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Il peggio deve ancora venire

Nouriel Roubini, l’economista che tre anni fa ammoniva sull’imminenza di una catastrofe economico-finanziaria a livello mondiale e venne deriso dai suoi colleghi con l’epiteto di “Dr. Scalogna”, oggi non sa a chi dare i resti. Tutti lo vogliono a presenziare a meeting importanti. Ma, nonostante il recupero parziale della Borsa americana, Nouriel Roubini continua a disseminare pillole di concreto pessimismo. “L’ultima recessione è finita nel 2001, ma la perdita di posti di lavoro è continuata in America sino al 2003”,ha detto il professore in un articolo pubblicato dal Daily News che ha fatto il giro del mondo. “I 200mila posti di lavoro perduti in ottobre sono certo meglio dei 700mila persi in gennaio. Ma con un indice di disoccupazione balzato al 10.2 %, il più alto in America da 60 anni, la previsione è che si arrivi al 17.5%.” Roubini dice anche che una ripresa nelle assunzioni di personale potrà cominciare solo verso la fine del prossimo anno. Quello che occorre, secondo l’economista, sono nuove misure di stimolo, alleggerimento delle tasse alle imprese private, impegno in grandi progetti infrastrutturali, aiuti agli stati della federazione la maggior parte dei quali è vicina alla bancarotta a cominciare dalla California. Non solo il sostegno a chi ha perso il lavoro e non lo troverà nei prossimi mesi perché molte lavorazioni sono espatriate. Ma soprattutto la creazione di nuovi posti di lavoro.

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