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Dopo quattro anni di cialtronismo, l'America ha un vero Presidente


Ovviamente gli oppositori di Biden si sono scatenati dopo la conferenza stampa tenuta dal presidente degli Stati Uniti al termine dell'incontro con Vladimir Putin, sostenendo che quello che definiscono 'Sleepy Joe', secondo l'arrogante definizione coniata da Trump, non sarebbe stato capace di portare alcun risultato positivo dall'incontro-scontro con il presidente della Federazione russa.

A dimostrazione che l'antagonismo politico nel quale sguazzano i fanatici di Donald è a 360° e non ammette incertezze.

Invece il presidente Joe Biden ha dato una dimostrazione di ampia capacità nella gestione di questo importante incontro che ha approcciato non con l'intenzione di fare uno scontro all'arma bianca per la gioia dei media, ma con l'obiettivo di creare un comune terreno positivo di confronto sul quale costruire una stabile relazione con la Russia.

Inaspettatamente il presidente Joe Biden ha dimostrato nella sua conferenza stampa di saper gestire in modo molto convincente l'esposizione delle oltre tre ore di incontro con il presidente Putin, ma soprattutto dando risposte precise alle domande dei giornalisti alcune delle quali molto insinuanti.

Joe Biden ha sfoderato dalla sua la grande esperienza parlamentare maturata in oltre trent'anni di vita senatoriale e il fatto di essere l'unico parlamentare americano che ha totalizzato un infinito numero di viaggi all'estero soprattutto quando per otto anni è stato vicepresidente nella amministrazione Barack Obama.

Chi si attendeva uno scontro a Ginevra tra Putin e Biden è rimasto  deluso.

Da una parte Putin doveva in qualche modo costruire un terreno di incontro con il presidente degli Stati Uniti dopo le tensioni causate dagli interventi russi nelle elezioni americane a sostegno del candidato Trump che poteva e doveva essere sostenuto per ragioni note allo stesso Putin.

Qualcuno ha fatto notare che l'atteggiamento di Vladimir Putin negli incontri con i presidenti americani precedenti, ad esempio con Barack Obama, è sempre stato all'insegna della reciproca cortesia senza pigiare sul pedale del forte.

Ma non è azzardato ritenere che l'apprezzamento espresso dal presidente russo nei confronti del collega Biden non fosse solo motivato da ragioni di opportunità teatrale.

In effetti Joe Biden è un "piacione", uno che sa rendersi umanamente accettabile anche nelle situazioni più difficili.

Questa sua qualità, sarebbe meglio dire talento, lo ha aiutato anche in questa occasione di estrema difficoltà diplomatica.

Il risultato, almeno basandosi sulle dichiarazioni dei due presidenti al termine del lungo incontro ginevrino, dovrà essere giudicato in maniera positiva.

A Ginevra è stato creato comune terreno diplomatico tra Russia e USA su cui potranno e dovranno essere intavolati e gestiti importanti problemi di interesse comune che non possono essere lasciati nelle mani dei trafficanti di odio che lavorano per il "tanto peggio tanto meglio".

Nonostante le critiche dei vedovi di Donald Trump, l'America di oggi ha scoperto di avere un presidente che la rappresenta in maniera autorevole.

E ditemi se è poco dopo i quattro anni di follia presidenziale che ci siamo dovuti sorbire non solo a livello nazionale ma anche internazionale.

Oscar

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