Nel giorno di Marcinelle, Giornata nazionale
del sacrificio e del lavoro italiano nel mondo, gli italiani all'estero sono
vivi e forti. Li porteremo a votare in Italia per corrispondenza magari con il
voto elettronico.
di Melo Cicala Presidente di " INSIEME per gli
italiani "
Quando Mirko Tremaglia si ostinò a dare
dignità agli italiani all’estero attraverso il voto, trovò delle grandi
resistenze. Nessuno voleva dare credito a questa gente che in fondo, non era più
italiana, che non pagava le tasse in Italia e che aveva dimenticato quasi del
tutto la lingua italiana. Le ragioni ovviamente non erano queste, o perlomeno
non solo queste. I veri motivi Tremaglia li conosceva benissimo è ovvio. Si
trattava di gestire un gran numero di persone, un elettorato attivo fuori dai
confini patri, insomma un impegno veramente importante. Ma la cosa che spaventò
le quattro uova nel piatto italiane, furono le previsioni sugli effetti
politici di milioni di nuovi elettori sugli assetti e sugli equilibri italiani.
Molti si resero conto subito che quella velleità doveva essere circoscritta e
fortemente limitata se proprio bisognava farla. Di qui lafamigerata
Circoscrizione Estero, amalgama di anti costituzionalità ed ossimori che non
serve, ma che proprio non serve a nessuno. E’ facile provare ad immaginare cosa
potrebbe accadere in Italia se tre o quattro milioni di italiani potessero
aggiungersi alla massa elettorale già esistente. Volendo fare delle previsioni,
possiamo azzardare che sconquasserebbero progetti e dislocazioni dei vecchi
schieramenti al punto tale da avere un voce rilevante in Parlamento. Ma allora
perché non organizzare questa popolazione di emigrati ormai arrivata alla terza
generazione in un vero e proprio partito in maniera tale da non avere padroni?
Ce ne sarebbe veramente bisogno. Il nostro paese vede il presentarsi ed il
ripresentarsi alla politica sempre delle stesse facce ormai già da un
trentennio, persone giovani che per altri trent’anni almeno promettono di
rimanere lì ancorati nei palazzi del potere. Gli esempi sono trasversali,
pensiamo a parlamentari che seppure tutta gente giovanissima e' al tempo stesso vecchia. Vecchia nelle idee,
nella gestione del potere, nella comunicazione con la gente, nel partorire
proposte e programmi. Noi di ‘Insieme’ ci siamo prospettati questo obiettivo,
parlare alla gente all’estero cercando di convincerla delle sue potenzialità,
di farle prendere fiducia in se stessa in modo da non chiedere elemosinando
diritti, ma di pretenderli. E’ possibile aggirare lo scoglio della
Circoscrizione estero per la cui abolizione occorrerebbe la modifica della Costituzione,
con la possibilità di votare dall’estero in Italia con sistemi di
corrispondenza senza essere obbligati a venirci di persona. Se le cose stanno
così come le annotiamo sui nostri diari, è perché si accettò in ultimo un
compromesso per accontentare politicamente Tremaglia e salvare capra e cavoli.
Fu la peggiore delle scelte ma l’unica possibile. Oggi possiamo cambiare le
cose soprattutto dopo aver preso atto del fallimento del mandato elettorale da
parte dei nostri parlamentari eletti all’estero. Possiamo cioè tentare l’ultima
carta, ma la migliore di cui siamo in possesso, per ridare dignità al voto
degli italiani che solo in questo modo possono solleticare gli interessi di chi
gestisce questo paese. E’ un nostro
dovere civico per rispetto della nostra gente occuparci di loro con onestà
intellettuale e senza demagogie in memoria anche e soprattutto di quanti
italiani, l’otto agosto 1956, persero la vita in una miniera di Marcinelle solo
perché cercavano tra la fuliggine ed il carbone uno straccio di vita dignitosa
da offrire ai propri figli.
(per informazioni scrivere a melocicala@aol.com)
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Caro Oscar,
... e anche questa è ... Italia !
Dici a proposito dello sbarco su Marte di "Curiosity": "Il presidente Obama giustamente sottolinea che si tratta di un momento storico per l'America e l'umanità." e io aggiungo in particolare anche per l'Italia. Vediamo perché.
"Curiosity”, è il più grande robot mai realizzato per l’esplorazione del pianeta rosso, pesa 800 kg ed ha le dimensioni di un’automobile. Con sé, il Rover Curiosity, ha avuto un passeggero d’eccezione: Leonardo da Vinci, attraverso le copie digitali del Codice del Volo (1505) e dell’Autoritratto.
"Farò volare su Marte una copia digitale del Codice del Volo di Leonardo da Vinci", aveva annunciato nella primavera 2011, in una visita a Torino, Charles Elachi direttore del JPL, il Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, in California, il più importante centro di ricerche della NASA sulle missioni spaziali. L'idea leonardesca era stata lanciata dalla trasmissione TGR "Leonardo" di Raitre che aveva trasmesso la visita dello scienziato americano al prezioso manoscritto della Biblioteca Reale di Torino.
Dal primo satellite americano della storia, inventato e lanciato nel 1958, ai robot che stanno percorrendo Marte, il Jet Propulsion Laboratory di Pasadena ha messo la firma sulla maggior parte delle missioni per lo studio del sistema solare e oltre. Le tecnologie per l'esplorazione spaziale sviluppate dal Laboratorio si sono rivelate fondamentali anche per nuove scoperte sull'atmosfera terrestre, il clima, gli oceani, la geologia e la biosfera del nostro pianeta.
Gli italiani possono andar fieri di questa missione spaziale; un grandissimo personaggio universale, Leonardo da Vinci, scienziato rinascimentale antesignano dell'aeronautica, lascia un segno imperituro al di là dei confini del nostro pianeta Terra.
Un altro "italiano all'estero" che rende onore alla Patria.
Ciao,
Dario, Torino, Italia
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... e anche questa è ... Italia !
Dici a proposito dello sbarco su Marte di "Curiosity": "Il presidente Obama giustamente sottolinea che si tratta di un momento storico per l'America e l'umanità." e io aggiungo in particolare anche per l'Italia. Vediamo perché.
"Curiosity”, è il più grande robot mai realizzato per l’esplorazione del pianeta rosso, pesa 800 kg ed ha le dimensioni di un’automobile. Con sé, il Rover Curiosity, ha avuto un passeggero d’eccezione: Leonardo da Vinci, attraverso le copie digitali del Codice del Volo (1505) e dell’Autoritratto.
"Farò volare su Marte una copia digitale del Codice del Volo di Leonardo da Vinci", aveva annunciato nella primavera 2011, in una visita a Torino, Charles Elachi direttore del JPL, il Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, in California, il più importante centro di ricerche della NASA sulle missioni spaziali. L'idea leonardesca era stata lanciata dalla trasmissione TGR "Leonardo" di Raitre che aveva trasmesso la visita dello scienziato americano al prezioso manoscritto della Biblioteca Reale di Torino.
Dal primo satellite americano della storia, inventato e lanciato nel 1958, ai robot che stanno percorrendo Marte, il Jet Propulsion Laboratory di Pasadena ha messo la firma sulla maggior parte delle missioni per lo studio del sistema solare e oltre. Le tecnologie per l'esplorazione spaziale sviluppate dal Laboratorio si sono rivelate fondamentali anche per nuove scoperte sull'atmosfera terrestre, il clima, gli oceani, la geologia e la biosfera del nostro pianeta.
Gli italiani possono andar fieri di questa missione spaziale; un grandissimo personaggio universale, Leonardo da Vinci, scienziato rinascimentale antesignano dell'aeronautica, lascia un segno imperituro al di là dei confini del nostro pianeta Terra.
Un altro "italiano all'estero" che rende onore alla Patria.
Ciao,
Dario, Torino, Italia
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