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Un altro chief of staff di Obama se ne va


Acque agitate alla Casa Bianca. Il Presidente Obama ha annunciato che il suo chief of staff, Bill Daley lascera' l'incarico alla fine del mese per essere sostituito da Jack Lew, attuale director of the Office of Management and Budget. Bill Daley era stato nominato braccio destro del Presidente meno di un anno fa dopo che il controverso Rahm Emanuel a sua volta aveva lasciato l'incarico per incompatibilita' ambientale, ovvero per contrasti soprattutto con la First Lady come testimoniato dal libro appena uscito 'The Obamas' della giornalista Jodi Kantor. Rahm Emanuel e' stato eletto sindaco di Chicago.
Quanto a Bill Daley, componente della nota e chiacchierata famiglia di Chicago che ha avuto nel padre e nel fratello due potenti sindaci, il fatto che fosse in difficolta' lo si sapeva da tempo negli ambienti che contano di Washington. Molte delle sue responsabilita' gli erano state sottratte e delegate ad altri dello staff del Presidente.
Secondo i critici di Daley, questo personaggio era entrato nella White House con l'intenzione di avvcinare Obama sia alla grande industria che ai repubblicani in uno scenario di collaborazione bypartisan. Ma la realta' quotidiana lo aveva presto smentito. I repubblicani non hanno alcuna intenzione di favorire il Presidente con accordi bypartisan, perche' lo ritengono troppo liberal e non vedono l'ora in cui, secondo loro, non sara' rieletto il 2 novembre 2012. I repubblicani del resto sono in sintonia con l'atmosfera che si respira in America dove le difficolta' economiche del Paese continuano a tenere in apprensione milioni di famiglie. Si pensi che sono 15 milioni i senza lavoro ai quali bisogna aggiungere almeno altri cinque milioni di coloro che da tempo hanno rinunciato a trovare un'occupazione a causa delle difficolta' del mercato.
Da qui la decisione presa da Barack Obama di impostare la campagna elettorale eliminando il fioretto e ritornando allo spadone a due mani contro gli oppositori ai quali quotidianamente viene rinfacciata la disastrosa eredita' lasciata al Presidente Afro-American dalla precedente amministrazione Bush.

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