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Vediamo che fanno i parlamentari italiani eletti in America

Massimo Seracini ci scrive da San Diego
Inizio da oggi, a due mesi esatti dalla proclamazione degli eletti, la pubblicazione del resoconto del loro lavoro parlamentare, che avra' scadenza bi-mensile e che riprendero’ fedelmente dagli atti della Camera e del Senato per portarlo alla conoscenza e attenzione delle nostre comunita’ per una loro valutazione politica e di merito, senza aggiungere una parola di commento.E’ una formula di trasparenza e di etica che negli Stati Uniti e’ prassi comune da sempre, che si concretizza nei quotidiani locali e nazionali, in una rubrica intitolata “How your lawmakers voted”, in cui vengono riportati tutti gli atti parlamentari e le votazioni a cui hanno partecipato gli eletti.Sono sicuro che, specialmente il Senatore Basilio Giordano, editore e pubblicista in Canada che conosce benissimo questa tradizione dei media americani (che magari potrebbe farne un appuntamento fisso sul suo giornale), approvera’ la mia iniziativa, che vuole inaugurare anche per i nostri eletti la stagione dei checks and bounds a cui i politici negli Stati Uniti e in Canada sono regolarmente e normalmente sottoposti nel rispetto dell’etica e trasparenza della politica.Sarebbe auspicabile se questa prassi democratica, che vuole informare il cittadino contribuente, fosse esportata in Italia. ma finche’ i media nazionali saranno foraggiati dalla politica, il “cane non si mordera’ mai la coda!” Mi auguro che i numeri del lavoro dei nostri eletti dimostrino l’intraprendenza e lo stakanovismo che aspettiamo da loro, specialmente dopo due anni di quasi silenzio, e con un Governo che ci dimostra ogni giorno il suo disinteresse! Spero in particolare che il nostro unico Senatore che ci rappresenta a Roma vincera’ il premio delle presenze in aula e in commissione, e si distinguera’ in tutte le maniere possibili che il suo ruolo gli da diritto, perche’ ha la maggiore responsabilita’, insieme ai due Deputati, di far sentire la voce dell’emigrazione italiana nell’America settentrionale e Centrale, che ancora aspetta dall'Italia la considerazione che si merita per i risultati ottenuti nella terra piu’ importante del mondo.E spero infine che non faccia come il suo predecessore che dichiaro', la prima volta che parlo' nell'Assemblea del Senato, sei mesi dopo la sua proclamazione……..che stava ancora imparando!
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RESOCONTO PARLAMENTARE al 29/6/2008
Sen. Basilio Giordano, Membro della 9a. Commissione Permanente (Agricoltura e produzione agroalimentare)
Iniziativa Legislativa come Senatore
Ha presentato come cofirmatario il 18 giugno una Iniziativa Parlamentare del Sen. Paolo Scarpa Bonazza Buora (Pdl) riguardante “nuove disposizioni in materia di pesca marittima”.
Presentazione di documenti come Senatore
Ha presentato come cofirmatario:- una mozione di indirizzo e rapporto di fiducia il 29 aprile per lo scioglimentdel Consiglio regionale della Campania; - una interpellanza il 17 giugno sulla pesca;- un documento che istituisce la Giunta per gli affari delle comunita’ italiane residenti all’estero
Non e’mai intervenuto in Assemblea e in Commissione
Ha partecipato a 27 sedute dell’Assemblea
Assente 2 volte
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On. Amato Berardi, Componente VI Commissione (Finanze)
Attivita’ di Deputato.
Proposte di legge come COFIRMATARIO n. 4 di cui 1 per gli italiani all’estero* Istituzione della Commissione parlamentare bicamerale per gli italiani all'estero (presentata e annunziata il 29 aprile 2008)* Istituzione di speciali unità di accoglienza permanente per l'assistenza dei pazienti cerebrolesi cronici (presentata e annunziata il 29 aprile 2008)* Istituzione di un fondo e delega al Governo in materia di interventi a favore delle persone non autosufficienti (presentata e annunziata il 29 aprile 2008)* Nuove norme in materia di utilizzo dei defibrillatori semiautomatici e automatici in ambiente extraospedaliero (presentata il 6 maggio 2008, annunziata il 7 maggio 2008)2. Mozioni, risoluzioni, interpellanze e interrogazioni:
nessun documento.
Ordini del giorno: nessun documento.
Interventi su progetti di legge in Assemblea: nessun documento.
Attivita’ non legislative in Assemblea:nessun documento
Ha partecipato in Assemblea alla votazione di n.4 leggi. Assente 1 volta
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ON. Gino BucchinoComponente XII Commissione (Affari Sociali)
Attivita’ di Deputato.
Proposte di legge presentate come COFIRMATARIO n. 24 di cui 8 per gli italiani all’estero* Misure per il sostegno e la valorizzazione dei comuni con popolazione pari o inferiore a 5.000 abitanti nonche' dei comuni compresi nelle aree naturali protette(presentata e annunziata il 29 aprile 2008)* Istituzione della Commissione parlamentare bicamerale per gli italiani all'estero (presentata e annunziata il 29 aprile 2008)* Riconoscimento dell'inno di Mameli 'Fratelli d'Italia' quale inno ufficiale della Repubblica (presentata e annunziata il 29 aprile 2008)* Disposizioni in materia di riorganizzazione degli istituti italiani di cultura all'estero (presentata e annunziata il 29 aprile 2008)* Norme per la disciplina dei 'centri benessere' (presentata e annunziata il 29 aprile 2008)* Modifica all'articolo 7 del codice della strada, di cui al decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, in materia di sosta di veicoli(presentata e annunziata il 29 aprile 2008)* Modifiche al testo unico di cui al decreto del Presidente della Repubblica 30 marzo 1957, n. 361, in materia di elezione della Camera dei deputati, e al testo unico di cui al decreto legislativo 20 dicembre 1993, n. 533, in materia di elezione del Senato della Repubblica, per l'introduzione del sistema elettorale proporzionale con circoscrizioni provinciali, nonché disposizioni relative allo svolgimento di elezioni primarie per la designazione dei candidati (presentata e annunziata il 29 aprile 2008)* Modifica all'articolo 73 del testo unico di cui al decreto legislativo 18 agosto 2000, n. 267, in materia di attribuzione dei seggi nei comuni con popolazione superiore a 15.000 abitant (presentata e annunziata il 29 aprile 2008)* Disposizioni per l'utilizzazione dei terreni di montagna abbandonati(presentata e annunziata il 29 aprile 2008)* Legge per la montagna (presentata e annunziata il 29 aprile 2008)* Disposizioni in favore dei centri anziani e delle associazioni di promozione sociale (presentata il 30 aprile 2008, annunziata il 6 maggio 2008)* Modifiche al decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, in materia di diritti e prerogative sindacali di particolari categorie di personale del Ministero degli affari esteri (presentata il 5 maggio 2008, annunziata il 6 maggio 2008)* Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove norme sulla cittadinanza (presentata il 5 maggio 2008, annunziata il 6 maggio 2008)* Modifiche al decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18, in materia di assunzione diimpiegati presso le rappresentanze diplomatiche, gli uffici consolari e gli istituti italiani di cultura(presentata il 5 maggio 2008, annunziata il 6 maggio 2008)* Istituzione di un sistema di protezione sociale e di cura per le persone non autosufficienti (presentata il 6 maggio 2008, annunziata il 7 maggio 2008)* Istituzione del Fondo per il sostegno delle persone non autosufficienti (presentata il 6 maggio 2008, annunziata il 7 maggio 2008)* Modifiche all'articolo 1 della legge 8 agosto 1995, n. 335, in materia di erogazione delle pensioni di reversibilita' ai familiari conviventi di handiccapati gravi (presentata il 6 maggio 2008, annunziata il 7 maggio 2008)* Azioni positive per la realizzazione dell'integrazione delle donne disabili nel mondo del lavoro ( 760 )(presentata il 6 maggio 2008, annunziata il 7 maggio 2008)* Modifica all'articolo 166 del decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18, in materia di destinazione degli impiegati assunti a contratto in caso di chiusura di sedi estere del Ministero degli affari esteri(presentata l'8 maggio 2008, annunziata il 13 maggio 2008)* Disposizioni per l'erogazione di un assegno di solidarietà ai cittadini italiani anziani residenti all'estero (presentata l'8 maggio 2008, annunziata il 13 maggio 2008)* Modifiche alla legge 7 dicembre 2000, n. 383, in materia di attività delle associazioni di promozione sociale in favore delle comunita' italiane all'estero(presentata l'8 maggio 2008, annunziata il 13 maggio 2008)* Interventi per il settore sanitario universitario e altre disposizioni concernenti le scuole di specializzazione universitaria, le universita', l'Accademia nazionale di arte drammatica e l'Accademia nazionale di danza(presentata il 13 maggio 2008, annunziata il 14 maggio 2008)* Interventi per la qualità e la sicurezza del Servizio sanitario nazionale. Deleghe al Governo in materia di assistenza primaria e di emergenza sanitaria territoriale, di riorganizzazione degli enti vigilati, di farmacie e per il coordinamento della disciplina legislativa in materia sanitaria(presentata il 13 maggio 2008, annunziata il 14 maggio 2008)* Modifica all'articolo 2 della legge 29 ottobre 1997, n. 374, in materia di messa al bando delle munizioni a grappolo(presentata il 23 maggio 2008, annunziata il 27 maggio 2008)2.
Mozioni, risoluzioni, interpellanze e interrogazioni:n. 3
interrogazioni a risposta scritta 3.
Ordini del giorno:n.1 in Assemblea
Ha partecipato alla votazione di n.4 leggi in Assemblea.
Assente 1 volta.
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Massimo Seracini
UDC-
America Settentrionale e Centrale
San Diego, California

Donatella al Teatro Brancaccio

I commenti al "Mr. Berlusconi DEVE...."

Il nostro piccolo commento ironico in punta di penna dal titolo "Mr. Berlusconi DEVE..." ci ha attirato molte reazioni positive e anche critiche feroci.
Tra queste l'aggettivo piu' lieve che ci siamo meritati e' quello di scrivere 'stronzate'. Interessante il fatto che a firmare questi messaggi siano persone con tanto di DR. che scrivono da universita' romane e di altre citta'.
Non ci sorprendiamo piu' di tanto per queste reazioni scomposte che si basano su una diffusa cultura dell'intolleranza che caratterizza, purtroppo, tanta parte della destra non solo in Italia ma anche negli Stati Uniti. Un rifiuto agnostico a confrontarsi con altri in un dialogo sereno da cui possono trarre vantaggio ambedue gli interlocutori, visto che nessuno e' portatore di verita' assolute. Un fondamentalismo diffuso che obbedisce solo alla fede assolutistica e dogmatica che il Capo ha sempre ragione e non ne puo' essere messa in discussione la persona e i comportamenti.
Questo atteggiamento fideistico ad oltranza e' molto diffuso nella destra variegata americana dove il rifiuto del confronto con opinioni diverse dalle nostre scende spesso a furori mediatici e, quel che e' peggio, si concretizza nel raccogliere soldi per la messa in onda di video clip che farneticano sui presunti peccati dell'avversario.
Quanto all'Italia, scorrendo le cronache quotidiane e nella nostra piccola esperienza, ci rendiamo conto, purtroppo, che il 'fascismo' (di qualsiasi colore) e' una malattia endemica italiana che riaffiora sempre piu' spesso.
Comunque, caro Lettore e cara Lettrice: va bene lo stesso. Grazie per gli apprezzamenti e per le critiche, soprattutto quando sono espresse con civilta'.
Oscar Bartoli
Washington DC

La Marcia su Roma #2

Da "La Repubblica"
IL COMMENTO
Il crepuscolo del diritto
di MASSIMO GIANNINI
Esiste una vera e propria vocazione del nostro tempo a vivere senza il diritto. Salvatore Satta, uno dei più grandi giuristi del Novecento italiano, lo scriveva nel novembre del '54, in un ciclo di discorsi poi confluiti nel saggio filosofico "Il mistero del processo". Viene da chiedersi cosa scriverebbe oggi di fronte al Lodo Alfano, col quale Silvio Berlusconi, da quell'insondabile "ossessione processuale" che lo insegue ormai da quindici anni, si sta per sottrarre per sempre. L'approvazione in Consiglio dei ministri del disegno di legge che sospende i processi a beneficio delle quattro alte cariche dello Stato, per l'ennesima volta, marchia questa legislatura con il fuoco della personalizzazione della norma giuridica e della privatizzazione della cosa pubblica. Poteva essere una legislatura costituente, diventa una legislatura destabilizzante. Qui non c'entrano toghe rosse e pm mozza-orecchi, congiure giacobine e rivoluzioni giustizialiste. È l'improvvisa, convulsa manomissione delle regole messa in atto dal Cavaliere nel giro di due settimane, che dovrebbe far gridare allo scandalo chi ha ancora a cuore la qualità della democrazia, la difesa dei valori repubblicani, la tutela dei principi liberali. Prima l'emendamento sulla sospensione dei processi, infilato surrettiziamente in un decreto legge in materia di sicurezza. Uno schiaffo multiplo: alle competenze del Capo dello Stato, alle esigenze dei cittadini. Ora il Lodo Alfano. Non è una "legge vergogna" in sé. Ma lo diventa per la genesi delle ragioni con le quali è stata congegnata, e per l'eterogenesi dei fini con la quale è stata approvata. È nata per evitare al presidente del Consiglio di sottoporsi alle ultime tre udienze, e poi alla sentenza, nel processo sul caso Mills, che lo vede imputato per corruzione in tatti giudiziari. È stata spacciata come una norma di "civiltà giuridica", uguale a quella che esiste in altri Paesi europei.


Il merito di questi provvedimenti è discutibile. Il Lodo Alfano è così ambiguo che, al comma 6, non chiarisce in modo netto se l'immunità assicurata al Berlusconi presidente del Consiglio possa "traslare", in corso di legislatura, anche all'ipotesi in cui lui stesso diventi nel frattempo presidente della Repubblica. Ma è soprattutto il metodo che è inaccettabile. Queste non sono misure di economia processuale o di garanzia costituzionale, che il governo in carica approva per venire incontro ai bisogni della collettività. Sono puri e semplici "salvacondotti" individuali, che un premier inquisito introduce a forza nell'ordinamento, per risolvere qui ed ora i suoi problemi. Nell'irresponsabile corto-circuito tra i poteri dello Stato, con l'esecutivo che usa il legislativo per domare il giudiziario, l'intero corso della vicenda pubblica assume una piega radicalmente diversa. Questo chiama in causa tutti gli attori della scena istituzionale, politica e sociale. Non si tratta di urlare forte ma invano al "fascismo", o di rifugiarsi nel rito rassicurante ma sterile del "girotondismo". Ognuno è chiamato ad esercitare fino in fondo il proprio compito, con realismo e senso di responsabilità. Ma anche con il rispetto doveroso del proprio ruolo, e con la forza necessaria delle proprie convinzioni, maggioritarie o minoritarie che siano. Nelle istituzioni, il presidente della Repubblica e la Consulta sapranno usare tutta la saggezza, ma anche tutta la fermezza che serve a fronteggiare questi tentativi di ripiegare la vita nazionale su una biografia personale. La Costituzione gli attribuisce quanto basta, per non affidare la tenuta delle regole democratiche solo ai "messaggi in bottiglia" della moral suasion. Nella politica, l'opposizione ha il dovere di battersi fin dai prossimi giorni, in Parlamento, con parole nette e con proposte chiare. Senza improvvisare Aventini inutili o promettere "autunni caldi" improbabili. E soprattutto senza farsi paralizzare, attonita e inconcludente, di fronte al "totem" del dialogo, che ormai rischia di diventare una forma impropria di "ideologia della legislatura". Il dialogo può essere un utile metodo di governo. Ma ha senso se precipita su un merito, su un oggetto concreto, di volta in volta sviscerato, riveduto, condiviso. Se Berlusconi continua a bastonare il Pd a colpi di Lodo Alfano, ed è lui stesso a dire "con loro non dialogo più perché rappresentano un'opposizione giustizialista", non ha molto senso che Veltroni continui a ribattere che a questo punto "il dialogo è compromesso". Il dialogo su cosa? Il dialogo con chi? Sulla giustizia, se le basi sono queste, molto più semplicemente il dialogo non c'è e non ci può essere. C'è lo scontro aperto, nelle sedi in cui questo è previsto, cioè le aule di Camera e Senato. Se poi tra un mese si avvia un confronto sul federalismo, o si apre un tavolo sulla legge elettorale, allora si valuta il da farsi. Ma intanto questo è lo stato dell'arte. Quello che stupisce, e che a tratti inquieta, è che dopo la "rivoluzione light" del 13 aprile, e di fronte al vento del mutato Zeitgeist che gonfia le vele del Cavaliere, ci siano tanti, troppi benpensanti disposti a rinunciare alla difesa delle proprie idee. Per il puro e semplice timore di sentirsi fuori dal senso comune prevalente, esclusi dalla nuova "egemonia culturale" dominante. Il fatto oggettivo che "tanto ha già vinto tre volte le elezioni e può rivincerle anche la quarta", non è una ragione valida per turarsi il naso e dire sì al salvacondotto al Cavaliere. Per accodarsi e subire passivamente la lezione quasi eversiva di Giuliano Ferrara, che sul Foglio titola "nessuno lo può giudicare" e attacca "il corteo vociante dei giustizialisti", che avranno pure dalla loro "i commi e i codicilli", ma "hanno perso l'autorità civile per giudicare in nome del popolo italiano chi da quel popolo è stato eletto democraticamente". L'alba nascente di questo "nuovo potere", autoritario e avvolgente, populista e popolare, non può coincidere con il lento crepuscolo del diritto. Piaccia o no ai sovrani di turno, una democrazia vive anche di quei commi e di quei codicilli. (28 giugno 2008)

Obama in Europa. Ma non in Italia.


Obama plans visits to Europe, Mideast this summer
Jun 28, 9:09 AM (ET)By NEDRA PICKLER

WASHINGTON (AP) - Barack Obama plans to visit Europe and the Middle East this summer. Obama's presidential campaign tells The Associated Press that likely Democratic nominee will visit Jordan, Israel, Germany, France and the United Kingdom.
The trip comes as the first-term senator from Illinois tries to convince voters that he has the foreign policy experience to be president.
Obama also has said he intends to go to Iraq and Afghanistan this summer. His campaign would not say if those planned stops are part of the trip announced Saturday.
Obama's advisers would not disclose the dates of his travel to Europe and the Middle East, citing security concerns.

California e cellullari

Quando si atterra a LAX, l'aeroporto internazionale di Los Angeles, si vedono dall'aereo le autostrade intasate di vetture su cinque corsie di scorrimento con le macchine che procedono a passo d'uomo. La dannazione della California e' la mancanza di servizi su rotaia ed il fatto che ogni californiano non vuole rinunciare all'auto dove trascorre gran parte della sua giornata. Nonostante il prezzo della benzina abbia superato i 5 dollari a gallone.
Al volante si fa di tutto: le donne si applicano diligentemente al maquillage confrontandosi nello specchio retrovisore e andando a cozzare con l'auto che precede. Ci sono quelli che ingannano il tempo e leggono libri e giornali appoggiati sul volante. Se si fa buio ci sono molte fanciulle che non si peritano dal praticare sesso orale al proprio driver, cosi', tanto per passare il tempo.
E poi ci sono i cellulari che sono considerati dalle autorita' californiane a qualsiasi livello e dalle assicurazioni auto una vera catastrofe. La maggioranza di quelli che hanno il telefono in macchina non usa l'auricolare, il viva voce o il bluetooth.
Adesso e' intervenuto il parlamento della California che ha emanato una legge che impone multe a chi venga pescato con il telefono in mano mentre guida. Il che non e' poi troppo difficile per i poliziotti in motocicletta visto che, come abbiano detto, sulle autostrade si procede a rilento.
Le multe non sono salate: 20 dollari per la prima infrazione e 50 dollari cumulativi per ogni infrazione successiva. La California e' lo stato piu' popoloso e con la massima concentrazione di auto rispetto al resto dell'America. La legge della California segue quelle del Connecticut, New York, New Kersey, Virginia e DC.
I dati raccolti dalla polizia che pattuglia le autostrade californiane dimostrano che una larga percentuale di incidenti e' determinata da guidatori distratti che stanno parlando al cellulare.

Bill Gates, pensionato a 52 anni

Quando un grande giornalista disegna il ritratto di un grande imprenditore
Da La Repubblica
Gates, l'album privato del pensionato d'oro
dal nostro inviato VITTORIO ZUCCONI
WASHINGTON - Con la faccia struggente della solitudine e lo sguardo implorante di quello che le compagne a 18 anni fuggivano come i foruncoli e che adesso rimpiangono di non avere coccolato, il bambino con gli occhiali troppo grandi e i capelli tagliati con la scodella ci guarda dall'album di un passato che nessuno come lui ha saputo cambiare.
LE IMMAGINI Bill Gates, pensionato dal primo luglio prossimo a 52 anni e 50 miliardi di dollari di portafoglio - praticamente un miliardo per ogni anno di vita, centesimo più centesimo meno - chiede al mondo che ha dominato con i suoi prodotti e che ha colonizzato con la sua ubiqua e spesso odiata Microsoft, non più di comperare e di aggiungere altri soldi al suo salvadanaio, ma di volergli un po' di bene. Prodotto notoriamente difficile da acquistare. Per fare quest'ultimo grande affare della sua vita, l'unico che non sia mai riuscito a concludere con profitto, Gates ha ceduto a un mondo che non l'ha mai amato le fotografie della sua infanzia, della sua adolescenza e della prima giovinezza in quella università di Harvard che non volle mai finire e che gli pesa, come disse il suo amico e ammiratore, Warren Buffet, finanziere ultramiliardario, "come una pizza fredda che non riuscirà mai a digerire". E per rendere più sincera la sua offerta di portarlo finalmente con noi a ballare alla festina del venerdì sera, insieme con questa cartoline dalla solitudine del successo, Bill ci propone una mancia da 100 miliardi di dollari, 50 suoi, il 99% della sua fortuna e 50 di Buffet, nella fondazione Bill e Melinda Gates (Melinda è il nome dell'ex impiegata della Microsoft che vinse la lotteria del matrimonio), destinati a estirpare la malaria, a scoprire i meccanismi segreti del sistema immunitario, a creare raccolti naturalmente resistenti alla siccità e ai parassiti per risolvere per sempre la tragedia della carestie e dar da mangiare agli affamati.
Ragazzo ambizioso, e dunque pre-pensionato ambiziosissimo e soffocato dalla noia di essere se stesso, Gates oltre ai suoi progetti nobili e messianici continua a essere tormentato dall'angoscia che afferra tutti i saggi, quando oltrepassano la soglia della cosiddetta "mezza età", che è la scoperta terrificante di quante cose non sappiano e di quanto poco tempo rimanga per impararle. Le foto di lui ragazzino assorto davanti allo schermo di un primitivo personal computer, chiaramente a disagio in abito formale tra amici e compagni più alti di lui e più fusti, chino sulla telescrivente che la madre gli regalò perché imparasse a programmare ancora con i nastri e le schede perforate, sono appunto la confessione di un bambino che rimpiange amaramente di essere invecchiato. E vuole consumare gli anni che gli rimangono, e le fortune prodigiose accumulate, per fare qualcosa che lo avvicini a un surrogato di immortalità. Non un software, un programma, una sequenza di algoritmi, che - nessuno lo sa meglio di lui - sono comunque destinati alla stessa sorte che condanno le telescriventi, i terminali ad aghi e i nastri magnetici alle discariche della tecnologia. Ma una scoperta, un'idea, una soluzione che faccia del ragazzino malinconico in bianco e nero un nome luminoso nella storia, come un Pasteur, un Fleming, una Marie Curie. Alcune delle cartoline dal rimpianto di una vita che ha conosciuto troppo successo, sono foto prese dalla madre Mary, da quella donna che non gli perdonò mai di avere abbandonato l'università prima di ottenere la laurea per dedicarsi alla passione di far soldi nel nuovo mondo dell'informatica e che gli disse, poco prima di morire ancora giovane: "Ricordati che molto è richiesto da coloro ai quali molto è dato". Una citazione evangelica, pronunciata da una madre che aveva dedicato molta parte della propria vita e dei propri guadagni alla beneficenza della United Way, che nel 2000 fece scattare nel figlio, e in Melinda che comunque non aveva grande scelta avendo firmato con lui ferrei contratti prematrimoniali, l'idea di abbandonare la guida della Microsoft, di riservare al mantenimento della propria famiglia l'1 per cento della propria fortuna (pur sempre circa 600 mila dollari l'anno) e di restituire il resto all'umanità che glielo aveva versato sotto forma di acquisti e di royalties per il suo monopolio di fatto sui personal computer, attraverso prima Ms-Dos e poi la serie delle "Windows", dei sistemi operativi a base grafica. Resterà dunque abbastanza per la moglie Melinda e per i loro tre figli ancora bambini, nessuno dei quali ha superato ancora le elementari, e Bill è rimasto il bambini frugale e insensibile alle lusinghe della vanità materiale, che ancora oggi i pendolari di Seattle vedono guidare da solo la prima automobile, spesso con un libro aperto sul volante, da leggere nello stop and go, nel traffico lumaca delle ore di punta. Le stesse foto ci illustrano come in fondo non sia neppure molto cambiato fisicamente, sempre lo stesso geek o nerd o dork, come lo chiamavano le ragazze, lo stesso secchione, lo stesso chiodo, lo stesso ciuffo di capelli che ancora gli cadono sulla fronte, gli occhi timidi, il sorriso di scusa e la voce, che lui ha prestato per accompagnare l'album dei ricordi, ancora un po' chioccia, come se mai fosse avvenuto per lui il cambio di timbro nel momento dello sviluppo. Un ricchissimo bambino, un adolescente con la faccia di quello condannato a fare tappezzeria e che si è vendicato tappezzando di se stesso il mondo intero. Ma che ora è pronto a pagarci e a darci da mangiare per volergli un po' di bene, sospettando che anche l'amore, come un software, alla fine si deve comperare perché il computer dei ricordi non si blocchi.

Commissione giovani del CGIE

Ambasciata d’Italia
3000 Whitehaven St., NW
Washington, D.C. 20008



SECONDA RIUNIONE-PAESE DELLA COMMISSIONE GIOVANI DEL CGIE
(WASHINGTON, D.C. - 28 GIUGNO 2008)


L’Ambasciata d’Italia a Washington ospiterà sabato 28 giugno 2008, dalle ore 10.00 alle ore 16.00, la seconda riunione-Paese della Commissione ad hoc per le tematiche giovanili del CGIE (Consiglio Generale degli Italiani all’Estero).

Questa seconda riunione (la prima si è svolta nel mese di aprile scorso a Filadelfia), sarà propedeutica alla Prima Conferenza Mondiale dei Giovani, promossa sempre dal CGIE, che dovrebbe aver luogo verso la fine del secondo semestre di quest’anno a Roma. Essa rappresenterà una sorta di “Stati Generali” sulla condizione, le prospettive e le aspettative dei milioni di giovani italiani e oriundi residenti all’estero.

Ogni Paese sarà rappresentato da alcuni giovani con il compito di riportare alle nostre massime istituzioni un sintetico quadro del complesso di valori e nuove aspirazioni espresse da quella che sempre più viene definita “nuova mobilità all’estero”.

La riunione preparatoria di Washington vedrà la partecipazione di circa 30 giovani provenienti dalle undici circoscrizioni consolari in cui è presente un nostro Ufficio consolare e un Comitato degli Italiani all’Estero (Comites). Saranno altresì presenti i cinque Consiglieri del CGIE eletti e residenti negli Stati Uniti e alcuni tra i Presidenti degli stessi Comites. Per l’Ambasciata, la riunione sarà coordinata dal responsabile della Cancelleria consolare,
Consigliere Marco Mancini.

Si' alle armi in casa

La Corte Suprema degli Stati Uniti ha annullato una norma del Distretto di Columbia (la Capitale degli Stati Uniti) emanata 32 anni fa che proibisce ai cittadini di Washington di tenere armi caricate in casa per autodifesa. Nel 2007 a Washington, nonostante questa legge, ci sono stati 147 omicidi collegati all'uso di armi da fuoco.
La decisione della Corte Suprema, presa con con una maggioranza di 5 a 4, avra' notevoli ripercussioni anche al di fuori di Washington: Chicago e San Francisco sono tra le citta' che hanno seguito l'esempio della Capitale nel cercare di arginare la diffusione delle armi da fuoco.
Estensore del rapporto per la maggioranza e' stato il giudice Antonino Scalia che in sostanza ha detto che il governo di Washington ha altri mezzi per arginare la diffusione delle armi. E comunque la Corte non poteva approvare una norma che in pratica avrebbe cancellato il Secondo Emendamento della Costituzione che dice: "A well regulated Militia, being necessary to the security of a free State, the right of the people to keep and bear Arms, shall not be infringed."
E l'equivoco sul quale si danno battaglia i difensori del porto d'armi indiscriminato e quelli che vorrebbero limitare la diffusione delle armi negli Stati Uniti e' se la Costituzione faccia riferimento solo a milizie armate o anche a individui.
Inutile dire che a fare salti di gioia e' la NRA (National Rifle Association) che riunisce i fabbricanti di armi tra i quali anche l'italiana Beretta.
A votare contro la legge di Washington sono stati i quattro giudici 'conservatori' piazzati dai presidenti repubblicani.

Mr. Berlusconi DEVE....

Non invidiamo il Presidente Berlusconi.
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La sua non deve essere una vita felice al di la' della ostentata e spumeggiante manifestazione quotidiana di energia.
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Mr. Berlusconi DEVE salvaguardare il proprio patrimonio. E fin'ora ci e' perfettamente riuscito. Il risultato conta nonostante le accuse di corruzione dei giudici, di conti aperti nei paradisi fiscali, di vicinanza alla manovalanza mafiosa.
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Berlusconi DEVE salvaguardare la propria immagine. Da qui i costanti lifting, anche se negli ultimi mesi si nota un calo nella tonicita' della faccia,
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DEVE in qualche modo rimediare alla calvizie che odia. Ed ecco il trapianto di capelli, l'uso del 'tappo' per scurire il cuoio capelluto.
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DEVE stare attento alla propria salute perche' di interventi importanti ne ha gia' avuti diversi, a cominciare dalla prostata e da quello al cuore effettuato l'anno scorso a Cleveland, qui negli Stati Uniti (in Italia non avrebbe trovato la stessa capacita' professionale e assistenza? Mah.).
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DEVE continuare a mantenere alto il livello di adrenalina mediatica con decreti legge, che vadano incontro alle impazienti aspettative della maggioranza degli italiani. Cosi' come negli scorsi anni con le sue televisioni ha vellicato il basso ventre di generazioni di connazionali creando modelli di comportamento che sono risultati spesso in controtendenza con la decantata difesa della famiglia e dei migliori ideali della societa' italiana. Qui negli States le veline sculettanti pronte a tutto, le parolacce diffuse a palate, non fanno parte della programmazione delle TV generaliste. Se uno vuol vedere qualche canale particolare se lo deve pagare.
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DEVE continuare ad attaccare la magistratura perche' una condanna sarebbe per lui un macigno sulla strada programmata per raggiungere il Colle del Quirinale e non farsi superare in curva da quell'odiato Romano Prodi il cui ritiro dalla vita politica attiva rappresenta ormai per molti un attestato di serieta' che sta lievitando.
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Mr. Berlusconi DEVE dimostrare che sa fare cose, al di la' della messaggistica mediatica abilmente manipolata dal suo impero editoriale.
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DEVE dimostrare che, nonostante i 72 anni, riesce ad essere ancora un personaggio capace di attirare l'interesse di stuoli di giovani e splendide fanciulle costantemente in brodo di giuggiole al solo suo apparire. Perche' per molti italiani il Capo deve essere anche un grande amatore. Vedasi Mussolini. Altri coetanei per riuscire a tanto usano pericolosi cocktail di Viagra e cocaina. Non e' il caso di Mr. Berlusconi che al massimo rischia di sembrare patetico come un nonno che spoglia con lo sguardo le belle ragazze ai giardinetti. Certo che, se vera, questa energia sessuale e' eccezionale e contrasta con il noto detto napoletano che "O pesce no vuole pensieri'. E di pensieri il Nostro ne ha tanti.
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DEVE.
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Ma forse l'origine di tanta agitazione psicomotoria la si puo' trovare in un proverbio siciliano che dice: "Cummannari è megghiu ri futtiri." (Comandare è meglio di fottere).
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Ed allora ecco spiegato il fenomeno Berlusconi.

La Silicon Valley parla italiano


Italiano l'inventore del primo processore, Federico Faggin, italiani i co-fondatori della Logitech, Giacomo Marini e Pierluigi Zappacosta, così come Fabio Righi, CEO di DigitalPersona (leader nei sistemi biometrici basati su impronte digitali) e Roberto Crea, tra i primi direttori del colosso mondiale delle biotecnologie Genentech. Italiani Luigi Cavalli Sforza, genetista di fama mondiale alla Stanford University e Alberto Sangiovanni-Vincentelli, professore di ingegneria elettronica alla University of California di Berkeley.
Con un numero di imprenditori, docenti, scienziati e ricercatori stimato intorno alle mille unità, l'Italia è protagonista del felice connubio tra impresa, università e venture capital che costituisce il successo dell'area tecnologica più innovativa del mondo.
Non solo celebrazione di un motivo di orgoglio poco conosciuto, ma potenzialità di scambi a due vie è quanto emerso da un incontro dei migliori cervelli italiani della Silicon Valley e l'Ambasciatore negli USA, Gianni Castellaneta, in visita a San Francisco accompagnato dal nuovo Console Generale Fabrizio Marcelli.
Dal confronto tra le esperienze dei primi "pionieri" tecnologici italiani dell'Alta California e gli stimoli delle più nuove generazioni, rappresentate ad esempio da Fabrizio Capobianco, CEO di Funambol (soluzioni open source per la messaggistica tramite cellulare), sono inoltre scaturite interessanti prospettive di nuovi modelli d'impresa in grado di contribuire a migliorare le dinamiche del settore tecnologico italiano. Ad esempio, con società che abbiano sede strategica a Silicon Valley, dove è più facile attrarre capitali, e unità di sviluppo in Italia, dove sono presenti risorse umane di altissima qualificazione.
Flessibilità, apertura al mercato globale e investimento in ricerca e sviluppo i fattori alla base del modello di cultura italiana di impresa high-tech.
Di questo modello l'Ambasciatore Castellaneta ha riconosciuto, a nome delle istituzioni italiane, l'apporto fondamentale per il raggiungimento degli attuali livelli di eccellenza dei rapporti bilaterali, testimoniati peraltro proprio nel settore delle alte tecnologie dai più recenti successi negli Stati Uniti costituiti dalle acquisizioni di Finmeccanica (DRS, per un valore di 5,2 miliardi di dollari) e di STM Microelectronics (Genesis Microchip, 336 milioni di dollari).
Rispondendo infine ad alcune domande dei presenti circa le aspettative sul nuovo Governo italiano presieduto da Silvio Berlusconi, Castellaneta ha sottolineato le linee-guida già tracciate dalla Presidenza del Consiglio e dai dicasteri competenti per i prossimi cinque anni in materia di sviluppo e finanziamento della ricerca, di razionalizzazione e miglioramento del sistema universitario italiano, di facilitazione degli investimenti stranieri in Italia e di scambi nel settore delle alte tecnologie.

Il Portavoce
Ministro Luca Ferrari

Il costo del carburante sta 'devastando' le compagnie aeree


Secondo un rapporto della Business Travel Coalition molte linee aeree avranno un collasso economico entro l'anno a causa del costo crescente del carburante, con una cancellazione di 200-300mila voli al giorno ed una perdita immediata di 75mila posti di lavoro.
Da anni le maggiori compagnie entrano ed escono dalla amministrazione controllata che negli Stati Uniti viene chiamata 'bancrupcy'. Ma la situazione si aggravera' per queste aziende a causa della crisi dei pirncipali istituti di finanziamento che non potranno far fronte alle richieste di credito delle compagnie.
Delta, United, American Airlines stanno riducendo la propria capacita' operativa eliminando voli e sedili dagli aerei. Ed hanno iniziato da mesi massicci alleggerimenti di personale, piloti compresi.
Ma gia' alcune tra le piccole aerolinee hanno chiuso i battenti e mandato a casa i dipendenti.
La crisi del volo civile negli Stati Uniti avra' immediate ripercussioni su molti settori della vita nazionale, dal cibo, alla posta, dai pezzi di ricambio delle automobili, al turismo.
Alcuni analisti sostengono che le previsioni fosche di questo rapporto non sono immediate in quanto le principali aziende hanno abbastanza liquidita' per affrontare tutto il 2009. Dopo di che il diluvio.

Blue, bad skyes

United To Cut 950 Pilots As Airline Grounds Jets
ReportingDana Kozlov CHICAGO (CBS) ―
United Airlines announced Monday that its laying off 950 pilots, the second round of job cuts announced by the struggling airline in less than a week. CBS 2's Dana Kozlov has the story on what this means for pilots, travelers and the industry as a whole. A United spokesperson said the cuts will take place over the next 18 months. It's a result of a sweeping cost-cutting measure which has United grounding 100 flights by the fall. Aviation experts said this could be indicative of what other airlines may be forced to do, too, as the industry fights to stay in the black. The skies aren't looking so friendly anymore to Chicago-based United Airlines and its employees. Executives were getting ready to furlough about twelve percent of its pilots, about 950 total, in the airline's latest cost-cutting move. In a statement, United blamed record fuel prices for the cuts. Aviation experts, like DePaul University's Joe Schweiterman, said it was expected. But even so, "anytime you talk about 950 jobs, that's a big shock," Schweiterman said. The pilot cuts are in addition to about 1,600 salaried and managerial layoffs announced by United just last week. An airline spokesperson said the first round of pilots would be furloughed next month, with cuts continuing into 2009. Pilot association spokesperson Dave Kelly said it's hitting his members hard. "For this to happen, it's very disheartening. It's very discouraging and very upsetting for not only them but for their families." Experts said the airlines' struggle to stay viable could likely result in even higher fares and many believe this is only the beginning. "What happens at united .. .ripple through the transportation system," Schweiterman said. It's been a bumpy ride for united since the 9/11 terrorist attacks. The airline just came out of bankruptcy, during which more than 2,000 pilots were furloughed. Most were brought back only to face another round of cuts. The union said it's talking with United, though, to try and mitigate these furloughs.

Gli e' tornato il melanoma?

Il senatore McCain, candidato repubblicano alle presidenziali, e' entrato nel mirino della stampa. Una sua foto, scattata nei giorni scorsi, mostra il senatore con un cerotto sulla testa semipelata. Subito si e' gridato al: "Gli e' tornato il cancro del quale e' stato operato alla mascella sinistra nel 2000". La sua addetta stampa si e' lanciata in una raffica di comunicati stampa e assicurazioni radio e TV dicendo, invece, che il senatore McCain si e' fatto male battendo la testa mentre saliva in un'auto durante una recente visita in Canada. Di seguito un articolo che descrive nei dettagli la storia.
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From The Times
April 5, 2007
Cancer fears cap bad week for McCain as he looks for old magic
Tom Baldwin in Washington

The problems afflicting John McCain’s presidential campaign were symbolised yesterday by a picture of him with a worrying “nickel-sized” dark spot on his forehead.
An aide swiftly dismissed the photograph on the popular Drudge Report website as “a minor blemish”. The implication, however, was that it may be evidence of something more serious, possibly a return of the skin cancer for which he had surgery in 2000.
There are similar questions about other troubles the Republican Senator has encountered in the past week: are these merely surface blemishes — or do they go deeper? There is already speculation — hotly denied — that his campaign is planning a relaunch next week.
On Monday his campaign published figures showing that he had raised $12.5 million (£6.2 million) in the first quarter of this year, placing him third — behind Mitt Romney and Rudy Giuliani — in the Republican “money primary”.
On the same day Mr McCain was in Baghdad where he toured a local market and said that his ability to walk freely through the city showed that “things are better and there are encouraging signs”.
Traders from that same market later contradicted his account, saying that they had told the delegation about the mortal danger they faced. The security surrounding Mr McCain’s visit — where he was protected by helicopters, armed guards, snipers and a bullet-proof vest — was, they said, “abnormal”.
On Tuesday there were claims that he had considered defecting from the Republicans in 2001 and that aides had later approached John Kerry, the Democratic presidential candidate in 2004, to suggest he could join the ticket as the vice-presidential nominee.
Mr McCain’s campaign expressed confidence yesterday that it had successfully rebutted the allegations with a detailed account which, “at worst”, suggests that his adviser John Weaver had “got ahead of himself in examining options” and that the Senator had done nothing to encourage him.
The claims were disseminated widely and discussed on right-wing websites. Many Republican activists have never trusted Mr McCain. Indeed, some are relishing the plight of a man who joined forces with the ultra-liberal Democratic Senator Russ Feingold to pioneer campaign finance reforms and is now struggling to raise money himself.
A source close to Mr McCain conceded yesterday that the funding shortfall “had left us with some egg on our face” but said that steps were already being taken to address the problem.
“We thought we would not have to do events and move John around the country — that the money would just come to us. But Republican donors have been conditioned not to sign cheques until they have seen the candidate in their town and effectively asked personally by him to give money,” said the source.
The campaign rejects suggestions that Mr McCain is being forced to “relaunch” his faltering candidacy. It confirmed, however, that he would be delivering a major speech next week on Iraq, followed by two more on the economy and his domestic policy agenda, before announcing his run for the White House formally with a tour through the early primary states and finishing at his base in Arizona at the end of the month.
Opinion polls consistently show Mr McCain in second place behind Mr Giuliani in the race for the 2008 Republican nomination. His popularity appears to have diminished among moderates and independents as he seeks to impose himself as the “establishment candidate” on a party that remains suspicious of him.
A key aide said yesterday that the Senator was now kicking off his political rust and beginning to recreate the excitement of his maverick “straight-talk” campaign in 2000. “If by September, things have continued to go the wrong way, then yes, people might say the first signs of malaise were back in March.
“My view is that this is not a long-term problem, there are going to be a whole lot more ups and downs along the way but John has good staff and good operations in the field. He should be okay.”

Tutti a casa!

E quella sarebbe la squadra campione del mondo?
Per favore non scherziamo.
Tutti a casa a godersi i soldi che comunque hanno guadagnato.

Mr. Bush: guida oppure lascia


dal New York Times


June 22, 2008
Op-Ed Columnist
Mr. Bush, Lead or Leave
By
THOMAS L. FRIEDMAN
Two years ago, President Bush declared that America was “addicted to oil,” and, by gosh, he was going to do something about it. Well, now he has. Now we have the new Bush energy plan: “Get more addicted to oil.”
Actually, it’s more sophisticated than that: Get Saudi Arabia, our chief oil pusher, to up our dosage for a little while and bring down the oil price just enough so the renewable energy alternatives can’t totally take off. Then try to strong arm Congress into lifting the ban on drilling offshore and in the Arctic National Wildlife Refuge.
It’s as if our addict-in-chief is saying to us: “C’mon guys, you know you want a little more of the good stuff. One more hit, baby. Just one more toke on the ole oil pipe. I promise, next year, we’ll all go straight. I’ll even put a wind turbine on my presidential library. But for now, give me one more pop from that drill, please, baby. Just one more transfusion of that sweet offshore crude.”
It is hard for me to find the words to express what a massive, fraudulent, pathetic excuse for an energy policy this is. But it gets better. The president actually had the gall to set a deadline for this drug deal:
“I know the Democratic leaders have opposed some of these policies in the past,” Mr. Bush said. “Now that their opposition has helped drive gas prices to record levels, I ask them to reconsider their positions. If Congressional leaders leave for the Fourth of July recess without taking action, they will need to explain why $4-a-gallon gasoline is not enough incentive for them to act.”
This from a president who for six years resisted any pressure on Detroit to seriously improve mileage standards on its gas guzzlers; this from a president who’s done nothing to encourage conservation; this from a president who has so neutered the Environmental Protection Agency that the head of the E.P.A. today seems to be in a witness-protection program. I bet there aren’t 12 readers of this newspaper who could tell you his name or identify him in a police lineup.
But, most of all, this deadline is from a president who hasn’t lifted a finger to broker passage of legislation that has been stuck in Congress for a year, which could actually impact America’s energy profile right now — unlike offshore oil that would take years to flow — and create good tech jobs to boot.
That bill is H.R. 6049 — “The Renewable Energy and Job Creation Act of 2008,” which extends for another eight years the investment tax credit for installing solar energy and extends for one year the production tax credit for producing wind power and for three years the credits for geothermal, wave energy and other renewables.
These critical tax credits for renewables are set to expire at the end of this fiscal year and, if they do, it will mean thousands of jobs lost and billions of dollars of investments not made. “Already clean energy projects in the U.S. are being put on hold,” said Rhone Resch, president of the Solar Energy Industries Association.
People forget, wind and solar power are here, they work, they can go on your roof tomorrow. What they need now is a big U.S. market where lots of manufacturers have an incentive to install solar panels and wind turbines — because the more they do, the more these technologies would move down the learning curve, become cheaper and be able to compete directly with coal, oil and nuclear, without subsidies.
That seems to be exactly what the Republican Party is trying to block, since the Senate Republicans — sorry to say, with the help of John McCain — have now managed to defeat the renewal of these tax credits six different times.
Of course, we’re going to need oil for years to come. That being the case, I’d prefer — for geopolitical reasons — that we get as much as possible from domestic wells. But our future is not in oil, and a real president wouldn’t be hectoring Congress about offshore drilling today. He’d be telling the country a much larger truth:
“Oil is poisoning our climate and our geopolitics, and here is how we’re going to break our addiction: We’re going to set a floor price of $4.50 a gallon for gasoline and $100 a barrel for oil. And that floor price is going to trigger massive investments in renewable energy — particularly wind, solar panels and solar thermal. And we’re also going to go on a crash program to dramatically increase energy efficiency, to drive conservation to a whole new level and to build more nuclear power. And I want every Democrat and every Republican to join me in this endeavor.”
That’s what a real president would do. He’d give us a big strategic plan to end our addiction to oil and build a bipartisan coalition to deliver it. He certainly wouldn’t be using his last days in office to threaten Congressional Democrats that if they don’t approve offshore drilling by the Fourth of July recess, they will be blamed for $4-a-gallon gas. That is so lame. That is an energy policy so unworthy of our Independence Day.

Aerei cisterna europei, bye, bye.....

Il GAO (Government Accountability Office) ha bocciato nei giorni scorsi il contratto firmato tra la Air Force e il Northrop Grumman Corp, Led Team per la fornitura di 179 tanker jets (aerei cisterna) per un ammontare di 40 miliardi di dollari. La preferenza accordata alla cordata guidata dalla Northrop si basava sul fatto che l'aereo proposto era lo Airbus 330 di maggiori capacita' rispetto al concorrente Boeing 767. Insieme alla Northrop nel gruppo europeo spicca EADS (European Aeronautic Defence & Space Co) e l'italiana Finmeccanica che a Washington ha una megadirezione ed ha acquistato recentemente una importante azienda americana.

La notizia e' stata data in prima pagina dal Wall Street Journal che ha sottolineato come questo parere negativo di formale carattere amministrativo sia in effetti influenzato dalla campagna per la elezione del nuovo presidente degli Stati Uniti.

Boeing ha trovato molti sostenitori della sua posizione di "buy America" nei due schieramenti politici.

Northrop ha 60 giorni di tempo per appellare la decisione del GAO e stuoli di avvocati sono in movimento per contrastare la decisione di questo importante organismo della amministrazione americana.

La previsione e' che il Pentagono sara' costretto a riaprire la gara. Il che mettera' in grande dfificolta' ogni ulteriore gara internazionale che le forze armate americane volessero aprire per la fornitura di attrezzature e servizi.

I giornali italiani hanno in pratica ignorato la notizia che rappresenta una pedata negli stinchi all'attuale governo presieduto dal premier Berlusconi che solo pochi giorni fa ha incontrato in un atmosfera gioioso-festante George W. Bush nel suo ultimo viaggio quale presidente in visita alle capitali europee.

Le foto distribuite dell'incontro mostrano il premier italiano che fa saggiare al perplesso ospite americano la consistenza dei suoi bicipiti. Ma questa ennesima sceneggiata non ha evitato al Cavaliere che l'auspicato ingresso dell'Italia nel gruppo dei 5+1 fosse in pratica rifiutato con energia da Angela Merkel.

Ed a questo insuccesso si va aggiungendo ora la probabile cancellazione della gara per la fornitura della flotta degli aerei cisterna, alla quale aveva attivamente dato il suo appoggio costruttivo anche l'ambasciatore italiano a Washington.

Si fa rilevare che il giudizio del GAO si basa su effettive inconsistenze formali del contratto. Ed a questo punto ci si chiede per quale ragione AirForce non abbia ancora buttato fuori a calci nel sedere quei responsabili della catena amministrativa sino ai massimi livelli che hanno consentito con la loro approssimazione contabile di creare le premesse per un formidabile scontro politico economico tra Stati Uniti e Europa.

Resta da dire che, al di la' delle affermazioni stentoree sul libero mercato e la globalita', gli americani non tralasciano occasione per serrare i ranghi di fronte all'assalto che il dollaro debole consente agli imprenditori stranieri interessati a comprare proprieta' immobiliari e a aggiudicarsi importanti forniture.


Anche Sarkosy sta masticando amaro e si parla negli ambienti francesi di ritorsioni pesanti che si abbatteranno sui prodotti americani esportati in Europa.

America con l'acqua alla gola...

Di questo disastro in Italia quasi non si e' parlato. I media sono presi dalle quotidiane polemiche di Berlusconi con la Magistratura. Eppure quando nel novembre del 1966 Firenze venne sconvolta da una alluvione di bibliche proporzioni i giovani americani si precipitarono nella capitale del Rinascimento cercando di portare il proprio aiuto. Ma il Midwest americano non ha opere d'arte da salvare. Ha solo immense distese di terreni coltivati a granturco e soya. E per gli italiani il disastro di questi giorni, i dodici morti, le centinaia di feriti, il danno tremendo per l'economia di questi stati e per tutta l'economia americana che gia' si sta avvitando nella recessione non merita attenzione piu' di tanto.
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(CNN) -- The flood damage to Iowa crops could reach $3 billion, according to the state's agriculture secretary.
"Right now, we have about 10 percent of our corn that has either been flooded out or not planted and about 20 percent of our (soy)beans," Bill Northey said Friday on "Iowa Press," a public television show.
"We're seeing some beans go back in the ground, and if we were to lose that, if we weren't able to replant, that would be $2.5 billion, $3 billion -- a significant amount of damage," he said.
He added that some of the remaining crops would likely have smaller yields.
Flooding in several Midwestern states has killed two dozen people and injured 148, according to the Federal Emergency Management Agency, and 35,000 to 40,000 people in several states have been displaced.
»
"I think some of this was absolutely uncontrollable," Northey said. "If you are ready for every potential event that could happen once out of every hundred years or 500 years, you're probably not going to be able to be in business and make it on a normal year. So, some of this is just flat-out unpredictable," he said.
In
Iowa, where several rivers jumped their banks about a week ago, water covered city blocks, ruined homes, and poured over acres of farmland. This week, residents are returning to homes and officials are assessing damage as the floodwater moves downstream to add to the Mississippi River's flow.
Despite the acres of flooded farmland in Iowa, "There certainly are folks out there with good crops," Northey said. "There's areas with good crops and within all areas there's folks with good crops and poor crops," he said.
Flooding of some of the food processing facilities in Iowa also has a "very significant" impact on Iowa's agriculture, Northey said.
"We're just starting to hear some of those things, just starting to figure out. Those change markets, and in many cases those losses, if they are by flooding, in some cases those are not covered by insurance," he said.
On Thursday, President Bush toured the
flood-ravaged state by air.
"Obviously, to the extent that we can help immediately we want to help, and then plan for recovery," the president said at Kirkwood Community College in Cedar Rapids, Iowa.
"You're exhausted, I understand that," he said. "The good news is the people in Iowa are tough-minded people. You'll come back better," he said.
Iowa Gov. Chet Culver, who toured the area with Bush, said, "We will rebuild this state and this city, and it will be even better and even stronger as a result."

La sinistra scopre solo adesso che l'Italia e' cambiata. In peggio. Grazie anche al suo contributo.

Da Repubblica
L'ANALISI
Il morso del Caimano
di CURZIO MALTESE

È un po' ingenuo, anzi molto, stupirsi che Berlusconi sia tornato Caimano. Se esiste una persona fedele a se stessa, oltre ogni umana tentazione di dubbio o di noia, questa è il Cavaliere. Era così già molto prima della discesa in politica, con la sua naturale carica eversiva, il paternalismo autoritario, l'amore per la scorciatoia demagogica e il disprezzo irridente per ogni contropotere democratico, a cominciare dalla magistratura e dal giornalismo indipendenti, l'insofferenza per le regole costituzionali, appresa alla scuola della P2. Il problema non è mai stato quanto e come possa cambiare Berlusconi, che non cambia mai. Piuttosto quanto e come è cambiata l'Italia, che in questi quindici anni è cambiata moltissimo. In parte grazie all'enorme potere mediatico del premier. Ogni volta che Berlusconi ha conquistato Palazzo Chigi ha provato a forzare l'assetto costituzionale e per prima cosa ha attaccato con violenza la magistratura. Lo ha fatto nel 1994 con il decreto Biondi, primo atto di governo; nel 2001, quando i decreti d'urgenza sulla giustizia furono presentati prima ancora di ricevere la fiducia; e oggi. Con una escalation di violenza nei toni e, ancor di più, nei contenuti dei provvedimenti. Il pacchetto giustizia di oggi è più eversivo della Cirami e del lodo Schifani, a sua volta più eversivi del "colpo di spugna" del '94. Ma, alla crescente forza delle torsioni imposte da Berlusconi agli assetti democratici, ha corrisposto una reazione dell'opinione pubblica sempre più debole. Nel '94 la rivolta contro la "salva-ladri" azzoppò da subito un governo destinato a durare pochi mesi. Nel 2001 i "girotondi" inaugurarono una stagione di movimenti, con milioni di persone nelle piazze, che si tradussero fin dal primo anno in una serie di pesanti sconfitte elettorali per la maggioranza di centrodestra, pure larghissima in Parlamento.


La terza volta, questa, in presenza di un tentativo ancora più clamoroso di far saltare i cardini della magistratura indipendente, la reazione è molto debole. L'opposizione, accantonate le illusioni di dialogo, annuncia una stagione di lotte, ma non ora, in autunno. La cosiddetta società civile sembra scomparsa dalla scena. I magistrati sono gli unici a ribellarsi con veemenza, ma sembrano isolati, almeno nei sondaggi. Quasi difendessero la propria corporazione e non i diritti e la libertà di tutti, così come l'hanno disegnata i padri della Costituzione. Ecco che la questione non è che cosa sia successo a Berlusconi (nulla), ma che cosa è successo al Paese. Siamo davvero diventati un "paese un po' bulgaro", come si è lasciato sfuggire il demiurgo pochi giorni fa? La risposta, purtroppo, è sì. In questo quarto di secolo che non ha cambiato Berlusconi, l'Italia è cambiata molto e in peggio, il tessuto civile e sociale si è logorato, il senso comune è stato modellato su pulsioni autoritarie. Molti discorsi che si sentono negli uffici, nei bar, sulle spiagge oggi, da tutti e su tutto, si tratti di immigrazione o di giustizia, di diritti civili come di religione, di Europa o di sindacati, nell'Italia del '94 sarebbero stati inimmaginabili. Il berlusconismo è partito dalla pancia di un Paese dove la democrazia non si è mai compiuta fino in fondo, per mille ragioni (ragioni di destra e di sinistra), ma ora ha invaso tutti gli organi della nazione ed è arrivato al cervello. La mutazione genetica della società italiana è evidente a chi ci guarda da fuori. Perfino negli aspetti superficiali, di pelle: non eravamo mai stati un popolo "antipatico", com'è oggi. Più seriamente, il ritorno di Berlusconi al potere e le sue prime e devastanti uscite hanno evocato i peggiori fantasmi sulla scena internazionale. Si tratta però di vedere se il "caso Italia" è tale anche per gli italiani. Se nell'opinione pubblica esistano ancora quei reagenti democratici che hanno impedito nel '94 e nel 2001 la deriva, più o meno morbida, verso un regime. I segnali sono contraddittori, la partita è aperta. Certo, in questi decenni la forza d'urto del populismo berlusconiano è andata crescendo, così come la presa su pezzi sempre più ampi di società. Non si tratta soltanto di potere delle televisioni o dell'editoria, ma di una vera e propria egemonia culturale. E sorprende che nell'opposizione, gli ex allievi di Gramsci, ancora oggi, a distanza di tanto tempo, non comprendano i meccanismi e la portata della strategia in atto. Altro che "l'onda lunga" di craxiana memoria. Anche loro, purtroppo, non cambiano mai. Si erano illusi (ancora!) di trasformare Berlusconi in uno statista, offrendogli un tavolo di trattative. S'illudono (ancora!) di poter resistere con la politica del "giù le mani" e con l'arroccarsi nelle regioni rosse, che sono già rosa pallido e rischiano prima o poi di finire grigie o nere. In attesa di tempi migliori. Non ci saranno tempi migliori per l'opposizione. Bisogna trovare qui e ora il coraggio di proposte forti e alternative al pensiero unico dominante, invenzioni in grado di suscitare dibattito e bucare così la plumbea egemonia "bulgara" dell'agenda governativa. Bisogna farsi venire qualche idea, anzi molte, una al giorno, per svegliare l'opinione pubblica democratica dal torpore ipnotico con cui segue gli scatti in avanti di Berlusconi. Lo stesso torpore ipnotico che coglie la preda davanti alle mosse del caimano. Che alla fine, attacca. (21 giugno 2008)

I giornali si leggono dai titoli

Berlusconi: "Pm sovversivi"E attacca Veltroni: un fallitoAnm: "Basta, faccia i nomi


Veltroni all'attacco del governo"Manifestazione in autunno"

La ricusazione del premier non ferma le udienze: la prossima fissata per il 7 luglio

Il processo a Berlusconi continua«Vogliono sovvertire l'esito del voto»
«Alcuni si infiltrano nella magistratura per attaccare la democrazia». L'Anm chiede un incontro a Napolitano

Veltroni: «In piazza in autunno»Il premier: «Ha fallito, deve ritirarsi»

Ue, scintille tra Barroso e il governo E sul trattato Bruxelles prende tempo

Errori nella prova d'inglese E la prof dà «4» al ministero

Tira aria di bombardamenti sull'Iran

George W. Bush non tralascia occasione per dire che non se la sente di escludere un’azione militare nei confronti di Teheran, bombardando i siti nucleari nei quali si continua a trattare uranio arricchito. Questo è l’unico modo per risollevare all’ultimo minuto della sua presidenza una esperienza disastrosa di governo come denunciano i sondaggi che vedono l’inquilino dela Casa Bianca al minimo di gradimento tra tutti presidenti che si sono succeduti. Ma siccome il Congresso non autorizzerà un’altra missione militare, mentre vanno avanti due guerre (Afghanistan e Iraq) che non si sa quando finiranno, allora la mano gliela potrebbe dare il governo israeliano del traballante Olmert. Come pubblicato dallo Herald Tribune International, gli israeliani hanno portato a termine una mega esercitazione aerea con cento F16 e F15 che hanno volato su una distanza di 900 miglia corrispondente a quella tra Israele e l’impianto nucleare di Natanz. Sono stati impiegati elicotteri per il salvataggio dei piloti i cui aerei dovessero essere abbattuti.

L'Italia del 'chissenefrega, purche'...'

Sondaggio sulla giustizia di Ipr marketing per Repubblica.itIl provvedimento convince nonostante "l'immunità" per il premier
Promosso lo stop ai processi anche se "salva" Berlusconi
di MATTEO TONELLI

Silvio Berlusconi ROMA - Pensano che la giustizia funzioni male. E se il prezzo da pagare deve essere una sorta di "immunità" giudiziaria per Silvio Berlusconi, sono disposti a pagarlo. Nel pieno dello scontro politico sul decreto "salva processi", gli intervistati del sondaggio di Ipr Marketing per Repubblica.it, hanno pochi dubbi. Preoccupati per l'aumento della criminalità, pessimisti sullo stato della giustizia, vedono con favore l'iniziativa del governo che ha
sospeso per un anno i processi non urgenti. Uno stop che ha scatenato l'ira dell'opposizione che ha visto dietro al provvedimento la volontà di congelare il processo Mills che vede imputato il presidente del Consiglio. Una tesi vista con favore anche nel 45% degli intervistati dalla Ipr, ma che va coniugata con il 55% di coloro che vedono con favore la corsia preferenziale per i procedimenti legati a gravi reati. In pratica, stando alle cifre, una giustizia più veloce varrebbe un provvedimento che l'opposizione taccia apertamente di incostituzionalità e che la magistratura contesta. Come funziona la giustizia? Il dato da cui partire è il giudizio sul funzionamento della macchina giudiziaria in Italia. Per il 59% degli intervistati è negativo. Solo il 35% mostra di avere fiducia. Cifre che, se scomposte all'interno degli schieramenti politici, fanno capire la diversa percezione del problema. Ben il 90% di coloro che si dicono elettori del governo pensa che la giustizia funzioni male. Ma, se si volge lo sguardo al Pd e all'Idv, la maggioranza degli intervistati (68%) pensa, invece, che le cose non siano così malmesse (contrario il 30%). Massicciamente pessimisti, invece, gli elettori dell'Udc (73%).


Sospensione processi. Votato oggi dal Senato, fortemente contestato dall'opposizione, il cosidetto decreto "salva processi" viene promosso dagli intervistati. Anzitutto quelli che hanno votato per la maggioranza (90%), ma anche un 26% di coloro che si ritrovano nelle posizioni del Pd e dell'Idv (contrari il 72%). Favorevoli anche gli elettori dell'Udc (69% contro 30%). Cifre queste che vanno incrociate con il questito sull'uso "principale" del provvedimento. Serve ad avere processi più veloci o a rinviare il procedimento in cui è coinvolto il premier? La situazione è di assoluta parità (45%). Scorporando il dato si vede che mentre Pd-Idv e Pdl-Lega e Mpa si schierano massiciamente su versanti contrapposti, l'Udc, invece, si spacca, vedendo prevalere con il 53% il fronte dei favorevoli alla tesi della velocizzazione dei processi. Esercito nelle città. Le divise agli angoli delle strade piacciono. Spaventato dall'allarme sicurezza, il 59% degli intervistati condivide la scelta del governo (contrario il 38%). Pensando, anche se di misura (50% contro 43%) che l'uso dei militari sarà utile per diminuire la criminalità. Governo e sicurezza. Cavallo di battaglia in campagna elettorale, tasto battuto a ripetizione nei primi mesi di governo, la sicurezza si conferma uno dei temi più sentiti. Non a caso le prime mosse dell'esecutivo l'hanno avuta come protagonista. Ebbene, per adesso, il sondaggio promuove Palazzo Chigi: il giudizio del 53% degli intervistati è favorevole (31% contrari). Da segnalare il plebiscito degli elettori dell'Udc (91%) e il significativo 48% di coloro che non si riconoscono nei partiti rappresentati in Parlamento. (19 giugno 2008)

Cossiga: Berlusconi sara' condannato e si dimettera'

(Adnkronos) - Non c’e’ "la possibilita’", ma "la quasi certezza" che il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sara’ condannato nell’ambito del procedimento sul caso Mills. Ne e’ convinto Francesco Cossiga, itervistato da ’Il Tempo’. "Certo -aggiunge l’ex capo dello Stato- Silvio e’ stato imprudente a ricusare la presidente della competente sezione del Tribunale penale! La ricusazione sara’ certamente rifiutata e la presidente gliela fara’ vedere?" "Per come io credo di conoscere Silvio Berlusconi e per necessita’ politica, Silvio Berlusconi rassegnera’ le dimissioni, poiche’ la ’presunzione di innocenza fino a condanna definitiva’, puo’ valere sul piano del diritto, ma non certo sul piano politico! E’ mai pensabile ad esempio che un capo dell’esecutivo condannato dai giudici del suo Paese per corruzione in atti giudiziari possa presiedere un G 8?" Tuttavia uno scenario del genere "non penso" che porti alle elezioni anticipate. "Ci pensera’ il ministro Maroni, detto ’il Pugnalatore’, a far cambiare fronte alla Lega come nel 1994! E non vorrei -conclude Cossiga- che per vendicarsi i deputati europei di Forza Italia votino per l’utilizzazione delle intercettazioni di Massimo D’Alema e quindi per la sua automatica incriminazione: sarebbe un favore troppo grande per il neo-giustizialista Walter Veltroni".

Il vero Berlusconi (visto dall'America)


Il lupo puo’ fare l’agnello per attirare la preda, ma rimane quel
predatore che vuole sempre vincere a tutti i costi!
E’ sconcertante come, a meno di due mesi dall’inizio del Berlusconi
quarter, tutte le priorita’ elencate, strombazzate, vendute alla gente
con un marketing mirato a dare l’immagine “dell’agnello” e del
“volemose bene con l’opposizione”, siano accantonate e/o toccate
marginalmente per dedicarsi al vero obiettivo per cui e’ sceso in
politica dal 1994: difendere i propri interessi!
E’ ancora piu’ sconcertante per gli italiani all’estero e specialmente
per quelli che vivono negli Stati Uniti, seguire queste vicende che
nemmeno la fantasia piu’ fervida degli sceneggiatori di Hollywood
avrebbero mai potuto creare.
Questo nuovo scontro con la Magistratura, ricusando il Giudice che ha
l’incarico di processarlo sarebbe, e’ impensabile per l’etica politica
e il rispetto delle regole in questo Paese che applica sempre (ed e’
uno dei suoi punti di forza) uno dei principi piu’ importanti della
democrazia per cui “nobody is above the law”, ed anzi chi e’ un uomo
pubblico deve rispettarla ancora di piu’ del cittadino comune!
Partendo storicamente dal Watergate, che dimostro’ drammaticamente al
mondo la solidita’ dell’impianto democratico americano, la condotta dei
politici eletti negli Stati Uniti, a livello di moralita’ individuale e
ancor piu’ per le loro responsabilita’ civili e penali e’ sempre
sistematicamente controllata dai media, perche’ l’uomo pubblico che si
macchia di colpe, e’ considerato un vero traditore della morale comune,
per l’esempio che questi signori sono tenuti a dare!
Non a caso nelle patrie galere americane ci sono in questo momento
diversi parlamentari che stanno scontando con la divisa arancione del
detenuto comune condanne definitive, mentre in quelle italiane………..
Sarei orgoglioso e felice da italiano all’estero se queste
considerazioni diffuse nelle nostre comunita’, che osservano
esterefatte le vicende politiche italiane, fossero conosciute nel Bel
Paese.
Massimo Seracini
UDC America Settentrionale e Centrale
San Diego, California

Sicilia, mafia e massoneria deviata


Gran Maestro Raffi preannuncia costituzione parte civile del Grande Oriente nel processo penale a tutela onorabilità dei veri Liberi Muratori
Roma, 18 giugno 2008. “Riguardo alla operazione giudiziaria della Dda di Palermo che ha condotto all’arresto di alcuni indagati per gravi delitti e, nello specifico, per aver tentato di rallentare provvedimenti penali a carico di mafiosi, il Grande Oriente d’Italia prende atto della riportata affiliazione delle persone coinvolte ad organizzazioni sedicenti massoniche che in nessun modo sono riconducibili alla Libera Muratoria Regolare di Palazzo Giustiniani”.
Lo ha dichiarato l’avvocato Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani.
“Non posso tuttavia che stigmatizzare – aggiunge - il malvezzo delle cronache di riferirsi alla massoneria in termini generici, così da indurre la pubblica opinione alla falsa credenza che esistano un vincolo ed un sistema unitario delle realtà massoniche o sedicenti tali. La superficialità con cui si cede alla tentazione di fare di ogni erba un fascio impedisce le necessarie distinzioni tra le identità e finisce per esporre alla gogna ed alla riprovazione, grazie alla cultura del sospetto, tutti coloro che, pur essendo onesti, rispettosi della legge e portatori di valori universali, vengono così ad essere accomunati da una sorta di marchio di fabbrica”.
“Respingo con sdegno e senza appello tali accostamenti e preannuncio che il Grande Oriente d’Italia, a tutela della onorabilità dei Liberi Muratori, si costituirà parte civile nel processo penale in questione”.


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Grande Oriente d'Italia
Via di San Pancrazio, 8 - 00152 Roma (IT)
Tel. +39 06 5899344-227 - Fax +39 06 5818096
Web Site:
www.grandeoriente.it

International Relations Conference in Rome

NIAF CHAIRMAN KENNETH CIONGOLI
TO MODERATE INTERNATIONAL RELATIONS CONFERENCE
IN ROME, ITALY


(WASHINGTON, D.C. – June 18, 2008) Dr. A. Kenneth Ciongoli, National Italian American Foundation (NIAF) chairman, and Ambassador Ronald P. Spogli, United States ambassador to Italy, will join Honorable Antonio Martino, former minister of defense, and Senator Marcello Pera, former president of the Italian Senate, at the Roman Roundtable International Relations Conference: United States - Italy Transatlantic Cooperation and Challenges.

The NIAF-sponsored conference will be held on Friday morning, June 20 from 10 a.m. to noon at Villa Taverna, the residence of the United States Ambassador to Italy, located at Viale Rossini, 3 in Rome, Italy. Participants will discuss the challenges faced by the United States and Italy and cooperation strategies for today’s world.

This year’s Roman Roundtable International Relations Conference is held in cooperation with the United States Embassy in Rome and the Fulbright Commission’s 60th Anniversary distinguished lecture series.

Conference participants will be available for interviews immediately following the roundtable.


Press Contacts:
Paola Terzoli (U.S. Embassy Rome)
terzolip@state.gov, (39)064674.2501
Elissa Ruffino (NIAF)
elissa@niaf.org, (202)939-3106

NIAF, an independent, non-partisan, non-sectarian, nonprofit foundation, offers this program in order to contribute to the public discourse on current topics of the day. NIAF does not necessarily endorse or oppose the positions and/or remarks of any of the program’s participants.

Vita sempre piu' dura per chi viaggia in aereo

Oggi American Airlines ha annunciato che per ogni bagaglio che verra' registrato al banco di accettazione verra' applicata , una tariffa di 15 dollari che si raddoppia nel caso di un biglietto di andata e e ritorno.
Anche le altre compagnie sono ormai sulla stessa lunghezza d'onda.
In America non vengono serviti pasti gratis ma solo dietro esborso di dieci dollari. Le cuffie per l'ascolto dei video o della radio sono fatte pagare.
Si modificano dunque anche i comportamenti dei viaggiatori. Solo qualche italiano in transito a New York o Washington continua a sorprendersi e a protestare per essere costretto a levarsi le scarpe e a porle in un vassoio di plastica per il controllo di sucurezza.
Quelli che viaggiano spesso hanno da tempo capito che e' inutile registrare i bagagli ed e' meglio viaggiare con un 'carry on' delle dimensioni ammesse dalla maggior parte delle compagnie mettendoci dentro il minimo indispensabile per un soggiorno, ad esempio, di una settimana. Il resto si compra in loco. Come il liquido per le lenti a contatto, la schiuma da barba, e le varie creme.
Resta il problema della scelta di valigie che consentano anche a persone di scarsa forza fisica di riuscire a caricare nella bagagliera della cabina dell'aereo il 'carry on' chiamato chissa' perche' 'trolley' in Italia.

Ed anche questa e' America.

Approvato in California il matrimonio tra omosessuali

Lunghe file composte da coppie di omosessuali hanno atteso per ore al sole l'apertura degli uffici comunali a Martinez nella California del nord alle 5:01 del pomeriggio del 16 giugno. Data storica per gli Stati Uniti perche' anche il piu' popoloso tra gli stati della federazione si e' unito al Massachussetts nell'approvazione delle unioni tra persone dello stesso sesso. Nella licenza matrimoniale al posto dei termini 'marito e moglie' e' stato inserito 'partner A e partner B'. I media americani hanno seguito con molto interesse questo evento. Altri otto stati americani stanno preparando analoghe misure amministrative e legali. Moltissime le coppie in la' con gli anni che hanno celebrato convivenze di molti anni e che finalmente vedono avverarsi un sogno che credevano impossibile. Commozione intensa dei diretti interessati, parenti e molti amici. Movimenti di conservatori hanno manifestato con cartelli di fronte ai vari uffici comunali e si preparano a chiedere una modifica costituzionale che stabilisca che il matrimonio e' possibile solo tra un uomo e una donna.

Interessa ai Massoni ed anche ai profani

The New York Times
This Land
From Would-Be Reformer, to Former Mason, to Plaintiff
By
DAN BARRY
WELLSBURG, W.Va.
On the first and third Monday of every month — except in summer months when only one Monday will do — in an old building on a downtown street wanting for bustle, the Ancient, Free and Accepted Masons of Wellsburg Lodge No. 2 meet. Members only, and only men.
Theirs is not to be confused with other fraternal organizations on other quiet streets. The Loyal Order of Moose Lodge No. 1564, say, whose ham loaf and D.J. nights and fish fry and karaoke nights might be of concern to the local rescue squad. No, the fun-loving Moose should never be confused with the secret-loving Masons.
For more than 20 years, among the most faithful Masons here in Wellsburg was Frank J. Haas: administrative law judge, active Presbyterian, Mensa member, single. He would come down the hill from his house, walk through the lodge’s doors and instantly become Past Master of Lodge No. 2, Past Grand Master of Masons of the State of
West Virginia, Brother Haas.
But at a Monday night meeting several months ago, Brother Haas was summoned to the center of the room in this, his mother lodge. In front of men he has known all his life, including his father, he was expelled; given the “Masonic Death Sentence.”
Mr. Haas has not returned — members only. But all those suddenly free Monday nights gave him time to ponder his growing reputation as a Masonic martyr. Now he has sued the least transparent and Most Worshipful Grand Lodge of West Virginia, seeking damages and, more important, reinstatement.
“Expelled Mason,” the large man says in soft voice. “Harsh sounding.”
Masonry’s adherence to closed-door ritual may intrigue conspiracy theorists. Its diminishing ranks and relevance may cause smiling feminists to say, Knock yourselves out, boys. And its taste for pompous honorifics and ornate regalia may conjure images of solemn men with arms interlocked: Laurel and Hardy meet Babbitt.
But Mr. Haas, 50, sees Masonry as a fraternity dedicated to “making good men better,” one in which the courtroom janitor has as much say as the judge. His great-grandfather was a Mason, his father is a Mason, and many relatives are Masons. It was his destiny.
Demonstrating a deep knowledge of Masonic history and a facility for reciting the archaic text used in allegorical plays and other secret ceremonies, Mr. Hass rose to become head — or Worshipful Master — of his local lodge and then, in October 2005, Grand Master of the state lodge.
During his one-year term, Grand Master Haas visited dozens of lodges in the state, where he says some of the 24,000 members often complained about West Virginia’s failure to shed practices that other state lodges had long since done away with, practices that fell between the dumb and the downright discriminatory.
For example, the laws of West Virginia Masonry still maintain that “one who has lost a foot, a right hand or a right thumb back of the first joint is ineligible for Masonry.” No matter if you lost said body part in Guadalcanal or Falluja; secret handshakes and embraces must be just so.
Another example: West Virginia lodges cannot support outside charities. The Moose might help raise money for the local volunteer fire department, but the Masons cannot support such “profanes,” that is, those who are not Masons.
“It’s hard to explain” to other members of the community, Mr. Haas acknowledges.
Then there was the matter of race. The Ancient, Free and Accepted lodges in West Virginia not only have no black members, they maintain no contact with the state’s separate and predominantly black Masonic fraternities, called Prince Hall lodges. “It’s not just nonrecognition,” Mr. Haas says with frustration. “It’s hostility.”
In October 2006, at the annual statewide meeting of the Grand Lodge in Wheeling, when his tenure was about to end, Mr. Haas presented a bloc of amendments designed to modify rules that no longer made sense (if they ever did). For instance, since lodges in other states had black members, he proposed the radical idea that “qualified visiting brethren may not be excluded from attendance if race is a factor.”
The changes, called the Wheeling reforms, overcame significant resistance and were passed by a close vote. Mr. Haas then handed his gavel to a successor, who promptly set aside the reforms on procedural grounds.
Gradually, though always with what he says was respect for Masonry, Mr. Haas spoke out for the need for change. Racism, he says, still lingers in the requirement that local Masonic leaders must “maintain peace and harmony” in their lodges. Code, he says.
The inner struggles occupied many a West Virginia Mason and led to the creation of a Web site called Masonic Crusade, in which “brethren” anonymously but candidly vented their feelings. So candidly, in fact, that Mr. Haas’s successor as Grand Master sent a warning to the site promising expulsion to participants.
Then, in November, the current Grand Master, Charlie Montgomery, visited the Wellsburg lodge for an oyster party in which the Grand Master of Ohio was also in attendance. Having two Grand Masters at one event is a big deal, Masonically speaking.
After the mass consumption of mollusks, a Mason from Sistersville pointedly asked Mr. Montgomery during the formal meeting why, among other things, the Wheeling reforms had never resurfaced for discussion and a vote. Mr. Haas says Mr. Montgomery, who did not return calls seeking comment, told the man to sit down.
Then Mr. Haas was invited to speak, in deference to his status as a Past Grand Master. He praised his outspoken colleague and then said something about the dream living on.
Two weeks later, Mr. Haas says, Grand Master Montgomery called to say he would be in Wellsburg for Monday’s meeting and asked if Mr. Haas would be there. But of course, Mr. Haas answered, thinking the Grand Master wanted to thank the lodge for its oyster feast. Not quite.
Mr. Montgomery, who arrived with a posse of Masonic brass, did thank the lodge for the oysters. But soon he summoned Mr. Haas and his outspoken colleague to what is known as the altar. The colleague was expelled first and promptly left the room.
Now it was Mr. Haas’s turn. There he stood, wearing a business suit and the apron with the purple border and gold fringe that signified his status as a Past Grand Master. There, in the lodge he had belonged to for more than 20 years, in front of his father, in front of his brothers.
There, silent and mortified, while another grown man read an edict asserting that he had supported an illegal Web site; had sought to subvert the principles of the lodge by seeking the repeal of “our laws”; had been insubordinate toward the Grand Lodge and its Grand Master; and this: had “demonstrated conduct unbecoming a Mason.”
Another man might have said enough with this grand high exalted mystic boobery, but not Brother Haas. He has sued the Grand Lodge because he says he was denied due process. Because he wants to bring about change. Because he wants to belong again.