"Come fly with me" Non e 'solo il titolo della famosa canzone di Frank Sinatra ma anche quello della notte dedicata alla 'silent auction' della National Italian American Foundation. Grazie alla contribuzione del gruppo Piaggio, nei saloni del Reagan Building e' stata allestita una magnifica 'Casino night' con tanto di big band (RKO) da quindici elementi, tavoli per il blackjack, pizze a sfare, tortelloni supercotti come piacciono agli americani, giovani cerbiatte in minitubino e tacchi da 20 centimetri.
Si gioca con finte mille lire e chi supera una certa cifra con le vincite puo' iscriversi per concorrere ad uno dei tanti premi in palio.
In bella vista sugli stand la Vespa, l'ibrido a tre ruote, la favolosa Guzzi California, la supermoto Aprilia.
Siamo all'inizio della serata e complice il nostro antico mestiere lo chiamiamo e ci presentiamo.
Ovviamente il discorso cala sull'Alitalia. Colaninno ci dice che crede molto in questa compagnia. Dire che una azienda come Alitalia rappresenta il Paese non e' azzardato. Da qui l'importanza di mantenere in Italia questa societa'. Il riferimento ad un molto probabile passaggio nelle mani di Air France, magari a costo zero, non e' poi da escludersi.
Manifestiamo la nostra perplessita' e ricordiamo che dell'Alitalia ci ha sempre colpito negativamente la puzzetta sotto il naso del personale viaggiante. Colaninno non reagisce, ma ci assicura che adesso le cose stanno andando diversamente. Alitalia oggi, ci dice, e' una buona societa'.
Gli ricordiamo che per anni abbiamo insistito con gli allora managers della cosiddetta compagnia di bandiera perche' fosse creato un volo diretto Washington- Roma. Ci siamo sentiti dire che il bacino di utenza di Alitalia e' New York. Colaninno sostiene che sono in overbooking per le prossime festivita' natalizie.
Gia', rispondiamo. Ma se non fosse stato per l'allora ambasciatore Castellaneta e molto modestamente per la petizione organizzata da chi scrive tra gli italiani di Washington DC oggi non avremmo il volo diretto gestito dalla United che risulta strapieno ogni giorno della settimana nei due sensi.
Colaninno si stringe nella spalle e dice che non si puo' fare una rotta con un solo aereo. E ricorda di avere cancellato il volo con Pechino che costava alla compagnia 18 milioni anche se la frequenza era una volta alla settimana.
Lasciamo il dottor Colaninno al suo impegno di verifica e ci immergiamo nel salone principale ad ammirare la Vespa, simbolo della genialita' italiana che ha inventato molti decenni fa una mobilita' all'insegna dello stile.
Una linea ancora unica al mondo nonostante le tante imitazioni.
Oscar
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Caro Oscar,
Ho letto dell'evento organizzato e sponsorizzato da
Colaninno a Washington. Purtroppo (per noi) si tratta di uno dei più beceri
esempi di distruttori di uno dei maggiori beni pubblici del ns. depredato paese
e di arricchimento personale senza limiti.
Il Rag. Colaninno, fulgido esempio di cavaliere coraggioso
della nuova razza padana (Baffetto dixit), è colui che ha distrutto Telecom
Italia caricandola di una montagna di debiti (ottimamente imitato dal suo
successore Tronchetti Provera, che ne completò l'opera) e uscendo
dall'azionariato con i suoi consoci (Mondardini, Gnutti, Unipol, etc.) con un
guadagno netto colossale (a spanne, 4 miliardi di €) senza aver investito e
rischiato in proprio un solo euro. Poiché è un uomo valido per tutte le
stagioni, dopo aver comprato Piaggio (con i pochi soldi nostri, non suoi), con
un bel giro di tango si è allacciato al Cavaliere lasciando Baffetto per andare
a gestire Alitalia e riuscendo a distruggere del tutto una compagnia che
partiva senza debiti. Siamo sempre entro i canoni del massimo delle leggi della
finanza: "quando un'operazione è poco chiara, confusa e difficile,
agisci per renderla sempre meno chiara e più difficile: qualcuno interverrà
sempre a darti il cambio e rilevarla per proseguire la tua opera".
Il meglio è che il suo seme lo troviamo come esperto
economico del PD (Responsabile per lo Sviluppo Industriale
e la Finanza d'impresa), sempre fido di Baffetto. Per grazia ricevuta,
lo sentiamo pontificare su come il Governo deve intervenire per il
rilancio dell'economia e sugli interventi di politica industriale.
Caro Oscar, come disse qualcuno, la differenza tra il
Cavaliere e Baffetto è che il primo si è circondato di Lavitola, Tarantini, De
Gregorio, Verdini, etc., mentre il secondo ha impiegato Colaninno, Gnutti, Giovanni Consorte, Ivano Sacchetti, etc.. Gente, comunque, di
altra levatura.
Tu hai chiesto a Colaninno del volo Washington
- Roma, ma potevi anche chiedergli perché Alitalia ha venduto i suoi slot nei
maggiori scali internazionali ove operava, riducendosi essenzialmente ad
operatore nazionale sulla rotta Milano - Roma (per far risorgere l'azienda) ed
uscendone con le ossa rotte grazie alle mazzate ricevute da Moretti (con il
modesto contributo di Montezemolo) con l'alta velocità.
Un cordiale saluto,
Aldo (Milano)