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L'esplosivo nella mutanda

Non sappiamo se dobbiamo gioire o preoccuparci. Oggi all'aeroporto internazionale di Washington, Foster Dulles, la gente in fila ai controlli di sicurezza aveva espressioni tese. E non scocciate come succede ormai da anni, quando bisogna prendere alcuni vassoi di plastica metterci sopra le scarpe, la giacca, la cintura, il portafoglio, il cellulare, i gioielli veri o fasulli, il computer che deve essere tirato fuori dalla valigetta. Per non parlare del gatto o del cane. Bisogna farli uscire dalla loro borsa viaggio, quando siamo alla bocca del metal detector. Ed il mio gattino (dieci chili) in genere e ' a questo punto che decide di inscenare la solita farsa che si conclude con artigli infilati nel corpo del suo adorato padrone e agenti della sicurezza che fanno battute del tipo: "Ma questo non e' un gatto. E' un leone."
Non sappiamo se dobbiamo solo gioire per lo scampato pericolo dei 278 a bordo del volo Delta, Amsterdam Detroit, che ha rischiato di esplodere a poche decine di minuti dall'atterraggio quando un giovane terrorista nigeriano, figlio di un facoltoso banchiere, ha tentato di innescare l'esplosivo che si era portato dietro.
Non sappiamo se dobbiamo preoccuparci perche' dalle prime indagini risulta che all'imbecille i capi di Al Qaeda avessero imposto un paio di mutande dove, in zona genitale, erano ricavati due sacchetti. Il primo contenente il potente Petn, che, nonostante il nome che ricorda gli animaletti domestici, e' l'esplosivo che e' stato piu' usato nella Seconda Guerra mondiale, ha un costo inferiore a quello di altre sostanze esplodenti e viene usato largamente nell'abbattimento dei vecchi fabbricati e nel disboscamento. Il secondo: l'innesco.
Il giovane nigeriano, dopo una lunga sosta nella toilette, ha cominciato ad armeggiare all'interno delle sue mutande riparandosi con una coperta. Poi qualcosa non ha funzionato, per fortuna. E dalla culotte e' scaturita una fiammata. Gli altri passeggeri gli sono zompati addosso. L'aereo e' atterrato senza conseguenze. Grande la gioia di tutti.
L'attentatore e' stato portato in ospedale con gli zibidei fumanti e piu' tardi incriminato per attentato terroristico. Come minimo rischia il carcere a vita, pena comminata anni fa ad un altro deficiente, allevato anche lui in Inghilterra, che aveva l'esplosivo nelle scarpe da ginnastica.
Ma il problema adesso si trasferisce su i milioni di viaggiatori in attesa di ritornare alle loro dimore dopo la pausa festiva. Fino a che punto saranno da ora in poi estesi i controlli corporali, alla ricerca delle ormai famose mutande Al Qaeda che fanno concorrenza con i minisplip tanga della collezione Victoria Secret?
Ma si': cerchiamo di sorridere su questa orrida storia. Circondati come siamo da una realta' che non sai piu' se e' desolante o sarcastica. Con i media di tutto il mondo che hanno dedicato negli ultimi giorni grande spazio al folle che ha tirato in faccia al Premier italiano una riproduzione del Duomo di Milano (andata a ruba e ormai introvabile nella capitale lombarda). Con la demente italo-svizzera che fa un volteggio sopra la transenna nella navata della basilica di San Pietro e si precipita contro il Papa, lo spintona e lo fa cadere. Con la Regina di Inghilterra che si fa fotografare mentre prende la metropolitana come un suddito normale. Figurati. Ed il Principe Williams che trascorre una notte sui cartoni, in mezzo ai barboni di Londra per vedere che effetto fa.
Comunque, ragazzi: tanti cari Auguri per il prossimo Anno. E che le annunciate indagini ginecologiche e prostatiche di prossima attuazione negli aeroporti ci portino un po' di fortuna. Non certo sollievo.

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