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L'America: tra il dire e il fare.


 Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

Quando sono arrivato in America, mi è sembrato di trovarmi in un altro pianeta. Tutto diverso: i soldi, gli assegni bancari, i moduli, i gradi F invece che C, le unità di misura: pounds, oz, miles, feet, le settimane che cominciano dalla domenica, le date che si scrivono partendo dal mese, seguito dal giorno. Tutto standardizzato: le farmacie, i grandi magazzini, le catene di ristoranti. Tutto valutato in moneta: il ponte da $35 milioni, il palazzo da $320 milioni. Tutto deve essere fatto in fretta: fast, fast, fast. Quando devo firmare una ricevuta con il mio nome e cognome così lunghi, tutti cominciano a battere le dita sul tavolo. Al ristorante mentre noi mangiamo lentamente, all’europea, i tavoli accanto al nostro si ricambiano 4 volte. A NY, ai guardaroba dei teatri, se non dai rapidamente lo scontrino del cappotto perché l’hai dimenticato in tasca, tutti si spazientiscono, infatti, la consegna dei cappotti si svolge a una rapidità supersonica. Si lavora sempre: a Santo Stefano, a Pasquetta, a Ferragosto. Sempre, sempre, sempre, fast fast, fast. One, two, three…

Poi ho cominciato ad abituarmi e valutare i vantaggi. Se hai bisogno di uno stagnino o di un elettricista, questi arrivano subito. Qui in Florida, un guasto all’apparecchio dell’aria condizionata è un grosso problema. Ma qualcuno arriva in giornata per ripararlo.  Negli uffici pubblici, quando arrivi ti danno un numero, ti siedi comodamente e aspetti che ti chiamino.  Arrivato in America, per poter avere la green card, sono stato costretto a sposare Evelyne. Quando sono andato a prendere la licenza di matrimonio, una negretta mi ha detto di alzare la mano  e di giurare che non c’erano impedimenti. Quindi, grande fiducia al cittadino, invece di richiedere un sacco di documenti. Si evitano così le lungaggini burocratiche. Ma se si accorgono che hai giurato il falso, allora sono dolori.  

Se qualcuno di sospetto circola nei paraggi, chiamo la polizia e questa arriva immediatamente. Quando sentivo arrivare l’arresto cardiaco, ho chiamato il 911. I pompieri sono arrivati subito e mi hanno salvato la vita.

Due volte alla settimana passa il camion a prendere la spazzatura. Prendono tutto: anche se metti all’angolo un pianoforte a coda. Nessuno, a Natale e a Pasqua viene a chiederti soldi.

So quanto costano le macchine della polizia, perché le offerte delle varie case sono pubbliche. Tutta l’attività pubblica è trasparente. Così conosco dove vanno i soldi delle mie tasse. Per i funzionari pubblici è più difficile rubare.

Per visite mediche, test e operazioni non c’è mai lista di attesa, One, two, three. Anche per quelli che non possono pagarseli e vengono assistiti con Medicaid.

Non si vedono mai cortei circolare per le strade con striscioni e bandiere rosse. Rarissimamente ci sono scioperi.

Gli automobilisti sono molto più corretti che da noi. Ai crocevia senza semafori passa la macchina che è arrivata prima, poi la seconda, poi la terza ecc, così non si formano mai ingorghi.

Nella zona in cui abito circolano molti animali. Questi sono rispettati e protetti.Tutte le macchine si fermano per lasciar passare l’anitra con gli anatroccoli. Nessuno pensa mai di cucinarsene una all’orange.

Anche nei ristoranti più chic, quello che non mangi o bevi, dal momento che l’hai pagato, te lo puoi portare a casa come “doggy bag”. In fondo è più giusto. All’inizio mi vergognavo da morire, ma ora realizzo che se bevo solo la metà di una buona bottiglia di vino, l’altra metà posso portarmela a casa, invece di perderla.

Tutti i marciapiedi hanno dei punti in cui possono passare gli handicappati con la sedia a rotelle. Allo stesso modo tutti i locali: negozi, ristoranti, chiese, cinema, teatri sono attrezzati per ricevere gli handicappati, che possono così andare ovunque.

Ora che sono vecchio, curvo e zoppo tutti mi aprono la porta. Se non c’è più posto a sedere in una sala d’aspetto, c’è sempre qualcuno che mi cede il suo posto.  Giorni fa, credendomi ancora nu giuvinotto, ho voluto salire in fretta su un marciapiede senza usare il passaggio per gli handicappati e così mi si è sfilato il sandalo. Subito una giovane signora l’ha preso e me lo ha infilato nel piede! La storia di Cenerentola alla rovescia, come tutto in America è alla rovescia. 

Ma molto spesso il rovescio della medaglia è meglio del dritto.

Dr. Rubinacci

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Questa descrizione super edulcorata dell'America di oggi si basa evidentemente su l'esperienza dello scrittore che, da quello che comprendiamo, vive inn una bolla felice nell'amata Florida. 

Dopo 30 anni vissuti prevalentemente nella capitale federale, Washington.dc, questa descrizione di un 'America perfetta popolata di persone costantemente pronte a dare il proprio aiuto ci lascia un po' perplessi. 

In realtà se tu non hai fatto i 15 anni di versamenti alla Social Security per poter utilizzare Medicare te la devi pagare e siccome questa assicurazione nazionale copre l'80% delle tue necessità assistenziali, ognuno è costretto ad acquistare un'assicurazione privata per coprire il mancante 20%. 

L'America vera è quella che vive sotto l'egida del "paga o crepa"*

Una delle ragioni per cui ho deciso di tornare in Italia dopo 30 anni di America è data dal fatto che non sono in grado di pagare 3800 dollari al mese per una medicina che in Italia è assicurata gratuitamente dal sistema sanitario nazionale.

Quanto alle relazioni sociali al termine della giornata di lavoro ognuno si ritira nella propria riserva indiana. i neri con i neri. gli asiatici divisi per nazionalità. Gli italiani con gli italiani.....

Almeno secondo la mia lunga esperienza a Washington da qualche anno è diventato più complesso è rischioso organizzare qualche cena, sperando in un civile confronto di idee tra persone che la pensano in maniera diversa.. Nonostante la buona volontà del padrone di casa dopo il terzo bicchiere di vino il democratico confronto di idee all'europea rischia di degenerare in una rissa.

Perché la convivenza sociale in larga parte degli Stati Uniti negli ultimi anni è diventata così radicalizzata da impedire un tranquillo confronto di opinioni e idee.

E gli accorati appelli alla sopravvivenza della democrazia si susseguono costantemente. Su tutti i media.

Sì, perché, gentile lettore, siamo arrivati al punto che sono molti a temere per la sopravvivenza della più antica democrazia operativa.

Oscar

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