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Addio a Cristiano Del Riccio, ha raccontato gli Usa per l'ANSA


Per quasi 25 anni corrispondente oltreoceano
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Redazione ANSANEW YORK

Lutto nella famiglia dell'ANSA. E' morto Cristiano Del Riccio, per quasi un quarto di secolo corrispondente dell'agenzia dagli Stati Uniti e a fine carriera capo della redazione dell'ANSA in Nord America.

Toscano e affezionatissimo alla sua Pulicciano in provincia di Arezzo dove si era ritirato con la moglie Iliana dopo avere lasciato l'America, Del Riccio aveva 71 anni.

Prima di New York e poi Washington fino al 2011, era stato inviato a Mosca e successivamente, negli anni Ottanta, a Londra. Nel 2011 aveva vinto il Premio Amerigo conferito ai reporter che hanno contribuito ad una migliore conoscenza degli Stati Uniti in Italia in campo sociale, politico, economico e culturale.
Gli Stati Uniti, dove era arrivato nel 1987, gli erano rimasti nel sangue e sulle mille esperienze negli Usa aveva cominciato a scrivere un libro, "America dietro le quinte", lasciato incompiuto e pieno di aneddoti colti dal vivo. Una storia degli Usa attraverso reportage e notizie dalle molte campagne elettorali (da quella di George H. W. Bush padre contro Michael Dukakis all'ultima seguita con il trionfo di Barack Obama su John McCain), passando per l'appuntamento annuale degli Oscar frequentati per circa vent'anni e i grandi fatti di cronaca come il processo contro O.J. Simpson, l'assassinio di Gianni Versace a Miami e la scomparsa di Ylenia Carrisi a New Orleans, fino agli attentati di Al Qaida dell'11 settembre 2001 e i conseguenti attacchi all' Afghanistan e all'invasione dell'Iraq.
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Fin qui il ricordo doveroso dei suoi colleghi dell'Ansa.

Ma per noi amici di Washington la notizia della sua scomparsa ci ha colti di sorpresa e profondamente rattristati.

Con Cristiano, Iliana, Beatrice, Falco abbiamo passato anni di grande intensa amicizia caratterizzata dalla voglia di stare insieme e dal piacere di stare insieme.

Quando il professor Prodi, allora presidente dell'Iri, mi chiamò a dirigere il settore dei media la prima visita ai colleghi della stampa la feci proprio a New York dove incontrai Cristiano che già era predestinato a raggiungere alte posizioni dirigenziali nella agenzia.

Mi colpì di questo giornalista non solo il livello professionale ma anche e soprattutto la tranquilla capacità di gestire le notizie problematiche del momento documentandosi con grande impegno, garantendo le fonti, rendendosi disponibile per capire e far capire la difficile realtà americana.

Trasferitosi poi a Washington con Cristiano abbiamo condiviso lunghe partite a tennis che sempre vinceva, la meticolosa preparazione dei film amatoriali nei quali eravamo costretti a recitare parti assurde, l'organizzazione di grandi party nei quali era bello ritrovarci con moglie e figli per sentirsi ancora più vicini.

A Iliana, meglio conosciuta come la "samaritana" per il suo impegno nell'aiutare chi soffre, inviamo il nostro affezionato cordoglio e l'abbracciamo insieme a Beatrice e Falco.

Oscar

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