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Tomografia computerizzata e tumori


Gli avvocati americani specializzati in malasanità si stanno fregando le mani. Uno studio pubblicato dall’autorevole rivista Archives of Internal Medicine suggerisce che le radiazioni di una macchina per tomografia computerizzata, che da queste parti si chiama CT Scan, possono portare ad un notevole incremento del rischio di tumore. Della notizia si sono subito impossessati tutti i media statunitensi creando una ondata di panico tra i pazienti che si sono sottoposti a questo esame, ormai diventato di routine soprattutto per chi voglia accertare il funzionamento del proprio apparato cardiovascolare. Su quasi 30mila nuovi tumori all’anno si ritiene che la metà siano attribuibili alle radiazioni da tomografia computerizzata. In America si eseguono ogni anno più di 70 milioni di queste indagini mediche. I risultati della inchiesta condotta da CNN, per esempio, dimostrano che mentre un normale esame emette non piu' di cento radiazioni vi sono molti casi nei quali si superano di gran lunga le 400 radiazioni. Le nuove apparecchiature, a detta dei costruttori, hanno ridotto molto questo pericolo. Il CT Scan può creare delle mutazioni nel DNA del paziente. A rischio sarebbero soprattutto quelli che si sono sottoposti a angiografia un esame - a detta dei medici- californiani- nel quale la quantità di radiazioni è maggiore. La soluzione è quella di sottoporsi alla risonanza magnetica. Questa notizia fa seguito a quella che suggerisce alle donne di non fare frequenti mammografie, pena il rischio del cancro. Insomma: da una parte c’è l’interesse delle industrie che producono queste attrezzature e dall’altra i pazienti che continuano a fare da cavie.

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