La Fiat fa discutere in questi giorni.
Il suo amministratore delegato, Marchionne, ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera da cui emerge l'immagine di un capo azienda che sa quello che vuole e lo vuole quanto prima, consapevole e orgoglioso di avere restituito al Presidente Obama i soldi che erano stati imprestati alla Chrysler che lui, Marchionne, e' riuscito a rimettere in sesto.
Quanto alla tradizione storica della FIAT in Italia sembra che a Marchionne importi poco, visto che lui e' pagato ( molto, ma secondo le quotazioni internazionali dei top-top managers) per far funzionare le aziende e produrre profitto. E, dal suo punto di vista, non possiamo dargli torto. I soldi dello stato italiano alla FIAT sono stati dati nell'arco di cento anni, sotto la minaccia di licenziamenti di migliaia di persone. Ma cosi' si comportavano tutte le grandi famiglie imprenditoriali della Penisola.
Si parla della FIAT perche' i tre operai-sindacalisti di Melfi accusati dall'azienda di sabotaggio delle linee di produzione e assolti dal giudice di Potenza che ha imposto di riassumerli percepiranno lo stipendio ma sono stati invitati dal capo del personale a starsene a casa. Che e' poi quello che i sindacalisti di livello normalmente fanno.
Si parla della FIAT perche' un altro giudice ha condannato il giornalista Formigli a pagare sette milioni di euro all'azienda per il danno morale ed oggettivo causato, sembra, da un servizio televisivo in cui si criticava la MITO. Tra i commenti dei vari colleghi che si strappano i capelli e le vesti strillando che si tratta di un attentato alla liberta' di informazione, torreggia quello del direttore del telegiornale della 7, Enrico Mentana, che ricorda come da decenni stuoli di giornalisti italiani abbiano ricevuto in comodato perpetuo e senza limiti per il chilometraggio macchine della casa torinese. Da parte nostra sottolineamo che non ci risulta che alcun giornalista specializzato nel settore auto abbia mai scritto dopo le prove che le auto prodotte dalla FIAT avevano difetti, che invece puntualmente venivano poi verificati da chi quelle vetture le acquistava. Ricordiamo per esperienza personale la Mirafiori che aveva una tubazione del radiatore che passava all'interno dell'abitacolo. "Ci faccia mettere un rubinetto per l'estate." ci sentimmo dire dal capo servizio della filiale Fiat. Oppure l'aria condizionata della Panda e della Lancia Ypsilon che trasformava queste auto in una calle veneziana, perche' non smaltivano la condensa.
Quanto alla 500 ci farebbe piacere vederne in giro in America a competere con le Mini. Marchionne sembra si sia espresso in maniera negativa sul marketing di questa vettura. Chissa' se e' vero. Resta il fatto che le vendite sono pari alla meta' di quanto previsto dalla Fiat, mentre Mercedes, BMW, Volgswagen stravendono negli USA tutti i loro modelli molti dei quali fabbricati in Messico e venduti a caro prezzo negli States.
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attento, attento, Oscar, ché quelli chissà quanto ti fanno pagare: mica gli bastano i soldi che gli dà lo Stato.....
ebbì
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Qui in Canada si cominicia a vederne purtoppo il prezzo di vendida non é molto incoraggiante perché in nessuna maniera si potrebbe comparare una Fiat 500 ad una Mini, à prezzo eguale la Mini é più invitante e decisamente la Mini é più venduta della Fiat 500 che é carina ma nient'altro.
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Carissimo Oscar,
quando nei primi anni '960 andavo all'Università a Torino, avevo una 500 regalatami da mio Padre di venerata memoria.
Ingranavi la marcia, mollavi la frizione e la 500 non partiva: in compenso era partito un semiasse ! Questa cosa mi occorse (non solo a me, ma a molti) parecchie volte; finalmente un meccanico mi sostituì i semiassi con un tipo "rinforzato".
Quindi la FIAT aveva ampliato il beneficio economico degli operai: oltre a quelli che lavoravano alle catene di montaggio, ve ne erano altri che costruivano ricambi e riparavano le auto. L'avevano chiamato "boom economico" !
Viceversa ora la 500 è tutta un'altra cosa.
Ciao,
Dario (Torino)
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Carissimo Oscar
Per quanto riguarda la Fiat sono un ex dipendente ma le cavolate sono state fatte dai politici.
Ero dipendente del gruppo Alfa Romeo ed un bel giorno arriva Mortadella che regala tutto il gruppo alla Fiat (da notare che eravamo in attivo) .Le candele Lodge che erano la meraviglia dei prodotti vengono regalate alla Marelli che distrugge il progetto (concorrenza) Semiassi, Ammortizzatori tutto Kaputt compreso il museo dell’auto Alfa. ed in poco tempo diventiamo Fiat.
Io ho una Focus con 7000 Km in 2 anni ho dovuto cambiare la pompa dei freni ma la macchina continua a non frenare.Il cruscotto,i montanti laterali,le prese d’aria laterali si riflettono sui vetri anteriori e non si vede un tubo.La vettura è stata male assemblata in quanto le tolleranze minime si sono male accoppiate lasciando dei vuoti tremendi.In conclusione sono stato interpellato per sapere se il mio concessionario era gentile.Ho risposto che la vettura fa schifo e non comprerei mai una Ford fatta in Germania.
Ti saluto Pier Luigi
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Caro Pier Luigi:
Il professor Prodi non regalo' l'Alfa Romeo alla Fiat ma fu costretto, nella sua qualita' di Presidente dell'IRI, a cedere alle pressioni-ingiunzioni del governo a sua volta premuto da una forsennata campagna mediatica promossa dalla casa di Torino. E dove' cancellare la lettera di intenti che gia' aveva firmato con la Ford a Londra.
Molti cordiali saluti.
Oscar
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