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Google si scusa, ma.....

Non bastavano i cartelli sventolati dai partecipanti alle adunate di destra, quelli che raffigurano il presidente Obama come Stalin o Hitler. Non bastavano i commentatori radio e televisivi molti dei quali ospitati dalla televisione Fox del magnate australiano Murdoch che inventano accuse contro l'amministrazione Obama, intimoriscono milioni di persone anziane prevedendo per loro un futuro con morte certa anticipata se passera' la legge sanitaria che dovrebbe portare gli Stati uniti al livello delle principali nazioni industrializzate nel settore della previdenza e assistenza medica-ospedaliera. Non bastava l'ostilita' manifestata dai simpatizzanti repubblicani che addossano al presidente 'abbronzato' tutte le responsabilita' di una crisi economica e della perdita di posti di lavoro che e' stata innescata da otto anni di sine cura dei governi Bush. Non bastava...perche' adesso si deve attaccare anche Michelle Obama, la First Lady. E lo si fa nella maniera piu' squallida e scontata: puntando sulla sua pelle nera. Google sta scusandosi con i propri clienti per avere lasciato a lungo su un sito un'immagine rielaborata al computer, fatta da qualche deficiente, che rende Michelle simile ad una scimmia. L'immagine e' stata tolta ma e' riapparsa subito dopo su un altro sito che non ha le regole etiche di Google. E continua ad essere cliccata da migliaia di persone al giorno. A conferma che, al fondo di questa situazione, sta il fatto che meta' dell'America rifiuta che il presidente, comandante in capo, sia un nero. La guerra civile si e' conclusa nel 1865. Il Presidente Lincoln ha pagato con la vita l'abolizione dells chiavitu' ed insieme a lui, dopo di lui, Martin Luther King e tanti altri sconosciuti che sono stati linciati negli stati del sud nel corso dei decenni. La strada per la pacificazione in America e' ancora terribilmente lunga.

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