nelle critiche sono i rapporti personali fra il presidente degli Stati Uniti e il suo collega russo Vladimir Putin. Le più accese continuano ad essere le reazioni non solo all’andamento dei colloqui fra i due leader, giudicato da molti “troppo confidenziale”, ma anche alle ultime dichiarazioni di Trump su problemi e iniziative estranee al nocciolo dei nuovi equilibri in un clima da nostalgici della Guerra Fredda, ma anche a problemi locali e certamente molto distanti dall’opportunità di continuare a condurre e a proporre summit su angoli del mondo che non hanno finora la stessa storia postbellica di certe zone, dal Medio Oriente a nuovi focolai di violenze e guerre.

Il capitolo più nuovo riguarda il più europeo fra quelli posti in primo piano e anche il più piccolo. Riguarda il Montenegro, uno dei tanti pezzetti sorti dopo il crollo della Jugoslavia, che negli ultimi giorni ha finalmente riallacciato i rapporti diplomatici con la Serbia e contemporaneamente ha portato avanti il suo progetto di aderire alla Nato. La Casa Bianca ha invitato alla prudenza e Trump ha colto l’occasione per rilanciare il suo recente monito inteso a limitare i doveri degli alleati europei ma dunque anche dell’America. L’Alleanza atlantica dovrebbe, secondo Trump, limitarsi a garantire aiuti militari nel caso in cui i Paesi che si trovassero in una situazione simile a quella montenegrina non dovrebbero obbligatoriamente seguire la formula della Nato di “blocco contro blocco” bensì limitarsi a proteggere, nel caso del Montenegro ma non soltanto, un Paese vittima di una aggressione militare.

Non si conosce la reazione di Putin (che Trump ha ormai l’abitudine di consultare prima di prendere decisioni importanti), ma è già arrivata quella americana, particolarmente energica ma non globale. I democratici sono ovviamente contrari, come è nelle loro tradizioni. Ci si attendeva però un peggioramento anche nel Partito repubblicano, quello che grazie a Trump occupa in questo momento la Casa Bianca ma che contiene “aree” di crescente dissidenza.

Ma non così compatta come si prevedeva in questi giorni che hanno visto scelte molto discusse da parte della Casa Bianca. La presenza sempre più vigorosa delle critiche anche in politica estera ha incontrato proprio ora la smentita alla domanda se quegli elettori approvino o disapprovino i tempi e i modi dei meeting con Putin e in generale la diplomazia di Mosca: solo il 21 per cento dei simpatizzanti repubblicani ha dichiarato di dissentire dalla linea della Casa Bianca, ma il 68 per cento invece l’approva. Analogo l’esito di un altro confronto, questa volta interno e riguardante lo scontro in atto fra il presidente e in genere i media. Solo il 14 per cento che difende giornali e televisione, mentre il 77 per cento dà ragione a Trump. Ancora più netto il risultato alla domanda sull’eventualità di un impeachment, e cioè la defenestrazione dell’uomo della Casa Bianca, sull’esempio del “referendum” che obbligò a lasciare nel 1972 un altro presidente repubblicano, Richard Nixon. Favorevoli sono solo nove interrogati su cento, contrari l’89. Più interessante il dato che riguarda i democratici. Esso è considerato in aumento, non in tutto e neppure forse in risposta alla domanda simbolica: se Trump abbia “esagerato” nei “vertici” con Putin. Il dibattito è in corso, ma fino a questo momento l’opposizione si guarda da insistere nei toni e rischia di allargare il giudizio negativo a tutte le iniziative di distensione, al limite anche dalle iniziative di Ronald Reagan coronate dalla fine della Guerra Fredda e dal crollo dell’Unione Sovietica.

Non bisogna però credere che i risultati dei referendum corrispondano all’esito del voto che si prepara per novembre per l’elezione del Senato e della Camera. In questo caso si tratta infatti di scontro diretto fra i candidati e non di un referendum globale. I democratici appaiono in netta crescita, anche per l’infusione di esponenti nuovi e generalmente più a sinistra delle ultime versioni, compreso lo scontro di due anni fa fra Trump e Hillary Clinton. I democratici sperano ora di guadagnare voti decisivi grazie a un rinnovamento dei candidati e del linguaggio, quest’ultimo in modo analogo a quello scelto grazie alla candidatura di Barack Obama.

Air Force fighter intercepts plane near Trump NJ golf course

a airplane that is flying in the sky: A U.S. Air Force F-16 fighter aircraft intercepted a small general aviation aircraft flying near President Donald Trump's private golf club Saturday. (DVIDS)9Fox News)

A small general aviation aircraft flying near President Trump's private golf club in New Jersey was intercepted by a U.S. Air Force fighter jet Saturday afternoon, according to officials.

The U.S. military said an F-16 jet intercepted the plane flying "without proper clearances or communications" at around 12:30 p.m. in the temporary flight restriction zone around the president's Bedminster, N.J. golf course, where Trump is spending the weekend.

Continental U.S. North American Aerospace Defense Command, in charge of airspace surveillance for the continental U.S., said the intercepted aircraft landed at an airport in Pittstown, N.J. without incident, where local law enforcement met the pilot.

White House spokeswoman Lindsay Walters said the pilot was "interviewed by law enforcement and deemed a non-threat."

Since 9/11, the military, under Operation Noble Eagle, has made more than 1,800 intercepts of nonmilitary aircraft. Walters said the F-16 had followed "standard practice in such cases."

Trump arrived in New Jersey Friday afternoon, and was scheduled to depart for Washington Sunday.

Trumputin : dialogo platonico

Plato Silanion Musei Capitolini MC1377.jpg

Fedone:
"Mio illustre Gran Maestro, meraviglia delle meraviglie… Eccomi qua ai vostri piedi dopo molto peregrinare tra le ambasce del mondo animalesco sottostante questo quieto e tranquillo paradiso olimpico.

Platone:
"Giovane e nerboruto virgulto tratto dai miei annosi dialoghi, ti rivedo con estremo piacere. Dove fosti nel tuo peregrinare?

Fedone:
"Andai soprattutto nella terra d'America a cercare di capire cosa vi sia alla base di questo mutamento epocale che sta sconvolgendo la realtà di quella che fino a poco tempo fa veniva considerata la più antica tra le nuove democrazie

Platone:
"E sono convinto che ti sei anche tu innamorato del fenomeno Donald Trump, questo incredibile personaggio che sta cambiando in meglio la morfologia del pianeta terra...

Fedone:
"In meglio, venerabilissimo gran maestro? Vi sentite bene, con tutto il rispetto per la vostra austera complessione psico fisica? Questo Trump sta distruggendo quanto di buono era stato creato negli ultimi 70 anni in Europa e nel mondo intero. Un volgare personaggio emerso dai bassifondi del'affarismo americano… E mi si rivolta lo stomaco ogni volta che qualcuno lo definisce un imprenditore… Si tratta solo di un lurido opportunista, specializzato nel trattare con la schiuma della criminalità planetaria per assicurarsi il supporto e la pace confortevole per le sue iniziative immobiliari e i suoi casinò.

Platone:
"Caro Fedone, mi rendo conto che il tempo passa ma non certo a tuo favore perché ti ritrovo sempre più imbarbarito nelle tue machiavelliche interpretazioni di una realtà che come diceva il maestro Eraclito nel 523 a C, e' in continuo movimento ('panta rei') tutto scorre, tutto si trasforma e non si può attraversare il fiume nello stesso punto. La tua visione di Donald Trump è completamente fuorviata dalle tue sedimentazioni  libertarie che offuscano la tua capacità di guardare con occhio positivo a quanto Donald sta facendo prima di tutto per l'America e poi per il mondo intero.…

Fedone:
"Incommensurabile pilastro della cultura universale: io non sono acciecato da un bel niente ma ragiono e intendo farlo basandomi sui fatti. Nelle ultime settimane Trump ha partecipato ad un ignobile show a Singapore consentendo al dittatore Kim Jon un della Corea del Nord di assumere una posizione ed un ruolo internazionali oltre tutto condizionando il nuovo rapporto con gli Stati Uniti ad una promessa di denuclearizzazione che si basa solo sulle parole non sui fatti. C'è poi stato l'episodio della conferenza stampa dopo l'incontro faccia a faccia tra Donald e Vladimir Putin, nel quale il presidente degli Stati Uniti ha affermato di essere dalla parte dello czar russo, negando che vi siano state intromissioni dell'intelligence russa nelle elezioni presidenziali del 2016 e smentendo oltretutto il lavoro delle agenzie di controinformazione americana. Un episodio questo che ha rivoltato lo stomaco e la coscienza alle decine di migliaia di americani che rischiano la vita per assicurare un servizio di intelligence completo al governo Trump.

Platone:
"Fedone mio caro, temo proprio che tu non sia sufficientemente informato. Appena rientrato a Washington il presidente degli Stati Uniti si è affrettato a dichiarare il suo massimo apprezzamento per il lavoro svolto dalle agenzie di intelligence americane, ammettendo inoltre che qualche manipolazione i russi devono averla fatta nelle elezioni del novembre 2016 anche se queste intrusioni non hanno portato-secondo lui-ad alcuna modifica dell'esito finale della competizione elettorale.

Fedone:
"Quello che mi tormenta, illustre maestro di ogni virtù, è il fatto che una gran parte dell'opinione pubblica americana continua a sostenere Donald Trump nonostante gli evidenti problemi che la sua presidenza sta innescando a livello internazionale e locale. Basti pensare alle numerose gaffes collezionate durante il suo recente giro europeo e alle offese elargite gratuitamente al primo ministro canadese. E poi, consentitemi: ancora non so darmi pace che un analfabeta come Donald Trump (si rifiuta di leggere ogni pezzo di carta che gli viene sottoposto dai collaboratori) possa trovare in larga parte dell'opinione pubblica americana ancora un largo consenso. Si dice perché Donald Trump parla alla pancia della gente che preferisce essere rappresentata da questo rozzo e discusso pupazzo, tanto quello che conta è l'economia che va bene e quindi è meglio lasciare stare le cose come stanno…

Platone:
"In parte ti sei dato una risposta, caro Fedone. E siccome tutto cambia, questo personaggio istintivamente sta cambiando la geopolitica planetaria stabilendo nuovi rapporti bilaterali tra i quali spiccano quelli con la Russia, appunto, e la Cina. Annichilendo l'Europa ormai in stato pre-agonico a causa dell'insorgere al suo interno di nuovi governi sovranisti e populisti. Tu, mio carissimo allievo, devi guardare alla realtà attraverso un diverso cristallo.

Fedone:
"Non mi riesce, venerabilissimo gran maestro. Non posso dare credito ad uno squallido personaggio che occupa il posto di uomo più potente del pianeta avendo alle sue spalle numerosi episodi di bancarotta, rifiuto di evidenziare le proprie dichiarazioni delle tasse, tradimenti molteplici con assurdi tentativi di tacitazione monetaria, un lessico verbale di 200 parole la maggior parte delle quali costituita da superlativi assoluti… No, esimio portavoce della bontà universale: non ce la faccio a individuare in Donald Trump elementi di positività. Purtroppo so bene che gli americani non riusciranno forse a ribaltare i risultati delle elezioni di mezzo termine vuoi perché sicuramente anche questa volta i russi interferiranno con la loro cyber war, guerra cibernetica, vuoi perché la suburra americana ha ormai preso il potere…
Si vedo dal vostro aggrottare la fronte che questa mia definizione di suburra non vi piace. Ma come definire altrimenti quella larga componente della popolazione americana che si trova in perenne simbiosi passionale con un personaggio come Donald Trump? Per gli psicologi si tratta di un transfer secondo cui: "semi analfabeta anche lui come me, ma lo ammiro perché circondato sempre da bellissime donne, pieno di soldi, lui sì che si gode la vita…" E questa soap opera continua ad andare avanti con altre puntate mentre il finale è di là da venire.
Vi saluto, splendido maestro di vita. Arrivederci alla prossima…"
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Caro Oscar

Bellissima, condividerò.

Massimo Flumeri
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Donald incapace di leggere e scrivere




Trump vuole ridisegnare lo Air Force One

GLASGOW, SCOTLAND - JULY 15: U.S. President, Donald Trump and First Lady, Melania Trump depart from Glasgow Prestwick Airport aboard Air Force One, following the U.S. President's first official visit to the United Kingdom on July 15, 2018 in Glasgow, Scotland.
When President Trump confirmed that he wants to redesign Air Force One during his term in office, in an interview with CBS that aired on Tuesday, he told reporter Jeff Glor that he planned to repaint the iconic aircraft red, white and blue. When asked if he wanted to keep the current robin’s egg blue design he said he would not. “Air Force One is going to be incredible,” Trump told Glor. “It’s going to be the top of the line, the top in the world, and it’s going to be red, white and blue. Which I think is appropriate.”
The CBS interview confirmed an earlier report by Axios, which said Trump planned to ditch the “Jackie Kennedy color” for something “more American.”
The new Air Force One planes, which will be made by Boeing, will not be ready until 2024. (Though “Air Force One” designates the aircraft on which the President flies, it’s not actually one single plane.) The new planes will be replacing a set that, according to the Department of Defense, have been in the air since 1987. At that time, President Ronald Regan chose to keep the Air Force One design that had been selected during the Kennedy administration.
That longevity sets the presidential plane apart: While the presidential cars are upgraded every few years for the newest, safest models, and the Oval office is regularly redecorated to reflect the changing times and the presidential personality, the design of Air Force One has remained the same since 1962.
(Time)