Caro Mr. President:
Sono un attempato elettore bianco che ha votato per Lei un anno fa. Molto soddisfatto per la mia scelta, nonostante il fango e le ingiurie che quotidianamente i media controllati dal Partito Repubblicano e dai sostenitori trasversali di estrema destra le gettano addosso. L’eredità che il precedente governo repubblicano, guidato solo nominalmente da un poveretto (nato col cucchiaio d’argento in bocca che gli deve essere andato per traverso), le ha lasciato è terribile. E tutti quanti, a qualsiasi livello, stiamo cercando di recuperare il terreno perduto. Quanto all’immagine degli Stati Uniti all’estero in pochi mesi Lei è riuscito a ridarle smalto. Capisco che dell’immagine internazionale degli USA interessa poco o nulla alle legioni di convinti e autodefinitisi patrioti conservatori, molti dei quali non sanno bene se Roma è in Italia (pronunciare Aitelia) o da qualche altra parte. Del resto perché meravigliarsi dato che solo il 20 per cento dei membri del Congresso possiede un passaporto.
La odiano, caro Presidente, perché Lei è nero, anche se nessuno vuole ammettere che al fondo delle accuse che le vengono rivolte la componente razziale è tutt’ora molto forte. Le hanno lasciato in dote dopo otto anni due guerre in corso ed una crisi economica di dimensioni terrificanti.
Auguro a Lei ed alla sua bella Famiglia tutto il bene possibile, perché egoisticamente corrisponde anche al bene di ogni cittadino americano. E quindi anche al mio.
Con grande stima,
Oscar Bartoli
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