È come un ritornello espresso in forme che vanno dall’educato, al provocatorio, dal confidenziale all’accusatorio. Ma in sostanza i nostri interlucutori americani ci chiedono come gli italiani abbiano potuto tollerare per quasi venti anni un clown che li ha esposti alla berlina in tutto il mondo; che ha avuto una larga maggioranza parlamentare con la quale ha confezionato leggi ad personam et aziendam; che si è circondato di ‘vestali’ (si fa per dire) che avevano lo scopo di tenere alto il morale del faraone; che si è scagliato contro le Istituzioni demolendole, e l’elenco continua…
Come fai a spiegare ad un americano che aveva ragione quel grande cantautore, Giorgio Gaber, che prima di morire disse: “Non ho paura di Berlusconi in sè, ho paura di Berlusconi in me.”
Il signor Berlusconi ha rappresentato e rappresenta lo stereotipo dell’italiano medio. Quello che quando si trova all’estero deve parlare a voce alta anche nei musei, un po’ per farsi coraggio ed un po’ perché deve sempre occupare la scena; quello che bacia tutti in pubblico, uomini e donne alle quali riserva sempre il commento licenzioso e arguto; quello che pur di arrivare dove vuole fa carne di porco di tutti; che non rispetta le regole di normale convivenza ma sente il diritto di protestare; che considera i luoghi pubblici la sua pattumiera perché lui dice che paga le tasse, che invece sono pagate da una minoranza di disgraziati; quello che pretende di essere appellato col titolo di dottore mentre in tutto il mondo civile è dottore solo chi è medico o ha un PHD; quello che non rispetta la distanza di sicurezza in autostrada e sfanala a 200 all’ora tanto è sicuro che non lo beccano; (se lo beccano c’è sempre un amico che gli fa cancellare la multa); quello che bacia la mano al potente di turno e tira calci in culo ai subordinati; quello che va con le ragazzine perché chi ha i soldi deve saperli spendere; quello che non tralascia di frequentare malavitosi perché sono quelli che poi ti risolvono subito i problemi. E le donne italiane, come hanno potuto…?Tante hanno votato per il Cavaliere e lo sostengono con adorazione perché ha fatto strame di molte conquiste del femminismo che se applicato correttamente dà un sacco di responsabilità alla donna. Mentre quelle che se lo possono permettere, grazie a madre natura, sanno che la competizione in Italia prevede le scorciatoie sessuali. Del resto, come diceva la nota moglie di quel dirigente, “Mica si consuma…”.
“Non ho paura di Berlusconi in sè, ho paura di Berlusconi in me.”
Quel Berlusconi che, purtroppo, riconosco a volte in me e ne rimango atterrito.
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Bravissimo, caro Oscar! Ottimo articolo che condivido al 100%. se tutti noi italani cominciassimo a fare, e non solo a giudicare quello che fanno gli altri, credendo di essere esenti noi da ogni giudizio, le cose potrebbero cominciare a migliorare. É un articolo che conserverò per citarlo.
Un abbraccio
Alessandro
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Caro Oscar,
hai fatto - ovviamente per iperbole - il ritratto dell'italiano medio (all'estero in particolare). Altrettanto ovviamente - senza iperbole - l'italiano medio NON è così.
Ma ciò che è importante oggi è il fatto che in Italia stiamo cambiando pagina.
Spero quindi che anche le pessime icone del nostro ex lider maximo cadano nel cestino dell'oblio e che si possa nuovamente parlare seriamente di futuro, di quello vero, non di quello posticcio dei teatrini di posa che ha dominato la scena in questi anni: ALWAYS BLUE SKY FOR OUR CHILDREN AND FOR OUR CHILDREN'S CHILDREN.
My best wishes for your NEW blog.
Dario
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io non so come Lei sia nella mia mail. Gradirei che non ci fosse più ma non so come fare per cancellarla. Lei è una persona disfattista, un tipo di persona che non amo. Lei mi spaventa e mi avvilisce. La prego, non compaia più nella mia mail. Grazie
maria.palazzi@libero.it
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hanno potuto e adesso debbono sottostare al governo dei banchieri che faranno un " boccone" dell'Italia intera. Auguri ! linarena
lina arena [linarena@yahoo.it]
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Oscar
Grazie a Berlusconi continuate a riempire pagine sui giornali sono curioso di vedere cosa scriverete poi...
Ed e' strano che non si tiene conto di una opposizione che ha permesso questo per tutti questi anni ed ha mangiato alle spalle solo ripetendo un ritornello all'infinito ...
I veri antiitaliani sono quelli che continuano a criticare gli altri senza mai dire una parola di se stessi che sono più indiavolati e pieni di cattiveria perché invasi dalla gelosia e invidia che distingue ancora l'italiano in particolar modo quello che vive all'estero che se le portato adosso con la valigia di cartone....se devi scrivere qualcosa fallo non in maniera da stare da una parte saresti più credibile e forse più buono come essere umano
Buona giornata
G.Marelli
marelli1122@comcast.net
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Condivido il Suo amaro articolo. La conseguenza, purtroppo, considerate le caratteristiche di noi italiani, può essere che il dopo B. (non mi riesce di scrivere il nome per intero) risulti gattopardescamente non tanto diverso dal pre B. ma, almeno spero, meglio del durante B.
Massimo
Massimo Orlandi [max_orlandi@hotmail.it]
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Egregio Signor Bartoli,
Non ho il piacere di conoscerla, ma ricevo regolarmente i suoi messaggi. Confesso che di solito non li apro perché andare su blogs, twitters, chats, e chi più ne ha più ne metta, non è la mia cup of tea; però uno o due li ho letti. Come noterà dall'oggetto, è all'ultimo che desidero riferirmi.
Non voglio commentare l'uscita del Presidente del Consiglio, tantomeno la sua persona - non è questo il punto -, bensì le reazioni degli statunitensi (d'America). Mi sembra assai strano che essi si meraviglino dello stato attuale della nostra repubblica e si domandino come gli italiani abbiano potuto sopportare tanto. E' vero, noi italiani siamo dotati di grande pazienza, però mia nonna diceva che il più conosce il meno; io invece cito una fonte ben più autorevole: il Vangelo. "Perché osservi la pagliuzza che è nell'occhio del tuo fratello, mentre non ti accorgi della trave che hai nel tuo occhio?" Infatti, per quel che si dice, neanche gli Stati Uniti se la passano poi tanto bene, e neanche i loro politici sembrano essere tanto virtuosi e intelligenti. Vogliamo parlare un po' dei loro ultimi Presidenti (inclusi, naturalmente i Kennedy e il suo clan, che saranno anche apparsi virtuosi ma... ), della loro politica e delle loro guerre? Ma sì, forse è meglio lasciar stare.
Desidero precisare subito che è lungi da me l'anti-americanismo dei decenni passati. Infatti ho sempre sostenuto, quando dappertutto apparivano scritte sui muri "Yankees, go home!" (la punteggiatura è mia), che se in Italia stavamo così bene era perché avevamo ricevuto aiuti dagli USA; e ancora adesso sostengo che, se dopo la Seconda Guerra Mondiale le cose fossero andate in maniera diversa, adesso noi donne - laureate e non -, invece di affidare i nostri figli o i nostri anziani o farci aiutare in casa da persone dell'Est ed extracomunitarie, andremmo all'estero a cercare lavoro come colf, e gli uomini - anche se ingegneri e architetti - andrebbero a fare i muratori e a provare come "sa di sale lo pane altrui, e com'è duro calle lo scender e 'l salir per l'altrui scale".
E adesso lasci che sia io a meravigliarmi: gli statunitensi trovano strano che l'Europa sia in crisi? che la Grecia sia in crisi? che l'Italia sia in crisi. (A proposito, l'altra sera ho sentito David Letterman che diceva con il suo fare sornione che l'Italia - circa 40 milioni di abitanti (!!!) e settima potenza mondiale - era in crisi. E lì, tutti a sbellicarsi!) Questi signori non si fanno un piccolo esame di coscienza? Perché, da dove ha avuto origine la crisi - loro e nostra - se non dalle loro banche?
Dunque, questi signori non si dovrebbero permettere di ridere della nostra politica, della nostra economia e della nostra pazienza- Piuttosto, guardino bene i loro affari, e così si renderanno conto che c'è poco da meravigliarsi dei nostri.
Un'ultima cosa. E' inutile andare in brodo di giuggiole - in Italia e all'estero - per l'Inno di Mameli, deriso fino a pochi anni fa, e poi sbeffeggiare la nazione, le sue istituzioni e i suoi abitanti: cerchiamo piuttosto di fare tutti del nostro meglio e andare avanti... con qualsiasi governo si stia formando.
Cordialmente,
Roberta Graziano (Roma Capitale)
grazianoroberta@alice.it
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massimo orlandi,dario,povera gente mi fa pena!!!!!
Ottimi gli interventi di maria palazzi,lina arena,G.marelli e gran finale Roberta Graziano.
P.S. Sono sotto gli occhi di tutti i progressi dell'AVVENTO di OBAMA!!!!!!!!!
Egregio Signor Bartoli , ma come si permette lei di sputare veleno ogni giorno su Silvio Berlusconi? Ma non ha altro di meglio fa fare?
Lei si sente Un padreterno, uno bravo , intelligente, venga Lei a mettere a posto l’Italia:
Gli italiani conoscono bene Berlusconi e molto meglio Bersani, Di Pietro, Casini, Fini e via dicendo...... e proprio di questi ultimi che hanno
TANTA TANTA PAURA....
non abbiamo bisogno dei suoi consigli , anche noi abbiamo un cervello.............. AUGURI
annamaria.patrizi@gmail.com
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Rispondiamo:
Gentile Ms. Patrizi,
Pubblichiamo volentieri la sua veemente arringa perche' e' la migliore dimostrazione di quanto fondamentalismo ci sia in Italia. Un fondamentalismo che si associa a quello religioso, a quello dei dogmatici comunisti e fascisti di un tempo. Lei, gentile Signora, ed i fondamentalisti con cui si apparenta, vivete nell'incubo che un lieve dubbio possa in qualche modo mettere a repentaglio le vostre convinzioni che, non sono in realta' vostre, ma frutto di un costante lavaggio delle meningi attraverso i media di proprieta' del Potente.
Per quanto ci riguarda siamo molto umili nel considerare i fenomeni politici della nostra amata Italia, anche se non li condividiamo. Consideriamo con molta attenzione le opinioni contrarie alle nostre quando ci vengono esposte con educazione e senza investirci di improperi. Una forma mentis la nostra che ci permette spesso di acquisire dalla dialettica con l'interlocutore (mai considerato avversario o nemico) degli elementi che possono modificare il nostro pensiero. Si tratta dell'insegnamento liberale che abbiamo recepito quando eravamo giovani e che e' ormai svanito nelle diverse formazioni politiche.
Keep in touch.
Con stima,
Oscar Bartoli
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Caro Dottor Bartoli,
ma che gran numero di "Berlusconi-in-loro" contiene la Sua Mailing List! E, quanto al motto di Giorgio Gaber, che peccato non sia riuscito a deberluskonizzare la sua Ombretta, che di guasti a Milano ne ha fatto proprio tanti!
Non si scoraggi La prego.
Buona serata
Anna Casati
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Caro Signor Bartoli,purtroppo, ogni volta che qualcuno si lamenta, salta fuori un altro che lo accusa di non saper fare altro che lamentarsi (e anche questo ormai è entrato a far parte del carattere dell'italiano medio). Che cosa ne sa "l'altro" di che cosa sappia fare o stia facendo "l'uno"? Vogliamo con questo togliere il diritto alla protesta? Che non è "mugugno", ma spesso lucida analisi.
Se lo immagina Lei uno che va dal medico, e questo gli dice: " Ma insomma, invece di raccontarmi i suoi mali, sia ottimista, sia propositivo! "
Costoro fanno il paio con quelli che "ma basta col passato, pensiamo al futuro...", sentito negli ultimi giorni da autorevoli voci. Mi viene in mente quel mio compagno di studio che, quando gli chiedevo di restituirmi i prestiti che gli avevo fatto, rispondeva: "Ma dai, non fare il poveraccio, sii un signore!"
Bella poi anche quella che "non bisogna stare da una parte". Per me l'unico che non deve pendere né di qua né di là è l'acrobata sul filo, e ce ne sono già tanti...
Infine, chiunque parli a nome degli italiani (Signora Patrizi) impari a parlare solo per sé, e non avrà "tanta paura"... di essere smentita: ognuno sta solo sul cuor della terra, dice Quasimodo. E Montale sembra poco propositivo, ma molto convinto: "Codesto solo oggi possiamo dirti: quel che non siamo, quel che non vogliamo". Ma si sa, i poeti sono matti e poco credibili...
Cordiali saluti,
Sergio Pescatori
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