Cio che stupisce e' che questo fenomeno si stia sviluppando in America, una nazione che secondo i media tiene molto alla cura dell'immagine dei propri abitanti. Ma l'America e' la patria del fast food, che secondo i piu' recenti studi e' la causa scatenante del fenomeno obesita' dalle dimensioni epidemiche. Una persona normale ha bisogno di circa 60 grammi di grasso al giorno pari a 2000 calorie. Bene: se ordinate un hamburgher con patate fritte e ci bevete sopra una delle solite super reclamizzate bibite gazzose il vostro stomaco ingurgitera' una dose di piu' di 50 grammi di grasso pari appunto al consumo medio giornaliero di una persona normale. Con la differenza che trattandosi di prodotti alimentari industriali e processati, come si dice da queste parti, privi di fibre, ma arricchiti con sale, condimenti, questi cibi offerti dal fast food aumentano il tasso glicemico nel sangue. Una volta sparito l'effetto si scatena la fame. Gli americani non sanno mangiare e non hanno una tradizione culinaria alla quale attingere. Le donne che si dividono tra impegni di lavoro, figli, marito e esigenze di socializzazione avranno anche molte qualita'. Ma in genere non sanno mettersi ai fornelli, nonostante che le case della media borghesia siano attrezzate con cucine astronautiche. In gran parte si e' perduta la sana abitudine di ritrovarsi la sera tutti insieme intorno a un tavolo. Chi ha fame apre il frigorifero e si prende quello che trova, E se si vuole fare proprio uno strappo alla regola si mette nel forno a micro onde un piatto surgelato.
L'obesita' determina malattie cardiovscolari, diabete, cancro alla prostata ed altre piacevolezze, gravi problemi ortopedici. Ma il suo impatto negativo sull'economia sta crescendo a dismisura. Questo spiega perche' Michelle Obama abbia dato il calcio di inizio (e' proprio il caso di dirlo) ad una campagna volta a far cambiare le abitudini dietetiche agli americani.
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