Scrivo questa nota prima di prendere il volo United 967 da Roma per Washington DC. Ogni giorno questo aereo e’ strapieno nei due sensi. E dire che per anni ho cercato di ‘sensibilizzare’ i dirgenti dell’Alitalia sulla necessita’ di fare un volo diretto tra la Capitale degli Stati Uniti e la Caput Mundi. Senza successo: mi rispondevano che loro erano interessati al traffico di Brookkolino e, quanto a Washington non importava nulla a nessuno.
Sono passati 40 giorni da quando sono arrivato in Italia. Durante questo periodo sono stato nella Riviera Ligure di Ponente, a Milano a fare lezione allo IULM, a Rimini per la Gran Loggia del Grande Oriente d’Italia, in Sicilia a far riscoprire ad un grande avvocato americano le sue lontane radici familiari a San Giuseppe Jato, poi a Palermo, Catania ed infine Taormina. A Catania siamo stati ricevuti dal Principe Moncada che ci ha fatto visitare i quartieri privati del suo Palazzo Biscari. Alcuni giorni a Cagliari alla scoperta di splendidi nuraghi. Poi, oltre a Roma, Firenze e Siena.
In queste localita’ ho avuto modo di presentare il mio ultimo libro dal titolo: W.D.C (sotto traccia), un thriller ambientato nella Washington segreta, ma non solo.
Il libro e’ stata l’occasione per instaurare con il pubblico un dialogo sull’America e sul futuro dell’Europa. Ma alla fine rampollava sempre una diffusa depressione di fondo per la crisi economica e morale nella quale si sta avvitando il Bel Paese. Parola d’ordine: “Non ci sono piu’ speranze, non sappiamo dove andare e cosa fare...”
Una litania dolorosa confermata dallo stillicidio di suicidi che vedono protagonisti purtroppo tanti imprenditori.
Chi scrive vive in una nazione-continente che negli ultimi anni ha patito le pene dell’inferno. Intorno alle citta’ grandi e piccole si sono formate tendopoli con miglaia di persone che nel giro di poco tempo avevano perduto, casa, lavoro, conto in banca ed erano andate a ingrossare il numero di quelli che vivono sotto i cartoni.
Ma in America la gente cerca di non piangersi addosso anche se ne avrebbe tutti i diritti. Gli Stati Uniti sono una nazione in cui si sente il pulsare delle energie. Si tratta forse dei nuovi arrivati legali e illegali che scaricano adrenalina nel Paese che li accoglie spesso di malavoglia. E solo perche’ certi lavori i giovani americani si rifiiutano di farli.
Nel nostro ampio girovagare per l’amata Italia invece l’atmosfera che abbiamo percepito e’ quella di uno stagno reso puteolente dalle esalazioni pestifere degli scandali che quotidianamente ammorbano l’immagine della politica e contribuiscono a far peggiorare l’umore generalizzato della gente.
Eppure, se paragonata all’America, l’Italia che ho vista dal nord al sud, nelle isole, passeggiando all’interno delle sue meravigliose citta’ medievali, e’ un paradiso per gli occhi, popolata di giovani donne dalla bellezza sfrontata e di tanti bei ragazzi rigorosamente atteggiati a ‘boro’ della suburra (capelli alla gelatina, baffetto e pizzetto, jeans strizzacoglioni, scarpino stile pilota di Formula 1). Un paradiso per lo stomaco con le sue cucine locali. Un paradiso per la mente con i suoi musei, l’architettura, i paesaggi.
Un’Italia dove e’ ancora piu’ che mai prevalente il ‘sembrare’ piuttosto che ‘l’essere’. Un’Italia dove i giovani che decidono di gettare il cuore al di la’ dell’ostacolo e se ne vanno all’estero a studiare o lavorare, sono ancora merce rara. Perche’ gli altri in maggioranza preferiscono stare all’ombra del campanile, farsi stirare le camicie dalla mamma e rubare alla vecchia zia i 50 euro per andare a ballare in discoteca da mezzanotte alle quattro.
Questo stupendo Paese, che nel corso dei secoli ha stupito il mondo con il talento dei suoi geni, sembra oggi avvitato e ripiegato su stesso, affetto da una sorta di atarassia che si esprime in una continua lamentazione contro il governo dei tecnici, contro le tasse che sono aumentate, contro la mancanza di posti di lavoro, contro la politica. Magari venisse l’uomo forte a rimettere a posto tutto, e via citando.
Sono lamenti giustificati da una situazione estremamente grave. Ma che rivelano da parte di molti la rabbia perche’ gli evasori fiscali vengono stanati sempre di piu’. Anche se un nostro amico che si intende di lotta all’evasione ci dice che per approntare un recupero dei 140 miliardi di euro sarebbe necessario varare un piano di potenziamento della Guardia di Finanza per migliaia di altri agenti-ispettori con un costo stratosferico per le casse dello Stato. Meglio dunque insistere sulle odiate imposte indirette che colpiscono tutti, soprattutto quelli a reddito fisso.
Ci hanno rubato anche il “Forza Italia!. Ma siamo sicuri che questa splendida gente sapra’ ritrovare un suo riscatto morale e recuperare il tempo perduto. Non sarebbe la prima volta nella lunga storia di questa nazione che continua ad essere in cima ai pensieri di milioni di persone in tutto il mondo.
Grande e Bella Italia: basta con gli antidepressivi che intontiscono. Avanti con le vitamine, il peperoncino e la voglia di vincere. Perche’ ce la farai. Lo sappiamo bene noi che viviamo lontano e ti guardiamo con lo sguardo rassegnato dell’innamorato solo ed ignorato.
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Caro Oscar, questo e' quanto racconta chi fa una breve
vacanza in Italia...allora e' il paese piu' bello del mondo.
Succede anche a mia figlia al rientro dai brevi sogiorni
italiani col portafoglio ben fornito.
Potrei pero' fare un lunghissimo elenco delle differenze che
ci sono con tante altre nazioni, prima tra tutte l'america. In particolare di
quanto ritorna al cittadino dai contributi fiscali.....quasi nulla....,
tutto va a finanziare il rimborso dei titoli in scadenza che ogni tre mesi il
governo e' costretto a subire pagando uno dei piu' alti interessi bancari della
storia. E di quanto avanza ci si preoccupa di pagare lo stipendio faraonico a
tutti i dipendenti pubblici che sono il grosso della forza lavoro italiana. Giacche'
il piu' squinternato assessore di un remoto comune della piu' remota provincia
si porta a casa non meno di alcune migliaia di euro al mese, possiamo bene
immaginare chi riempie i ristoranti italiani dove si dice non ci sia mai posto.
Certamente non viaggiano sui treni dei pendolari ne' sui mezzi pubblici, per
cui sappiamo pure chi ci sorpassa in autostrada su costose berline e suv.....
Scomparissero i dipendenti pubblici e quelli che lavorano
per le compagnie di consulenza (ex statali ben cammuffati), al ristorante non
andrebbe piu' nessuno e le cantine piene di sassicaia non le svuoterebbero
piu'....
La penisola e' favolosa ma purtroppo cusodita dai piu'
incompetenti e truffaldini custodi del pianeta. Si possono continuare a
smaltire rifiuti tossici nei terreni appena fuori dalle grandi province e nel
mare appena al largo dalle coste.
Ancora oggi non si sa il destino delle cinque navi affondate
nel tirreno cariche di rifiuti tossici....siccome vivo in due citta' americane
una buona parte dell'anno ed il resto in una ridente cittadina del ponenete
ligure, ho una lista infinita tra quanto ritorna al cittadino americano in
termini di servizi pubblici e di quanto degrado non vedo invece mai risolto al
mio paese...
Caro Oscar, non voglio tediare oltre ma invito vivamente ad
un piu' approfondito esame delle differenze che affliggono il comune
cittadino italiano, non il dipendente pubblico o il potentato di turno.
Un caro saluto
giancarlo belluso
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E'
una delle più belle pagine che abbia letto in questi ultimi tempi.
Un'analisi vera, struggente, ma vera di questo nostro
Paese che sembra essersi cacciato in un cul-de-sac che ha immalinconito gli
animi e sciupato il “sogno” delle giovani generazioni.
Forse è questa la cosa più grave, forse, alla lunga, è
possibile superare ogni ostacolo che incontriamo lungo il percorso della
nostra vita; ma non possiamo iniziare nessun percorso se ci viene a mancare il
“sogno” della meta che potremo raggiungere.
Vincenzo Asprea
Roccella Jonica (Italy)
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Hai scritto un pezzo stupendo. Grazie!
cetti
Washington DC
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Caro Signor Bartoli,
Ho letto con grande piacere la sua newsletter' come sempre impregnata da cultura e intelligenza.
Mi sono resa conto che quando io ero a Washington lei era in Italia. Ed io la cercavo nelle riunioni del Rotary, per salutarla e per invitarla al mio concerto alla Georgetown University
alla Gaston Hall. E' stato uno standing ovation. Il 25 sono rientrata a Milano .
Spero di avere l'occasione di rivederla . Avrei voluto darle il mio libro di poesie"Peace Flowers" che in dicembre ha ottenuto il "Gold Seal Award" al Palace of Legion of Honor"
a San Francisco.
Con i miei migliri saluti
Novin Afrouz
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Ho letto con grande piacere la sua newsletter' come sempre impregnata da cultura e intelligenza.
Mi sono resa conto che quando io ero a Washington lei era in Italia. Ed io la cercavo nelle riunioni del Rotary, per salutarla e per invitarla al mio concerto alla Georgetown University
alla Gaston Hall. E' stato uno standing ovation. Il 25 sono rientrata a Milano .
Spero di avere l'occasione di rivederla . Avrei voluto darle il mio libro di poesie"Peace Flowers" che in dicembre ha ottenuto il "Gold Seal Award" al Palace of Legion of Honor"
a San Francisco.
Con i miei migliri saluti
Novin Afrouz
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Grazie della bella lettera sul viaggio in
Italia. Rievoca simili sentimenti provati ripetutamente quando si visita il Bel
Paese: una gioia estetica per i sensi, ma se hai bisogno di
un permesso per aprire una qualunque attivita', allora cominciano i
guai.
Cordialmente,
benedetto vitiello
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Ciao
Oscar e' sempre un piacere leggere la tua lettera. Questa e' particolarmente
interessante. Complimenti. Enrico Baldelli
Roma
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Caro Oscar,
ho appena finito di leggere il tuo bel pezzo dal
titolo:”Bella Italia, Amate Sponde”. Hai in larga parte ragione. Sono anch’io
ottimista come te..., ce la faremo, come sempre! Ti faccio notare che la gente,
e soprattutto i giovani senza lavoro, sono arrabbiati perché il bravo Monti per
prima cosa ha ulteriormente tassato i pensionati e i salariati senza nulla (o
quasi) togliere ai ricchi e, soprattutto, senza dare il buon esempio. E’ di
pochi giorni fa l’annuncio di voler acquistare 400 nuove auto blu per una spesa
di 12 milioni di Euro quando per 10.000 Euro di debito le piccole imprese si
vedono Equitalia saltare addosso e pignorare ogni cosa inducendole a
chiudere. Per fortuna il Governo ha ascoltato la protesta della gente e ci ha
ripensato annullando velocemente l’operazione di acquisto. Ma c’è di più: i
parlamentari non danno affatto il buon esempio. A parte gli scandali di
corruzione di cui tu fai cenno, il problema è che da anni si parla di dimezzare
i parlamentari..., ma ancora nulla di fatto, e giù con esempi di questo genere
afferenti la politica come, per citare un altro esempio, la questione dei
rimborsi elettorali che sono elevati rispetto agli altri paesi europei e che
tardano ad essere ridotti.
Insomma, dare il buon esempio e fare le persone
per bene è ancora di pochi in Italia, purtroppo. Spero che con Monti il cerchio
si allarghi!
Un abbraccio.
Savino Chiariello
Firenze
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