Secondo lo 'Examiner' di Washington i deputati (representatives) che vogliono mandare in questi giorni migliaia di cartoline di auguri non possono usare l'espressione "Merry Christmas" se intendono far pagare al contribuente le spese postali. Una commissione ha l'incarico di vagliare le richieste che arrivano dai parlamentari valutando se si tatta di corrispondenza con i propri elettori in merito a quesiti amministrativi o politici. Oppure se si tratta di iniziative epistolari che, sotto l'etichetta dell'augurio natalizio, hanno lo scopo di fare immagine per favorire la rielezione dell'onorevole. Inutile dire che in tempi di crisi gli occhiuti burocrati del comitato non sono disposti ad allargare i cordoni della borsa nonostante le proteste dei diretti interessati contro l'altro ramo del Congresso. Sembra infatti che i cento senatori abbiano invece la possibilita' di augurare Buon Natale inviando ai propri elettori migliaia di cartoline a spese del contribuente. E comunque anche se debbono pagare le relative spese postali bisogna scrivere al posto del Buon Natale un laico 'Happy Holidays' per non scontentare gli elettori che non sono cristiani, ma che approfittano delle feste cristiane che aggiungono a quelle riconosciute dalla loro religione. Del resto come dare loro torto se si considera che in America ogni lavoratore (che ha la fortuna di avere ancora un'occupazione) gode di dodici giorni di ferie all'anno spesso utilizzati per coprire assenze per malattia o emergenze familiari che non sono tollerate dall'azienda. Ed anche questa e' America.
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