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Francesco Cafiso ed il suo Quartetto italiano.

Francesco Cafiso ha appena 21 anni. Ed e' un nome affermato nel difficile e competitivo mondo del jazz. Gia' a nove anni si fa notare nei principali festival. Nel 2002 Wynton Marsalis lo scopre al Festival del Jazz di Pescara e lo adotta musicalmente portandolo con se' nel suo European Tour del 2003. Lo abbiamo ascoltato in un concerto che il Gran Maestro del Grande Oriente, Gustavo Raffi, ha voluto organizzare per i Fratelli massoni e per i profani nel corso di una serata ritagliata appositamente per il giovane musicista. E noi che da tempo frequentiamo i jazz club americani alla ricerca dei talenti noti o nascosti siamo rimasti impressionati dalla sensibilita' di questo giovanissimo musicista che si basa su una tecnica raffinata. Francesco, accompagnato da tre musicisti di valore, ha dato vita ad un programma di un'ora e mezzo suonando sue composizioni e standard americani rielaborati con una inventiva creativa e arrangiamenti di grande valore. Francesco Cafiso, nato a Vittoria (Ragusa) fa parte di quella pattuglia di artisti siciliani che nel mondo stanno riproponendo una immagine della loro isola benedetta da dio, in contrasto con lo stereotipo della terra dominata dalla mafia e dal crimine organizzato. Francesco con il supporto sofisticato di musicisti del calibro di Dino Rubino al piano, Paolino Della Porta al basso e Stefano Bagnoli alla batteria ha fatto cantare il suo sax alto, cogliendo negli arrangiamenti alti momenti di dodecafonia. Un quartetto questo che piu' che solleticare gli istinti commerciali del vasto pubblico si propone come un laboratorio musicale. E chi ha voglia di modificare le proprie consolidate e talvolta sclerotizzate conoscenze jazzistiche, trova nella musica di Francesco ampi spunti e sollecitazioni per avventurarsi in un mondo inesplorato di nuove sonorita'. Il jazz, e' stato detto nella presentazione di Francesco Cafiso, e' musica che penetra direttamente e va al cuore ed alla mente dell'asoltatore.
La serata organizzata dal Grande Oriente d'Italia nell'immenso tempio allestito al Palazzo dei Congressi di Rimini e' stata l'occasione per le centinaia di ospiti stranieri per scoprire un grande talento. E per le decine di americani venuti da diversi stati della Federazione per rendersi conto che il Jazz non e' solo e non piu' un prodotto della piu' grande democrazia del mondo.

info@francescocafiso.com

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