I ricercatori dell’Università di Ohio stanno studiando una fonte energetica che può essere prodotta da ognuno di noi. Ovvero: la pipì. Secondo questi scienziati l’urina contiene il 99 per cento di acqua, ma nel restante uno per cento vi è una larga presenza di idrogeno presente nella urea, il componente organico la cui formula è (NH2)2CO. Se fosse possibile raccogliere l’urina dei 24mila studenti della Ohio University si potrebbero alimentare con energia elettrica 60 edifici ogni giorno. I ricercatori ammettono che molto deve essere ancora studiato e fatto prima di arrivare a risultati concreti. Ma sono altrettanto convinti che la nuova tecnologia potrà essere disponibile molto presto.
Sperando che non si tratti dell’ennesima bufala giornalistica, ricordiamo che durante la seconda guerra mondiale furono fatti studi accurati per recuperare il grasso dagli escrementi umani. Si era in piena ‘autarchia’, bisognava ridurre le importazioni dall’estero e sviluppare le risorse interne. E si diffuse la voce malevola che una famosa crema di nocciole fosse fatta utilizzando proprio quel tipo di grasso concentrato. Per fortuna si trattava di una accusa smentita subito dalle analisi e prove concrete.
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