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NON MI CHIAMO VANNACCI

 Riceviamo e volentieri pubblichiamo

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NON MI CHIAMO VANNACCI, ED I MIEI «PENSIERI IN LIBERTÀ DI UN PATRIOTA ITALIANO-EUROPEO» LI PUBBLICO DOPO AVER DISMESSO L’UNIFORME


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Rispondendo ad amici e lettori  di "Io, l'Italia e l'Europa. Pensieri in libertà di un patriota italiano-europeo" che mi hanno chiesto se il mio libro sia una risposta a "Il Mondo al contrario" del Generale dell'Esercito Roberto Vannacci, ho spiegato che, se può sembrarlo, lo é  solo per caso. Perché il libro é stato scritto quando nemmeno sapevo chi fosse Vannacci.
È chiaro che dal mio libro, come chiunque può vedere, leggendo un 
estratto dello stesso, ora anche su Kindle, traspare un modo diverso dell'essere Militare della Repubblica italiana.
Ciò che penso del libro del Generale Vannacci l'ho spiegato, ai  lettori di 
Formiche, in due articoli distinti articoli, scritti immediatamente dopo l'uscita e la lettura del libro:

 

"Io, generale in congedo, sto col ministro Crosetto, e spiego perché. L’opinione di Butticè"

e

"Vannacci, la libertà di pensiero non è diritto all’impunità."


Il problema del llbro di Vannacci, a mio avviso, non é il contenuto.
Perché é su argomenti non particolarmente originali, con i quali la maggioranza di Governo ha già vinto le elezioni. E sui quali, in parte (ovviamente non tutti), posso pure trovarmi d’accordo.
Ma é gravissimo (ed il perché l'ho spiegato nei due articoli e, indirettamente, nei 
primi capitoli del mio libro), anche se fossi d’accordo al 100%, che un generale in servizio entri a gamba tesa in un dibattito politico.
Perché 
Matteo Salvini e gli altri che lo sostengono con miopia, devono sapere che personalmente non voglio che tra 20 anni un generale musulmano in servizio, col «precedente Vannacci» scriva un libro auspicando la sharia in Italia, o un generale lgbt+, scriva libro su superiorità culturale del gender fluid rispetto agli etero, e altre cose sulle quali le forze armate e di polizia devono essere neutrali!

I militari in servizio, devono essere soggetti al dovere di « riserva » che esiste in tutti i paesi civili, ma non esiste nelle repubbliche delle banane.

Quindi, confermo il mio riconoscimento della serietà dimostrata in questo caso dal ministro 
Guido Crosetto, il quale, pur potendo forse condividere alcune ovvietà scritte, non vuole questo pericolosissimo precedente, rimediando al devastante esempio che un generale di divisione ha dato a migliaia di sottoposti.

Il libero pensiero di Vannacci espresso pubblicamente, finché veste l’uniforme, non sono affatto soltanto « fatti suoi » (di Vannacci), come sostengono alcuni, ma sono fatti anche miei, dei miei figli e dei nipoti.
Che desidero possano continuare a vivere in un paese libero e democratico, non dove i generali in servizio fanno politica. E questo desiderio lo accompagno con l'impegno personale, di patriota italiano ed europeo, anche attraverso questo libro.
Perché il passo verso la repubblica islamica ed i pasdaran é molto rapido. In quanto le vie dell’inferno sono lastricate di buone intenzioni. Come quelle dei sostenitori in buona fede dei Vannacci, Pappalardo e vice questori di polizia no-vax.

In «
Io, l'Italia e l'Europa . Pensieri in libertà di un patriota italiano-europeo », i cui proventi vanno tutti a Operazione Mato Grosso e Sportello Anti-Stalking del #Codacons, e che ho appena pubblicato, scrivo anche cose che potevo rendere pubbliche 10 anni fa.
Ma 10 anni fa non l’ho fatto.
Perché ero ancora in servizio, non avevo il diritto di pubblicare « pensieri in libertà », e non mi chiamo Vannacci…
 
 
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"I proventi del libro “Io, l’Italia e l’Europa. Pensieri in libertà di un patriota italiano ed europeo andranno interamente a beneficio dello sportello anti-stalking del Codacons e dell’Operazione Mato Grosso. Per chi acquista il volume, in questo periodo in cui i libri interessanti sono rarissimi, un duplice risultato: sfogliare un libro piacevole e sostenere due giuste cause in un colpo solo. Mica male, no?"

Carlo Rienzi, Presidente del Codacons


 

"Come è vista l’Italia dall’Europa, e come è vista l’Europa dall’Italia? Le percezioni rispettive corrispondono sempre alla realtà? L’Italia è solo patria di mafie e corruzione, o anche esempio virtuoso della lotta alle frodi, alla corruzione ed alla criminalità internazionale?

Un turbine di domande alle quali trovare risposte."
EUNEWS


 

“"Io, l'Italia e l'Europa". Un libro per sostenere lo sportello antitalking.
Primo appartenente alle forze di polizia distaccato presso la Commissione Europea dal 1990, ha ispirato il moderno assetto organizzativo e operativo della GdF nella lotta contro le frodi ai danni della Ue. Grazie alla sua leadership, e alla sua grande capacità anche comunicativa, ha contribuito a ribaltare la percezione dell’Italia non solo come patria della frode e della criminalità, ma anche e soprattutto come esempio, in Europa e nel mondo, di lotta alla criminalità economico-finanziaria… ma deve fare ancora di più…". Questa è la motivazione del premio 
Amico del Consumatore 2023, consegnato a Roma mercoledì 12 luglio, al generale in congedo della Guardia di Finanza Alessandro Butticé, fondatore e presidente della Sezione di Bruxelles-Unione Europea dell’Associazione Nazionale Finanzieri d’Italia (ANFI), già portavoce dell’Ufficio Europeo per la lotta alla Frode (Olaf), oggi opinionista, da Bruxelles, per diverse testate giornalistiche."

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