Dicono che eravamo 215mila sul Mall a seguire "Restore Sanity", la manifestazione voluta dai due comici Jon Stewart e Stephen Colbert per opporsi al dilagante provincialismo politico della destra americana tutta schierata a raccogliere un grande successo il 2 novembre.
Stime dicono che altri 100mila erano ammassati nelle strade laterali del Mall perche' non si trovava da parcheggiare, oppure ereano arrivati in ritardo dalla Virginia a causa dell'intasamento della metropolitana.
Comunque se si pensa che la tanto strombazzata manifestazione della iperdestra dell'agosto scorso, guidata da un forsennato Glenn Beck e con la partecipazione della Sara Palin, aveva totalizzato non piu' di 87mila persone venute da tutta l'America, il risultato dell'iniziativa dei due comici di "Comedy Central" ha dell'incredibile. Soprattutto se si tiene conto che il giorno prima era scoppiata la bomba mediatica delle bombe spedite dai terroristi di Al Queda in varie parti d'America e sulle quali lo stesso presidente Obama ha espresso il suo preoccupato commento.
300mila e piu' persone che hanno voluto dimostrare con la loro presenza che le balle mediatiche, infiorettate dalla destra americana con centinaia di videoclip negative contro i candidati democratici hanno superato il limite della sopportazione di quei cittadini che riescono ancora a ragionare con la loro testa e a non farsi massificare.
Tra l'altro una inchiesta ha dimostrato che dietro i cosiddetti movimenti spontanei come i Tea Parties che inneggiano ad una falso patriotismo e definiscono nei loro cartelli il presidente Obama come un musulmano, un Hitler colorato, un comunista, vi sono interessi di alcune grandi famiglie industriali che vogliono ribaltare a proprio favore l'equilibrio politico. Soldi che vanno a centri di ricerca che tirano fuori inchieste fasulle, a media, a agenzie che promuovono la diffusione di messaggi video ripetuti dalle TV locali decine di volte al giorno senza contradittorio.
"Restore Sanity" si e' concluso con un serio appello di Jon Stewart che ha chiesto ai presenti ed a tutti quelli collegati 'live' di muoversi al di la' delle strettoie della propaganda politica, perche' alla fine dei conti a pagare sara' sempre il cittadino medio che tira la carretta. Ed anche se in fondo al tunnel si intravvede la luce, non e' detto che ci si possa trovare in paradiso ma forse ...nel New Jersey. Per far capire che il cammino per ridare un primato all'America e' lungo e difficile.
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