News and comments from the Capital of the United States (and other places in the World) in English and Italian. Video, pictures, Music (pop and classic). Premio internazionale "Amerigo".
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La morale della favola
Berlusconi visto da Alessandro Stille, professore alla Columbia University di New York
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La carriera politica di Silvio Berlusconi assomiglia sempre di più a una favola. Una favola in cui i vizi e gli errori del protagonista vengono portati alle loro estreme conseguenze fornendo una morale molto chiara. In questo caso la morale potrebbe essere il famoso assioma del pensatore politico inglese Lord Acton che diceva che il potere assoluto corrompe assolutamente. Oppure si potrebbe pensare alla favola gotica di Oscar Wilde “il Ritratto di Dorian Grey” in cui le nefandezze del protagonista rimangono nascoste, mantenendone il viso virile e pimpante mentre in realtà il suo ritratto si imbruttisce e si invecchia giorno per giorno. Alla fine dei due rimane solo il ritratto di un uomo in rovina, distrutto dai suoi peccati. In realtà le brutture luride che vengono raccontate dalle partecipanti dei bunga bunga del Presidente del Consiglio sono la conseguenza logica del Berlusconismo: il concentramento senza precedenti di potere nelle mani di un uomo solo. Nelle varie fasi del Berlusconismo questo ha assunto diverse forme. Prima di tutto l’uso del potere per fini puramente personali: il decreto ‘salva ladri’ per fermare le indagini su suo fratello e l’azienda di famiglia. Poi la confusione totale di privato e pubblico: il mandare in Parlamento decine di dirigenti, giornalisti, avvocati, fiscalisti di sua dipendenza (e soprattutto se imputati)a rappresentare il popolo italiano. E l’essere sopra la legge: la depenalizzazione di reati di cui è stato accusato, i centinaia di tentativi di sottrarsi ai processi con cavilli e leggi cucite su misura. Per poi passare alla fase ultima dal 2008 in poi, la fase da sultano: l’elezione in Parlamento di diverse giovani donne di scarsa preparazione ma con rapporti personali ravvicinati con il sultano, le veline candidate, almeno prima di essere ritirate, al Parlamento Europeo. In seguito la degenerazione ulteriore del sultanato dopo la rottura con la moglie Veronica Lario, la quale ha definito suo marito un uomo malato. Berlusconi come sfida ha raddoppiato la sua strafottenza nei
confronti dell’opinione pubblica e degli obblighi di decoro del suo incarico, continuando i festini con prostitute, cubiste e ragazze dal sottobosco notturno, fornite dall’imprenditore Gianpiero Tarantini, avido di appalti governativi. Infine la distruzione autolesionista della propria maggioranza per imporre una legge sulle intercettazioni telefoniche che avrebbe paralizzato migliaia di inchieste per di evitare imbarazzi ulteriori del sultano. Dal punto di vista psicologico viene fuori un ritratto davvero curioso: un uomo che ha tutto ma non è mai soddisfatto, che sembra divorato da insicurezza spaventosa e ridotto a creare un teatrino fatto per dare l’illusione di onnipotenza. I festini seguono un copione a quanto pare poco variato: 20 donne per un uomo solo, con l’aggiunta di uno o due eunuchi che aiutono a gestire l’harem, che sarebbero o Gianpiero Tarantini o Emilio Fede o Lele Mora. Come aveva descritto con documenti filmati e registrazioni in mano Patrizia d’Addario: “Facendo la escort pensavo di aver visto un bel po’ di cose, ma questo mi mancava: venti donne per un unico uomo. Le cosiddette ammucchiate, o orge, come preferite, prevedono più o meno lo stesso numero di donne o di uomini, altrimenti è difficile distribuire piacere. Qui gli altri uomini non hanno voce in capitolo, c’è un solo maschio con diritto di coppola, il premier”. Probabilmente nonostante i compensi lauti dati alle varie ragazze Berlusconi si auto convince che non sono lì perché vengono pagate, ma per via del suo fascino virile. Berlusconi cerca di non notare che ridono di lui, oppure che rimangono schifate dallo spettacolo lurido e patetico di un uomo di 75 anni con capelli finti, faccia tirata e coperto di trucco che ha bisogno di essere lusingato, eccitato ed accarezzato da venti ragazze allo stesso tempo per sentirsi uomo. È difficile pensare a qualcosa di più patetico della scena captata dalla d’Addario, non smentita e quindi smentibile, in cui Berlusconi, si vanta davanti alla prostituta delle sue grandezze dopo la loro notte d’amore, parlando dei tanti summit internazionali che ha presieduto, dicendo “io sono IN-SU-PER-ABILE!”. Tutto questo è concepibile solo in un mondo dove l’io dell’uomo più potente del paese non ha alcun freno: strafottente della legge e delle inchieste giudiziarie, continua con le sue stravaganze anche dopo la scoperta dei suoi rapporti con la minorenne napoletana Noemi Letizia e della prostituta d’Addario. Non c’è nessuno dentro il suo governo o dentro il suo partito in grado di fermarlo e di dirgli che mette a rischio la gestione del paese per via delle sue nottate. Sono scene che assomigliano non a caso alle degenerazioni di potere di certi imperatori romani come Tiberio il quale secondo Svetonio aveva una piscina speciale fornita di ragazzini portati per accarezzare il suo corpo mentre si bagnava, oppure di qualche despota mesopotamico. La dinamica è sempre la stessa: un potere illimitato porta inevitabilmente ad abusi senza limiti e al delirio dell’onnipotenza che finisce per distruggersi.
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La carriera politica di Silvio Berlusconi assomiglia sempre di più a una favola. Una favola in cui i vizi e gli errori del protagonista vengono portati alle loro estreme conseguenze fornendo una morale molto chiara. In questo caso la morale potrebbe essere il famoso assioma del pensatore politico inglese Lord Acton che diceva che il potere assoluto corrompe assolutamente. Oppure si potrebbe pensare alla favola gotica di Oscar Wilde “il Ritratto di Dorian Grey” in cui le nefandezze del protagonista rimangono nascoste, mantenendone il viso virile e pimpante mentre in realtà il suo ritratto si imbruttisce e si invecchia giorno per giorno. Alla fine dei due rimane solo il ritratto di un uomo in rovina, distrutto dai suoi peccati. In realtà le brutture luride che vengono raccontate dalle partecipanti dei bunga bunga del Presidente del Consiglio sono la conseguenza logica del Berlusconismo: il concentramento senza precedenti di potere nelle mani di un uomo solo. Nelle varie fasi del Berlusconismo questo ha assunto diverse forme. Prima di tutto l’uso del potere per fini puramente personali: il decreto ‘salva ladri’ per fermare le indagini su suo fratello e l’azienda di famiglia. Poi la confusione totale di privato e pubblico: il mandare in Parlamento decine di dirigenti, giornalisti, avvocati, fiscalisti di sua dipendenza (e soprattutto se imputati)a rappresentare il popolo italiano. E l’essere sopra la legge: la depenalizzazione di reati di cui è stato accusato, i centinaia di tentativi di sottrarsi ai processi con cavilli e leggi cucite su misura. Per poi passare alla fase ultima dal 2008 in poi, la fase da sultano: l’elezione in Parlamento di diverse giovani donne di scarsa preparazione ma con rapporti personali ravvicinati con il sultano, le veline candidate, almeno prima di essere ritirate, al Parlamento Europeo. In seguito la degenerazione ulteriore del sultanato dopo la rottura con la moglie Veronica Lario, la quale ha definito suo marito un uomo malato. Berlusconi come sfida ha raddoppiato la sua strafottenza nei
confronti dell’opinione pubblica e degli obblighi di decoro del suo incarico, continuando i festini con prostitute, cubiste e ragazze dal sottobosco notturno, fornite dall’imprenditore Gianpiero Tarantini, avido di appalti governativi. Infine la distruzione autolesionista della propria maggioranza per imporre una legge sulle intercettazioni telefoniche che avrebbe paralizzato migliaia di inchieste per di evitare imbarazzi ulteriori del sultano. Dal punto di vista psicologico viene fuori un ritratto davvero curioso: un uomo che ha tutto ma non è mai soddisfatto, che sembra divorato da insicurezza spaventosa e ridotto a creare un teatrino fatto per dare l’illusione di onnipotenza. I festini seguono un copione a quanto pare poco variato: 20 donne per un uomo solo, con l’aggiunta di uno o due eunuchi che aiutono a gestire l’harem, che sarebbero o Gianpiero Tarantini o Emilio Fede o Lele Mora. Come aveva descritto con documenti filmati e registrazioni in mano Patrizia d’Addario: “Facendo la escort pensavo di aver visto un bel po’ di cose, ma questo mi mancava: venti donne per un unico uomo. Le cosiddette ammucchiate, o orge, come preferite, prevedono più o meno lo stesso numero di donne o di uomini, altrimenti è difficile distribuire piacere. Qui gli altri uomini non hanno voce in capitolo, c’è un solo maschio con diritto di coppola, il premier”. Probabilmente nonostante i compensi lauti dati alle varie ragazze Berlusconi si auto convince che non sono lì perché vengono pagate, ma per via del suo fascino virile. Berlusconi cerca di non notare che ridono di lui, oppure che rimangono schifate dallo spettacolo lurido e patetico di un uomo di 75 anni con capelli finti, faccia tirata e coperto di trucco che ha bisogno di essere lusingato, eccitato ed accarezzato da venti ragazze allo stesso tempo per sentirsi uomo. È difficile pensare a qualcosa di più patetico della scena captata dalla d’Addario, non smentita e quindi smentibile, in cui Berlusconi, si vanta davanti alla prostituta delle sue grandezze dopo la loro notte d’amore, parlando dei tanti summit internazionali che ha presieduto, dicendo “io sono IN-SU-PER-ABILE!”. Tutto questo è concepibile solo in un mondo dove l’io dell’uomo più potente del paese non ha alcun freno: strafottente della legge e delle inchieste giudiziarie, continua con le sue stravaganze anche dopo la scoperta dei suoi rapporti con la minorenne napoletana Noemi Letizia e della prostituta d’Addario. Non c’è nessuno dentro il suo governo o dentro il suo partito in grado di fermarlo e di dirgli che mette a rischio la gestione del paese per via delle sue nottate. Sono scene che assomigliano non a caso alle degenerazioni di potere di certi imperatori romani come Tiberio il quale secondo Svetonio aveva una piscina speciale fornita di ragazzini portati per accarezzare il suo corpo mentre si bagnava, oppure di qualche despota mesopotamico. La dinamica è sempre la stessa: un potere illimitato porta inevitabilmente ad abusi senza limiti e al delirio dell’onnipotenza che finisce per distruggersi.
ITALY TO OBSERVE HOLOCAUST REMEMBRANCE DAY IN THE UNITED STATES
On January 27, 2011, the Embassy of Italy observes the Holocaust Remembrance Day – “Giorno della Memoria” – with a series of events in Washington DC and throughout the United States. Instituted by the Italian Parliament in July 2000, it honors the victims of the Nazi and Fascist regimes, those who perished in the Holocaust, and the heroism of those who risked their lives to help the persecuted.
“Even in the darkest moments of European history – recalls Italian Ambassador Giulio Terzi di Sant’Agata – brave and honest men, who perhaps mightn’t have been capable of extraordinary deeds in ordinary circumstances, were able to fight, were able to use the weapons of their strengths, their integrity and their intelligence to oppose what was wrong and inhuman.”
In Washington, Ambassador Terzi will open the screening of “50 Italians – The men who saved 50,000 Jewish lives,” a feature-length documentary by director Flaminia Lubin about how 50 high-ranking Italian diplomats and generals helped Jews escape Hitler’s “final solution.” The screening will be held at the Auditorium of the Embassy of Italy at 6pm. The documentary, which will be screened the same night also in Los Angeles, San Francisco, and Houston, will be followed by a ceremony to award Warren Miller, President of the U.S. Commission for Preservation of America’s Heritage Abroad, with the title of “Commendatore” of the Order of Merit of the Republic of Italy. In 2008, Miller negotiated on behalf of the American government the agreement between Italy and the US on the Protection and Preservation of Places of Commemoration.
Remembrance Day events will be held in Italian Consulates and Cultural Institutes in major US cities and include: the conference “Jews and the Unity of Italy” organized by the Consulate General of Italy in New York, the Italian Cultural Institute, and the Centro Primo Levi; the screening in Philadelphia, of the film “The truce,” by Francesco Rosi; and the symposium in Boston on “Amnesia and Remembrance” followed by the screening of “La Finestra di Fronte” by Ferzan Ozpetek.
-- Washington DC, January 26, 2011
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Andrea Sandre
Press and Public Affairs Officer
“Even in the darkest moments of European history – recalls Italian Ambassador Giulio Terzi di Sant’Agata – brave and honest men, who perhaps mightn’t have been capable of extraordinary deeds in ordinary circumstances, were able to fight, were able to use the weapons of their strengths, their integrity and their intelligence to oppose what was wrong and inhuman.”
In Washington, Ambassador Terzi will open the screening of “50 Italians – The men who saved 50,000 Jewish lives,” a feature-length documentary by director Flaminia Lubin about how 50 high-ranking Italian diplomats and generals helped Jews escape Hitler’s “final solution.” The screening will be held at the Auditorium of the Embassy of Italy at 6pm. The documentary, which will be screened the same night also in Los Angeles, San Francisco, and Houston, will be followed by a ceremony to award Warren Miller, President of the U.S. Commission for Preservation of America’s Heritage Abroad, with the title of “Commendatore” of the Order of Merit of the Republic of Italy. In 2008, Miller negotiated on behalf of the American government the agreement between Italy and the US on the Protection and Preservation of Places of Commemoration.
Remembrance Day events will be held in Italian Consulates and Cultural Institutes in major US cities and include: the conference “Jews and the Unity of Italy” organized by the Consulate General of Italy in New York, the Italian Cultural Institute, and the Centro Primo Levi; the screening in Philadelphia, of the film “The truce,” by Francesco Rosi; and the symposium in Boston on “Amnesia and Remembrance” followed by the screening of “La Finestra di Fronte” by Ferzan Ozpetek.
-- Washington DC, January 26, 2011
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Andrea Sandre
Press and Public Affairs Officer
We do big things!!!
"We do big things!".
Il presidente Obama ha appena finito di parlare. Ed il Lettore perdonera' la mia enfasi se dico che al termine del suo lungo intervento, studiato a tavolino per giorni, con un esplicito messaggio di collaborazione ai repubblicani nel comune interesse della Nazione, bene: mi sono sentito commosso.
Perche' vedete: anche nella vita di un uomo in la' con gli anni, il cibarsi ogni giorno di cinismo, di sterile polemica partigiana, di odio diffuso dai media che innesca reazioni negli squilibrati, alla fine, insomma ti viene il voltastomaco e non basta l'antiacido per farti passare il dolore.
Sentirsi rappresentati da un giovane di 49 anni, preparato , solido nelle sue convinzioni, nato senza il cucchiaio d'argento in bocca, ma tirato su da una madre figlia dei fiori e dai nonni materni, uno che per affermarsi ha trovato solo la strada delle borse di studio seguendo l'esempio del Bill Clinton, un AfroAmerican che con il suo amore e attaccamento alla famiglia e' un modello di comportamento per milioni di neri, ti fa sentir bene. Dice: sono balle retoriche, l'inizio della campagna per le presidenziali del 2012. Verissimo. Ma la vita e' fatta di emozioni. Se ci levate anche quelle ci resta solo l'amaro in bocca per il marciume in cui si crogiolano tanti leaders che dovrebbero darci un costante esempio di moralita'.
Il Cardinale Bagnasco apre i lavori della CEI
(Dalla prolusione del Cardinale Bagnasco alla Conferenza Episcopale di Ancona)
"Come ho già avuto modo di dire, «chiunque accetta di assumere un mandato politico deve essere consapevole della misura e della sobrietà, della disciplina e dell’onore che esso comporta, come anche la nostra Costituzione ricorda (cfr art. 54)» (Prolusione al Consiglio Permanente, 21-24 settembre 2009, n. 8). Dalla situazione presente – comunque si chiariranno le cose – nessuno ricaverà realmente motivo per rallegrarsi, né per ritenersi vincitore. Troppi oggi – seppur ciascuno a modo suo – contribuiscono al turbamento generale, a una certa confusione, a un clima di reciproca delegittimazione. E questo − facile a prevedersi − potrebbe lasciare nell’animo collettivo segni anche profondi, se non vere e proprie ferite. La comunità nazionale ha indubbiamente una propria robustezza e non si lascia facilmente incantare né distrarre dai propri compiti quotidiani. Tuttavia, è possibile che taluni sottili veleni si insinuino nelle psicologie come nelle relazioni, e in tal modo – Dio non voglia! – si affermino modelli mentali e di comportamento radicalmente faziosi. Forse che questo non sarebbe un attentato grave alla coesione sociale? E quale futuro comune potrà risultare, se il terreno in cui il Paese vive rimanesse inquinato? È necessario fermarsi − tutti − in tempo, fare chiarezza in modo sollecito e pacato, e nelle sedi appropriate, dando ascolto alla voce del Paese che chiede di essere accompagnato con lungimiranza ed efficacia senza avventurismi, a cominciare dal fronte dell’etica della vita, della famiglia, della solidarietà e del lavoro. Come Pastori che amano la comunità cristiana, e come cittadini di questo caro Paese, diciamo a tutti e a ciascuno di non cedere al pessimismo, ma di guardare avanti con fiducia. È questo l’atteggiamento interiore che permetterà di avere quello scatto di coscienza e di responsabilità necessario per camminare e costruire insieme."
"Come ho già avuto modo di dire, «chiunque accetta di assumere un mandato politico deve essere consapevole della misura e della sobrietà, della disciplina e dell’onore che esso comporta, come anche la nostra Costituzione ricorda (cfr art. 54)» (Prolusione al Consiglio Permanente, 21-24 settembre 2009, n. 8). Dalla situazione presente – comunque si chiariranno le cose – nessuno ricaverà realmente motivo per rallegrarsi, né per ritenersi vincitore. Troppi oggi – seppur ciascuno a modo suo – contribuiscono al turbamento generale, a una certa confusione, a un clima di reciproca delegittimazione. E questo − facile a prevedersi − potrebbe lasciare nell’animo collettivo segni anche profondi, se non vere e proprie ferite. La comunità nazionale ha indubbiamente una propria robustezza e non si lascia facilmente incantare né distrarre dai propri compiti quotidiani. Tuttavia, è possibile che taluni sottili veleni si insinuino nelle psicologie come nelle relazioni, e in tal modo – Dio non voglia! – si affermino modelli mentali e di comportamento radicalmente faziosi. Forse che questo non sarebbe un attentato grave alla coesione sociale? E quale futuro comune potrà risultare, se il terreno in cui il Paese vive rimanesse inquinato? È necessario fermarsi − tutti − in tempo, fare chiarezza in modo sollecito e pacato, e nelle sedi appropriate, dando ascolto alla voce del Paese che chiede di essere accompagnato con lungimiranza ed efficacia senza avventurismi, a cominciare dal fronte dell’etica della vita, della famiglia, della solidarietà e del lavoro. Come Pastori che amano la comunità cristiana, e come cittadini di questo caro Paese, diciamo a tutti e a ciascuno di non cedere al pessimismo, ma di guardare avanti con fiducia. È questo l’atteggiamento interiore che permetterà di avere quello scatto di coscienza e di responsabilità necessario per camminare e costruire insieme."
Dall'Afghanistan al Texas.
Dall'Afghanistan al Texas.
A Austin, Texas, la polizia doveva fare irruzione in una casa di un drug dealer. Occorevano prove dirette per poter catturare la banda di criminali. Ma l'ipotesi di utilizzo di un elicottero per riprendere con videocamere l'area era stata scattata perche' i delinquenti avrebbero potuto abbatterlo a colpi di mitra.
Si e' deciso allora di utilizzare un 'drone' un piccolo aereo telecomandato silenzioso, simile a quelli usati ormai da tempo in Irak, Afghanistan e Pakistan.
Il 'drone' ha sorvolato la zona per ore mandando ai poliziotti del team antidroga immagini che hanno consentito al momento giusto di irrompere nell'abitazione.
L'uso di 'drone' a livello domestico e non solo sui teatri di guerra ha innescato un dibattito negli Stati Uniti dove la polemica sul Grande Fratello federale che tenderebbe a controllare la sfera di ogni cittadino e' sempre piu' attuale grazie anche alla propaganda ossessiva dei partecipanti al movimento ultra conservatore 'Tea Parties'.
Negli USA cade anche l'ultimo paladino liberale televisivo
Keith Olbermann, il combattivo conduttore di 'Countdown' della MSNBC che per otto anni ha contrastato lo strapotere mediatico dei colleghi iperconservatori che hanno largo spazio alla FOX News del magnate repubblicano Rupert Murdoch, ha annunciato che la sua trasmissione veniva chiusa dalla proprieta' della stazione televisiva.
Olbermann, per anni corrispondente sprtivo alla Espn prima di arrivare alla MSNBC, era riuscito a ritagliarsi un suo spazio di approfondimento politico, utilizzando le stesse tecniche che quotidianamente Bill O'Reilly e Glenn Beck adoperano nelle loro invettive repubblicane contro i democratici, ma soprattutto contro il Presidente Obama.
Nei mesi scorsi il suo programma era stato cancellato e sospesi i pagamenti alla sua persona quando si era scoperto che in campagna elettorale Olbermann aveva dato tre contributi elettorali ad altrettanti candidati democratici per un ammontare complessivo di 7500 dollari. Niente di illegale secondo le leggi in materia, ma giudicato lesivo del codice di onore dei giornalisti che operano alla NBC. Si trattava dell'ultimo di una serie di episodi che avevano visto scendere in campo addirittura il proprietario della NBC, la General Electric che aveva fatto pressioni perche' Olbermann fosse eliminato dal video. L'annuncio che Comcast, il piu' grande provider di Internet del mondo, ha acquistato la maggioranza della NBC proprio da GE diventando un Goliah mediatico, ha evidentemente accelerato la decisione di far fuori lo scomodo Olbermann, anche se negli ambienti della Comcast si rifiuta ogni coinvolgimento nella vicenda personale di questo conduttore televisivo. Olbermann nei mesi scorsi aveva avuto la soddisfazione di essere riammesso con la sua trasmissione alla MSNBC, forte delle proteste di decine migliaia di inviperiti spettatori e del fatto che proprio grazie a lui MSNBC era riuscita a scalzare al terzo posto tra le TV cavo la famosa CNN.
Con l'uscita di Olbermamm il volume di fuoco mediatico dei repubblicani acquista nuova potenzialita'.
Marchionne in Canada salutato dall'entusiasmo degli operai della Chrysler
Canadian Chrysler plant 'guaranteed'
Chief executive assures workers van factory will not be shuttered
By Craig Pearson, Postmedia News January 21, 2011 2:12 AM
Chrysler Group CEO Sergio Marchionne visited Windsor Tuesday for a homecoming befitting a rock star and de-livered the magical words employees most wanted to hear: the van plant is safe.
"This is a great plant," Marchionne told about 1,200 workers who gathered to hear the boss speak in the middle of the Windsor Assembly Plant. "I came here with one objective only and that is to tell you the future of this plant is without a doubt guaranteed."
The plant erupted into enthusiastic, sustained applause.
Rare tours were granted to journalists in advance of Marchionne's first visit to the Windsor Assembly Plant, which employs more than 4,400 workers and was built in 1928, making it the oldest still operating in the company.
The line was shut down before the head of Fiat SpA and Chrysler Group entered, dressed as usual in a sweater but no tie. A festival atmosphere surrounded his appearance.
Rock music thumped over the sound system and a shiny new van sat next to the dignitary-laden mini-stage, flanked by a few security personnel.
Security didn't seem necessary for this love-in. The applause started when Marchionne strolled in and only intensified when he took a turn at the microphone. He started reading from a prepared speech, citing climbing sales figures and dry production growth, only to stop halfway through.
"I'm going to skip the rest of this," he said with a smirk. "This sounds like advertising."
Instead, the 58-year-old Italian-born businessman went on to talk about growing up in Toronto and spending three years studying at the University of Windsor, where he earned a masters in business administration in 1980.
"I always knew I would come back home to Windsor," the Italian-Canadian dual citizen said to applause. "I remember Windsor probably being the best time of my life, when I was studying here," he added.
"It was excellent news for everybody, for the plant and for Windsor," said door-line worker Dave Swyntak, who lingered after Marchionne's speech in the hopes of talking briefly with the boss. "We're standing around because we're trying to see if he will come by and maybe we can meet him."
Karie Brown, an inspector on the line, agreed that Marchionne's guarantee for the plant was uplifting and that he seemed down-to-earth.
"He wasn't uptight," she said. "He was very straightforward about everything. You could really relate to him."
© Copyright (c) The Victoria Times Colonist
Chief executive assures workers van factory will not be shuttered
By Craig Pearson, Postmedia News January 21, 2011 2:12 AM
Chrysler Group CEO Sergio Marchionne visited Windsor Tuesday for a homecoming befitting a rock star and de-livered the magical words employees most wanted to hear: the van plant is safe.
"This is a great plant," Marchionne told about 1,200 workers who gathered to hear the boss speak in the middle of the Windsor Assembly Plant. "I came here with one objective only and that is to tell you the future of this plant is without a doubt guaranteed."
The plant erupted into enthusiastic, sustained applause.
Rare tours were granted to journalists in advance of Marchionne's first visit to the Windsor Assembly Plant, which employs more than 4,400 workers and was built in 1928, making it the oldest still operating in the company.
The line was shut down before the head of Fiat SpA and Chrysler Group entered, dressed as usual in a sweater but no tie. A festival atmosphere surrounded his appearance.
Rock music thumped over the sound system and a shiny new van sat next to the dignitary-laden mini-stage, flanked by a few security personnel.
Security didn't seem necessary for this love-in. The applause started when Marchionne strolled in and only intensified when he took a turn at the microphone. He started reading from a prepared speech, citing climbing sales figures and dry production growth, only to stop halfway through.
"I'm going to skip the rest of this," he said with a smirk. "This sounds like advertising."
Instead, the 58-year-old Italian-born businessman went on to talk about growing up in Toronto and spending three years studying at the University of Windsor, where he earned a masters in business administration in 1980.
"I always knew I would come back home to Windsor," the Italian-Canadian dual citizen said to applause. "I remember Windsor probably being the best time of my life, when I was studying here," he added.
"It was excellent news for everybody, for the plant and for Windsor," said door-line worker Dave Swyntak, who lingered after Marchionne's speech in the hopes of talking briefly with the boss. "We're standing around because we're trying to see if he will come by and maybe we can meet him."
Karie Brown, an inspector on the line, agreed that Marchionne's guarantee for the plant was uplifting and that he seemed down-to-earth.
"He wasn't uptight," she said. "He was very straightforward about everything. You could really relate to him."
© Copyright (c) The Victoria Times Colonist
Ma voi all'estero che ne pensate di Berlusconi?
L'arresto di centinaia di Mafiosi è stata la ciliegina che ha coronato l’immagine negativa che l’Italia ha sui media americani. Si potrà dire che i mafiosi americani non sono italiani, così come i 25 milioni di ItaloAmericani non si considerano italiani a pieno titolo anche se negli ultimi anni per molti è scattato un orgoglioso ritorno alle origini, nonostante venga mantenuto il rifiuto di imparare la lingua dei loro progenitori.
L’Italia occupa spazio sui quotidiani, periodici televisioni e radio solo quando vengono fuori storie scollacciate che stuzzicano il prurito da tabloid dei lettori – ascoltatori.
Noi italiani residenti in America siamo oggetto di curiosità che stinge nell’ammirazione spontanea quando gli dici che vieni da Firenze o Roma.
Gli italiani in America sono sempre associati a ristoranti e trattorie e alla capacità, vera o presunta, di sapere godere la vita.
Quanto al Premier italiano vi è la massima indifferenza nella maggior parte degli Stati della federazione. Molti non sanno esattamente dove posizionare sulla mappa geografica la Penisola e qualcuno la chiama Aitalia, così come Airak e via citando.
Quanto a noi che viviamo all’interno della Beltway, la tangenziale che circonda la Greater Washington, l’imbarazzo per le gaffes del Cavaliere si trascina ormai da anni.Siamo fatti oggetto del sarcasmo dei diplomatici di altri paesi che non tralasciano occasione sia in privato che in pubblico per fare battutine acidule sulle imprese di Mr. Berlusconi.
La definizione di ‘abbronzato’ (che in Italia è stata accolta con una spallata e un sorrisetto) qui ha suscitato molto sconcerto a livello di Istituzioni, perché si tratta di un’offesa gratuita riservata al Presidente degli Stati Uniti. Ma in Italia milioni di cittadini ancora non sanno realizzare che non si parla di orientamenti sessuali, età e appartenza culturale (ovvero razza) quando si allude a qualche persona. Questo fa parte del patrimonio di una società permeata dal rispetto protestante per la sfera privata degli altri.
E sono molti a ricordarti e rinfacciarti le foto (pubblicate in tutto il mondo) che ritraevano il Capo del Governo italiano ricevuto dalla coppia presidenziale ad un G20 e immortalato mentre puntava il grembo della First Lady con espressione di grande compiaciuto apprezzamento.
Per non parlare del discorso a Capitol Hill del Sig. Berlusconi, ampiamente reclamizzato dai media italiani come un incredibile successo. Tacendo ovviamente che per riempire la sala si era dovuto ricorrere agli stagisti e a un sacco di gente imprestata.
In questo Paese non è che non ci siano scandali sessuali. Figurarsi. Ma se un deputato fa piedino in un gabinetto pubblico al vicino e per sua disgrazia si tratta di un poliziotto, quell’onorevole poco onorevole perde il suo posto.
Per non parlare di John Edwards, il quasi candidato al posto di vicepresidente nella competizione elettorale, scoperto da un tabloid mentre usciva da un hotel dove si era intrattenuto con l’amante, lui che non tralasciava occasione di fustigare i costumi scandalosi, lui che aveva una moglie ammalata terminale di cancro (morta pochi mesi fa). Il senatore Edwards è sparito dalla circolazione.
Qualcuno potrà obiettare che l’America non può ergersi a giudice di un Berlusconi, visto quello che ha combinato quello sciupafemmine chiamato Bill Clinton. Vero: tuttavia Clinton ha dovuto subire per mesi un processo mediatico e parlamentare durissimo, è stato fatto oggetto di ‘impeachment’ da un ramo del parlamento. Ma viene ricordato soprattutto per avere lasciato, alla fine del secondo mandato, un surplus economico notevole che è stato poi velocemente sperperato dal suo successore dislettico e alcolista dichiarato.
Molti cordiali saluti.
Oscar Bartoli
Washingrton DC
L’Italia occupa spazio sui quotidiani, periodici televisioni e radio solo quando vengono fuori storie scollacciate che stuzzicano il prurito da tabloid dei lettori – ascoltatori.
Noi italiani residenti in America siamo oggetto di curiosità che stinge nell’ammirazione spontanea quando gli dici che vieni da Firenze o Roma.
Gli italiani in America sono sempre associati a ristoranti e trattorie e alla capacità, vera o presunta, di sapere godere la vita.
Quanto al Premier italiano vi è la massima indifferenza nella maggior parte degli Stati della federazione. Molti non sanno esattamente dove posizionare sulla mappa geografica la Penisola e qualcuno la chiama Aitalia, così come Airak e via citando.
Quanto a noi che viviamo all’interno della Beltway, la tangenziale che circonda la Greater Washington, l’imbarazzo per le gaffes del Cavaliere si trascina ormai da anni.Siamo fatti oggetto del sarcasmo dei diplomatici di altri paesi che non tralasciano occasione sia in privato che in pubblico per fare battutine acidule sulle imprese di Mr. Berlusconi.
La definizione di ‘abbronzato’ (che in Italia è stata accolta con una spallata e un sorrisetto) qui ha suscitato molto sconcerto a livello di Istituzioni, perché si tratta di un’offesa gratuita riservata al Presidente degli Stati Uniti. Ma in Italia milioni di cittadini ancora non sanno realizzare che non si parla di orientamenti sessuali, età e appartenza culturale (ovvero razza) quando si allude a qualche persona. Questo fa parte del patrimonio di una società permeata dal rispetto protestante per la sfera privata degli altri.
E sono molti a ricordarti e rinfacciarti le foto (pubblicate in tutto il mondo) che ritraevano il Capo del Governo italiano ricevuto dalla coppia presidenziale ad un G20 e immortalato mentre puntava il grembo della First Lady con espressione di grande compiaciuto apprezzamento.
Per non parlare del discorso a Capitol Hill del Sig. Berlusconi, ampiamente reclamizzato dai media italiani come un incredibile successo. Tacendo ovviamente che per riempire la sala si era dovuto ricorrere agli stagisti e a un sacco di gente imprestata.
In questo Paese non è che non ci siano scandali sessuali. Figurarsi. Ma se un deputato fa piedino in un gabinetto pubblico al vicino e per sua disgrazia si tratta di un poliziotto, quell’onorevole poco onorevole perde il suo posto.
Per non parlare di John Edwards, il quasi candidato al posto di vicepresidente nella competizione elettorale, scoperto da un tabloid mentre usciva da un hotel dove si era intrattenuto con l’amante, lui che non tralasciava occasione di fustigare i costumi scandalosi, lui che aveva una moglie ammalata terminale di cancro (morta pochi mesi fa). Il senatore Edwards è sparito dalla circolazione.
Qualcuno potrà obiettare che l’America non può ergersi a giudice di un Berlusconi, visto quello che ha combinato quello sciupafemmine chiamato Bill Clinton. Vero: tuttavia Clinton ha dovuto subire per mesi un processo mediatico e parlamentare durissimo, è stato fatto oggetto di ‘impeachment’ da un ramo del parlamento. Ma viene ricordato soprattutto per avere lasciato, alla fine del secondo mandato, un surplus economico notevole che è stato poi velocemente sperperato dal suo successore dislettico e alcolista dichiarato.
Molti cordiali saluti.
Oscar Bartoli
Washingrton DC
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Ci scrivono:
Io credo a Berlusconi, solo pensando a cosa potrebbe fare per la comunita' se lui sarebbe lasciato libero da tutte le calugne che annecessariamente prendono posto al suo fare giornalmente.
Fermatevi di discudere isuoi affari privati ,bensi' discudete insieme cosa fare per ottenere un'Italia piu efficente e meno costosa per viverci. Quando ascolto i programmi come porta a porta ed altri e ascoltando tutti icommenti e' le accuse fatte una verso l'atro riesco a capire il motivo per cui la nostra nazione non gode benessere come veramente merita .
Un consiglio per tutti:LEVITTORIE NON VENGONO MISURATE SUI DISCORSI BENSI'DAI RISULTATI PRATICI DI QUANDO OTTENUTO PER IL BENEFICIO DELLA MAGGIORANZA.
Mario Daniele
Honorary Vice Consul of Italy
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Del Berlusca non ci importa piu’ nulla, tanto e’ alla fine, ma perche’ non c’era quella gelateria a Malibu quando mio figlio studiava alla Pepperdine?
Hai letto il lungo articolo su Nicki Vendola sul Post oggi?
A&B
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Caro Oscar,
buon Anno Nuovo!,
e grazie per il tuo serio impegno. Ma not tutti i media Americani parlano sulle vergogne dell'Italia..., basta vedere The Washington Post propio d'ieri, sezione Style, dove danno una pagina all "Obama Italiano": Nichi Vendola. Forse questo puo' essere anche notizia nel tuo blog.
Con i miei piu' cordiali saluti.
Pedro Kanof
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Beh, un pagliaccio..
Ma ricordiamo il feretro di Mitterrand seguito da DUE famiglie in Lutto (nel paese che ci ha insegnato il cerimoniale)
Giscard e Bokassa
Lula e il suo ridicolo, molto peggio di Berlusconi (ma con i media a favore)
L'incredibile Yeltsin
Le telefonate del principe alla all'imperdonabile Parker-Bowles
Gerald Ford
Clinton, Lewinsky, Poor credit Act (la radice della crisi mondiale, altro che "bustarelle" e "appalti truccati")
E la colpa va a Bush!
E via discorrendo. L'talia merita di meglio, ma non c'é dubbio che l'uomo é stato scelto per essere demonizzato
Saluti dal suddito di... Dilma Roussef (mai sentita parlare
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Gentile Sig. Oscar
cosa ne penso di Berlusconi, dico solo che dopo averlo votato per due volte, non ci sará una terza!
Ha tradito nella maniera piú stupida possibile il desiderio di rinnovamento della politica italiana, sarebbe meglio che si presenti alla giustizia e poi si ritiri dalla politica.
Qui in Brasile gli italiani che hanno votato Berlusconi sono presi in giro come degli stupidi e l'immagine dell'Italia é quella di una repubblica decadente. Ne provo vergogna!
Cordiali saluti. Giovanni Castagna
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Bravo Oscar.
Paolo
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-----Original Message-----
From: Guido Basaldella [mailto:bslgdu@libero.it]
Sent: Friday, January 21, 2011 3:31 AM
To: Oscar Bartoli
Subject: Sarebbe corretta una smentita!
Buongiorno sig. Bartoli da Guido Basaldella, veneziano doc.
Nel suo"Letter from Washington" di Gennaio 2011 Lei scrive: "L'editoriale
prosegue avvertendo tuttavia del pericolo che la sentenza della Corte, messa
insieme all'indagine giudiziaria che accusa Berlusconi di avere fatto
pressioni per far liberare di prigione una "ballerina di night-club" 17enne"
(la giovane marocchina per la quale Berlusconi è anche accusato di sesso con
una prostituta minorenne) può giocare a favore del premier, permettendogli
di continuare a sostenere di essere vittima di una cospirazione di giudici
di sinistra contro di lui", e di protrarre tale giustificazione fino alle
prossime elezioni, che "avranno luogo probabilmente in primavera".
Soltanto per amor del vero la informo che è poi risultato che quella ragazza
ha 24 anni suonati.
Altro che minorenne! Lei riporta, chiaramente e senza colpa, una notizia
risultata poi falsa ma sarebbe onestà professionale pubblicare anche la
smentita di quanto riportato sopra. O no?
Non è che io sia innamorato del Berlusca ma, purtroppo, in tutta la classe
politica italiana attuale non si vede una persona nuova su cui riporre la
fiducia. Sono sul mercato e si propongono testardamente i soliti cadaveri
della prima repubblica. Tutta gente buona a nulla ma capace di tutto. Buon
lavoro.
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Rispondiamo:
Caro Mr. Basadella:
Le sottolineo che mi sono limitato a riportare l'editoriale dell'Economist.
Resta da dire che la ragazza era minorenne quando introdotta nella casa del Premier a sua insaputa come da lui stesso dichiarato.
Grazie per la collaborazione.
Molti cordiali saluti.
OB
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Tutto il male possibile. E non potrebbe essere diversamente. Berlusconi infanga l'Italia e gli italiani che vivono all'estero non possono non soffrirne.
Romano Papas
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He,is number one!!!!!
americanautocenter@alice.it
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Gentile sig: Bartoli,
le riporto tale e quale una parte di quanto è stato pubblicato sul "Corriere" di ieri - a pag. 6 - sull'argomento Berlusconi e titolato "Il Cavaliere in affanno regge nei sondaggi. Non è stato punito perché manca un'alternativa"
e così prosegue . (omissis) ."non c'è dubbio che il <
alternativa>> attualmente
disponibile è fatta da una maggioranza - non tutti certamente ma molti - di trombati, di zombi della politica incapaci di rassegnarsi ad essere emarginati, di fare tutt'altro per portare a casa la pagnotta, di pregiudicati, di disonesti, di pervertiti, indegni del ruolo di onorevoli, di persone che trasudano odio senza il dovuto rispetto della vita privata verso l'avversario politico. Ed è per questo che io voterò ancora per il PDL. Infine, al Berlusca piace la gnocca? Evviva, finalmente sul mercato un maschio vero e un uomo tanto ricco di suo che non si occupa di rubare. La ringrazio per l'attenzione. Guido Basaldella - veneziano doc.
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Berlusconi continua pedissequamente a spendere il suo tempo tra
intrallazzi e ginnastiche sessuali invece di partecipare alla res
pubblica ma le statistiche continuano a ribadire che il popolo italiano
lo preferisce questo Berlusconi alle alternative politiche.
Domanda: Questo accade perche la percezione da parte del popolo dei
fatti raccontati dalle cronache e nettamente opposta alla esplicita
condanna delle autorita' civili e morali per il "turbamento di fronte ad
alcuni comportamento" o perche gli italiani sono o ambiscono essere
come lui?
Saverio Gentile.
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Mancato atto terroristico domestico
Una bomba ad alto potenziale inserita in uno zaino e collegata ad un denotatore azionato a distanza e' stata scoperta ai bordi di una parata in occasione della celebrazione del Martin Luther King Day a Spokane, graziosa citta' nello stato di Washington sulla costa ovest del continente americano.
Per fortuna la bomba non e' esplosa. Altrimenti avrebbe potuto causare decine di vittime tra la folla che assiepava i bordi delle strade lungo le quali scorreva il corteo, composto da famiglie con bambini.
La bomba e' stata disinnescata da una squadra di specialisti. Lo FBI ritiene che si tratti di un mancato attentato di terrorismo domestico.
Nel 1995 a Oklahoma City sono morte 168 persone sotto le macerie di un edificio pubblico fatto saltare da Timothy McVeight e Terry Nichols. McVeight e' stato condannato a morte mentre il suo socio ha avuto l'ergastolo. Tutti e due appartenevano ai movimenti definiti 'milizie' che, oltre alla quotidiana pratica delle armi, predicano odio contro il governo di Washington (di qualunque colore)accusato di cospirazione costante contro gli interessi dei cittadini.
Anche questo episodio di Spokane viene classificato come motivato da odio razziale.
Per fortuna la bomba non e' esplosa. Altrimenti avrebbe potuto causare decine di vittime tra la folla che assiepava i bordi delle strade lungo le quali scorreva il corteo, composto da famiglie con bambini.
La bomba e' stata disinnescata da una squadra di specialisti. Lo FBI ritiene che si tratti di un mancato attentato di terrorismo domestico.
Nel 1995 a Oklahoma City sono morte 168 persone sotto le macerie di un edificio pubblico fatto saltare da Timothy McVeight e Terry Nichols. McVeight e' stato condannato a morte mentre il suo socio ha avuto l'ergastolo. Tutti e due appartenevano ai movimenti definiti 'milizie' che, oltre alla quotidiana pratica delle armi, predicano odio contro il governo di Washington (di qualunque colore)accusato di cospirazione costante contro gli interessi dei cittadini.
Anche questo episodio di Spokane viene classificato come motivato da odio razziale.
Le conseguenze del clima di odio mediatico
Gli Stati Uniti sono in testa alla classifica mondiale del possesso di armi da fuoco. Con 90 su 100 abitanti, distanziando di gran lunga il secondo in classifica, lo Yemen, con una diffusione di 76 armi su cento abitanti.
Il massacro ad un comizio della parlamentare Gabrielle Giffords, in un supermercato di Tucson, Arizona, si sta rosolando ora nella polemica tra destre e liberals. I secondi accusano gli iperconservatori ed i media ad essi collegati di avere creato un clima di violenza che ha portato a questo episodio che si inserisce, purtroppo, in una giaculatoria di uccisioni che a distanza di mesi insanguinano gli stati della federazione, con motivazioni varie. Negli USA ogni anno muoiono 30mila persone per armi da fuoco. E parte di queste sono suicidi.
Il fatto che Sara Palin, ormai diventata un modello simbolo per milioni di donne americane frustrate del MidWest e degli stati del sud, abbia incluso in un suo volantino un 'cross hairs', un mirino di fucile, nel quale venivano inquadrati i deputati e senatori di diverso segno politico che appoggiano il diritto delle donne di scegliere se sottoporsi o meno all'aborto, bene: questo viene considerato un segnale preciso del clima di polarizzazione che si vive da qualche anno in America.
Per cercare di contenere le accuse i repubblicani hanno trovato un compagno di scuola dell'assassino che dichiara (spontaneamente?) di avergli sentito fare dichiarazioni di 'sinistra' quando erano a lezione.
Ma la scoperta di un altarino con teschio e i volumi di Mein Kampf di Hitler (e il Capitale di Marx), oltre all'appartenenza alla teste rasate, denunciano che individui instabili come l'assassino Jared Loughner possono essere motivati da quotidiane dosi di odio mediatico a compiere azioni violente.
Non e' un caso che il presidente di Fox News, Roger Ailes, abbia dichiarato: "“I told all of our guys, shut up, tone it down, make your argument intellectually,” Mr. Ailes said. “You don’t have to do it with bombast. I hope the other side does that.”
E se permettete si tratta di una tirata di orecchie ed anche peggio rivolta a quegli anchors della stazione televisiva che da anni sparano sequele di accuse gratuite ed offese a quelli che non sono in linea con le tesi dell'ultra destra. Evidentemente, dietro le quinte, il padrone della Fox, Rupert Murdoch, si e' fatto sentire. Una situazione come questa non porta vantaggi economici alla Fox.
PS: Dopo il massacro di Tucson le vendite della pistola semiautomatica Glock usata dal giovane Jeremy Loughner sono aumentate in Arizona. Una chiesa battista del Kansas inviera’ centinaia di fedeli a protestare contro il funerale delle vittime perchè secondo loro ‘dio ha mandato lo sparatore per colpa dell’America pagana e idolatra.’
A proposito delle differenze tra America e Italia
Un'altra sostanziale differenza tra America e Italia e' che negli Stati Uniti, paese nel quale circolano oltre 400 milioni di armi (dalla rivoltella alla mitragliatrice pesante), un figlio di puttana qualsiasi puo' entrare in un centro commerciale e sparare sulla folla assiepata ad ascoltare la deputata democratica Gabriella Giffords. Il fatto, come sapete, si e' avuto a Tucson, Arizona. Sei morti almenoper il momento,(tra i quali il giudice John Roll) e 12 feriti gravi tra i quali l'onorevole Giffords la cui testa e' stata trapassata da un proiettile.
Se, come sembra, il movente del folle di 22 anni che ha sparato a raffica (e che e' stato catturato) si deve trovare nell'odio politico contro la democratica Giffords accusata di essere una sostenitrice del diritto della donna di scegliere l'aborto, allora bisogna concludere che la predicazione ossessiva di certa destra, includendo in buona compagnia quelli dei Tea Party (che non sanno cosa vogliono, ma lo vogliono subito) ha stravolto la societa' americana, da anni divisa da un fondamentalismo radicale che annulla le conquiste civili fatte in oltre duecento anni dalla prima democrazia del mondo.
Un'altra piccola differenza tra America ed Italia
Il presidente Obama ha 49 anni. Nei giorni scorsi ha annunciato un profondo avvicendamento ministeriale. Al posto del dimissionario (si fa per dire) chief of staff, Ramm Emanuel (che col suo caratteraccio gli aveva creato problemi piu' che risoverli) dopo una accurata selezione ha chiamato William Daley, imprenditore, appartenente ad una famiglia di politici che ha dato il piu' 'longevo' sindaco di Chicago. Quanto al suo valido ministro per l'informazione, Robert Gibbs, che e' con lui da piu' di otto anni, due anni e mezzo a contrastare l'aggressione quotidina dei corrispondenti dalla Casa Bianca, sono piu' che sufficienti. Giustamente il 39nne Gibbs ha voglia di guadagnare un po' di piu' (le paghe, a cominciare da quella del Presidente sono ridicole se paragonate a quelle delle imprese). Il sostituto di Gibbs sara' comunque un trentenne. Anche il ministro della difesa, il repubblicano Robert Gates nato nel '47, ha deciso di lasciare. E lo svecchiamento di questo importante ministero e' sicuro. Queste decisioni del Presidente Obama sono motivate non solo dalla necessita' di avere energie nuove all'interno del Gabinetto, ma anche dalla impostazione politica che vede Obama costretto a tenere conto che la House of Representatives e' ora in mano ai repubblicani e si rende necessario un cambio di rotta, spostando verso il centro la barra della decisione politica. Esattamente come fece con successo Bill Clinton.
In Italia abbiamo il presidente Napolitano che ha 85 anni; il Premier Berlusconi (74), il suo portavoce Bonaiuti, nato a Firenze, 7 luglio 1940 e il tuttofare omnipresente Gianni Letta che di anni ne ha 74 compiuti.
E poi attaccano il giovane sindaco di Firenze Matteo Renzi quando parla di rottamare la nomenclatura del suo partito, il PD, il cui segretario generale, Luigi Bersani ha appena 60 anni. Un ragazzino al confronto. Avanti i giovani!
"Ghe pensi mi", un imprenditore vuole risanare il bilancio della California
Arnold Schwarzenegger ha lasciato il suo posto di governatore della California dopo due mandati con alle spalle un deficit di 20 miliardi dollari. Non e' tutta colpa del mitico Terminator che anzi e' stato gratificato da commenti positivi sulla stampa per quanto ha fatto soprattutto approvando leggi che combattono l'inquinamento. Jerry Brown che subentra all'attore e forse nuovo regista, e' stato per due mandati governatore della California. Noto sciupafemmine, Brown al momento della riassunzione del pesante incarico ha detto che il deficit di bilancio della California fa parte del suo DNA ed e' pericoloso anche per gli altri stati della Federazione. Secondo quanto leggiamo in una inchiesta fatta dai corrispodenti locali del Financial Times sembra che a metterci una pezza sul disastrato bilancio del piu' popoloso stato d'America, sia un miliardario 'homeless' che risponde al nome di Nicholas Berggruen. Il nomignolo gli e' stato appiccicato quando il giovane imprenditore di origine tedesca, ha deciso di vendere la sua magione e altre proprieta' andando a vivere in albergo e riservandosi solo la collezione d'arte e il jet privato. Mr. Berggruen, che si fa ftografare spesso con attrici del jetset, ha costituito il Think Long Committee for California del quale ha chiamato a far parte esponenti di fede repubblicana e democratica. Tra questi George Schulz, secretary of state sotto Ronald Reagan, Maria Elena Durazo, una union official with the American Federation of Labor e Laura Tyson, economist and former chair of the Council of Economic sotto il governo di Clinton. L'abolizione della maggioranza dei due terzi per approvare il bilancio consente ora di far passare delle modifiche sostanziali per risollevare l'economia e ridurre il disavanzo crescente della California.
Who's poor in America?
La percentuale della popolazione americana che e' considerata 'povera', secondo i dati pubblicati dal Census americano, e' stata nel 2009 del 14.3 per cento su un totale di 308.745.538. Ma arriva al 15.7 % se si aggiungono i ragazzi al disotto dei 15 anni. La soglia di poverta' e' calcolata in 21,800 dollari all'anno. I poveri ricevono buoni per acquistare cibo, i ragazzi a scuola mangiano gratis e possono essere curati nei pronto soccorso grazie a Medicaid che garantisce l'assistenza sanitaria ai nullatenenti. Ma in un paese che vive solo sulla moneta di plastica, le carte di credito, e nel quale la gente e' oppressa dai debiti perche' sollecitata a comprare al di la' delle proprie possibilita', non c'e' da meravigliarsi se centinaia di migliaia di persone che hanno perduto la casa, vivono sotto i cartoni o nella propria auto nei piazzali dei supermercati.
Con l'inizio del 2011 i repubblicani che hanno riconquistato la maggioranza alla Camera dei Deputati sono intenzionati a smantellare la legge di Obama che, sia pure attraverso mille compromessi, era riuscita a garantire un minimo di assistenza sanitaria a trenta milioni di quei 50 che ne sono privi.
Ma i poveri in genere non vanno a votare perche' hanno per la testa ben altri problemi. Chi vota in America sono quelli che hanno la pancia piena. Non e' un mistero che il Presidente degli Stati Uniti viene eletto da una minoranza rispetto agli aventi diritto al voto. Per fortuna negli Stati Uniti milioni di volontari riescono in qualche modo a limitare la sofferenza di tanti cittadini. Il progetto politico e’ quello di ridurre l’indebitamento del governo.
MMRL Scientists Discover New Genetic Links to Sudden Cardiac Death
Utica, N.Y. – January 3, 2010
Cardiac Research Institute scientists at the Masonic Medical Research Laboratory (MMRL) discovered 23 gene mutations that are associated with Brugada and Early Repolarization syndromes. This discovery was possible through a collaborative effort with investigators around the world. These new findings will help us better identify individuals and family members who may have a predisposition for Brugada syndrome and who are at risk for sudden cardiac death.
The Brugada syndrome is an inherited cardiac arrhythmia syndrome that generally afflicts individuals as they reach their 30’s and 40’s. Some are individuals who have not been sick a day in their lives until one day, they experience a cardiac arrest in their sleep, often without warning. This syndrome has confounded doctors for decades and has left many families devastated. The Early Repolarization Syndrome, like the Brugada syndrome, targets mid-age males, although both syndromes can strike at any age, including young infants. MMRL scientists were the first to point out that an early repolarization pattern on the ECG could be associated with lethal arrhythmias. Both syndromes fall under the umbrella of J wave syndromes, a term coined by MMRL investigators. The study titled “Mutations in the cardiac L-Type calcium channel associated with inherited J-wave syndromes and sudden cardiac death” appeared in Heart Rhythm, a journal of the Heart Rhythm Society.
The authors of the study include MMRL investigators Elena Burashnikov, Ryan Pfeiffer, Hector Barajas-Martinez Ph.D., Dan Hu Ph.D., Mayurika Desai and Charles Antzelevitch Ph.D. As a result of this study, the investigators conclude that tests for these gene mutations may be a valuable diagnostic tool to help identify individuals at risk for the Brugada syndrome. The Cardiac Research Institute at the MMRL is one of the top genetic screening centers in the world dedicated to helping families afflicted with sudden death syndromes.
The Cardiac Research Institute at the MMRL is a leading center internationally for study of lethal cardiac arrhythmias. Their scientists have developed experimental models of life-threatening cardiac arrhythmias that have aided in the development of new therapeutic modalities to combat sudden death in infants afflicted with congenital syndromes such as Long QT, Short QT and Brugada syndromes. Please visit www.mmrl.edu to learn more about MMRL research.
Myron Thurston III
Assistant Director of
Development and Communications
Cardiac Research Institute at the
Masonic Medical Research Laboratory
2150 Bleecker Street
Utica, NY 13501
Phone: 315-735-2217 x145
Fax: 315-735-5648
Cell: 315-430-7504
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